Il Decreto legislativo 154 del 2013, in attuazione della delega parlamentare sulla filiazione , entrato in vigore il 7 febbraio 2014 contiene diverse novità sulla famiglia, in quest'articolo vogliamo raccontarvi le novità sui “diritti dei nonni”.
Per la prima volta infatti un articolo di legge parla specificatamente di questo:
Art 317-bis D.Lsvo 154 del 28 dicembre 2013, intitolandolo “rapporti con gli ascendenti “.
“ Gli ascendenti [ndr: i nonni] hanno diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni.
L’ascendente al quale è impedito l’esercizio di tale diritto può ricorrere al giudice del luogo di residenza abituale del minore affinché siano adottati i provvedimenti più idonei nell’esclusivo interesse del minore. Si applica l’articolo 336, secondo comma“.
Il nonno, paterno o materno, cui sia impedito il rapporto con il nipote, potrà quindi ricorrere al giudice, al fine di ottenere l'emissione dei provvedimenti più idonei per soddisfare l'esigenza del minore di mantenere rapporti significativi con i nonni.
Nella pratica vi sono 4 cose significative:
1. il punto di vista non è cambiato – il diritto che viene tutelato è sempre quello dei minori (di avere un sano rapporto con i nonni) e non quello dei nonni di godere dei nipoti. Tuttavia i nonni hanno, in virtù di questa norma, molta più forza.
2. i nonni che vivono lontani dai nipoti dovranno pero' esercitare tale diritto presso il tribunale del luogo di residenza dei minori... questo potrà generare delle difficoltà ulteriori, specie nei casi di separazione in cui l'affidatario cambia città.
3. nel testo dell'articolo mentre è fatta esplicita menzione dei nonni (gli ascendenti) non sono affatto menzionati gli altri parenti che invece compaiono nella norma del codice civile. Infatti l'art. 155 del codice civile dice: “Anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto ... di conservare rapporti significativi con gli ascendenti (ndr. i nonni) e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”. Dunque la nuova norma, facendo sparire "i parenti" è come se facesse perdere forza all'importanza degli altri vincoli di parentela (ndr. zii, cugini, fratelli) per la sana crescita del bambino.
4. si parla di "minori", dunque si presume che divenuti maggiorenni i “rapporti significativi” saranno rimessi alla libera determinazione del nipote che sarà libero di scegliere se avere contatti o meno coi nonni e in che misura.
Una riflessione...
Molti nonni esulteranno, ma a noi viene da sollevare un tema: le aule giudiziarie e i contenziosi in genere non servono per pacificare gli animi, anzi, le posizioni delle parti si irrigidiscono, i rapporti peggiorano, le occasioni di acrimonia si moltiplicano.
Tutto questo difficilmente possiamo pensare vada a beneficio dei bambini e dell'armonia familiare che è senz'altro un pilastro alla base di una crescita sana per i bambini. Di sicuro non va nemmeno a beneficio della vita dei nonni o dei genitori che si trovano ad affrontare un tale calvario.
Se abbiamo una nuora, un genero, un figlio o una figlia terribili, egoisti e incuranti del rapporto tra nonni e nipoti. Oppure una nonna, un nonno, insopportabili, impiccioni, invadenti e prepotenti, dobbiamo considerare la cosa sotto due punti di vista, che potrebbero scioccarvi, ma sui quali c'è da riflettere:
1. è una grande occasione
2. voi potete fare molto, personalmente, per cambiare la situazione.
Mi rendo conto di parlare un linguaggio strano, ma le cose difficili che ci capitano nella vita sono delle grandi occasioni per noi di trasformare la vita e renderla migliore. In genere questo passaggio è possibile affrontando un percorso di crescita personale.
Se ci concentriamo su di noi, in modo positivo, cercando di migliorarci come persone, improvvisamente le cose intorno a noi cominciano a cambiare e a produrre risultati inattesi.
Come si lavora su di sé?
Vi sono tanti strumenti,
- a volte si può partire da un libro che ci mostra un punto di vista che non avevamo considerato (per me, ad esempio, "La Matrix Divina” di Greg Braden ha rappresentato un punto di svolta della mia vita),
- alcune persone si affidano ad un counselor (una persona formata per aiutare proprio nella crescita personale),
- alcuni si affidano agli psicologi,
- alcuni utilizzano lo yoga,
- le pratiche del respiro consapevole (rebirthing),
- o la pratica delle costellazioni familiari.
Qui ho citato solo alcune possibilità.
