Cos'è il pavor nocturnus
Il pavor nocturnus o pavor notturno è anche denominato: disturbo da terrore nel sonno.
Avviene durante il sonno, in maniera improvvisa e inaspettata. Nella prima metà della notte, il bambino si solleva dal letto. Piange ed urla come in preda al terrore e non sembra reagire ad alcun richiamo dei genitori. Di solito ha gli occhi sbarrati ma non vede chi ha di fronte. Altre volte, può restare con gli occhi chiusi. Se si tenta di "consolarlo", invece di calmarsi reagisce con maggior terrore.
Non è un incubo ed è molto diverso dal sonnambulismo, il pavor nocturnus è una vera e propria crisi di terrore che si verifica nelle fasi 3 e 4 del sonno non-REM (cioè quando il bambino passa da una fase di sonno profondo ad una di sonno leggero, dove inizia a sognare). Il bambino, anche se sembra sveglio, in realtà non lo è e per questo non reagisce agli stimoli ambientali. Nella maggior parte dei casi la mattina dopo non ha più memoria dell'accaduto.
L'attacco di pavor nocturnus si può manifestare nei bambini generalmente sotto i 5 anni, ma può verificarsi fino ai 12 anni, più frequentemente si manifesta tra i 2 e i 5 anni e pare colpisca dal 3 al 10% dei bambini, più frequentemente maschi. Nel caso degli adulti il pavor nocturnus è raro ed in genere è la conseguenza di esperienze fortemente traumatiche.
Durante una crisi di pavor, spesso il bambino presenta sudorazione eccessiva, tachicardia, rigidità muscolare, pupille dilatate durante tutta la durata dell'attacco. Dopo la crisi, il bambino si rilassa e riprende a dormire.
La crisi di pavor può durare da pochi minuti ad oltre mezz'ora. Sembra che gli attacchi abbiano durata più lunga in base alla fase di sonno profondo che precede la crisi. Dunque più tardi durante la notte si presentano, più lunghi sembrano essere.
Cause del pavor nocturnus
Il pavor nei bambini non ha alcun significato patologico, né alcuna causa patologica, né alcuna conseguenza immediata o negli anni successivi.
Pur non essendovi chiarezza sulle cause, si ritiene che le crisi possono essere legate a situazioni o esperienze non apparentemente traumatiche, ma che evidentemente hanno sul bambino un impatto, oppure possono essere situazioni facilmente identificabili come fonti di stress. Ecco alcune cause associate al pavor:
- stimolazioni sonore o luminose durante il sonno;
- situazioni che hanno generato stress;
- distensione vescicale (vescica piena);
- ipertrofia o vegetazioni adenoidee (comunemente identificate come: adenoidi);
- febbre;
- alterazioni dell'equilibrio idro-salino (carenza di sali minerali quali ad es.: potassio, sodio, calcio, magnesio, etc.);
Una mamma, medico, racconta l'esperienza di pavor con il suo secondogenito di 3 figli
Valerio è il mio secondo figlio. La sorellina piccola di Valerio è nata il 16 novembre, quando lui aveva quasi cinque anni ed è nata in casa di notte.
Valerio l'ha conosciuta la mattina, al risveglio. Quando l’ha vista ha sorriso con tenerezza, ma è rimasto in silenzio e non l'ha toccata. E’ andato a svegliare la sorella più grande che ha subito riempito la nuova arrivata di carezze e di baci. Solo allora Valerio si è deciso a darle un timido bacio e, sorridendo, si è infilato nel letto accanto a me.
Il 21 dello stesso mese, 5 giorni dopo, mentre eravamo tutti a letto, verso le 22.30, dalla camera di Valerio sentiamo arrivare un urlo di terrore.
Mio marito è scattato dal letto ed è corso a vedere cosa fosse successo. Io sono corsa dietro col cuore in gola.
Valerio urlava. Sembrava avesse male da qualche parte, gli occhi sbarrati, le guance bagnate di lacrime.
Continuavamo a chiadergli: “Che succede?!”, “Cosa ti fa male??” Ma lui sembrava non ci sentisse nemmeno.
Urlava parole sbiascicate, senza senso.
Io tremavo. Non sapevamo cosa stesse succedendo a quel piccolo che continuava ad urlare in preda al terrore.
La crisi è durata alcuni minuti che ci sono sembrati un’eternità, poi si è calmato e riaddormentato in braccio al papà.
La sera successiva: stessa cosa. E ancora la sera dopo.
Valerio cominciava ad urlare entro 2 ora dal momento in cui si era addormentato, sudato fradicio, tremante, freddo, ci guardava senza vederci, una sorta di sonnambulismo.
Passati 2-3 minuti si riaddormentava tranquillo fino alla mattina dopo, quando non si ricordava di alcun incubo.
Una sera cercando un modo per rilassarlo, cominciata la crisi l’abbiamo messo di fronte ad un cartone animato e in pochi secondi si è calmato.
Da quella sera avevamo sempre pronto il telecomando.
Così la crisi si riduceva notevolmente di tempo, era quasi istantaneo: cominciava a urlare, accendevamo il televisore: tra 10 e 40 secondi circa si risvegliava.
Dopo qualche minuto era lui a chiedere di tornare a dormire, tranquillo e assonnato.
Piano piano le crisi si sono diradate.
