Bambini e sport: quale scegliere

Scritto da

In questo inizio autunno, con la ripresa di tutte le attività è tempo di scegliere lo sport per i nostri figli. Lo sport è fondamentale nel percorso formativo dei bambini e per la loro salute, specie ora che l'obesità e il sovrappeso colpiscono circa un terzo dei bambini. Qual è lo sport giusto? L'abbiamo chiesto a Clara Fugazza, mamma di 3 bambini in età scolare, Clara è insegnante di educazione fisica con una particolare impronta educativa. Ha un'esperienza ventennale di insegnamento dello sport ai bambini e ai ragazzi nelle scuole e non. Nel nostro paese dell'hinterland milanese, Clara è un guru dello sport per i bambini molto apprezzata da grandi e piccini. In questo articolo l'esito di un'intervista fatta a lei.

I bambini dell'età prescolare dovrebbero fare attività fisica libera

Qual è l'età giusta per iniziare a far fare sport ai bambini?
I bambini dovrebbero fare movimento sempre.
Tuttavia i bambini piccoli, diciamo fino ai 5 anni, andrebbero indirizzati verso attività motorie libere, cioè non corsi di ginnastica, piuttosto: camminate in montagna, attività al parco giochi, andare alla materna a piedi, giocare all'aperto o in spazi ampi con altri bambini. 

Oggi c'è questa “moda” dell'iscrizione ai corsi, i bambini prima dell'età scolare non dovrebbero svolgere attività motorie che non siano libere... certo, i corsi rispondono ad uno stile di vita attuale, al tempo stesso sedentario e frenetico, dove la responsabilità di una vita attiva per il bambino viene trasferita a chi si occupa di sport.

Per i bambini fino ai 5 anni, alle esperienze motorie libere si potrebbe affiancare il nuoto, che per i piccoli è adatto e funzionale al benessere fisico.

Scegliere lo sport per i bambini delle elementari

Per scegliere a che sport iscrivere un bambino, la prima cosa da fare è osservare le sue inclinazioni.
L'altra cosa è ricordarsi che abbiamo a che vedere con dei bambini, non con dei piccoli atleti, per questo è bene non spingere i bambini verso attività agonistiche. Lo sport, nell'età della scuola elementare, deve servire per sviluppare le loro capacità motorie, la consapevolezza del loro corpo, le capacità di coordinamento. Quindi non pensiamo a "mini atleti" che gareggiano a "mini basket", "mini volley", "mini calcio", ma a bambini che attraverso il gioco del basket, della pallavolo, del calcio, crescono. In questo è molto importante affidarsi ad insegnanti bravi, che abbiano le capacità di avvicinare correttamente i bambini allo sport, sia come attività formativa per il fisico, sia come attività formativa dal punto di vista della maturazione del bambino.

Il nuoto è uno sport fondamentale per il benessere e per la sicurezza del bambino. Ma non dobbiamo dimenticare che noi siamo "terrestri" quindi il bambino va stimolato anche nelle attività "terrestri": corsa, lanci, salti...

Quindi per i bambini delle scuole elementari è importante variare le attività, è preferibile non spingere verso l'agonismo e trovare sempre occasioni ludiche anche per evitare che il bambino si senta incapace e perda lo stimolo di essere coinvolto in attività motorie.

Sport diversi per obiettivi diversi

Gli sport con la palla sono ideali per sviluppare la coordinazione degli arti inferiori e superiori.

Gli sport come la ginnastica artistica, ritmica e le arti marziali sono adatti a sviluppare la padronanza corporea, lavorano molto a livello posturale, stimolano la capacità di percepire il proprio corpo in modo segmentato e acquisirne il controllo.

Gli sport come la box, la lotta, sono più adatti in età adolescenziale.

Lo sport è uno strumento di formazione, scegliamo con cura l'insegnante

Lo sport per i bambini è un'attività formativa, non solo a livello fisico. Nello sport c'è relazione con l'altro, confronto con i propri limiti, è fondamentale la capacità dell'insegnante di affiancare il bambino sia nella crescita sportiva che nell'approccio psicologico, nell'aiutare il bambino a gestire le difficoltà relazionali, gli insuccessi, le difficoltà.Spesso coloro che insegnano lo sport ai bambini sono volontari senza una preparazione educativa, trovare un bravo insegnante è davvero una parte importante della scelta dello sport. Il bambino deve sapere che c'è una persona che lo accoglie, lo ascolta, lo può sostenere nelle difficoltà.

Cambiare sport ogni anno fa bene ai bambini

Cambiare sport per i bambini è ottimo, perché consente loro di esplorare le proprie inclinazioni, ma soprattutto di sviluppare la propria capacità corporea con stimolazioni nuove e diverse. 
Un bambino che fa sempre lo stesso sport di anno in anno può incorrere in stereotipi motori e poi faticare in contesti sportivi diversi. Il momento per la specializzazione arriva più avanti, nell'adolescenza e pre-adolescenza.

Lo sport per un bambino "impacciato"

Per i bambini "impacciati" che appaiono meno coordinati ed atletici, può essere una buona idee preferire gli sport di squadra dove la frustrazione del perdere è condivisa nella squadra, evita di pesare in modo individuale scoraggiando il bambino.Il bambino più impacciato dovrebbe essere spinto a fare più esperienze motorie perché, come avviene per l'apprendimento a scuola, una minore inclinazione può essere sopperita con l'esercizio. 

Lo sport per un bambino atletico

I bambini che hanno un'inclinazione agonistica e appaiono forti nello sport possono trarre maggiore soddisfazione dallo sport individuale. 

La cosa a cui però bisogna prestare attenzione è che a volte il carico emotivo, negli sport individuali, può essere pesante da reggere per un bambino. Il bambino è da solo e si confronta (o scontra) con altri. Ci sono bambini che, anche se bravi o capaci, non vogliono affrontare gli incontri dove si vince o si perde, perché questo li carica di tensione.
Ricordiamoci che sono bambini, non mini adulti, e il valore dello sport a questa età è quello di un'attività formativa non solo fisicamente, ma emotivamente e come valori. Dobbiamo dare loro questo, i bambini non devono subire lo stress dell'incontro.

ll movimento all'aria aperta vale molto!

In generale i bambini dovrebbero ritrovarsi spesso con gli amichetti in spazi non regolati dagli adutli per imparare a gestire la relazione e lo scontro e soprattutto dovrebbero essere portati spesso all'aria aperta per fare esperienze motorie stimolate dall'ambiente e dall'interazione con gli altri.

Quando eravamo piccoli noi genitori degli anni '70, andavamo a scuola a piedi, e trascorrevamo i pomeriggi a scorrazzare nei campi, o girando in bici. Oggi i nostri figli non fanno nulla di tutto questo ed è responsabilità nostra proporre attività all'aria aperta che possano compensare questa perdita. Le attività sportive organizzate sono importanti, ma andrebbero affiancate da momenti all'aria aperta.

 

 

da un'intervista di Barbara Siliquini a Clara Fugazza, insegnante di educazione fisica, laureata in scienze motorie, con un'impronta educativa ed un'esperienza ventennale nel campo dello sport per i bambini.

 

 

immagine Ikhlasul Amal

Aggiungi commento