Con una didattica attenta più al processo che alla prestazione il metodo Senza Zaino ha come riferimenti teorici alcuni grandi psicologi e pedagogisti del passato a partire da Dewey e Freinet fino ad arrivare a Maria Montessori (di cui utilizza numerosi strumenti didattici).
Il metodo scolastico convenzionale non convince più e tra le tante esperienze innovative la scuola senza zaino è di sicuro quella che si è diffusa di più nell'ambito della scuola pubblica, scopriamo quali sono le sue caratteristiche principali.
Perché togliere lo zaino?
Perché gli studenti si portano dietro uno zaino colmo di libri e materiale scolastico? Se ci pensiamo bene non succede a nessuno di noi di portarci tutto il materiale del lavoro da casa perché è normale che ognuno nel suo ufficio abbia la sua scrivania con il suo computer, le sue penne, i faldoni di cui ha bisogno…e perché no la foto dei figli, un calendario che ci piace e altre piccole cose che ci fanno sentire accolti quando arriviamo in ufficio.
Gli studenti invece si portano uno zaino con tutto l’occorrente come se fossero ospiti di solo passaggio, come se il banco, la classe, la scuola non fossero uno spazio accogliente di benessere dove lo studente è felice di stare per imparare ciò che gli è necessario. Il peso dello zaino inoltre è fatto perlopiù di libri e quaderni come se fossero gli unici strumenti necessari per apprendere e in effetti è così, la nostra scuola è ancora una scuola in cui si predilige la lezione frontale, il nozionismo, la prestazione invece di un percorso di attività ed esperienze.
I 3 valori chiave della scuola senza zaino
Partendo da queste riflessioni nei primi anni del 2000, Marco Orsi, dirigente scolastico in Toscana, inizia una piccola grande rivoluzione che si basa su tre importanti pilastri:
- ospitalità,
- responsabilità,
- comunità.
Ospitalità
Innovare la didattica significa rinnovare gli spazi della didattica rendendoli ospitali, sicuri, vivibili, belli e anche ecologici.
L’aula non è più organizzata solo con banchi che guardano una lavagna ma con aree distinte che rendono possibile una varietà di attività: lavori in piccoli gruppi, minilaboratori, discussioni, riunioni… molte attività potranno essere svolte in contemporanea in modo da aumentare l’autonomia e la capacità di scelta del bambino ma anche di differenziare la didattica per venire incontro alle specfiche esigenze di ogni bambino.
Responsabilità
I bambini hanno bisogno di capire ciò che viene loro proposto, di avere una motivazione per partecipare ad una attivtà, devono attivare le loro risorse interiori altrimenti tutto ciò che apprendono sarà solo “appiccicato” con fatica e subito dimenticato.
Per favorire l’autonomia e stimolare il senso di responsabilità nelle aule senza zaino vengono utlizzati specifici strumenti didattici:
- una segnaletica per rispettare il silenzio;
- il pannello dove sono indicate le responsabilità a cui ciascuno deve far fronte;
- gli schedari auto-correttivi che consentono di esercitarsi e di avanzare;
- il timetable che informa sulle attività;
- i giochi matematici, i libri, ecc.
Comunità
In ogni aula c’è uno spazio chiamato Agorà, dove i bambini si radunano per ascoltare il programma della giornata, scegliere tra le varie attività o discutere di un argomento.
Anche i grandi banchi sono pensati per stimolare il senso di comunità di individui singoli che condividono un bene comune, il materiale scolastico.
Ma non sono solo i bambini a fare comunità nella scuola senza zaino, anche gli insegnanti, le famiglie e tutto il territorio è chiamato a contribuire per innescare relazioni significative. D'altra parte sappiamo che l'essere umano è un animale sociale, sta bene quando è in gruppo e quanti pochi esempi di gruppi che funzionano ci sono rimasti da mostrare ai bambini! La scuola-comunità è una scuola in cui tutti si sentono parte di qualcosa di più grande.
La didattica della scuola senza zaino
Nella scuola senza zaino è l’esperienza scolastica nel suo complesso ad essere formativa ed è dunque progettata nella sua globalità, senza lasciare niente al caso.