Per migliorare la situazione abbiamo cominciato a prendere delle accortezze:
- Stavamo attenti a non coprirlo troppo nella prima fase del sonno, quando tendeva a sudare molto.
- Stavamo attenti a che respirasse bene facendo dei lavaggi del nasino con fisiologica prima di dormire in caso di raffreddore e facendo attenzione a che non assumesse posizioni strane durante il sonno, braccine o corpicino storti, viso sul cuscino.
- ho cominciato a dargli degli integratori di sali minerali
Parlando con altre mamme ho notato che è una cosa molto frequente nei bambini maschi di 4-5 anni.
I bambini di amiche che ne hanno sofferto erano, forse per caso, bambini tranquilli come Valerio.
Non so se le caratteristiche caratteriali di un bambino possono renderlo più o meno incline al pavor, ma ho pensato di descrivervi com'è Valerio.
Valerio è un bambino tranquillo, delicato nei modi, per fare un esempio: se chiedo "Valerio, vuoi un po’ di prosciutto?” e magari lui non ne vuole, pur di non dire di no, rispondendo con un rifiuto, dice “Lo mangio dopo”.
Non esprime facilmente le sue emozioni “negative” per non far rimanere male l'interlocutore.
Non so se questo c’entri.
Rispetto alla nascita della sorella, Valerio non ha mai manifestato alcun sintomo di gelosia nei confronti della nuova sorellina. Nessun capriccio, nessun pianto o nervosismo. Però le crisi di pavor sono cominciate dopo neppure una settimana dalla sua nascita.
All’inizio queste crisi ci spaventavamo molto. Poi è diventata una cosa che affrontavamo senza paure e hanno dato vita ad una specie di routine serale...
A distanza di due mesi Valerio forse ha elaborato il nuovo assetto familiare. Ora dorme sereno tutta la notte e anche se stiamo attenti a non coprirlo troppo non ha più avuto quegli strani risvegli. E’ contento della sorellina e la ricopre di baci e di tenerezza.
Cose che facciamo di routine per prevenire gli attacchi o fronteggiarli:
- Laviamo il nasino con fisiologica
- Aspettiamo che si addormenti e lo scopriamo monitorando la sua temperatura, stando attenti a non farlo sudare. Dopo 90-120 min dall’addormentamento lo ricopriamo tranquillamente.
- Evitiamo che assuma posizioni in cui sia più difficoltoso respirare: pancia sotto, visino sul cuscino...
- Appena inizia ad urlare lo prendiamo in braccio e lo portiamo fuori dalla stanza dove dormono le sorelline (una volta la grande si è svegliata sentendolo urlare...e si è spaventata tanto)
- Evitiamo di svegliarlo scuotendolo o abbracciandolo forte: si potrebbe spaventare di più. Se necessario gli parliamo con voce calma e rassicurante.
- Accendiamo il televisore con un film d’animazione o, quando non siamo a casa nostra, il telefono dove abbiamo registrato 3 minuti di film
- Evitiamo di parlargliene il mattino dopo per evitare che si impressioni o si spaventi.
Voi che esperienza avete avuto?
di Francesca Siliquini
Commenti
Grazie.
C'è qualche evento, qualche variazione nella vita della tua bimba che potrebbe aver causato questi pavor? Nel caso di Valerio, il bimbo dell'articolo, gli attacchi sono avvenuti dopo l'arrivo della sorellina, anche se lui è amorevole e non è geloso di lei...
Grazie.
Leonardo ha 2 anni e 4 mesi .
E da quando e'nato il fratellino giulio di 4 mesi ha iniziato con qst crisi.
Si alternano a notti serene e a notti con il pavor.
Solo stanotte che sono andata su internet ho capito che era questo il suo tipo di disturbo.
Anche io qualche volta gli ho comunque acceso i cartoni animati.. Pero'poi abbiamo ritardato il riaddormentarsi , e soprattutto mi viene da chiedere, ma e'il caso di prenderli in braccio?
Perche'e'fortemente consigliato di non toccarli mai.
Anche noi a volte lo abbiamo magari nel letto e oltre a svegliare noi genitori spaventa il fratellino che dorme nella culletta.
Diciamo anche per noi sarebbe meglio portarlo fuori dalla stanza in braccio.
Grazie
Ciao MammadiLeo,
è sconsigliato toccarli perché si corre il rischio di spaventarli di più.
Nel tuo caso il rischio è anche quello di svegliare la piccola per lo spavento e a quel punto avresti due creature terrorizzate e la situazione si complicherebbe un po' troppo. Cerca di prendere Leonardo in braccio parlandogli con voce calma, movimenti lenti e mantenendo il tuo respiro regolare e profondo. Mettilo sul divano della sala e tieni pronto un film che a lui piace. E auguri x la nuova arrivata!
capisco che sia destabilizzante e tremendo per un genitore affrontare questi attacchi.
Pensa al fatto che tu sei l'adulta, quella che è lì per considerare la situazione con lucidità e aiutare tuo figlio.
Quando il bambino ha gli attacchi di pavor, cerca di razionalizzare il fatto che tu sei lì per aiutarlo portando calma e dolcezza.
Hai provato a vedere se funziona fare le cose che Francesca ha sperimentato per affrontare e prevenire le crisi di suo figlio?
