Teen ager - approfittare delle feste per ristabilire un legame

Scritto da

I consigli su come usare queste vacanze per tessere un legame con i figli teen-ager.

Chi come me ha figli adolescenti sa come, per certi versi, sembra di regredire ai terrible two: non capisci che diavolo hanno, vogliono fare cose che non sembrano proprio una buona idea, il più delle volte ce l’hanno con te per cose in cui tu non c’entri nulla.

 

Dal film: Come un Gatto in Tangenzialecome un gatto in tangenziale paola cortellesi antonio albanese claudio amendola in collaborazione con Vision Film Distribution

 Un mondo complesso e affascinante quello dell’adolescenza (e preadolescenza). Ti chiedi da dove sia scesa quella cortina che ti impedisce di farti capire o di capirli. Hanno degli scatti e dei modi di fare che arrivi a mettere in dubbio le tue sicurezze di genitore, le scelte che hai fatto di non picchiarli, di usare la comunicazione non violenta, di accoglierli per quello che sono...

Finché un giorno un’amica ti dice “ma a me sembra che sia tu regredita nell’adolescenza” e quindi ti fai un’esame di coscienza e alla fine pensi che sì, tu hai le tue ragioni ad avere l’istinto di strozzarli ogni tanto, ma anche loro a sopportarti mettono in campo tanto…

A me è successo così e allora mi sono detta: il genitore sei tu… tocca a te fare l’adulto, cioè anziché urlare e pestare i piedi, essere accogliente e trovare qualcosa che ti aiuti a ristabilire un contatto con loro.

Quando ti ci metti scopri che, esattamente come durante i terrible two, i figli grandi hanno bisogno di “essere visti”, di sentirsi amati, di trovare i tuoi limiti e i loro, di fare un passo avanti verso l’indipendenza.

In questo percorso io mamma sono lì per dare una mano. Ho scoperto che prendermi degli spazi di svago, con loro, mettendo da parte anche io l'assillo dei compiti di scuola e i brutti voti, concentrandomi solo su di loro, su di noi, genera dei grandi risultati.

Ecco cosa funziona, almeno per noi:

  • Una pausa pranzo insieme: una volta ogni tanto, mi presento a scuola a prendere i ragazzi e li porto a pranzo fuori, uno alla volta però… ogni figlio (io ne ho 3) ha il suo temperamento e i suoi modi, ma sareste sorpresi di scoprire quanto sono disposti ad aprirsi sulle loro cose e quanto alcuni messaggi che scegli di dare passino in quello spazio “da grandi” tutto per loro.
  • Il cinema insieme: questo ha una valenza doppia perché spesso ci tengono a vedere alcuni film e io gli propongo di vederli insieme. A volte mi sorprendo a vedere un ottimo film che mai avrei scelto, ma anche quando non succede, e il film me lo sarei risparmiato, è come fare un corso di teen-ager management. Soprattutto se ascoltate le impressioni dopo, scoprite cosa li intriga, cosa colpisce voi e lascia loro indifferenti… insomma, molto educativo.
    Poi ci sono i film che scelgo io e a cui i ragazzi mi accompagnano. In quel caso la chiave è scegliere film che magari loro non avrebbero scelto, ma che possono creare un legame: una commedia vince sempre, o una bella storia vera… ecco non scegliete quei film mattone a meno che non siano davvero dei capolavori.
    Anche in questo caso la cosa più bella è sentire i loro commenti dopo, ma anche discutere insieme delle scene o delle situazioni. A volte ti rendi conto che non hanno nessuna coscienza di un certo aspetto della realtà, oppure, al contrario, che sanno molto di più di quanto non pensassi…
  • Piccoli gesti di attenzione perché in realtà hanno ancora una parte infantile che ha bisogno di essere coccolata: per esempio a volte lascio loro dei bigliettini, magari attaccati al comodino, o allo specchio del bagno. Dei bigliettini che trovano la mattina quando si svegliano per andare a scuola. Basta un “Samuel, mamma ti vuole bene, ricordatelo!”, “Aylin, sei una persona speciale, ti amo!” a volte non riusciamo a dirle ad alta voce queste cose, perché da quei batuffolotti di dolcezza che erano si sono trasformati in rospi, ma dentro il rospo da qualche parte si nasconde ancora il tuo batuffolotto.