Sappiamo infatti che si apprende più dall’ambiente, inteso anche come comunità, che dal singolo insegnante.
Il contesto educativo è visto come un sistema complesso composto da una struttura materiale (spazi e architetture in genere, arredi, strumenti didattici, tecnologie), e da una struttura immateriale (le relazioni, le competenze professionali dei docenti, ma anche quelle degli allievi, le Indicazioni nazionali e i piani formativi, i sistemi di valutazione, ecc.).
Questa attenzione all’ambiente formativo è definita in Senza Zaino "Approccio Globale al Curricolo (Global Curriculum Approach – GCA)".
Compiti a casa e voti
Come potete immaginare con una didattica così innovativa non potevano non essere ripensati anche i due aspetti fondamentali della scuola tradizionale, i compiti a casa e i voti.
Sono entrambi la conseguenza di un insegnamento che si focalizza sulla prestazione piuttosto che sul processo e dunque i voti nelle scuole senza zaino sono solitamente aboliti. Si preferisce utilizzare un sistema di autovalutazione in cui i bambini imparano ad analizzare il compito che hanno fatto e anche il loro comportamento in modo da rendersi conto da soli se può esserci un miglioramento. Naturalmente vengono corretti e fatti notare gli errori ma non viene assegnato un numero ad ogni compito (essendo i voti obbligatori in pagella i bambini avranno un voto standard) e le "interrogazioni" assomigliano più a delle presentazioni del lavoro svolto.
Per quel che riguarda i compiti a casa il carico è mediamente meno pesante della scuola tradizionale perché la maggior parte del lavoro viene svolto in classe, vengono a volte assegnati compiti, spesso differenziati o scelti dai bambini, per valutare la capacità di lavorare individualmente ma sempre rispettando il sacro diritto dei bambini al riposo e alle altre esperienze extrascolastiche.
In questo periodo in cui le famiglie devono effettuare le iscrizioni a scuola e quindi scegliere tra le varie possibilità la scuola senza zaino è senz'altro un valido esperimento di cambiamento di alcuni grandi assiomi della scuola pubblica, per questo non sono mancate le critiche da parte di genitori e insegnanti.
Critiche e opinioni sulla scuola senza zaino
Come tutto ciò che apporta una innovazione anche la scuola senza zaino è stata oggetto di critiche, alcune addirittura politicizzate (un esponente della Lega ha accusato il metodo di "anarchia").
La questione più criticata è la convizione che nella scuola senza zaino manchi una gerarchia chiara non essendoci una cattedra dietro cui l’insegnante siede. Anche il fatto di lavorare perlopiù in gruppo viene osteggiato da molti insegnanti che invece pensano sia indispensabile lavorare individualmente per potersi concentrare meglio.
In ultimo la condivisione dei materiali non convince molti genitori e insegnanti che si dicono preoccupati che alcuni bambini possano appropriarsi dei materiali o trattarli malamente proprio perché non gli appartengono.
Cosa ne pensi di queste critiche? Hai scelto la scuola senza zaino per tuo figlio? Lasciaci un commento e raccontaci la tua esperienza...
La storia della scuola senza zaino
Il metodo della scuola senza zaino nasce negli anni 2000 in Toscana dalle intuizione di Marco Orsi, Dirigente Scolastico e tutor del corso di studi in scienze della formazione primaria.
Nel 2006 con l’uscita del libro A scuola senza zaino vengono formulati i capisaldi del metodo:
- L’Approcio Globale al Curricolo
- I 3 valori chiave: ospitalità, responsabilità, comunità
Nel 2009 l’Università di Firenze promuove una ricerca sugli esiti del metodo senza zaino nelle scuola in cui viene sperimentato e grazie agli esiti positivi si allarga il numero di scuole che optano per questo metodo.
Negli ultimi anni sono un centinaio almeno le scuole che aderiscono all’Associazione Senza Zaino in tutta Italia. E l’anno scorso il modello Senza Zaino è stato catalogato come best practice in una ricerca sulle didattiche innovative promossa dall’OECD dal titolo “Teachers as Designers of Learning Environments”, curato da A. Paniagua e D. Istance.
