Parto in casa non assistito: donna nata da donna

Scritto da mammaoltre

"Mammaoltre" ha partorito, in casa, senza l'assistenza di nessuno, proprio come desiderava. E' nata una femminuccia che sta bene ed è splendida.

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Donna Nata da Donna.

E' stato un parto  non assistito proprio come desideravo sin da prima di concepire questa bimba. Ed e' nata una bimba proprio come sentivo sarebbe stato, e come doveva essere per rendere piu' perfetto e proficuo l'imprinting.

Questa nascita non poteva che essere seguita da un lotus birth (una nascita senza recidere il cordone).

E' la mia terza maternità, una gravidanza che non riesco a non definire per me pesante. Ero partita con le migliori premesse: “dichiaro subito che sono in attesa, lascio perdere subito il lavoro, mi concentro su questa pancia, su di me, ...”  alla fine, come al solito, non ci sono riuscita. 
Cosi’ ho continuato a lavorare anche quando sentivo che avevo bisogno di tirare il fiato. Mi hanno fagocitato gli impegni legati all’associazione, la vita familiare, che, con 2 bimbi piccoli è di suo abbastanza impegnativa… insomma, a metà ero già stremata, ma imperterrita andavo avanti. Non riuscivo a seguire i mille segnali e richiami che mia figlia e il mio corpo tentavano di mandarmi, finché non è arrivato il “segnale sberla”: in uno dei rari esami di questa gravidanza scopro, con un certo ritardo, che ho contratto la toxoplasmosi....

Io ce l’ho messa tutta per vivere una gravidanza il più serena possibile, ma sapere di avere la toxo è una bella batosta, ci vuole forza, un marito speciale e positivo come il mio e una buona dose di consapevolezza e fiducia nella vita per cercare di tenere botta.

Non dico nulla se non a poche persone. I miei non sanno niente.

E' il 19 aprile, parte il travaglio. Arriva all'improvviso al termine di una giornata faticosa e stancante e cosi' l'unica cosa che mi dispiace e' che ero davvero stravolta, e questo conferisce un ulteriore vero senso di “travaglio”. Questa volta non e’ una danza coinvolgente e travolgente come il parto del mio secondo figlio, (2 anni e mezzo), ma piuttosto l’atto finale di una battaglia. Al termine di una giornata in cui sono stravolta. Al termine di una gravidanza con toxo… che, vi assicuro, mina tante certezze, incluse quelle sulla capacita’ del tuo corpo di supportarti: sono io contro il mondo. Cosi’ mi sento. E' davvero la battaglia finale. Io contro mille demoni, io contro tutto, io che vincevo, finalmente.

E' circa l'una del mattino, non sono ancora andata a dormire. La giornata e' stata lunga. Io e mio marito ci mettiamo finalmente soli sul divano per farci due “coccole”... ma le sue carezze anziche' darmi piacere, mi allertano i sensi... strani brividi, strane contrazioni... mi devo alzare, vado in bagno, respiro, torno e ci riproviamo, ma NO, mi rendo conto che basta, non si puo' fare.

Torno in bagno e penso che forse sono solo quelle preparatorie, che ti accompagnano nelle ultime sere. Ma ci metto poco a capire che  il mio corpo ha preso il via: le contrazioni sono subito toste e le pause non cosi lunghe.

Avvio la stufetta, mi preparo la vasca, accendo le candele, spengo le luci.
Mio marito: "ci siamo?" "mah, chissa', potrebbero essere preparatorie" rispondo - "seee!" pensavo tra me e me "sta per nascere..... ammazza quant'e' dura! vorrei che non fosse così!".
Pero' non volevo che lui si allarmasse e comiciasse ad aver l'ansia di chiamare le ostetriche. Io volevo stare da sola: questo è il mio parto, senza sbavature, non ci deve essere alcun bisogno di intese, di sguardi, di nulla. Tutto ciò di cui ho bisogno è dentro di me: la mia forza, la mia competenza, la mia fede, la mia creatura.

Entro in vasca, è stretta e scomoda, ma si sta caldi. Certo non è che si porti via le contrazioni… l’unica cosa che aiuta a sopportare i dolori, quando arrivano, è pensare al mio utero, al fatto che si sta aprendo, e, potenza della mente, il dolore si fa da insopportabile a sopportabile.
Vedo dei fiocchetti rossi di sangue nell’acqua, ci siamo…

Mentre ero in bagno mio marito entra un paio di volte, poi  non osa più metterci piede, perché, condito con qualche insulto (povera stella) gli dico che lui deve stare fuori!

Il bisogno di stare sola é assoluto. Mi sono chiusa nel bagnetto di servizio, è il locale più angusto della casa, c'entra poco più che la vasca da bagno.   

Mentre sono lì nell'intensità del travaglio, non mancano le note ridicole: i pupazzetti dei bimbi, attaccati a ventosa sulle piastrelle mi piombano addosso e poi in vasca, prima di essere scaraventati con stizza fuori. La luce è minima e calda, le 3 candeline ardono, ma si sente odore di bruciato.... è la mensola sopra!  alzati e smorza la candela prima di mandare a fuoco il bagno! La luce rimasta è ancor più fioca e delicata.

Come sempre mi accade nei momenti di grande celebrazione della mia vita, mi pare di essere lucidissima. So perfettamente cosa mi sta accadendo, passo in rassegna le mille letture sulla nascita che mi hanno appassionato in questi anni, i seminari... come fa la neocorteccia ad essere così allerta?, eppure sento il mio corpo puro istinto, e lo posso seguire, assecondare. Siamo solo io, la mia creatura, e l'universo in quel piccolo bagno.

Arriva timido il marito che cerca di infilare la testa dentro con il bicchiere d'acqua che avevo chiesto. Si becca la porta in faccia: “STAI F U O R I!”.

Sento il bisogno di uscire dall’acqua. Esco, mi aggrappo all’accappatoio appeso. Ci siamo, mi esce un vocalizzo che è più un urlo che viene dal profondo del mio ventre.
Metto una mano tra le gambe, sento che si gonfia tutto. Mi viene da urlare: “aiuto, aiuto, aiuto!”. Poi parlo con la creatura “piano... piano... fai tu... con calma.... fai tu con i tuoi tempi”.
Non faccio nulla, non devo fare nulla, non c'e' neanche bisogno che io spinga, assecondo quel che succede. Il momento è tremendamente intenso. Il mio cervello sembra super lucido, ma in realtà le miè percezioni sono surreali e di lì a poco non ricorderò dettagli chiave... “sto partorendo da sola, che il Signore e gli Angeli ci assistano”.
Esce una testolina.
Non so nè com’ero, nè cosa ho fatto, nè che posizione avevo, non ne ho idea. Uscita la testa è arrivato il corpicino, l’ho preso dalle mie gambe, non ho idea di quando, né di come me lo sono portato al seno stringendolo fra le braccia. La luce tutto intorno è intensa. Le immagini terse. Guardo la mia creatura. E’ nata in silenzio con gli occhietti chiusi. La stringo tra le braccia e mi chiedo se sia viva. Comincia a muovere le piccole dita, con quella calma con cui è nata, e così mi dico “respira!”.
Le dò il benvenuto, con le parole più dolci che riesco a pensare e sussurrando. Non so ancora se è maschio o femmina, è stretta contro di me, il cordone ombelicale le passa dietro al collo, come il metro ad una sartina. Io sono in ginocchio per terra.

La dimensione è completamente cambiata. Quell'istinto che mi ha guidata fino a quel punto, bestiale e razionale insieme, mi ha abbandonata. Ero fuoco, belva, fattucchiera. Ora sono addolcita, accogliente. Lei mi saluta con un piccolo vagito, il papà da dietro la porta “E no! Adesso devo entrare pero’!!!”. Ma certo, ora non aspetto che lui, è il pezzo che manca, ora sì.

“Benvenuta in questo mondo di pazzi, tua mamma è matta!” ha detto mio marito entrando, ma con il sorriso “shhhh! Dille solo cose belle!”    
“Chissà se è un bimbo o una bimba…”  Papà ci aiuta a rientrare in vasca . Apro le braccia: “Evviva è una bimba!!!”  esclama “ed è nata all’1.39!”
…deve essere nata almeno qualche minuto prima, penso io, perchè non mi ha salutata subito e il papà non sapeva fosse già nata.

Mio marito chiama l’ostetrica:
“Pronto Nadia, è nata!”
“Come è nata?!... ecco lo sapevo!”.

Io e la piccola ce ne stiamo tranquille, pelle a pelle, nel caldo tepore del bagno, in acqua, intorno buio, a parte le due candeline.
Chiedo a mio marito se fosse stato lui ad accendere la luce mentre la piccola nasceva.  Mi guarda come se fossi matta: “Luce?! quando sono entrato era quasi buio pesto!” ...rimango un po' perplessa. Io ho partorito in piena luce, ma lui dice che era buio e la luce non si puo' accendere se non all'esterno del bagno...

Dopo circa un'ora nasce la placenta. Le ostetriche sono con noi.
Finalmente il papà può prendersi la sua bimba, ancora senza un nome. La porta giù in tavernetta, davanti al camino acceso: lui, lei e la placenta, soli a conoscersi.

Quando scendo mi dice: “Si chiama LIEN” (lièn)”. E’ un suono che vuol dire “fiore di loto” in cinese. Era una cosa che avevo scoperto in gravidanza. Ma alla fine era uno dei tanti nomi accantonati. Mi piaceva moltissimo perchè il fiore di Loto è un fiore sacro, simboleggia l’autocreazione, ha significati bellissimi. Inoltre lei sarà una nascita Lotus: nessuna rescissione del cordone ombelicale, che cadrà solo 6 giorni piu' tardi, separandola definitivamente, e in modo molto naturale, dalla sua placenta.

Ci infagottiamo la piccola, ancora nuda, negli asciugamani e nelle coperte, e si va finalmente a nanna. Crollo, come svenuta, nel sonno. Ho fatto un travaglio lampo. Questa bimba ci ha messo meno di tre quarti d'ora a nascere. Ma come sempre, il dolore del parto non si può eludere, e io quello che mi risparmio prima, me lo cucco dopo: morsi uterini pazzeschi subito dopo il parto e per 2 giorni ...che ne so, io i travagli veri li faccio dopo il parto…

La mattina al risveglio i due fratellini arrivano nel lettone e trovano una sorpresa….che gioia, non stavano nella pelle.

La grande (5 anni e mezzo) la guarda e dopo un po’ esclama: “Mi ha detto che si chiama Giada”.

E così è nata la nostra preziosissima Giada Lien.

 

 

di Mammaoltre

Per leggere le pagine del diario della gravidanza di mammaoltre:

Tutte le pagine del diario:

1a - Diario di una gravidanza ...la terza

2a - Diario di una gravidanza ...le prime scelte

3a - Diario di una gravidanza ...somiglierà a suo papà

4a - Diario di una gravidanza ...primo colpetto

5a - Diario di una gravidanza ...presenza attiva

6a - Diario di una gravidanza ...l'unica eco

7a - Diario di una gravidanza ....sto impazzendo?! Calma!

8a - Diario di una gravidanza ....E' crisi!

9a - Diario di una gravidanza ....colpo di scena: la toxo!

10a - Diario di una gravidanza ....il messaggio

11a - Diario di una gravidanza ....che casino!

12a - Diario di una gravidanza ....Creaturina mia

13a - Diario di una gravidanza ....voglio fare da sola...

14a - Diario di una gravidanza: arriva la voglia di te...

15a - Diario di una gravidanza: ...sono pronta!

16a - Diario di una gravidanza: grazie

17a - Donna nata da donna: un parto non assistito

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Commenti  

nat
# nat 2011-05-05 06:31
il parto dovrebbe essere così.
Grazie per aver condiviso questa bellissima esperienza e i migliori auguri alla nuova arrivata.
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Barbara Siliquini
# Barbara Siliquini 2011-05-11 16:55
grazie a te NAT! :roll:
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