Ognuno di noi è una persona speciale, destinata ad essere felice ed in pace con il mondo, tuttavia spesso il nostro bagaglio di esperienze, il bagaglio socio-culturale, le ferite emotive piccole e grandi accumulate (specie da bambini) creano comportamenti e modi di pensare che generano situazioni sgradevoli intorno a noi.
Cominciamo con il considerare che ciò che abbiamo intorno, per quanto sembri impossibile, può essere cambiato semplicemente lavorando su di noi, lustrando e dando luce alle persone speciali che siamo.
di Barbara Siliquini
immagine: GenitoriChannel
Commenti
immagino la sofferenza della vostra situazione, traspare anche senza esservi dentro.
E' che la via degli avvocati spesso non semplifica, ma complica.
Il comportamento di sua nuora lede voi, ma lede anche la vita dell'uomo che ha sposato e della bambina che hanno insieme e di se stessa. Ogni volta che si sceglie l'intolleranza, lo scontro, la rabbia, l'indifferenza verso la nostra famiglia (e non solo) ci si mette in un campo di dolore.
Vi auguro di trovare una via di serenità e, per quanto vi paia impossibile, spero che riusciate a trovare un modo per cambiare in positivo la situazione che vivete.
sono una nonna disperata, a marzo 2012 muore mio figlio di anni 42 lasciando un bimbo di 6 anni.... (il mio unico nipote). Ho avuto con mia nuora per 15 anni un bellissimo rapporto ma, dopo 3 mesi dalla morte di mio figlio conosce una persona e.... penso, prima o poi e' giusto che si rifaccia una vita (penso .... un po ' troppo presto) ma lei ci disse che era la persona giusta.
Poi vengo a sapere che questa persona ha dei precedenti penali,inoltre ha 2 figli avuti in precedenza che puo' vedere solo avendo in mano un permesso e con la presenza della sua ex compagna.
Mia nuora con il bambino ad agosto 2012 dopo soli 5 mesi dalla morte di mio figlio và a vivere con quest'uomo. Da allora i rapporti vengono a mancare non rispondendo al telefono e non facendoci piu' sentire e vedere il bambino.
A Dicembre 2012 mi rivolgo al Tribunale dei minori per sapere come agire per avere contatti con il bambino.
Il 6 febbraio 2013, veniamo convocati (con lettera raccomandata dal giudice che ci ha fatto alcune domande come da prassi e la cosa finisce li'.
A giugno 2013 mi presento al Tribunale per saper la mia pratica a che punto era, un impiegato mi disse che era nelle mani del Giudice e che mi sarebbe stata inviata una comunicazione scritta.
Non avendo ricevuto riscontro, ad agosto 2013 telefono al Tribunale, mi passano la segretaria del Giudice che mi consiglia di scrivere una lettera e inviarla via fax.... e così ho fatto, da allora non ho ancora ricevuto nulla. Siamo preoccupati per il bambino perchè: quando riusciamo a sentirlo e/o a vederlo in presenza del convivente di mia nuora si dimostra impaurito e sfuggente, cosa che non fa quando quella persona non è presente.
Il 14 maggio è stato il compleanno del bambino, abbiamo telefonato per fargli gli auguri ed ha risposto il piccolo Dylan, gli abbiamo chiesto che regalo preferiva, lui ha risposto a monosillabi, no nonna niente grazie. Ho avuto l'impressione che avesse una gran voglia di piangere.
Mi chiedo che male ha fatto questo bambino, cosa potrebbe ancora succedergli? E' già stato privato del padre,ora anche dei suoi parenti più stretti, cosa possiamo fare?
Poi vengo a sapere che questa persona ha dei precedenti penali,inoltre ha 2 figli avuti in precedenza che puo' vedere solo avendo in mano un permesso e con la presenza della sua ex compagna.
Mia nuora con il bambino ad agosto 2012 và a vivere con quest'uomo. Da allora i rapporti vengono a mancare non rispondendo al telefono e non facendoci piu' sentire e vedere il bambino.
A Dicembre 2012 mi rivolgo a al Tribunale dei minori per sapere come agire per avere contatti con il bambino.
Il 6 febbraio 2013, veniamo convocati ci fanno alcune domande come da prassi e la cosa finisce li'.
A giugno 2013 mi presento al Tribunale per saper la mia pratica a che punto era, un impiegato mi disse che era nelle mani del Giudice e che mi sarebbe stata inviata una comunicazione scritta.