Magari c'è qualcosa nella routine familiare che è cambiata da giugno e che Francesco nel suo subconscio vive con timore, forse questi attacchi sono il modo che ha per esternarli e per superare le sue paure.
Cerca di stargli vicino con dolcezza e tranquillità, non con ansia. Non parlare del problema davanti a lui come se tanto non capisse o non sentisse.
Facci sapere come sta andando e se qualcosa che hai sperimentato ti sembra lo aiuti.
GRAZIE PER AVERMI ASCOLTATO, ANCHE SOLO PARLARNE Dà SOLLIEVO..
è davvero difficile indovinare cosa possa spaventare la piccola. Quello che sembra evidente in questi bambini che affrontano il pavor è che a livello cosciente non c'è nulla che li turbi, ma evidentemente i cambiamenti "normali" che affrontano nel quotidiano, portano a galla delle inquietudini e queste emergono sotto forma di pavor nocturnus.
Sia il rientro al nido che il cambio di maestre potrebbe attivare queste manifestazioni.
Penso che oltre a comportarsi con calma quando accadono, cercando di catturare la sua attenzione (come proponendole un cartoon), l'unica medicina siano le coccole, ricordare ai bimbi che li amiamo, che ci siamo per aiutarli ad affrontare le loro difficoltà.
Per noi genitori è utile ricordare che sono momenti difficilissimi, ma non pericolosi per loro.
Grazie per aver lasciato anche la tua testimonianza, credo che poter leggere di altri che passano per la stessa situazione, capire come si sentono e cosa hanno provato a fare sia di grande utilità per altri genitori.
bs di GenitoriChannel
Ho un bimbo di 4 anni e mezzo che soffre di pavor da circa 2 anni e riconosciuto come tale solo da un anno.
Faccio anch'io tutte queste cose prima di metterlo a letto. Purtroppo però non sono a conoscenza del motivo scatenante, la sua sorellina è nata solo 15 mesi fa e lui già ne soffriva. Non frequenta l'asilo, però é un bimbo molto sensibile ed emotivo.
Vorrei adottare il metodo dei cartoni animati durante le crisi, perchè io per ora non lo tocco durante le crisi, mi limito a parlargli a bassa voce, ma stanotte é durata quasi 20 minuti. In più la sorellina è ancora allattata e di notte si sveglia anche ogni ora a volte.
Ma voi accendete la luce della camera? Io uso solo la lucetta notturna. Per non spostarlo dal letto potrei fargli vedere i cartoni dal cellulare? E poi come glielo spiego se la mattina dopo si ricorda che ha visto i cartoni durante la notte?
Grazie a tutti!
Ps: é vero che è ereditario? È quindi più facile che ne soffrirà anche la sorella? A che età passa più frequentemente?
noi lo spostiamo e lo mettiamo in una stanza con la luce accesa.
Per i cartoni va bene anche il cellulare, vedrai che non ricorderà nulla la mattina.
Può essere familiare (ereditario) ma in genere ne soffrono di più i maschietti.
Ricordati di non coprirlo troppo nella prima ora del sonno.
Sarebbe interessante sapere con che frequenza vengono gli attacchi, tutte le notti da due anni?
Adesso dipende, è matematico che gli prenda se ha la febbre. Altrimenti circa ogni 10 giorni, ma a volte ne sono passati anche 30. Lui si addormenta da solo quindi cerco sempre di piegargli indietro le coperte in modo che non si possa coprire troppo.
Lui deve sempre fare il riposino nel pomeriggio, altrimenti gli succede anche 2 o 3 volte nella stessa notte.
A che età passa più frequentemente?
Grazie!
Valerio, il bambino di cui parliamo nell'articolo aveva 5 anni quando ne abbiamo parlato. Alcune indagini dicono che è diffuso tra i 3 e i 10 anni.
Da mamma e osservatrice, mi pare di notare che accade a bambini che sono apparentemente tranquilli e remissivi, è come se fosse un modo per loro per sfogare un disagio ed è come se loro non volessero avere nulla a che fare con la soluzione del problema. Cioè: alcuni bambini che hanno un temperamento collerico, sfogano il disagio con momenti di rabbia, trovando ogni pretesto per litigare con i genitori, altri trovano uno sfogo "inconsapevole" durante il sonno.
Prendi questa come una riflessione a voce alta, perché non ho alcuna base scientifica per dirlo e potrei sbagliarmi.
Il disagio che i bambino manifesta con il pavor spesso è davvero legato ad una sua percezione del tutto personale, cioè non ci sono situazioni familiari di tensione, o di incomprensione, etc. Quindi appare ancora piu' difficile aiutarli. Probabilmente sarebbe utile trovare delle forme espressive per lui confacenti: esempio dei laboratori espressivi di arte, o dei laboratori corporei, cioè attività specificatament e pensate per aiutare il bambino ad esprimersi in modo non verbale, ma non sono laboratori facili da trovare...
Due consigli pratici:
Nei periodi in cui il disturbo si presenta regolarmente, si consiglia di svegliare il bambino c.a un quarto d'ora prima dell'orario in cui si verifica il pavor (che in genere si manifesta dopo 2 ore dall'addormentamento).
Una cosa che proverei è dargli del magnesio, che è un minerale importante e che ha un ruolo nella trasmissione tra le cellule nervose... però anche in questo caso è un'intuizione, non il frutto di una ricerca.
