Allattamento
L'inizio dell'allattamento è un periodo molto difficile, l'avvio è spesso doloroso e faticoso e porta a galla una parte di noi stesse con cui fare i conti.
Annalisa ci racconta la sua esperienza.
Avevo deciso che avrei allattato: avevo frequentato il corso pre-parto, preso appunti durante l’incontro con la pediatra, acquistato le cremine per ammorbidire il seno, l’olio di mandorle.
Bene…avevo tutto…almeno ero convinta…e aspettavo solo l’arrivo del mio cucciolo per iniziare l’avventura che pensavo fosse la più naturale, la più semplice e la più dolce del mondo; la più ovvia e naturalmente per niente difficile…allattare mio figlio!
Per la rassegna io allatto alla luce del sole 3, un'esperienza di allattamento sostenuta dalla pediatra... cosa che in genere, purtroppo, non accade di frequente.
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La mia esperienza d’allattamento nasce senza programmazione e da una mia inconscia certezza nel non desiderar fare entrare in casa un biberon fintanto che non si fosse reso assolutamente necessario.
Fino ad oggi, Giacomo ha 15 mesi, non è servito.
Quando una mamma rientra al lavoro dopo aver avuto un bebè, fra i tanti motivi di preoccupazione, ha anche quello della gestione dell'allattamento, a partire dal fatto che non è certa che continuare ad allattare possa semplificare la vita a lei ed al suo piccolo.
Il temporaneo distacco dovuto al lavoro e la gestione del latte tirato, che questo distacco comportano, possono certamente essere impegnativi sotto molti punti di vista sia per il bambino che per la mamma, ma è spesso provato dalle mamme che il mantenimento dell'allattamento può ripagare ampiamente degli sforzi fatti!
Molte mamme sanno infatti che, quando torneranno casa, potranno recuperare in un abbraccio dolcissimo, tenendo il loro bimbo al seno, il tempo perduto e la lontananza: continuare ad allattare, dando il latte tirato con un metodo alternativo durante l'assenza, permette a molte mamme infatti di mantenere alta la loro produzione e così di continuare la relazione al seno fintanto che andrà bene per sé e per il proprio bambino.
Un articolo di Giorgia Cozza autrice del libro,realizzato per La Leche League, "Allattare e lavorare Si può!"
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“Io non ho potuto allattare perchè sono dovuta rientrare al lavoro quando il mio bimbo aveva tre mesi”.
“Ho iniziato presto a sostituire alcune poppate con il biberon, perchè la mia bambina doveva abituarsi in vista del mio rientro al lavoro”.
E ancora: “Volevo allattare a lungo, ma quando sono tornata in ufficio il latte in poche settimane è andato via”.
Quante mamme hanno rinunciato all'esperienza dell'allattamento o non sono riuscite a nutrire al seno come avrebbero voluto perchè sono tornate presto al lavoro? Tante. Troppe. Molte di loro lo raccontano con un po' di tristezza. Alcune ricordano con amarezza il loro “allattamento mancato”, per altre si è trattato di un “male necessario”, per cui non c'era alternativa.
Allattare e lavorare appare come una sfida e può generare molta preoccupazione nelle mamme, specie quando devono rientrare al lavoro molto presto dopo il parto. Ma è una sfida che si può vincere, come ci racconta Silvia, mamma di un bimbo nato prematuro e che ha incominciato a lavorare quando il bebè aveva 3 mesi e continua ancora oggi a distanza di un anno...
Per allattamento in tandem si intende quando si allattano 2 bambini nello stesso periodo o nello stesso momento. Questa modalità, una volta sicuramente molto diffusa, quando donne facevano le balie, oggi viene comunque scelta sia da chi ha i gemelli, sia da chi ha un bambino più grande il cui allattamento non si è ancora concluso, quando arriva un fratellino. Allattare in tandem non vuol necessariamente dire allattare contemporaneamente (cioè con un bambino attaccato a ciascun seno), si dice anche di chi allatta 2 bambini nello stesso periodo di tempo. Ecco una testimonianza di una mamma che ha allattato in tandem due sorelline di oltre 2 anni di differenza.
