La giornata del 25 novembre è molto importante, si celebrano le donne e si parla di ciò che non deve più accadere: la violenza su di loro, in tutte le sue forme. Nel mondo nello stesso giorno si manifesta contro la violenza ostetrica.
A lanciare l’iniziativa italiana dal titolo #InQuantoDonna è la Presidente della Camera Laura Boldrini che apre l'Aula di Montecitorio alle donne. Una delegazione di 1200 donne in rappresentanza di associazioni che in tutta Italia si occupano di sostenere le donne vittime di tutte le forme di violenza saranno presenti.
Io ci sarò, all’interno di uno splendido gruppo di 33 donne straordinarie, da tutta Italia, che da anni si occupano del delicato e poco noto tema della violenza ostetrica ovvero quella violenza, a volte subdola, che ha a che fare con la salute riproduttiva e sessuale delle donne per esempio quella che avviene in sala parto, ma non solo.... Saremo in parlamento e vi porteremo con noi con: #InQuantoDonna, #BastaTacere, #NoViolenzaOstetrica, #RosesRevolution.
Noi tutte indosseremo una rosa di colore rosa, come le donne che in tutto il mondo manifestano lo stesso giorno contro la violenza ostetrica.
La violenza ostetrica sulle donne: un fenomeno enorme indagato dalla DOXA
Il fenomeno della violenza ostetrica riguarda l’assistenza e i trattamenti inappropriati e irrispettosi della dignità e integrità psico-fisica prodotti sulle donne e i bambini in gravidanza, parto, postparto e allattamento.
Attacchi fisici e verbali, disinformazione, umiliazione, abbandono, procedure mediche coercitive o non acconsentite, si consumano negli ospedali e negli ambulatori e diventano shock indelebili.
Ad aprile del 2016 si scatena in rete, in Italia, il movimento #bastatacere con decine di migliaia di donne che raccontavano sui social network i disagi, le vessazioni, la mancanza di rispetto, i trattamenti innecessari, le separazioni, le informazioni sbagliate legate al momento della nascita dei loro bambini. In pochi giorni oltre 70.000 interazioni e 700.000 utenti quotidiani coinvolti. L’obiettivo era richiedere una legge contro la violenza ostetrica. (Leggi il nostro articolo Aderisci a #bastatacere contro la violenza ostetrica)
Quest’anno le associazioni La Goccia Magica, Ciao Lapo e l’Osservatorio Nazionale per la Violenza Ostetrica hanno commissionato un’indagine indipendente alla D’OXA per fotografare il fenomeno. I dati sono impressionanti e denunciano una situazione che deve indignare e spingere a richiedere che qualcosa venga fatto.
Negli ultimi 14 anni sono circa 1 milione le donne che dichiarano di aver subito violenza ostetrica.
Il 6% delle donne dichiara di non aver voluto una successiva gravidanza a causa del trauma subito nel parto.
Oltre 1 milione e mezzo di donne ha subito un’episiotomia (il taglio dei genitali) a tradimento durante il travaglio: senza che fosse richiesto il consenso, che venisse informata di ciò che si voleva fare e delle ragioni mediche. Ricordiamo che le raccomandazioni scientifiche sono che l’episiotomia non vada fatta salvo in casi rarissimi, dall’indagine emerge come venga praticata su una donna su due.
Il 32% delle donne intervistate è stata sottoposta a cesareo, solo nel 3% dei casi si trattava di una scelta personale.
Quando si parla di violenza ostetrica qualcuno storce il naso, come se alla fine non sia poi così grave che una donna sia trattata in modo irriguardoso, o il suo corpo mutilato con un cesareo innecessario o un’episiotomia, o oggetto di mancanza di assistenza o di un’assistenza irriguardosa, o fatta sentire incapace, inadeguata, insultata durante il parto o dopo, o che le informazioni fornitele fossero errate o omesse.
Contrari alle evidenze scientifiche e alle migliori pratiche, questi trattamenti spesso si trasformano in ricordi dolorosi, in traumi, in rifiuto di avere altri figli e nella sfiducia nei confronti del sistema sanitario.
La nostra partecipazione a #InQuantoDonna
Con la nostra partecipazione all’evento #InQuantoDonna ci facciamo portavoci di tutte le donne perché migliori l'assistenza alle donne in gravidanza, parto, post partum e allattamento. Chiediamo che le donne siano incluse nei processi decisionali e politici, che portino ad un cambiamento reale dell’assistenza alla maternità e nascita nella direzione del rispetto della dignità della persona umana.
Come afferma l’OMS e l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHCHR), l’abuso, la negligenza e la mancanza di rispetto durante il parto ledono i fondamentali diritti umani delle donne, delle bambine e dei bambini, mettendo a rischio la loro vita.
Sii parte anche tu del movimento mondiale #NoViolenzaOstetrica
Sabato 25 novembre in tutto il mondo vi sono iniziative volte alla sensibilizazione sul tema della violenza ostetrica e a dare forza ad azioni per evitare che si perpetri. Il simbolo è una rosa di colore rosa.
Sii parte con noi del movimento, seguici, sostienici e racconta la tua, lascia un commento a questo articolo o parla sui social network utilizzando #InQuantoDonna #Bastatacere #NoViolenzaOstetrica, indossa una rosa rosa.
di Barbara Siliquini
immagine donna che ferma la violenza: Di Luis Molinero su Shutterstock