Qwant, il motore di ricerca che rispetta la tua privacy e quella dei tuoi figli

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Un nuovo motore di ricerca europeo che non traccia la navigazione web.

Vi è ma capitato di cercare un prodotto su web e poi nei giorni successivi incontrare di continuo la pubblicità di quel prodotto su qualsiasi sito?
Non è un caso ovviamente, in gergo si chiama "remarketing" ovvero far vedere l'informazione pubblicitaria a chi è già approdato sul tuo sito o ha già cercato informazioni sul tuo prodotto, ed è una modalità che viene utilizzata tantissimo nelle campagne pubblicitarie su Internet.

Per rendere possibile questo risultato il motore di ricerca "traccia" le ricerche che effettui e memorizza le tue abitudini di navigazione, i siti su cui vai più spesso, il tempo di permanenza sulle pagine, ecc. 
Su alcuni motori di ricerca ii dati che vengono memorizzati sono molti di più perché vengono incrociati con quelli che provengono dagli altri servizi come le webmail o le geolocaizzazioni (ovvero chi sono i tuoi amici, quali link ti attraggono, che posti frequenti?...). 

In sostanza il motore di ricerca sa spesso di noi molto più di ciò che sanno i nostri più cari amici.
Da questa riflessione è nato in Francia Qwant, un motore di ricerca che va controcorrente e rinuncia a raccogliere i dati personali poiché in realtà non sono strettamente necessari all'utilizzo del servizio.

Lo spot di lancio fa ben capire la quantità di informazioni che il motore di ricerca può sapere di noi.

 

Secondo molti esperti i nostri dati personali sono di fatto il petrolio del futuro, poiché non solo vengono immagazzinati ma anche venduti (e a caro prezzo!). 
Questo ovviamente non succede solo con i dati personali degli adulti ma anche con quelli dei ragazzini che utilizzano pc e smartphone sempre più precocemente e spesso senza l'adeguata consapevolezza.
In questo scenario un motore di ricerca che dichiara di "rispettare la tua privacy" merita un'occhiata più approfondita.

 

Qwant, il motore di ricerca che rispetta la tua privacy

Questo è ciò che dichiara Qwant nella sua informativa sulla privacy

"Qwant garantisce la tutela della tua privacy: questa è la pietra miliare della nostra filosofia. Non utilizziamo alcun cookie o altro dispositivo di tracciamento che ci consentirebbe di individuare i siti che visiti o di definire il tuo profilo.[...] Non tentiamo di sapere chi sei o cosa fai  quando utilizzi il nostro motore di ricerca."

Di fatto raccogliere i dati degli utenti non è utile ai fini del servizio che il motore di ricerca ti sta offrendo, non ha bisogno di sapere cosa hai cercato prima, quanti anni hai o se sei sposato per offrirti una panoramica dei migliori siti associati alla ricerca che stai facendo.

Da questo assunto è partito Eric Leandri, presidente e founder di Qwant, il motore di ricerca che ha debuttato in Francia dopo due anni di ricerca e sviluppo e che ora sbarca in Italia e si propone di diventare un'ottima alternativa alle grandi piattaforme americane.

 

Perchè è importante capire quali dati personali vengono raccolti su web

Se pensate "si va beh, ma che mi importa che un motore di ricerca sappia ciò che faccio, anzi, spesso mi fa comodo che mi faccia vedere le cose che sto cercando" lasciate che vi dia un'indicazione sul perché il vostro atteggiamento debba essere molto più cauto.
Immaginate che le grandi aziende del mondo si consorzino, per inserire un bottoncino su ogni capo di abbigliamento che acquistate e indossate, ogni accessorio, ogni gioiello. Questi bottonicini quotidianamente registrano ciò che fate, dove andate, con chi siete, di che temi trattate, di cosa parlate, in quali negozi entrate... Lo fanno per voi e per le milioni di persone intorno a voi. Analizzano quei dati, tanto che sono in grado di sapere, prima di voi, cosa potrebbe accadere nella vostra vita, perché possono correlare gli stessi comportamenti di milioni di persone che hanno agito come voi 5-10-100-1000 giorni prima di voi, e capire cosa gli è accaduto.  
E, ancora di più, pensate che la stessa cosa venga fatta sui vostri figli.