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L'allattamento in tandem mi ha sempre affascinato, sempre da quando ne ho sentito parlare, e conoscendo la mia ciucciona, sapevo che avrei avuto grandi possibilità di avere questa esperienza!
Quando sono rimasta incinta di Maia, Vera aveva 2 anni e 3 mesi, era ancora allattata e non aveva nessuna intenzione di smettere... e io neanche! I primi mesi di gravidanza ho sofferto parecchio di nausea e vomito, ma non abbiamo saltato un giorno di ciuccia!
Vera mi chiedeva di poppare circa 2-3 volte al giorno, di notte non ciucciava più perché all'inizio della seconda gravidanza, quando ancora non sapevo di essere incinta, un giorno avevo sentito che era venuto il momento di rallentare, almeno di notte, e Vera aveva accettato benissimo questa mia richiesta. Eravamo pronte entrambe.
Per la rassegna di Io allatto alla luce del sole 3, quest'anno dedicato ad allattamento e lavoro, non potevamo non parlare delle immagini che stanno scompigliando l'opinione pubblica americana...
Dopo la copertina di time magazine, "Are you mom enough" = sei abbastanza mamma, con questa mamma (splendida, che non è una modella) che allatta un bimbo di 3 anni arrampicato sulla sedia...
Come sapete le consulenti di allattamento IBCLC forniscono a Genitori Channel delle consulenze sui temi legati all'allattamento. Questa volta il tema è: come faccio ad essere sicura che il bambino abbia mangiato abbastanza quando lo allatto al seno? Questo è un tema che spesso mette in forte ansia le mamme, in particolare nelle primissime settimane di vita, quelle cruciali per un buon avvio dell'allattamento.
In questo video l'esperta di allattamento Katia Micheletti ci fornisce le indicazioni per capire se il bambino sta assumendo abbastanza latte.
Abbiamo dato inizio ad una collaborazione con le consulenti IBCLC di "Allattamento IBCLC" che periodicamente ci parleranno di temi legati all'allattamento. Ma prima di iniziare abbiamo pensato di chiedere loro cosa vuol dire IBCLC e a cosa serve una consulente di allattamento? Il tema come sapete ci è caro, e potete trovare molti nostri video tutorial sull'allattamento. Le IBCLC sono esperti di allattamento al seno, ma capiamo meglio, grazie a Francesca...
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Francesca, chi è e a cosa serve una consulente di allattamento?
Gli istinti materni sono davvero qualcosa di innato, o si apprendono grazie a ciò che quotidianamente viviamo e vediamo come normalità? La seconda che hai detto! E allora cosa succede ad una società in cui il seno non serve più per allattare, i parti sono eventi da sala operatoria, i bimbi consumatori da crescere pieni di oggetti transazionali?....
Ho trovato una storia incredibile e delle riflessioni veramente interessanti sul sito americano "cafemom", così l'ho liberamente tradotto per voi...
Capita che alcune donne che vivono problemi di allattamento si sentano ingannate dalle stesse campagne informative che lo sostengono e promuovono. E' una rabbia comprensibile, visto che la realtà del supporto alle madri non sempre è lineare ed efficace come dovrebbe. Caterina per la Settimana Mondiale dell'Allattamento Materno ci racconta la sua esperienza di avvio di allattamento, molto difficile.
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Mi è capitato di parlare con amiche che si sentivano ferite dall'accento messo sull'importanza di allattare al seno, per mamma e bambino, nel momento in cui loro non ci stavano riuscendo.
Io credo si verifichino veri e propri paradossi, in particolare in molti ambiti ospedalieri. Da una parte l'allattamento viene incensato, incoraggiato, caldeggiato, dall'altra vengono proposti modelli assistenziali e consigli che lo rendono difficile se non impossibile. Lo so anche per esperienza diretta.