Durante le feste, tutto si fa più calmo e abbiamo più tempo da dedicarci, guai a non dedicare qualche attenzione in più alla relazione con gli adolescenti anche se non sono più piccoli e sembrano ormai “schifarci”, non sottovalutiamo il loro gusto di trascorrere del tempo con noi.

Come un gatto in tangenziale - recensione di un film visto insieme

Banner 300x90 Banner 300x90

 

 

L’ultimo film che ho visto con i ragazzi, in anteprima, è “Come un gatto in tangenziale” un film che avrei scelto io, non loro, perché Paola Cortellesi e Antonio Albanese sono attori comici che piacciono a me. Ma è stato un successo (il film è nelle sale dal 28 dicembre 2017... giusto giusto nelle vacanze di Natale).

Il film è una commedia italiana, in cui sono a confronto due mondi che si incontrano:

  • quello shick/intellettuale/impegnato di Giovanni (Antonio Albanese), uomo del nord, tutto lavoro e ideali, con una ex moglie radical shick, una bellissima casa nel centro storico di Roma, un ufficio spaziale, trasferte in business class
  • e quello coatto/di borgata/degradato di lei, Monica (Paola Cortellesi). Monica ha un marito in carcere, due sorelle ladre, parla un romanesco un po’ sgrammaticato, è eccessiva nel vestire, ex cassiera di supermercato, precaria nelle mense delle case di riposo, vive nella periferia più degradata di Roma.

I due si incontrano a causa dei loro figli che decidono un giorno di mettersi insieme... quanto può durare l'interazione tra due mondi così?...quanto un gatto in tangenziale!

La commedia è molto divertente, mette in luce tante verità scomode di come spesso ognuno percepisce l’altro attraverso i propri preconcetti o stereotipi.

Io ho riso un sacco, mentre i miei figli mi guardavano come fossi un po’ svitata... è evidente, dalle fotografie della realtà ognuno recepisce ciò che sente più vicino a sè e “Come un gatto in tangenziale” racconta le preoccupazioni di due genitori.
Alla fine del film pensavo a loro non fosse piaciuto, visto che non avevano riso quanto me. Invece, dopo la critica sulla colonna sonora, sull’età dei protagonisti e qualche altro elemento, alla mia domanda “quindi non vi è piaciuto?” a sorpresa “Si mamma, a me è piaciuto, è un bel film!”
...eh si… chi li capisce è bravo!
Ma mai smettere di tentare di decodificarli, anche se sembra sempre che alla fine la nostra comprensione dei figli duri… come un gatto in tangenziale!

 Come un gatto in tangenziale cortellesi albanese

di Barbara Siliquini

in collaborazione con Vision Film Distribution

 

Credit immagine princiaple: Cheerful family... on Shutterstock.com

Barbara Siliquini

Da single impenitente, affamata di vita, girovaga del mondo, donna in carriera, sono diventata una mamma allattona, spesso alternativa e innamorata del grande universo della nascita dolce, dell'alto contatto, della vita consapevole. Così è nato GenitoriChannel, per condividere con tutti: i dubbi nell'essere genitori, le scoperte, l'idea del rispetto come primo valore della genitorialità, i trucchi per vivere il quotidiano con leggerezza e con consapevolezza.

Aggiungi commento


Commenti  

antonella
# antonella 2024-11-03 19:31
I RAGAZZI NON VANNO A SCUOLA!!
NON ESISTONO COMPITI DI SCUOLA!
NON ESISTONO VOTI!

IL TEMPO DA DEDICARSI E' SEMPRE UGUALE ED E' TUTTA LA GIORNATA!
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione