“Le email sono roba vecchia”,
“Canale5? Cos'è?”,
“Hai visto l'ultimo video sul mio canale youtube?”
3 citazioni tratte direttamente dai miei figli e dal loro entourage, fascia di età: elementari e medie. Incredibile, no?
Abbiamo partecipato ad un progetto con Kaspersky, il primo produttore mondiale di prodotti di sicurezza per il web e la tecnologia, e ci sono diverse cose di cui vogliamo parlarvi. Se pensate di sapere già molto su come “proteggere” i vostri figli da cyberbullismo e comportamenti scorretti in rete, vi invito a leggere e commentare per dirci come vi siete comportati voi e cosa secondo voi funziona. Ma per lo più sono convinta che un ripassino serva a tutti...
Un bambino bravo a usare la tecnologia NON SA comportarsi con la tecnologia se non glielo insegni
Internet è fantastico, impensabile vivere senza la tecnologia digitale, per i nostri figli poi... togliere loro l'accesso al telefonino, al tablet o alla PS è una delle punizioni più temute (lo so lo sarebbe anche per noi, in questo siamo più fortunati, nessuno ci può infliggere cotanta pena).
I nostri figli hanno una grande familiarità con la tecnologia, ma saper configurare un videogioco o interpretare meglio di noi le logiche di una app non li rendono competenti, coscienti e consapevoli su quali sono le conseguenze dei loro comportamenti digitali, quali sono i pericoli o le regole (di legge, non solo di comportamento) che vigono sulla rete come fuori.
Tu genitore, lo sapevi che anche se sai usare la tecnologia peggio di loro, hai delle cose da insegnare sulla tecnologia?
Hai presente quando eri piccolo, sapevi andare in bici e anche in monopattino, ma quando dovevi andare in giro per strada, tua nonna, che non sapeva andare in bici (figurarsi in monopattino) e neanche aveva la patente, ti diceva come comportarti per strada e ti prendeva per mano per attraversare? Ecco...
Il web è soprattutto una ricchezza, come lo sono le autostrade e i mezzi di trasporto, ma ognuno di noi sa che l'educazione stradale è importante per i bambini: spieghiamo loro come comportarsi quando sono per strada, a quali pericoli fare attenzione, quali strumenti sono indispensabili. All'inizio facciamo sperimentare loro la strada al nostro fianco, dando loro la mano, poi piano piano diamo loro libertà, finché non saranno abbastanza maturi e responsabili per girare da soli a piedi, poi in bici e così via...
Internet è la stessa cosa: è indispensabile, piano piano potremo lasciarli da soli, ma all'inizio occorre affiancarli, spiegare loro e, soprattutto aprire un canale di dialogo con loro. Possiamo e dobbiamo farlo, anche se non sappiamo fare le cose che fanno loro.
Il pericolo di internet non è Facebook
“Beh ma i miei figli sono ancora piccoli, non usano internet, fanno solo i giochini sul tablet.”
Noi adulti pensiamo che i pericoli di internet arrivino da Facebook... ma lo sapevate che quando i ragazzi giocano alla Play Station, o ai giochini elettronici sui telefonini, sono in contatto con altri sconosciuti giocatori con i quali dialogano via chat, fanno squadra e pensano di avere degli amici? E quando vedono un video su Youtube utilizzando il vostro tablet, Youtube pensa che sia un adulto a navigare e quindi non filtra i contenuti.
Internet non è Facebook, è la chat di Whatsapp, la chat dei video giochi o uno dei tanti social network emergenti spesso sconosciuti a noi genitori, è Youtube, che ormai è il canale che più spesso guardano i nostri figli..
Il cyberbullismo e il crimine su web esistono, sono diffusissimi e se i vostri ragazzi dovessero sperimentare il cyberbullismo, difficilmente ve lo racconteranno se non avete creato delle premesse di dialogo anche su questi temi.
1 ragazzo su 5 nella fascia d'età tra 12 e 17 anni ha sperimentato episodi di cyberbullismo ( ricerca Kaspersky Lab in collaborazione con gli psicologi esperti di nuovi media dell’Università di Wuerzburg), ovvero situazioni in cui una persona viene presa di mira, esclusa o ridicolizzata, o comportamenti pericolosi in rete.
Il 50% delle vittime di comportamenti pericolosi o sgradevoli non ne fa parola con i genitori.
Il cybercrime è il crimine più lucrativo al mondo in questo momento.
Cosa si fa?
4 cose per fare educazione digitale con i tuoi figli
1. Parla con i ragazzi della sicurezza in rete, basta poco più di un quarto d'ora, o lo spazio di un pranzo frugale. Ricorda loro che sei sempre disponibile a rispondere alle loro domande e soprattutto, se qualcosa o qualcuno li mette a disagio, o pensano di aver fatto qualcosa di sbagliato è molto importante che ve ne parlino, perché possiate aiutarli.