Per approfondire la scuola senza zaino:
Scuolasenzazaino.org: il sito della rete senza zaino
A scuola senza zaino: il libro con le basi teoriche del metodo Senza Zaino, revisionato e aggiornato nel 2016
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Dai un occhio al nostro articolo Tutta un'altra scuola: 6 alternative al modello convenzionale.
di Barbara Lamhita Motolese
Immagine principale: two happy little schoolgirls... on Shutterstock.com
Commenti
Volevamo esprimere le nostre perplessità al progetto perché questo progetto non è partito a tappeto per tutta l'Italia?? Perché solo alcune scuole ed altre no?? Quanti soldi incassano le scuole per mettere in atto tutto questo??
Mio figlio è una cavia del progetto?? Avendo un altro bambino con progetto tradizionale mi rendo conto che si lavora parecchio e avendo conservato quaderni e libri abbiamo visto che a ottobre già scriveva bene e leggeva verso dicembre...... Come al solito in Italia iniziamo dalla nascita ad arrancare contattatemi
Il metodo è applicato solo in alcune scuole perché , come tutte le novità, ci mette tempo a prendere piede, inoltre gli insegnanti in linea generale non sono proprio una categoria che ama l'innovazione ;)
Non credo che sia una questione di soldi, le scuole non incassano soldi da nessuno anzi, per le famiglie il costo del materiale si dimezza perché molte cose vengono condivise in classe.
Il fatto che ci siano scuole con metodologie differenti dovrebbe essere una ricchezza perché ciascun genitore può scegliere la scuola che meglio risponde ai bisogni suoi e dei propri figli.
Io per es. non ho mai dato importanza alla velocità con la quale imparano a scrivere ma preferisco valutare l'esperienza di apprendimento globale in una visione più a lungo termine che è esattamente l'dea del curriculum globale della scuola senza zaino ma magari voi preferite un approcio diverso e allora potete scegliere una scuola più "classica". L'importante è che alla fine del ciclo di studi il bambino abbia raggiunto quelle competenze previste dalle linee guida del Ministero.
Che dire? Io sono la refernte del modello SZ da due anni e io e la mia collega lo abbiamo sperimentato con i bambini della prima. Ebbene vi posso assicurare che i progressi nelle acquisizioni degli apprendimenti, nella l'autonomia, nell' l'entusiasmo e nella motivazione ad apprendere sono significativi.
Non è assolutamente vero che nelle classi senza zaino non si rispettano le regole. Le regole in questo modello sono il pane quotidiano, solo che sono sempre discusse e condivise dagli alunni mediante le procedure. L'uso dell'agorà, dei bagni, del materiale comune, l'organizzazion e del lavoro sono tutti scanditi da procedure scritte e affisse nei pannelli esposoitori. Non è vero che si lavora sempre in gruppo a discapito delle individualità. In ogni aula Sz c'è uno o più spazi dove i bambini possono lavorare da soli.
I bambini che finiscono prima il lavoro, aiutano gli altri bambini, oppure, in piena autonomia, rispettando le procedure e senza disturbare fanno delle attività di gruppo per potenziare gli apprendimenti. L'insegnante è una sorta di artigiano e come tale fa vede come va fatto il lavoro e poi i bambini svolgono l'attività autonomamente.( Maria Montessori).
Gli alunni sin dai primi mesi hanno imparato a gestirsi nel mettere in ordine il materiale, nel prendere ciò che serve per iniziare la giornata scolastica. Sanno che quando devono ascoltare i compagni e/o l'insegnante devono stare in silenzio; durante i lavori di gruppo il serpente del sussurro o un altro segnale ricorda loro che devono parlare sottovoce. In bagno possono andare senza chiedere il permesso usando il semaforo rosso con una chiave che indica che è occupato e il colore verde quando è libero. Nella scuola senza zaino le regole si interirizzano subito e si fanno proprie perchè sono concordate dai bambini. Anche gli incarichi sono assegnati in modo democratico con le votazioni. Ogni alunno ha piccole responsabilità da portare avanti: tenere l'aula in ordine, gestire l'isola, l'uso dell'agorà, della biblioteca, della mensa ecc. Spesso su internt leggo critiche estemporanee relative al modello SZ. Si scrivono delle cose assurde senza però aver visto come lavorano i bambini/ragazzi coinvolti. Se proprip devono criticare che almeno le critiche siano costruttive e basate sulla conoscenza del Modello SZ.
Mio figlio fa la seconda elementare con questo progetto.
Io abituata alla scuola tradizionale mi trovo in difficoltà per la diversità dei sistemi e i maestri non sono molto disponibili ai chiarimenti.... . interpretano ogni richiesta come interferenza. E questo non permette ad alcuni genitori di star tranquilla.
Purtroppo è, secondo me, un risvolto negativo della scuola pubblica che sarebbe molto bello sradicare. I feedback dei genitori sono essenziali perché vedono una parte che gli insegnanti non vedono e viceversa, il confronto sarebbe molto arricchente per tutti.
Naturalmente ci sono poi le mosche bianche di insegnanti che invece cercano sempre un dialogo e magari non lo trovano perché i genitori sono troppo impegnati o incapaci di comunicare serenamente.
Socializzano anche nei momenti in cui dovrebbero stare attenti alla spiegazione dell'insegnante grazie al fatto che nell'isola in cui si trovano non vengono visti disattenti...
E altro ancora...
Purtroppo come in tante altre cose l'idea e la realtà sono due cose distinte e chi ne pagherà le conseguenze sono questi bambini che ripeto, quando usciranno dal sistema senza zaino, scopriranno di dover recuperare il gap che si è generato negli anni di primaria e secondaria di primo grado...
Per ultimo vorrei dire che il costo per le famiglie (almeno quelle che pagano) è più alto e anche di parecchio, e che le famiglie non vengono proprio coinvolte o ascoltate, altro che fare comunità!
La scuola senza zaino si ispira a tre valori importantissimi : ospitalità, comunità responsabilità. E' una scuola che accoglie tutti senza escludere nessuno: insegna ad essere autonomi e promuove il senso di responabilità (Maria Montessori).
Ne consegue che i bambini imparano a studiare in gruppo (tavoli e non banchi per favorire l'apprendimento cooperativo e l'aiuto reciproco( Freinet)). Ma ci sono momenti in cui i bambini possono lavorare individualmente e altri in cui si può svolgere una lezione frontale non nozionistica ( ancora valida, se si favorisce il dialogo, la scoperta ed è improntata sui laboratori del fare).
Ma cìò che rappresenta un vero successo è la conquista dell'autonomia personale e sociale e de senso di responsabilità.
Gli alunni sin dalla prima sanno organizzarsi con il materiale: lo mettono a posto e lo tengono sempre in ordine.E le routine quotidiane lo aiutano tantissimo in questo ( segnali visivi e planning settimanale).
Chi ha detto che i bambini non imparano a studiare? Vi invito a venire nella mia classe... Certo il metodo di studio si insegna a scuola ( ci mancherebbe ...) con varie tecniche: la tecnica dell'eliminazio ne, delle sequenze ecc.
Una volta che, in gruppo e individualmente , hanno imparato a scuola a selezionare, a fare la sintesi, a casa hanno solo da consolidare gli apprendimenti. I miei alunni hanno una settimana di tempo per studiare due argomenti di studio relativi alle aree storiche-geogra fiche e lo sanno fare tutti.
Non studiano su mappe fatte dagli insegnanti, ma su quelle costruite insieme ai bambini, ma solo dopo aver fatto prima un' analisi dettagliata degli argomenti. Le mappe sono solo la sintesi del lavoro svolto.
Ai genitori non abbiamo chiesto un grande supporto economico.
Noi nella nostra scuola abbiamo chiesto un contributo solo per l'acquisto del materiale comune( 10,00 a famiglia) e di una valigetta leggera per mettere solo l'indispensabil e ( 7,00 euro), perché i bambini lasciano tutto a scuola.
I genitori sono entusiasti di questo metodo, al punto che abbiamo iniziato in prima con 12 bambini e adesso ce ne sono 19.
Si possono demolire Freinet e Montessori?
Patrizia Lilliu, classe 3^A scuola Primaria.
Alle prime 85!
noi per il momento facciamo parte solo della rete senza zaino regionale, pertanto non abbiamo vincoli relativi all'acquisto delle borse consigliate dalla rete nazionale, né dei quadernotti ed altro materiale s.z. Stiamo applicando solo le parti didattiche e metodologiche che riteniamo valide. Non ci sentiamo di chiedere contributi economici ai genitori che in questo periodo sono stati messi alla prova dai problemi legati al Covid. In ogni caso se si chiede 50 euro all'anno non sono tanti. Pensa a quanto si spende per uno zaino di marca o per i colori. noi procedendo a piccoli passi per monitorare i punti di forza e le criticità, chiaramente condivisi con i genitori.
Grazie Antonella pe rquesto confronto.
Buona serata
Patrizia
La vs scelta la trovo intelligente e trasparente verso le famiglie, cosa che non ho riscontrato nella ns scuola, dove siamo partiti con il botto ma senza grandi novità didattiche (sarebbe bello poter essere "aggiornati" dagli insegnanti, cosa che non avviene)
Grazie a lei Patrizia per il confronto
Considera anche che tra libri e materiale scolastico si spende normalmente molto di più in una scuola classica rispetto alla scuola senza zaino dove i materiali sono condivisi.
Grazie
Come si è adattata e plasmata la scuola senza zaino alla dad e alla impossibilità di condividere a causa della pandemia?
E' una bella domanda!
Nella nostra scuola fortunatamente i bambini si sono assentati dalle lezioni in presenza solo dal 4 marzo del 2020 a Giugno. Dall'ultima decade di marzo i bambini si sono messi in contato con i docenti e i compagni grazie all'aula virtuale e alle video lezioni.
Non tutti hanno accettato questa nuova modalità didattica. Un bambino in particolare si è sempre rifiutato di eseguire i compiti e di restituirli perchè voleva farli con le maestre a scuola.
Gli obiettivi di apprendimento sono stati presentati attraverso WESCHOOL, utilizzando la videocamera non solo per le spiegazioni e i consolidamenti, ma anche per mantenere i contatti tra di loro.
Quest'anno da settembre ad ora a Mogoro gli alunni della scuola Primaria hanno sempre frequentato le lezioni in presenza. Non ti nascondo che è stato un anno complesso e particolare, caratterizzato dal distanziamento, dalle mascherine e dalle limitazioni sociali.
Pertanto anche la metodologia s.z. non è stata esplicata nella parte relativa alla comunità: non più materiale in comune, non più apprendimento cooperativo, non più angolo agorà. Invece l'autonomia e la responsabilità , altre due colonne portanti del modello senza zaino, sono state sviluppate come negli anni precedenti. Anzi, le classi senza zaino rispetto alle altre, sono state avvantaggiate dall'uso dei tavoli perché non hanno avuto bisogno di aspettare dei banchi monoposto. Altettanto dicasi per la gestione degli spazi nelle aule, resa molto più semplice e funzionale, perchè dotate di arredi meno ingombranti rispetto ai classici e volunimosi armadi color grigio topo. Le attività di gruppo e i laboratori del fare sono stati la nostra prassi didattica quotidiana, chiramente armati sempre di gel per l'igiene delle mani e per la sanificazione degli arredi. Non ti nascondo che in certi momenti nostra aula sembrava più una camera di ospedale tanto era l'odore di alcol e di igienizzanti vari... ma ne è valsa la pena.
Questa è la mia esperienza s.z.e quella della mia collega.
Buona giornata
Patrizia
Al di là del metodo credo che l'esperienza sia fatta dagli insegnanti. La stessa scuola dove ho mandato mio figlio in qualche anno ha perso 3 degli insegnanti "storici" e mi hanno detto che è cambiata molto.