Ci sono libri... belli.
Ci sono libri... che sono spunto per imparare.
Ci sono libri... che raccontano vite che scorrono amare e ignorate davanti ai nostri occhi.
Ci sono libri... che servono per farsi le domande.
Ci sono libri... con i quali dobbiamo fare i conti.
Ci sono libri... che vorrei che i miei figli leggessero.
In questo weekend di libri così ne ho letti due: Wonder, R.J. Palacio (ve ne parlerò!) e Nemmeno con un fiore, Fabrizio Silei, entrambi di Giunti Editore.
Sono libri in cui siamo costretti a fare i conti con le meschinità che albergano dentro ognuno di noi, più o meno in fondo, ma anche che ci risollevano, che ci danno la speranza e che ci mostrano come le cose possono migliorare. Migliorano con l'amore, la gentilezza, il coraggio e la conoscenza.
Nemmeno con un fiore
La violenza è un errore, sempre. La violenza produce violenza, spessissimo questa alberga fra le mura della casa dei nostri vicini, di nostri colleghi, di bambini che vanno a scuola con i nostri figli.... in casa nostra.
Ma una donna, un bambino, una persona più debole non vanno percossi...nemmeno con un fiore.
"Nemmeno con un fiore" è la storia appassionante e delicata di una famiglia con un padre bello, forte, benestante, maschio, ma anche, violento, maschilista, razzista, soffocante, maniaco del controllo, ipocrita e malato.
E' la storia raccontata da un ragazzino di dieci anni, Nicola, figlio prediletto, unico maschio di un padre per cui essere “maschio” conta molto.
E' raccontata da un figlio che vede suo padre come un eroe, come il padre migliore del mondo, un padre che ama e a cui deve lealtà e complicità.
L'amore per suo padre offusca la sua capacità di vedere tutto il resto, quindi i lividi continui della madre, il braccio rotto, le contusioni sono per lui sintomi della sbadataggine di una mamma delicata e tra le nuvole, che sbatte troppo spesso contro le porte o i mobili...
E' un libro che racconta come un adulto può manipolare l'affetto e le percezioni di un bambino, arrivando a creare un filo conduttore di soprusi e violenza che si tramanda nelle generazioni.
Ma è anche un libro di riscatto e di speranza, in cui si intrecciano vicende e storie di gentilezza e di umanità che ci fanno riflettere, in cui si imparano tante lezioni.
E' un libro che appassiona perchè la scrittura in prima persona ci fa entrare nel mondo interiore di Nicola, nella sua graduale presa di coscienza della realtà della sua famiglia nella fase in cui da bambini si comincia a essere ragazzini e si viene investiti dal mondo per quello che è.
Nello spazio di poche settimane Nicola vive una lotta interiore tra ciò che vorrebbe continuare a credere, l'immagine della famiglia felice che per anni i suoi genitori gli hanno raccontato, e ciò che invece è la realtà: un padre padrone che si occupa della famiglia con una visione del tutto distorta dell'amore.
Oltre alla storia di Nicola, fin dall'inizio del libro si intreccia una storia parallela, un'altra storia dura: una bambina ebrea nell'Ungheria invasa dai fascisti racconta nel suo diario la graduale perdita di libertà, la fuga e il vivere nascosti. Le due storie ad un certo punto arrivano a toccarsi e a influenzarsi vicendevolmente in modo inaspettato.
Il libro ha un lieto fine, anzi più di uno, "Nemmeno con un fiore" è proposto nella collana Giunti dedicata ai ragazzi dagli 11 anni in poi, ma è uno di quei libri che consiglierei a chiunque perché è scritto bene ed è una lettura adatta anche ad un adulto, ma soprattutto perché spesso ci dimentichiamo che intorno a noi esisitono realtà invisibili pericolose, e realtà sotto gli occhi di tutti che preferiamo considerare invisibili.
La violenza all'interno della famiglia è sicuramente uno di quei temi di cui è difficile parlare con i propri figli, a volte i libri ci vengono in aiuto perchè parlano un linguaggio semplice e diretto e perchè ci offrono spunti di riflessione e di discussione in famiglia, spunti che ci permettono di sapere a che punto sono i nostri figli su un certo argomento, cosa pensano, come si sentono, se hanno vissuto indirettamente situazioni simili e se ci sono delle paure collegate. Sarebbe molto bello che fosse proposto come libro di testo per le scuole medie o superiori, perché su certi temi si parli tra giovani, si faccia cultura, si ragioni su quali meccanismi possono generarsi e quanto sono perversi e sbagliati e come se ne può uscire.
di Barbara Siliquini
In collaborazione con Giunti Editore
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