Gli Stati aderenti devono presentare un rapporto periodico sull’attuazione dei diritti dei bambini sul proprio territorio.
La Convenzione è rapidamente divenuta il trattato in materia di diritti umani con il maggior numero di ratifiche da parte degli Stati. Ad oggi sono 193 gli Stati parti della Convenzione
La Convenzione è composta da 54 articoli e da due Protocolli opzionali (sui bambini in guerra e sullo sfruttamento sessuale).
Sono quattro i suoi principi fondamentali:
a) Non discriminazione (art. 2): i diritti devono prescindere da razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
b) Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa, situazione problematica, l'interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.
c) Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati.
d) Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.
L'adozione della convenzione internazionale è stata una pietra miliare per i diritti dei bambini. Tuttavia solo nel tempo è possibile verificare se sia davvero rispettata e vedere se i bambini sono protetti, rispettati e a loro agio in un ambiente senza alcun tipo di violenza fisica o psicologica.
I bambini sono spesso oggetto di violenza, questa ha molte facce. Essa può essere celata e silenziosa oppure evidente e chiassosa, può essere verbale o causare lesioni fisiche dirette. Essa può essere espressa da chi ignora i bisogni dei bambini o da abusi sessuali. Qualsiasi azione che compromette mentalmente, fisicamente o spiritualmente i bambini deve essere vista come una prevaricazione della loro libertà.
Una questione molto complessa è quella legata all'uso delle punizioni fisiche come mezzo di educazione, un problema che deve essere affrontato con molta attenzione e che comporta in primo luogo la consapevolezza di modi alternativi per affrontare le discussioni familiari, per creare un rapporto di rispetto reciproco fra bambini ed adulti.
I bambini non sono elementi secondari nella famiglia, hanno il diritto di essere trattati come individui con specifici bisogni e caratteristiche.
Un modo per aiutare a far sì che i diritti dei minori non rimangano solo delle complesse leggi, ma sian attuate quotidianamente è sostenere le numerose onlus, ong e istituzioni che si occupano di loro.
Scoprite le iniziative promosse dall'UNICEF, ma in molti paeselli e città vi sono iniziative interessanti promosse.
di Barbara Siliquini
fonti: Unicef; SOS Villaggi dei bambini