Non avendo ricevuto riscontro, ad agosto 2013 telefono al Tribunale, mi consigliano di scrivere una lettera e inviarla via fax.... e così ho fatto, da allora non ho ancora ricevuto nulla.In ultimo decido di scrivere direttamente con raccomandata R/R/ al Giudice.... M anemmeno in questo caso ho ricevuto risposta.Siamo preoccupati per il bambino perchè: quando riusciamo a sentirlo e/o a vederlo in presenza del convivente di mia nuora si dimostra impaurito e sfuggente, cosa che non fa quando quella persona non è presente.Ora sono 6 mesi che non sentiamo e vediamo il bambino.... E questa e' giustizia?
sono una nonna disperata, a marzo 2012 muore mio figlio di anni 42 lasciando un bimbo di 6 anni.... (il mio unico nipote). Ho avuto con mia nuora per 15 anni un bellissimo rapporto ma, dopo 3 mesi dalla morte di mio figlio conosce una persona e.... penso, prima o poi e' giusto che si rifaccia una vita (penso .... un po ' troppo presto) ma lei ci disse che era la persona giusta.
Poi vengo a sapere che questa persona ha dei precedenti penali,inoltre ha 2 figli avuti in precedenza che puo' vedere solo avendo in mano un permesso e con la presenza della sua ex compagna.
Mia nuora con il bambino ad agosto 2012 dopo soli 5 mesi dalla morte di mio figlio và a vivere con quest'uomo. Da allora i rapporti vengono a mancare non rispondendo al telefono e non facendoci piu' sentire e vedere il bambino.
A Dicembre 2012 mi rivolgo al Tribunale dei minori per sapere come agire per avere contatti con il bambino.
Il 6 febbraio 2013, veniamo convocati (con lettera raccomandata dal giudice che ci ha fatto alcune domande come da prassi e la cosa finisce li'.
A giugno 2013 mi presento al Tribunale per saper la mia pratica a che punto era, un impiegato mi disse che era nelle mani del Giudice e che mi sarebbe stata inviata una comunicazione scritta.
Non avendo ricevuto riscontro, ad agosto 2013 telefono al Tribunale, mi passano la segretaria del Giudice che mi consiglia di scrivere una lettera e inviarla via fax.... e così ho fatto, da allora non ho ancora ricevuto nulla. Siamo preoccupati per il bambino perchè: quando riusciamo a sentirlo e/o a vederlo in presenza del convivente di mia nuora si dimostra impaurito e sfuggente, cosa che non fa quando quella persona non è presente.
Il 14 maggio è stato il compleanno del bambino, abbiamo telefonato per fargli gli auguri ed ha risposto il piccolo Dylan, gli abbiamo chiesto che regalo preferiva, lui ha risposto a monosillabi, no nonna niente grazie. Ho avuto l'impressione che avesse una gran voglia di piangere.
Mi chiedo che male ha fatto questo bambino, cosa potrebbe ancora succedergli? E' già stato privato del padre,ora anche dei suoi parenti più stretti, cosa possiamo fare?
Ma che cosa dice la nuora? Come ha motivato l'interruzione del rapporto con vostro nipote?
l'avvocato Georgiacodis ha parlato del fatto che è possibile chiedere il patrocinio gratuito di un avvocato:
"Il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un avvocato di sua fiducia che possa coltivare la domanda già presentata, eventualmente portando all'attenzione del Tribunale ogni circostanza importante e chiedendo di fare gli opportuni approfondimenti istruttori. Può rivolgersi ad un avvocato che sia iscritto alle liste del gratuito patrocinio a spese dello Stato, ci sono in ogni circoscrizione di Tribunale, moltissimi sono specializzati nella materia minorile e della famiglia."
in forza della recente riforma della norme sulla filiazione (dlsg 154/2013) è stato espressamente sancito il diritto dei nipoti di avere rapporti significativi con i nonni, nonché il diritto autonomo dei nonni a ricorrere al Giudice affinché vengano presi opportuni provvedimenti, purtuttavia sempre nell'esclusivo interesse del minore.
La competenza resta quella del tribunale per i Minorenni del luogo di residenza dei minori, come prima.
Lei si è già rivolta al Tribunale per i Minorenni, quindi ha avviato la strada corretta; purtroppo, spesso i tempi di questi procedimenti sono ingiustificatam ente lunghi e non allineati con le reali esigenze dei bambini che crescono e per tutelare i quali occorrerebbe la giusta tempestività, pur con tutti gli approfondimenti e le tutele necessarie.
Il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un avvocato di sua fiducia che possa coltivare la domanda già presentata, eventualmente portando all'attenzione del Tribunale ogni circostanza importante e chiedendo di fare gli opportuni approfondimenti istruttori. Può rivolgersi ad un avvocato che sia iscritto alle liste del gratuito patrocinio a spese dello Stato, ci sono in ogni circoscrizione di Tribunale, moltissimi sono specializzati nella materia minorile e della famiglia.
Quanto al diritto di vedere i nipoti almeno per un'ora... di cui leggo nei post, mi dispiace deluderla, ma non corrisponde a verità la voce che circola.
La riforma ha ribadito un diritto che prima non era così esplicito ma c'era; il perno resta pur sempre il diritto del minore. E' solo nel suo interesse che potranno essere adottati provvedimenti impositivi di tempi di frequentazione con i nonni. Il Tribunale per i Minorenni tutela i diritti e gli interessi dei minori, non quelli degli adulti.
Un canale alternativo potrebbe essere quello, magari attraverso l'aiuto di un mediatore familiare, di avvicinare la mamma del bambino e cercare di avviare un dialogo con lei, uscendo dall'ottica del conflitto.
cordialmente
avv. Eleonora Georgiacodis
Che diritto hanno i nonni in questo caso?
Non si parla più di "interruzione di rapporto" in quanto un rapporto non c'è mai stato.... mai iniziato.
Il diritto che la legge preserva e tutela è proprio un diritto di relazione, che deve esistere, in modo significativo, nel primario interesse del minore. Di certo gli ascendenti non hanno in sè un diritto ad entrare, in forza di un provvedimento giudiziario, nella vita relazionale di un minore, che magari nemmeno conoscono.
Piuttosto che soffermarsi sulla posizione formale e legale da tutelare, questi nonni ben potrebbero, se possibile, cercare di avviare i contatti con i nipoti e coltivare un rapporto con loro.
avv. Eleonora Georgiacodis
la situazione che descrivi chiaramente mette in allarme. Io non sono un avvocato, ma non credo che la legge stabilisca dei limiti "ex ante", credo che, se ritieni necessario stabilire che il nonno non deve avvicinare il/la nipote, tu debba agire per vie legali per ottenere questo tipo di protezione.
Se ti senti a tuo agio nel farlo e vuoi provare a non privare tuo figlio/a della relazione con il nonno dando loro una possibilità di scoprire se la relazione possa essere arricchente, potresti fare in modo che si frequentino solo in tua presenza, così da valutare se vale la pena che si frequentino o sia meglio di no.
La mia esperienza è che spessissimo i bambini hanno per i nonni una affezione incredibile, e spesso i nonni scoprono una dimensione di sé nuova per i nipoti.
è ben vero che le nuove norme riconoscono il diritto dei nonni ad avere una relazione significativa con i nipoti minorenni, tuttavia, il Tribunale nel valutare il tipo di provvedimento da assumere tiene sempre conto prima di tutto dell'interesse del minore. Questa valutazione viene fatta tramite appositi approfondimenti istruttori (servizi sociali, perizie,testimo nianze, etc.); potrebbe anche darsi che l'esito conduca al ritenere che non vi debbano essere rapporti di frequentazione, oppure che, invece, non vi siano rischi di pregiudizi e che via sia un legame affettivo da salvaguardare, con le modalità ritenute migliori e più opportune. Non si può però fare un discorso astratto, occorre vedere il caso specifico in sè. Anche la rilevanza dei precedenti penali va vista caso per caso, non si può generalizzare.
avv. E. Georgiacodis
se la minore si comporta come Lei dice, evidentemente c'è un disagio; a cosa sia dovuto non è dato saperlo, tuttavia ritengo che sia compito del padre occuparsene e cercare di capire cosa sta succedendo. Potete aiutare la vostra nipotina ponendo il tema al padre affinché affronti il problema e stando al di fuori del conflitto con la madre, di qualunque natura esso sia. La bambina deve essere tranquillizzata e non coinvolta; di certo non dovete assecondare le sue richieste.
avv. e. Georgiacodis
www.sandymama.it/.../
finche apri il borsellino va tutto bene...ne sappiamo qualcosa che abbiamo venduto una casa per aiutarli!
lei l'ho picchia x ché dice che sono capricci se vuole stare con me ...cosa posso fare ?
mi dispiace per questa situazione, purtroppo è difficile consigliarti su cosa fare perché le cose migliorino.
Purtroppo con l'arrivo dei figli/nipoti alcune persone sviluppano delle gelosie...
Certo i bambini non andrebbero mai picchiati.
Prova ad aprire un dialogo con tua nuora, mettendoti in una condizione di apertura.
In bocca al lupo,
bs di GenitoriChannel