Giovedì 26 maggio 2016 esce nei cinema "Pelé", il film che racconta questo straordinario campione: Edson Arantes do Nascimento, per gli amici Gico, per tutti Pelé.
Non voglio anticiparvi nulla del film, perché se siete appassionati di calcio saprete già alcuni passaggi salienti della sua vita, se non siete dei fan di questo sport, come me, non voglio togliervi alcuna sorpresa.
Ma devo dirvi che il film è bellissimo e dopo averlo visto in anteprima, io ci torno con tutta la famiglia, perché non è un film sul calcio o per chi ama il calcio, è un film sulla vita, sull'identità dell'individuo, sugli ingredienti per vincere sempre ed è un film per tutta la famiglia, incluse quelle bambine, mamme, papà a cui non frega nulla del calcio.
Pelé nasce in una favela del Brasile: il mio timore era di arrivare al cinema e intristirmi l'anima vedendo le brutture e il disagio della povertà, ma non è così.
Il film è divertente, emozionante, commovente, ci sono passaggi che te li vorresti stampare nel cuore perché sono lezioni di vita, ci sono momenti di grande tensione, momenti in cui ti immergi incantanto nella narrazione come un bambino che ascolta rapito una fiaba.
E' un film che ti fa venire voglia di guardare una partita di calcio dei mondiali con occhi nuovi, anche a te che di calcio non ne capisci nulla. Ma non è questa la cosa importante, la cosa importante è che è un film che, appassionando, tenendoti incollato a guardare, facendoti saltare sulla poltrona, mentre ti asciughi le lacrime di pianto o infastidisci il tuo vicino con lo scoppio di una risata,
ti insegna qualcosa di te, di te come genitore, di te come donna, uomo, bambino, bambina che può fare la differenza.
Ci sono volte in cui noi adulti ci siamo induriti, la vita si è ingoiata i nostri sogni e quindi pensiamo che i sogni siano solo irrealtà, cerchiamo addirittura di insegnarlo ai nostri figli, per il loro bene, mentre sono l'unica benzina per arrivare dove nessun altro osa o può.
Ci sono volte in cui credere nella propria idea è difficile, perché non ci crede nessuno, quindi sbagliare non è concesso, ma se rinunci forse il mondo sarà un posto più triste per qualcuno.
Ci sono volte in cui ci sentiamo diversi, diversi dai più bravi, da quelli giusti e proviamo ad essere come loro. Rinneghiamo noi stessi ed è lì che avremo fallito.
Il film parla anche di questo, ma alla fine, quando arriveranno i titoli di coda e starai pensando che volevi che non finisse, ti sarà venuta voglia di guardartela una partita del Brasile, di scoprire il loro gioco estroso, sinuoso, ritmato come la samba, pericoloso e disorientante come le mosse della capoeira, un gioco nel quale i Brasiliani possono riversare se stessi, la loro storia amara e dolce, la loro anima.
un film di Jeff e Mike Zimbalist
con Vincent D’Onofrio - Colm Meaney
Diego Boneta - Rodrigo Santoro
nei cinema dal 26 maggio 2016
di Barbara Siliquini
in collaborazione con M2 Pictures