Se vi dico Dolceforno, pista per le macchinine, trenini elettrici e ciccobello che piange cosa vi viene in mente...
Sono giochi vintage che vi diranno qualcosa se eravate piccoli negli anni '70. Vi torneranno in mente l'infanzia, i Natali da piccoli e la frustrazione di non poter giocare subito, perché bisognava andare a comprare le pile...
Una volta il giocattolo a pile era sicuramente un giocattolo innovativo, rendeva il gioco ancora più reale. Finalmente non ti limitavi a fare il pranzo con erba, terra e fiorellini, o con ortaggi di plastica, potevi mescolare polverine colorate e infornare biscotti... poi ce ne voleva di immaginazione per assaggiarli e trovarli buoni.
Oggi i giochi innovativi sono i giochi tecnologici. Siamo nell'era digitale e i nostri bambini da adulti pensando ai giochi vintage forse penseranno alla PS e al vecchio tablet con il parental control...
Duracell ha commissionato una indagine europea per capire quali sono le abitudini di gioco dei genitori e dei loro figli.
Molta parte del tempo con i nostri figli lo trascorriamo davanti ad uno schermo, ovvero con attività passive. Da un certo punto di vista è un bene, perché i bimbi davanti ad un tablet o alla tv dovrebbero essere accompagnati dai genitori.
Guardate quanto tempo in media trascorrono i bambini davanti ad uno schermo.
Giocare con i giochi virtuali ha un grande fascino ed ha anche una valenza per i bambini di oggi. E' fondamentale però seguire alcune regole: ricordarsi che gli schermi emettono radiazioni e luci a cui i bambini non devono esporsi troppo e che la nostra supervisione e un limite di tempo è sempre opportuno.
Ad esempio quali sono a casa vostra i luoghi “digital free” cioè dove non è consentito usare tablet, smartphone e consolle? Il letto? Il bagno? La tavola imbandita per la cena? Ecco cosa succede nelle case degli Europei
Ma ricordiamoci che il gioco “vero” non virtuale, il cosiddetto “gioco attivo” per i bambini è la vera palestra di vita.
Grazie a Duracell ho avuto la possibilità di passare un pomeriggio in compagnia dello psicoterapeuta Raffaele Morelli... un bellissimo pomeriggio di considerazioni illuminanti sulla sapienza dei bambini e su come il gioco attivo sia da considerare insostituibile e prezioso per i bambini.
Il gioco attivo è per il cervello come lo sport per il fisico
“Il gioco è una cosa seria” è lo strumento con cui i bambini sviluppano le capacità cognitive, l'esperienza fisica del gioco attiva in loro la sensorialità e stimola la creazione di sinapsi cerebrali. Affina la coordinazione motoria, stimola la creatività e la capacità di trovare soluzioni.
Dobbiamo sempre assicurarci che il gioco attivo trovi più spazio di quello virtuale nella vita dei nostri figli.
Il gioco attivo consente di scoprire i propri talenti
Nel gioco attivo il bambino “fa le prove della vita” esprime parti di sé: il suo lato accudente, il suo lato creativo, esplora, sbaglia in sicurezza, ma soprattutto, in modo naturale, si direziona verso il proprio talento. Ognuno di noi ha dentro di sé il germe di ciò per cui è nato, il seme del proprio talento, di ciò che lo appassiona e in cui potrà diventare bravo divertendosi, cioè con lavoro e impegno, ma non con fatica.
Il gioco consente al bambino di scoprire le proprie passioni, e permette a noi genitori, osservando, di capire quali sono le inclinazioni di nostro figlio. Fare ciò che piace nella vita è un grande insegnamento, il lavoro per l'adulto dovrebbe essere cio che era il gioco da bambino: una cosa che ci riempie di soddisfazione e che amiamo fare... forse perché possa davvero essere così dobbiamo imparare sin da piccoli a scoprire cosa ci piace e farlo, il gioco è uno strumento.
Il gioco attivo e la noia
Una delle differenze più preziose tra gioco attivo e il gioco virtuale è la noia.
Nell'utilizzo dei tablet la noia non trova spazio, eppure la noia è un'esperienza fondamentale per lo sviluppo cognitivo del bambino il prof Morelli ci ha tenuto molto a dirci l'importanza della noia (Leggi: “Mamma mi annoio” “Ottimo”) .
Riscopriamo il gioco manuale e i giochi da fare insieme
Per Natale in ogni famiglia ci saranno dei giochi elettronici, affianco a quelli ricordiamoci di mettere sotto l'albero dei giochi per sperimentare il mondo reale. Dai giochi da tavolo - ce ne sono di bellissimi, arricchiti da elementi sonori, pulsanti che fanno girare ruote, draghi che parlano - agli utensili per sperimentarsi con il fai da te, ai lego con i motori elettrici che rendono ancor più reale la complessa costruzione, alla gamma delle bambole interattive, alle macchine da cucire giocattolo...
Poi ricordiamoci delle fiabe, quella è una realtà virtuale che non passa dagli occhi, ma usa direttamente la fantasia per proiettare i bambini in una realtà virtuale dove è possibile tutto ciò che è alla loro portata. (Leggi “La fiaba come strumento educativo”).
Quest'anno in casa nostra ad esempio, entrerà sì uno smart phone, ma anche una macchina telecomandata da costruire, il furby, un gioco da tavolo molto divertente arricchito di un campanello elettrico per segnalare gli errori degli avversari e un puzzle. Poi, visto che saremo nella casa di campagna dove i miei conservano ancora dei miei vecchi giocattoli, voglio riesumare il Simon... ci giocavate?
Ecco una cosa che mi devo ricordare è di non dimenticare le pile!!!
Vi ricordiamo che le pile Duracell sono dotate di un meccanismo che segnala quando la pila ha completamente esaurito la propria carica. Questo ci permetterà di dare alle nostre pile una seconda vita, utilizzandole su apparecchi che necessitano di meno potenza. (leggi: Le pile che buttiamo hanno ancora il 40% di energia). Inoltre è possibile acquistare direttamente sul sito di Duracell le pile Duracell ricaricabili.
di Barbara Siliquini
in collaborazione con Duracell.
immagini: Alec Couros su Flikr, curiosando, pistaelettrica, toysblog, rabbinaworld, thedeadchef