In occasione della Settimana Mondiale dedicata all'allattamento vi offriamo uno scritto di Bianca Buchal, appassionata e studiosa della nascita, sulle funzioni e peculiarità dell'allattamento.
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L’allattamento materno è una funzione che esalta in maniera completa i valori femminili. Le conseguenze che ne derivano arricchiscono non soltanto mamma e bambino in prima persona, ma al tempo stesso tutta la società.
L’allattamento al seno offre una meravigliosa opportunità affinché madre e figlio imparino a conoscersi sin dalla nascita, perché la prima poppata avviene molto presto.
E' belissima e toccante questa testimonianza di Marika (aprovadimamma) sulle difficoltà di un allattamento alla luce del sole... con biberon, fa riflettere...
***La mia borsa per il cambio non era una borsa, era un transatlantico. Da una parte tutina, body, calzini, un numero imprecisato di bavaglini. E poi pannolini, salviette, garze sterili, soluzione fisiologica. Dall’altra parte un set pappa degno di una ditta di trasporti: innanzitutto lo scaldabiberon, grande, pesante, ingombrante, e dotato di un riduttore per l’accendisigari, che non si sa mai dove scatta la fame.
Oggi abbiamo tradotto per voi uno straordinario articolo tratto da in culture parent adattissimo a questo mese dedicato ad allattare oltre. E’ l’esperienza di Ruth, una mamma canadese che si trasferisce in Mongolia e scopre una cultura deve l’allattamento è celebrato come in nessun altro posto, tanto che anche gli adulti sono ghiotti di latte di mamma… gustatevi la sua testimonianza!
Caterina, in questo bellissimo articolo ci parla di allattare i bimbi "grandi", cioè quelli che non sono più neonati, e che, per la maggior parte di altre cose sarebbero definiti "piccoli" come in realtà sono. Quali sono le buone ragioni per continuare l'allattamento finché è il bambino a decidere che è ora di smettere? Questo articolo partecipa alla rassegna "Io allatto alla luce del sole 2" quest'anno dedicato in particolare all'allattamento oltre i primi mesi.
Nell'ambito dell'edizione "Io allatto alla luce del sole 2" abbiamo lanciato l'idea di creare la rassegna delle sciocchezze che abbiamo sentito dire riguardo all'allattamento. Mandatecele, scrivetele sulla nostra pagina di Facebook o nei commenti a questo articolo e noi le riporteremo nell'articolo come memoria. C'e' da sbellicarsi dal ridere! Ne aggiungeremo man mano che ce li manderete.
Lo sapevate che il latte d'asina rappresenta una validissima alternativa al latte di mucca e, spesso anche al latte artificiale per i bambini? Non ci stancheremo mai di dire che il latte materno è l'elemento ideale e senza pari per la nutrizione di neonati e bambini, tuttavia in questo articolo vogliamo far conoscere il latte d'asina, che, per tutti coloro che si rivolgono a latti formulati, di mucca e di proseguimento, può costituire un'alternativa da provare, soprattutto per i bambini che risultano allergici o intolleranti.
Questo articolo va diritto tra quelli delle mamme super eroi. Moizza racconta di un'esperienza che, dice, "è stata la più difficile della mia vita… fisicamente è stato più duro il periodo in cui ho dovuto fare chemioterapia, ma moralmente no, non lo è stato." Questa è la bellissima storia di Moizza e di suo figlio Davide, che dopo il parto finisce in patologia neonatale e lì, tra incompetenze e vessazioni viene tenuto lontano dalla mamma e alimentato con latte formulato. Moizza non si arrende mai, anche quando deve mandare via il suo latte con dei farmaci... ma la tenacia, l'amore di mamma e una grande forza d'animo fanno sì che dopo un'interruzione completa di allattamento, a 4 mesi, Davide ricominci a ciucciare il seno di mamma...