Chi sono i nativi digitali
Per orientarsi nel mondo delle nuove tecnologie, o new media, occorre conoscere innanzi tutto “le nuove tribù digitali”, ovvero:
- Generazione touch (0-3 anni): Non usano il mouse ma solo tasti e schermi sensibili, come nei giochi della prima infanzia;
- Generazione nativi digitali (3-12 anni): non hanno vissuto l’era analogica; cresciuti per “immersione” nella dimensione digitale, navigano in internet, giocano coi videogiochi, vivono in casa con connessioni internet;
- I millenari (13-18 anni): nati a cavallo tra le due “ere”, conoscitori della tecnologia, sempre interconnessi ma cresciuti ancora davanti alla TV;
- I migranti digitali (19-25 anni): legati alla parola scritta, all’insegnamento frontale, hanno scoperto più tardi l’interattività digitale, sono ancora fruitori dello schermo televisivo.
I nativi digitali sono i nati dopo il 2001 e sono a rischio di dipendenza da internet. È necessario aiutare bambini e ragazzi a diventare pensatori digitali, e per far questo si deve educarli a non disporre indiscriminatamente di tutte le tecnologie ma aiutarli a scegliere i contenuti degli strumenti multimediali.
Quali sono i rischi per i nativi digitali
Alcuni rischi di una esposizione massiccia in età evolutiva agli schermi sono :
- La sottrazione sensoriale ed esperienziale che deriva dalla permanenza davanti allo schermo. La deprivazione sensoriale colpisce prevalentemente i bambini piccoli danneggiati nella scarsità di vissuti sensomotori. Questo ha delle ricadute nello sviluppo, creando fenomeni diffusi come la dislessia, la disgrafia, la discalculia, disturbi alimentari precoci.
- Addiction, ovvero la dipendenza da video. Le immagini virtuali vanno ad interagire con aree cerebrali deputate al piacere e alla gratificazione; il rischio è non poterne più fare a meno. Le dipendenze da video sottraggono risorse creative alle nuove generazioni e segnano drammaticamente il tempo diurno e notturno passato davanti agli schermi.
- Confusione fra mondo reale e virtuale
Questa situazione si verifica principalmente nell’ambito dei videogiochi violenti, attività che istiga i bambini alla violenza in quanto la sdrammatizzano. È stato dimostrato che una visione ripetuta e continuativa di scene di violenza sotto gli 8 anni crea una maggiore propensione ad atti aggressivi e a vedere gli altri come oggetti, non come persone.
Come accompagnare i nostri figli nell'utilizzo delle nuove tecnologie
Un utilizzo massiccio di internet sembra essere associato a un declino delle relazioni in famiglia, a un restringimento delle relazioni sociali, a un aumento della depressione e della solitudine.
Possiamo notare che la fruizione di internet crea, ma allo stesso tempo rileva l’isolamento. Il 65% di ragazzi , infatti, inizia a navigare in solitudine.
Essi considerano i genitori inadeguati come guida nell’universo delle nuove tecnologie.
Come genitori ed educatori è importante non dimenticarsi del proprio ruolo educativo e non arrendersi alla propria “ignoranza tecnologica”.
I ragazzi vanno educati fin da piccoli a fruire delle nuove tecnologie insieme agli adulti, dando dei limiti temporali e alternando compiti evolutivamente più stimolanti. È stato studiato infatti che l’esposizione a videogiochi ripetitivi, a video passivi e a compiti troppo semplici non permettono al bambino di sviluppare adeguatamente il proprio potenziale intellettivo e creativo.
di Martina Berta
Psicologa-Psicoterapeuta
www.martinaberta.it
Immagine: Ticoneva on Flicr.com
Se siete in zona Milano potete approfondire questa tema nell'incontro:
Mercoledì 17 Febbraio 2015
" Crescere nella nuova era digitale: il ruolo dei genitori"
presso lo Spazio culturale MY G a Milano (via Filicaia 4 - Zona Niguarda)
orario 20.30-22.00
per info ed iscrizioni
Martina Berta (www.martinaberta.it)
338 1459608
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