Ora, ci sono delle cose positive in questo: se questi dati vengono utilizzati a fin di bene, posso trarne dei vantaggi.... ma pensate invece se quei dati venissero acquistati da chi vuole trarne un vantaggio, che magari a voi non sta così bene. Ad esempio: stabilire quali promesse elettorali farti per ottenere la tua simpatia, quali messaggi ami e quali detesti per convincerti che un certo comportamento o una certa legge sia positiva per te... o convincerti che hai bisogno di consumare di più di un certo prodotto.
In altre parole, la comunicazione che ricevi, può essere piegata per indurti a pensare in un certo modo anziché in un altro, questo perché chi veicola le informazioni conosce di te e delle tue abitudini, molto più di chiunque altro.

 

L'imparzialità dei risultati di ricerca

Una delle caratteristiche dei motori di ricerca classici è quella di ordinare i risultati in base alle proprie abitudini di navigazione, in pratica se io accedo molte volte ad uno stesso sito, è molto facile che quel sito mi compaia più spesso ai primi posti nei risultati di ricerca 

Se da una parte questo può essere "comodo" perché il motore di ricerca sa già quali siti preferisco, dall'altra parte sopprime del tutto ogni possibilità di trovare nuovi risultati e scoprire nuovi siti.
In un mondo in cui abbiamo bisogno di menti sempre più aperte per  conoscere e comprendere il nuovo, l'imparzialità dei risultati di ricerca diviene quindi un tassello importante che Qwant ci offre.

Oltre a non tracciare gli utenti infatti, Qwant dissocia anche il nostro indirizzo IP (ovvero il numero con cui il nostro pc viene riconosciuto in rete), dalle nostre ricerche. Quando andremo a fare una seconda ricerca Qwant in pratica non sa cosa abbiamo cercato prima nè quali siti abbiamo visitato.

 

Qwant Junior, il web per i bambini

Un altro servizio molto interessante che fornisce Qwant è dedicato completamente ai bambini e alle famiglie: Qwant Junior. In Qwant Junior, i bambini entrano in un motore di ricerca completamente sicuro che non solo si preoccupa di rispettare la loro privacy ma che oscura, grazie ad una raffinata tecnologia di analisi, tutti i contenuti riferiti a violenza, pornografia, droghe e istigazione all’odio.
Quando il bambino inserisce un termine di ricerca non appropriato il motore di ricerca restituisce una pagina di errore "Oops! Non sono riuscito a trovare risultati adatti a te." 

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Inoltre nella sezione “Educazione” vengono messi in evidenza i siti web il cui contenuto educativo è stato verificato.

 

Se volete provare Qwant come motore di ricerca andate su Qwant.com e cliccate su Passa a Qwant, se navigate spesso dal vostro smartphone potete invece installare la App ufficiale Qwant dall'App Store  (per i dispositivi IOS) o da Google Play (per i dispositivi Android) 

 

di Barbara Lamhita Motolese

In collaborazione con Qwant.com

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Credit immagine principale: Internet... on Shutterstock.com

 

Barbara Lamhita Motolese

Amo l'innovazione in tutti i campi, e come mamma mi sono scoperta innovativa facendo scelte del passato!
Vivere la mia genitorialità ricercando la coerenza con il mio sentire e con il mio pensiero, mi ha portato a esperienze poco comuni e molto felici: il parto in casa, il co-sleeping, il babywearing, e l'homeschooling... per citarne alcune.
Sono un'appassionata custode della nascita e della genitorialità consapevole.
Ho dato vita a Lallafly.com e al suo blog GenitoriChannel.it per coniugare la mia passione dei temi genitoriali con quella per il web.

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Commenti  

antonella
# antonella 2024-11-03 19:39
I BAMBINI NON POSONO USARE DISPOSITIVI ELETTRONICI E NON POSSONO NAVIGARE IN INTERNET
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