Nel prossimo paragrafo ti suggeriamo le 5 cose importante da dirgli.
2. Ricorda sempre che la vittima di bullismo NON è il colpevole (che sia tuo figlio o un altro bambino/a). Se una ragazzina manda una foto osè di sé ad un amico e quello la rende pubblica, chi è colpevole? La ragazzina ha commesso una leggerezza, ma l'amico non ha alcun titolo a renderla pubblica senza il consenso dell'interessata. Lei è la vittima, lui il colpevole.
3. Installa una protezione dai virus sugli strumenti utilizzati in famiglia (inclusi i tablet e gli smartphones!!!). I virus, sempre più sofisticati, sono lo strumento con cui i crimini informatici vengono perpetrati. Tu e i tuoi figli, navigando, potete fornire ai cyber criminali, informazioni sensibili e importanti che essi possono usare per nuocervi. Ricorda che gli antivirus a pagamento vengono aggiornati costantemente e quindi offrono protezioni più efficaci.
4. Utilizza uno strumento di parental control: il parental control sono dei software da installare che ti consentono di creare delle regole e darti indicazioni sul comportamento dei tuoi figli quando usano smartphone, computer e tablet.
Il parental control ti permette di stabilire, ad esempio, limitazioni di orario, impedire la navigazione su siti non adatti ai bambini o su siti che kaspersky rileva come pericolosi (perché generano virus ad esempio), ti dice cosa hanno fatto e visto i tuoi figli in rete.
Se il tuo pensiero è “oh cielo... e chi è capace di stabilire tutte 'ste cose”, solidarizzo, perché è il mio stesso pensiero. Il prodotto di parental control di Kaspersky è l'unico al momento sul quale puoi semplicemente selezionare l'età dei figli perché il sofware stabilisca da solo una serie di regole predefinite, adatte all'età, che tu potrai, volendo, modificare.
6 regole di educazione digitale da insegnare ai ragazzi
1. in rete come nella vita “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te” è un ottimo principio da seguire sempre.
2. Non potendo vedere con chi interagisci, ognuno può dire di essere ciò che vuole, fingere ciò che vuole. Può farlo per divertirsi alle tue spalle, perché ha secondi fini o per non rispondere delle sue azioni.
Dunque NON credere alle informazioni personali di chi non conosci e NON fornire informazioni personali tue o di tuoi conoscenti: il tuo nome, la tua età, i posti che frequenti, dove vivi, etc.
3. Ciò che arriva sulla rete non può più essere rimosso: un'immagine mandata su whatsup, una volta che l'hai mandata può essere condivisa con persone che non conosci, pubblicata su siti che non conosci (o magari sì), manipolata e poi girare ancora... se è un'immagine che può ledere qualcuno (incluso te) o non hai il permesso di diffonderla non puoi e non devi farlo.
4. Le tue password vanno dette solo a mamma e papà, a nessun altro, inoltre non scegliere password che gli altri possono indovinare facilmente.
5. Assistere ad un atto di bullismo e non parlarne (ai genitori, agli insegnanti, a chi può fermare la cosa) significa essere colpevoli insieme a chi ha compiuto l'atto di bullismo.
6. Le immagini e i video che trovi su internet o che le persone ti mandano, non possono essere utilizzate solo perché sono facili da scaricare, le foto, gli scritti, i video, le immagini appartengono a chi le ha create, anche se te le invia o se le trovi su web non diventano tue, non puoi utilizzarle a tuo piacimento.
Come si comportano i genitori digitali?
Kaspersky insieme a FattoreMamma ha realizzato l'indagine "Sicurezza e bambini in rete", avendola veicolata in rete è normale che il campione preso in esame sia principalmente di genitori digitali, infatti si mostra una certa apertura verso la tecnologia. La regola più frequente da parte dei genitori (un campione di 500) è quella di porre dei limiti di tempo all'uso dei dispositivi elettronici. Tuttavia pur essendo in presenza di un campione di "genitori digitali" solo uno su 3 genitori utilizza dispositivi di sicurezza e parental control per i figli. Una buona parte si affida al buon senso dei bambini... basterà?
A giudicare dalla penetrazione che i prodotti di sicurezza per le famiglie hanno in Italia rispetto a Paesi come il Regno Unito: in Italia è un decimo di quella del Regno Unito, c'è da pensare che siamo ancora molto indietro. La nostra coscienza e consapevolezza sui rischi di rete non è affatto matura, il problema è che ci stiamo facendo le ossa sulle spalle dei nostri figli...
di Barbara Siliquini
In collanorazione con Kaspersky
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