Via i giornalini porno di antica memoria o i consigli dei fratelli più grandi e delle amiche. La rete ormai è il luogo dove scoprono, esprimono, esibiscono, raccontano e anche sperimentano la propria sessualità, con pochi pudori e molta libertà, i pre-adolescenti e gli adolescenti italiani. Questo emerge da un'indagine commissionata da Save the Children a IPSOS. Ecco alcuni risultati che, da genitore, generano una certa inquietudine:
- 1 ragazzo su 3, dichiara di aver ricevuto messaggi con riferimenti al sesso
- tra i 14 e i 15 anni la maggior parte dei nostri adolescenti maschi e femmine diventano “attivi” on line, inviando il loro primo messaggio hard, invio che vede in azione anche il 36% degli intervistati fra i 10 e i 14 anni.
- il 32% di teen ager dà il suo numero di cellulare a qualcuno conosciuto online,
- il 27% si dà appuntamento di persona con qualcuno contattato in internet,
- il 19% riceve video-immagini di persone conosciute solo in rete seminude/nude,
- il 17% ha rapporti intimi con persone contattate via web,
- il 13% invia video/immagini di sé seminudo/nudo.
Percentuali che cambiano e salgono con il salire dell’età, ma una quota non banale di ragazzini/e di dodici-tredici anni, invia video e immagini di sé nudi.
Perchè lo fanno?
Quanto poi al perché una ragazza o un ragazza inviano o pubblicano in Internet messaggi, immagini o video di se stessi con riferimenti sessuali o in atteggiamenti provocanti, gli intervistati indicano come motivazione prevalente nei propri coetanei il farsi notare da qualcuno o il sentirsi sexy (rispettivamente danno queste ragioni il 55% e il 43% di intervistati con riferimento alle ragazze, il 52% e il 27% degli intervistati con riferimento ai ragazzi). Non mancano però anche motivazioni più utilitaristiche: secondo il 29% le ragazze o i ragazzi fanno tutto ciò per ricevere regali/ricompense/ricariche.
Safer Internet Day e la partita di Slip Volley
Lo spot:
Il messaggio di quest’anno del Safer Internet Day (l’8 febbario), la giornata istituita dalla Commissione Europea per un uso sicuro e responsabile delle nuove tecnologie, si riassume nello slogan "E' più di un gioco, è la tua vita".
“E’ fondamentale che i ragazzi e le ragazze capiscano che non esistono mondi virtuali perché quello che si fa su Internet o con il cellulare ha un impatto diretto e concreto sulle loro vite, quindi ogni azione deve essere ponderata e valutata nelle sue possibili conseguenze positive o negative perché stiamo tirando in ballo la nostra vita, i nostri sentimenti, la nostra sfera più personale e intima”, spiega Neri.
Save the Children insieme ad Adiconsum opera da anni per promuovere un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie con attività nelle scuole attraverso le "settimane di sensibilizzazione per la sicurezza in Internet". Quest’anno, per il Safer Internet Day, Save the Children e Adiconsum hanno promosso a Roma il 5 febbraio una partita di slip volley: per qualche minuto in piazza del Popolo si sono visti volteggiare dei palloni fasciati da indumenti intimi multicolori, metafora di come le informazioni e le immagini private, personali, anche molto intime attraversano la rete passando di mano in mano con conseguenze non sempre prevedibili. Infatti sulla rete da volley la scritta“I fatti tuoi attraversano la rete?”. Al fischio di fine partita i ragazzi si sono fermati ed è apparso uno striscione con la frase: “È più di un gioco. E la tua vita” (per informazioni www.slipguerrilla.com).
La ricerca completa è scaricabile sul sito www.savethechildren.it