Un'altra madre uccisa... riflessione sugli uomini

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Uxoricidi: è ora che gli uomini costruiscano dei loro spazi di riflessione, sostegno e relazioni.

 In genere su Genitori Channel non affrontiamo temi di cronaca, ma la riflessione che arriva dal Melograno sull'ennesimo assassinio di una moglie e madre, una persona che conoscevano da vicino, ci sembra davvero importante da condividere. Il riferimento è all'uccisione di Maria Cristina Omes Lissi e dei suoi due figli.

Se le donne negli anni hanno preteso e lavorato alla costruzione di spazi a loro dedicati dove elaborare psicologicamente e fisicamente dei passaggi chiave della loro vita di donne, gli uomini non lo hanno ancora fatto e forse dovrebbero cominciare a farsi responsabili proprio di questo...

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Le morti violente provocate da mariti e compagni che, oramai con frequenza giornaliera, riempiono le cronache del nostro Paese ci creano sempre sentimenti di sconforto, rabbia, disorientamento, malinconia e frustrazione.

Ma l’uccisione di Maria Cristina e dei suoi bambini di 5 anni e 20 mesi ci colpiscono ancor di più, perché Maria Cristina era una mamma della piccola sede della nostra associazione di Milano Sud. Una donna che ha motivato le operatrici del Melograno a continuare nel loro lavoro quotidiano a sostegno delle neo madri e dei loro figli.  Maria Cristina era un'amica. Quelle amiche con le quali condividi la quotidianità, la festa di compleanno, il portare i bambini alla scuola materna, il Capodanno, la vacanza. Una quotidianità condivisa non solo con Maria Cristina e con i figli ma anche con suo marito.
In questi giorni di profondo dolore ci domandiamo che cosa Maria Cristina non ha avuto la forza di dire e, anche se aveva aperto la porta della capacità delle donne di stare insieme, di confrontarsi, di sostenersi, non ha condiviso.

Riflettiamo invece sul VUOTO che circonda gli uomini.
Uomini che continuano a sentirsi per sempre socialmente figli, viziati e coccolati, e che non riescono a diventare padri
, ad assumersi la responsabilità delle scelte fatte e di quelle che potrebbero fare. Che non diventano mai adulti, incapaci di riconoscere e gestire i sentimenti, di confrontare desideri e realtà. Che pensano che per sentirsi liberi, basti cancellare la realtà che ‘ingabbia’, non importa se questo comporta anche cancellare vite. Che pensano che mogli e figli siano proprietà, delle quali ci si può disfare se diventano troppo ingombranti. 

Ci fanno pensare le motivazioni addotte dal marito/assassino: “Non volevo sentirmi in gabbia! E nemmeno un divorzio mi avrebbe potuto liberare da questo sentire, perché i figli sarebbero rimasti per sempre!”  Non è più possibile rinviare la presa in carico collettiva di un devastante problema italiano. Non siamo difronte a un delitto individuale ma a una malattia sociale. E' arrivato il momento per le istituzioni, per i professionisti, per gli uomini di trovare la giusta strada per affrontare quello che ci sentiamo di definire come il più grave errore perpetuato per generazioni nel nostro Paese rispetto all'educazione dei maschi. E’ arrivato il momento per gli uomini di sedersi a ragionare sul loro essere figli, uomini, padri.

La violenza devastante dei gesti efferati di alcuni uomini, offre all’universo maschile una grande opportunità: capire che per essere uomini è necessario divenire persone in grado di esprimere i propri sentimenti, le proprie fragilità, i propri dubbi e le proprie certezze, di essere padri o di decidere di non divenirlo (perché, è vero, una volta fatti i figli restano per sempre, ma non sono appendici dei genitori, ma persone), di sentirsi liberi di vivere e di fermarsi prima di sentirsi in GABBIA.

Le donne parlano e riflettono tra loro sulle relazioni e i sentimenti, l’Associazione ‘Il Melograno’ come molte altre, come i Consultori familiari che il movimento delle donne ha ideato e fortemente voluto e che piano piano sono smantellati e depotenziati, sono spazi di confronto e sostegno costruiti negli anni con cura, fatica e passione dalle donne.

Spetta ora agli uomini prendersi cura di se stessi, creare i loro spazi di riflessione, sostegno e relazioni. Dove riflettere sulla propria sessualità irrisolta, sugli oscuri impulsi alla violenza, sull’enigma della possessività, sulla paternità incompresa. Senza chiedere ancora una volta alle donne di spiegare e farsi carico dei loro problemi.

Il Melograno – Centri Informazione Maternità e Nascita” - Associazione riconosciuta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’ “Attivita’ di Evidente Funzione Sociale” svolta.

Barbara Siliquini

Da single impenitente, affamata di vita, girovaga del mondo, donna in carriera, sono diventata una mamma allattona, spesso alternativa e innamorata del grande universo della nascita dolce, dell'alto contatto, della vita consapevole. Così è nato GenitoriChannel, per condividere con tutti: i dubbi nell'essere genitori, le scoperte, l'idea del rispetto come primo valore della genitorialità, i trucchi per vivere il quotidiano con leggerezza e con consapevolezza.

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