Facci sapere se trovi qualcosa che funziona.
Ma non trovo nessuna correlazione nei lattanti ovunque dicono che si manifesta intorno ai due anni.
Che ne pensa?
ho visto tante mamme avere delle situazioni spiacevoli a scuola e aspettare a cambiare sezione o scuola per paura di sradicare il bambino dagli amici, ma posso dire che tutte, ex post, avrebbero rivisto la loro decisione. Hai provato a pensare di cambiare sezione, se cambiare scuola o situazione è improponibile?
sono qui perche' ho anchio questo problema,La bimba 6 anni mai avuto problemi del sonno (certo se non avessimo internet andremmo al manicomio)e' iniziato tutto dopo una febbrona di 3 4 giorni (influenza) e somministrazion e di antibiotico. ma va' detto che quest' anno ha cambiato maestre ed e' passata dall asilo alle elementari con una maestra un po' distaccata rispetto a quelle dell asilo...puo' essere questo un "trauma" ...ma noto che spesso oltre cambiamenti c'e' spesso la febbre. forse carenza di sali minerali...boh! ?
In effetti quando i bimbi hanno la febbre alta, vanno in carenza di sali minerali come il magnesio. Il magnesio ad esempio si dà per evitare le convulsioni febbrili e una sua carenza potrebbe darsi che faciliti le crisi di pavor.
Grazie! Buona giornata!
Dicono che le crisi arrivino dopo circa 2 ore dall'addormenta mento. Tu non riscontri questa cosa?
Non dico che non sia dato da un evento traumatizzante, probabilmente c'è qualcosa nella sua routine che lo ha colpito, una cosa che noi con la nostra sensibilità non reputiamo grave, ma che lui subisce.
Io non so rispondere alla tua domanda su quando passerà e se sarà più lungo.
Per il magnesio, puoi provare con il magnesium supremo (lo trovi in farmacia) e glielo dai durante il giorno per qualche giorno secondo le dosi consigliate.
In che città o regione vivi?
Ho provato a pensare a cosa possa averlo scatenato, ma nel corso dei 2 anni sono cambiate molte cose eppure ne soffre ancora. Ho dato la colpa al fatto che avevo trovato un lavoro part time piùo meno in quel periodo, ma ho lavorato solo 8 mesi. Eravamo andati ad abitare in un appartamento dove non poteva giocare come voleva, ma ora abbiamo una casa indipendente con cortile e gioca come e quando vuole. Andava all'asilo, ma ha frequentato solo 2 mesi e poi non l'ho più mandato. È arrivata la sorellina, ma ne soffriva già. Non capisco davvero.
Ho sentito dell'ereditarie tá e temo per la sorella, anche se ha un carattere opposto a quello del fratello...
Ho provato a pensare a cosa possa averlo scatenato, ma nel corso dei 2 anni sono cambiate molte cose eppure ne soffre ancora. Ho dato la colpa al fatto che avevo trovato un lavoro part time piùo meno in quel periodo, ma ho lavorato solo 8 mesi. Eravamo andati ad abitare in un appartamento dove non poteva giocare come voleva, ma ora abbiamo una casa indipendente con cortile e gioca come e quando vuole. Andava all'asilo, ma ha frequentato solo 2 mesi e poi non l'ho più mandato. È arrivata la sorellina, ma ne soffriva già. Non capisco davvero.
Ho sentito dell'ereditarie tá e temo per la sorella, anche se ha un carattere opposto a quello del fratello...
Premetto che e un bambino molto sensibile ed intelligente e che purtroppo 5mesi fa' e' venuta a mancare la sua adorata MAMMA alla prematura eta' di 35anni.
Dopo aver letto questi post sono piu tranquillo...
Grazie per questo prezioso contributo.
Mario
Quello che avete affrontato e state vivendo è davvero una fase che merita un grande sostegno, spero che abbiate trovato entrambi qualcuno che vi aiuti a far emergere tutte le emozioni. Senz'altro tuo figlio ne ha molto bisogno, specie essendo il bambino sensibile che descrivi.
La perdita della mamma da bambini è forse una delle prove più dure, nessun altro lutto è paragonabile.
Io avevo fatto con i miei bambini un lungo lavoro quando morirono i nonni (cosa non comparabile a quanto vive Francesco), e all'epoca avevamo scritto questo articolo che voglio segnalarti perché magari può fornirti qualche spunto:
genitorichannel.it/.../...
In quel periodo avevo preso in biblioteca diversi testi su come affrontare il lutto, mi erano sembrati molto ben fatti e tiravano fuori punti di vista su come i bambini possono vivere il nostro modo id trasferirgli i messaggi in modi che non penseremmo.
Mi pare che uno interessante fosse questo:
www.amazon.it/.../8887507473
Forse a francesco potrebbe far bene una qualche forma di terapia o attività che lo aiuti a tirare fuori le sue emozioni e a legittimare ciò che sente. Gli steineriani ad esempio lavorano molto con l'arte e la manualità. Ma magari una psicologa preparata su questo tema e sull'infanzia potrebbe sostenervi.
Un grande abbraccio e noi siamo qua se possiamo aiutare in qualsiasi modo.
E' durissima ma ce la faremo...
ce la mettero' tutta per il piccolo Francesco, anche se la Mamma e' insostituibile. ....
Francesco ora ha un angelo custode molto potente che gli starà affianco per la vita.
è possibile che tuo figlio sia molto sensibile e esprima il suo disagio di non averti più sempre con lui in questo modo.
Non ci sono ricette provate che aiutano a superare questo problema.
Per alcuni con i bambini piu' grandicelli, funziona provare a fargli guardare un video di un cartone animato in tv o sul cellulare, questo forse riesce a focalizzare la loro attenzione su qualcosa di rassicurante.
Un'altra cosa che funziona per alcuni è non farlo dormire troppo al caldo.
Immagino quanto sia difficile e destabilizzante.
Una cosa che puoi provare a fare è rassicurarlo che torni a prenderlo, dandogli dei riferimenti che lui possa capire, ad esempio: ora vai dalla tata, poi mangi la pappa, fai la nanna, giochi, mangi la merenda e quando hai finito la merenda mamma torna.
Guarda il nostro articolo su come fare con i bambini che vanno alla scuola materna per aiutarli quando li lasci, potresti trovare dei suggerimenti adatti a te, anche se non va alla materna, ma il tema è sempre quello del distacco e di come aiutarli: genitorichannel.it/.../...
Ricorda che il pavor non è una malattia e che ad un certo punto sparirà.
In bocca al lupo!
Mercoledì notte - che non avevo letto cosa potesse essere - mi sono spaventata moltissimo, continuavo a chiederle cosa non andasse, cosa le facesse male e lei stava seduta sul letto con gli occhi sbarrati senza rispondere, faceva solo versi o diceva parole incomprensibili . Siccome la notte stessa ha iniziato ad avere la diarrea ho pensato avesse problemi con la pancia, infatti poi si è svegliata, mi ha chiamata perchè la portassi in bagno, e pur addormentata (ma lucida) a mia domanda mi ha risposto che non le faceva male il pancino, nè nient'altro.
Lei al giorno è una bimba molto vivace, ma serena e sempre allegra. Quando va all'asilo (fa solo il mattino) non sta ferma un attimo, a casa gioca, guarda la tv, va avanti e indietro; ma forse una settimana di reclusione forzata - anche se non sembra - l'avrà stressata... Altrimenti non trovo spiegazioni visto che non si è verificata nessuna novità. A parte che mercoledì io sono uscita a cena (non accade mai) e quindi l'ha messa a letto suo papà invece di me, come accade praticamente sempre... ma col papà ha comunque un ottimo rapporto e prima che la mettesse a letto so che le ha letto le favole ed era allegra e tranquilla (sapeva che la mamma era uscita con la sua amica che anche lei conosce).
A casa tengo sempre il magnesio supremo, provo a darglielo?
Grazie!
E' importante poter leggere le testimonianze di tanti genitori per capire le strategie tentate da ognuno, scambiarsi consigli e sentire di non essere soli.
Di sicuro il pavor è una circostanza non patologica e non crea conseguenze per il bambino, almeno su questo possiamo rassicurarci.
Hai provato, quando capitano queste crisi, ad usare i cartoni animati in video per catturare la sua attenzione e calmare la crisi. Alcuni genitori riescono a placare le crisi così.
Mi sento di dirti di non colpevolizzarti sul fatto di essere uscita, magari è successo qualche episodio all'asilo che l'ha sensibilizzata o colpita, magari qualcosa di lieve, che pero' lei ha percepito come importante. chissà...
Sul magnesio, io non sono un medico e non so dirti in quali dosi o come darglielo. Io lo do' ai miei figli quando hanno la febbre alta, dietro consiglio del medico, per prevenire le convulsioni e aiutarli a ristabilire i livelli di magnesio...
questi attacchi,ha 7 anni e fin ad esso( prima di leggere quest'articolo) ,nesun medico mi a saputo dire con talmente facilita cosa avesse mio figlio riscontro tutti i sintomi che ho letto nell'articolo grazie non sopevo piu che cosa fare ora sto piu tranquillo in quando non ci sono conseguenze future passera'prima o poi
Secondo te è accaduto qualcosa 8 mesi fa che può aver lavorato sulla sua sensibilità?
una nuova scuola/maestra una sorellina nuova, qualche cambiamento in famiglia...
Comunque tutti i testi parlano del fatto che il pavor, queste crisi notturne, sono prive di conseguenze per la salute del bambino.
alla domanda se e cambiato qualcosa 8 mesi fa niente di particolare e stato quasi 20 giorni in vacanza dai nonni all'estero dove faceva quello che voleva.
invece quello che riscontro nei suoi incubi notturni che lui dice:
Gesu' scusa scusa mamma faccio il bravo non lo faccio piu'dopo qualche minuto di vanegiamento sempre con gli occhi aperti piange e dice mamma scusa ma non mi sento bene scusa.
noto che si scusa sempre con la mamma,pero io vedo che la mamma lo tratta meglio di me in casa sono io il piu duro la mamma gli permette tutto e piu acomodsnte con lui
GRAZIE A TUTTI PER LE VOSTRE TESTIMONIANZE .
mi spiace, le crisi di pavor sono davvero destabilizzanti per un genitore.
Prova a capire se qualcuno delle cose suggerite dai vari genitori aiuta la piccola: provare a mostrarle dei cartoni animati che lei trova rassicuranti, non coprirla troppo, se ti sembra che sudi quando ha queste crisi.
Io non le darei la melatonina, è una bimba piccola, il pavor non si cura e rischi solo di dare al suo corpo sostanze che lo confondono.
Riguardo al vicino di casa, credo che tu debba rilassarti, perché non vai a parlarci scusandoti in anticipo per il fatto che in questo momento la bambina vive questo disagio, che è normale e capita a molti bambini e non c'è nulla che tu possa fare.
Direi che il vicino può usare i tappi per le orecchie se quella notte deve essere sicuro di riposare, non si può certo chiudere la bocca ad una bambina. Lui non ha alcun diritto nè umano nè legale a pretendere nulla.
Riguarda alla tua reazione, noi mamme spesso reagiamo in modo sbagliato con i nostri figli, capita. QUello che puoi fare quando capitano queste crisi è ricordarti che tu la ami, faresti per lei qualsiasi cosa e il gestire la situazione con calma e senza l'ansia di quello che dicono i vicini è un dono prezioso che le stai facendo è che ora per lei è più importante di qualsiasi altra cosa.
In bocca al lupo.
Il bimbo, e' ed è' sempre stato vivace e sereno, e' da 3 settimane che abbiamo superato il morbillo.
Questa è la nostra esperienza e la nostra ipotesi su cosa ha potuto generare l'evento.
mi spiace molto sentire del disagio tuo e del piccolo.
Quanti anni ha?
Se non puoi evitare di mandarlo all'asilo e hai già provato a capire se esistono alternative come un nido famiglia (nidi con 3-4 bambini gestiti in casa), o una tata che possa occuparsi di lui a casa vostra, prova a leggere alcuni dei consigli su come affrontare il distacco :
genitorichannel.it/.../...
genitorichannel.it/.../...
genitorichannel.it/.../...
genitorichannel.it/.../...
genitorichannel.it/.../...
ti consiglio di leggere anche i commenti sotto questo articolo, perché potrai vedere che non siete i soli a sperimentare questa situazione del pavor e trarre spunto dalle strategie che abbiamo suggerito alle varie persone.
Da quello che abbiamo visto, il pavor colpisce a volte bambini molto sensibili, a volte c'e' una situazione scatenante che a noi sembra "niente di che" (tipo l'arrivo di un fratellino, la mamma che torna al lavoro, il cambio di casa, il cambio di insegnante...) ma che forse al bambino crea delle ansie che non riesce ad esprimere se non in sonno e senza rendersene conto (la mattina non ricordano nulla: nè di aver fatto brutti sogni, nè di aver pianto, etc).
Il pavor è un momento di grande stress anche per i genitori, ma non è una patologia e non lascia conseguenze.
Trovi che il bambino sia sudato quando si sveglia? Mia sorella, medico e autrice dell'articolo, aveva trovato che doveva coprire poco il bambino di notte, quando le crisi avvenivano avevano scoperto che se il bambino focalizzava l'attenzione sui cartoni animati si calmava. Forse le preghiere lo riportano a qualcosa di rasserenante.
A volte un supplemento di magnesio ha aiutato.
Tieni duro e soprattutto affronta questi momenti cercando di mantenere la calma.
bs
La mia domanda é: se il pavor fosse veramente finito, potrebbe tornargli in futuro? Magari per una febbre o l'ingresso all'asilo a settembre?
In passato se non gli facevo fare il sonnellino al pomeriggio di notte sicuramente aveva una crisi. La prova del nove l'avrò il 1°agosto...
Ho letto su molti siti che il pavor viene per la mancanza di un "ponte" fra la fase non rem e la fase rem... quindi una volta creato il ponte non accadrà più o potrebbe succedere ancora?
Grazie a tutti!
Lorena
Purtroppo non siamo in grado di dare una risposta alla tua domanda. Ho provato a controllare se ci sono informazioni nelle evidenze scientifiche, ma l'unica cosa che ho trovato è che il pavor è piu frequente nei bambini di un anno e mezzo di età (30%)... non ho trovato altro.
Un caro abbraccio e facci sapere
bs
chissà che spavento.
Ma forse questo episiodio è stato indotto dalla febbre e non si ripeterà... chissà. Facci sapere. Le condivisioni dei genitori sono molto preziose per chi ci passa
Sono tornata per raccontarvi.
Ieri Ares, quasi 5 anni e mezzo, per la prima volta non ha fatto il sonnellino al pomeriggio, abbiamo cmq fatto dei momenti tranquilli di cartoni e relax, ma il pavor gli è preso 2 volte, una dopo un'ora dall'addormenta mento e la seconda dopo 2 ore dall'addormenta mento. Come faccio adesso a spiegargli che deve tornare a riposare il pomeriggio? Era così contento di non dover più dormire... Voi dite che è possibile che il suo corpo si debba abituare a stare sveglio tutto il giorno?! Non so che fare... grazie...
Lorena
se il bimbo e' così contento di non riposare il pomeriggio e non ricorda i pavor, tu te la sentiresti di gestire le sue eventuali crisi e vedere come va per un periodo di tempo?
Hai provato a dargli del magnesio? il mio è un pensiero "in libertà", tu meglio di tutti sai qual è l'impatto che la cosa ha sulla tua famiglia e su di lui.
Il magnesio non ha un gran sapore, in commercio ci sono anche delle bustine di sali minerali. Magari chiedi in farmacia.
immagino quanto possa essere estenuante fisicamente e quanta preoccupazione generi gestire queste crisi.
Se si tratta di pavor, purtroppo non c'è molto che tu o i medici possano fare.
Leggi i commenti dei genitori a questo post, e guarda quali soluzioni ha provato ad adottare ognuno.
Non esistono cause scatenanti note o codificate. L'unica cosa che posso dirti è che tutti sostengono la non pericolosità di queste crisi e il fatto che non producono conseguenze sulla salute dei bambini e ad un certo punto finiscono.
Ci sono cose che alcuni hanno sperimentato con successo per limitare o abbreviare le crisi:
coprire poco i bambini
quando arriva la crisi farle vedere un video di un cartone animato rassicurante
più sali minerali (mia sorella, autrice dell'articolo e medico, ha provato a dare al bambino del magnesio, ma è un tentativo non ci sono indicazioni scientifiche su questo)...
Ti abbraccio e sono solidale, capisco quanto possa far preoccupare e quanto sia difficile gestire queste crisi.
bs
In 21 giorni di prova a non far fare il sonnellino al pomeriggio a mio figlio Ares la media di pavor è davvero molto alta, gli viene molto spesso e quando non gli viene è perché magari al pomeriggio facendo un giretto in macchina ai addormenta per 10/15 minuti... sinceramente vorrei farlo di nuovo dormire al pomeriggio, ma non so se sia controproducent e o no... Cosa dite?
grazie di averci scritto di nuovo, la tua testimonianza sarà preziosa per altri genitori.
Io credo che tuo figlio stia attraversando una fase di transizione in cui è troppo piccolo per saltare il sonnellino ed è troppo grande per farlo...intendo dire che tra poco probabilmente non avrà più bisogno di dormire al pomeriggio ma in questo momento stare sveglio tutto il giorno probabilmente crea un accumulo di tensione. Com'è durante il giorno?
Se riesci a farlo dormire per una mezz'ora sicuramente non può essere controproducent e, al limite farà più fatica ad addormentarsi la sera.
Il magnesio non posso darglielo perché me lo vomita.
Due anni e mezzo fa gli veniva tutte le sere perché andava all'asilo controvoglia, piangeva tantissimo, così l'avevo tenuto a casa, ma adesso a settembre frequenterà l'ultimo anno, potrebbe essere che inconsciamente ne soffra e quindi gli venga sempre per questo motivo? Di altro non c'è cambiato nulla da luglio che non gli veniva mai ad adesso, se nemmeno il sonnellino scongiara gli attacchi sono spacciata...
Prova a continuare a farlo riposare per qualche giorno e osserva come va a fine settimana, nel frattempo prova a fare dei giochi di ruolo con lui con bambole o pelouches in cui qualcuno comincia l'asilo e vedi che reazione ha o se viene fuori qualche preoccupazione.
Non è detto che i pavor siano legati a qualcosa di specifico, abbiamo pochissime info ancora dalla scienza quindi l'unica è tentare piccoli cambiamenti e osservare.
In ogni caso, era da giugno dell'anno scorso si addormentava tranquillamente da solo, poi quando il primo agosto gli abbiamo tolto il sonnellino, mio marito alla sera rimaneva con lui fino a quando si addormentava, circa 10 minuti. Adesso che è tornato a dormire al pomeriggio mio marito non sta più con lui perché i tempi sono aumentati di nuovo come prima, e quindi Ares piange tutte le sere perché non vuole addormentarsi da solo, ha nel letto due pupazzi coi quali dorme, ma lui vorrebbe noi o la sorellina, ma è ancora troppo piccola per mandarla in cameretta, soprattutto perché se Ares avesse un attacco di pavor la spaventerebbe. Quindi adesso si aggiunge anche il problema dell'addormenta mento, in più dopo ogni pavor si sveglia e anche stanotte quando si è svegliato non voleva dormire da solo... come faccio a spiegargli che è tutto a posto? Che disastro queste notti!!
per adenoidi mio nipote ha il padre che ne ha sofferto molto da piccolo e mio nipote ha avuto qualche problema
Il fatto che non volesse andare a dormire mi fa pensare più ad un incubo.
L'avete presa nel letto con voi? Quando hanno gli incubi dormire vicino a mamma e papà li rassicura
So che può essere davvero provante... leggi bene l'articolo e tutti i commenti dei genitori, ognuno racconta la sua esperienza e cosa ha funzionato o non ha funzionato.
Posso dirti che le ricerche indicano che le crisi di pavor non sono associate a problemi particolari o patologie nè in corso nè future.
L'ho portato in bagno e ha fatto tantissima pipì.
Di solito noi lo portiamo in bagno e tornato a letto fa uno sbadiglio enorme e si rimette a dormire. Lo sbadiglio di solito è il,segnale che tutto torna alla normalità. Sto pensando di portarlo da un medico visto che ormai ha 10 anni.
Non sono codificate le cause del pavor, ma é plausib che un cambiamento che produce qualche insicurezza o richiede uno sforzo emotivo su alcuni bimbi molto sensibili sfoghi in un pavor.
Mi spiace perché so che é destabilizzante , ma non lascia strascichi o conseguenze.
Leggi i vari commen a questo articolo dove teovi molte delle testimonianze dei lettori che sono utili
Salve sn Claudio Sn ritornato nel forum dopo qualche annetto , se posso essere di aiuto a qualcuno con quel poco che so è dalle mie esperienze sn felice di farlo
ben tornato. Che ne pensi di aiutare i vari lettori scrivendo un articolo sulla tua esperienza di pavor da pubblicare su GenitoriChannel e da linkare a questo. Sarebbe un grande aiuto per tutti, perché così possono leggere in modo organico la tua esperienza e i tuoi consigli.
Come sta tua figlia?
Valerio, il bambino di questo post ora ha 10 anni e sta benissimo. Va tranquillamente a dormire a casa di amichetti. Nonostante le crisi siano durate per molti anni, ad un certo punto svaniscono e non lasciano strascichi.
È possibile che il pavor si manifesti già intorno all'anno di vita? Mio figlio non ha mai dormito tanto, ma da qualche mese ha questi risvegli in piena crisi di pianto, spesso la sera dopo un oretta che si è addormentato e la mattina presto verso le 5.
Grazie
Io avevo già scritto le mie esperienze con mio figlio. Oggi ha 8 anni e le crisi sono diventate molto molto rare, l'ultima l'ha avuta a causa della febbre. Se può esservi di aiuto, quando i bimbi hanno la febbre dategli l'antipiretico almeno un'ora / un'ora e mezza prima di metterlo a dormire, perché è proprio l'abbassamento della temperatura che provoca il pavor.
Leggi i commenti dei vari genitori che ci sono passati, sono molto utili.
Ciao a tutti, mio figlio ha 19 mesi, fin dalla nascita non ha mai amato dormire. Prima di addormentarsi, sia al pomeriggio che la notte ciuccia ancora brevemente dal seno, e dorme nel lettone. È un bambino dal carattere forte, molto attivo, vivace e motoriamente precoce. Non va all'asilo e io ho la fortuna di passare praticamente tutta la giornata con lui, perciò nessu. Cambiamento, nessun distacco, nessun apparente trauma. In pratica gioca tutto il giorno, dal mare al parco alle passeggiate... E. Eppure da qualche settimana la notte ha queste crisi, che si manifestano 3/4 ore dopo che si addormenta con crisi isteriche simili a tutte quelle descritte dagli altri genitori. Ciò che mi fa disperare è che non ho davvero il minimo indizio di cosa possa causali, l'unica cosa che ho notato è che è un po' più nervoso del solito durante il giorno e che, sopratutto al pomeriggio, ha difficoltà ad addormentarsi.. .
Mio figlio Oscar ha delle forti crisi notturne che ho qualche dubbio a collegare al PN perché ci sono delle differenze.Inna nzi tutto l'età: Oscar ha 16 mesi e ha crisi tutte le notti da quando ne aveva 4. Pianto disperato, grida, movimenti inconsulti che peggiorano se cerco di toccarlo o parlargli. L'unico modo per calmarlo è attaccarlo al seno. Le differenze sono: ha crisi più volte per notte e tutte le notti. Non suda. Ha un certo livello di coscienza: se lo prendo in braccio io capisce che non sono la mamma e indica verso la porta della camera. Dopo aver preso un po' di latte si calma e riprende il sonno. A causa di questo, ha sviluppato il collegamento sonno - latte e durante la notte lo chiede più volte, e siccome mia moglie ne ha sempre meno, si arrabbia e piange.
mi sento di ricordarle che è molto difficile che il bambino si arrabbi perché il latte è scarso. La produzione di latte del seno si adatta alle richieste del bambino, finché lui poppa il latte viene prodotto. Le donne possono produrre latte per anni garantendo la produzione adeguata alle richieste del bambino. Quindi questo elemento non giustifica la crisi di pianto, che quindi va cercata altrove.
Bisognerebbe prima di tutto sentire un bravo pediatra per escludere cause organiche, come ad esempio un reflusso.
Per quanto riguarda i continui risvegli con pianti, il bambino sembra cosciente e mi pare sappia ciò che vuole visto che si sveglia spesso e chiede il seno per riaddormentarsi . In quel caso, con molta pazienza e delicatezza, occorre cercare di ridurre o azzerare le poppate notturne, se la mamma ritiene di non riuscire più a far fronte a tanti risvegli. Tenga presente che pur eliminando le poppate notturne, può continuare a dargli il seno di giorno.
Eliminare le poppate notturne non è banale, nella mia esperienza personale richiede di parlare con il bambino, tenerlo comunque a contatto con la mamma perché non si senta abbandonato, potrebbe significare un paio di notti insonni, con il bambino in braccio che piange. A volte questo consente di spezzare la catena risveglio/poppa ta. Se è il momento giusto per farlo sono la mamma e il bebè a stabilirlo.
In bocca al lupo e facci sapere.
Quello che ti consiglio è innanzitutto rasserenarti sul fatto che comunque è solo un brutto sogno e, per quanto terrorizzante, tuo figlio ha la possibilità di esprimersi e ridimensionare la sua paura.
Inoltre attraverso il dialogo e il gioco (ottimo quello delle scenette con i pupazzi) puoi aiutarlo a esorcizzare la sua paura e nel contempo cercare di rintracciare l'origine della sua ansia: c'è qualcosa in particolare che lo turba? è un periodo particolarmente stressante? Ha avuto una esperienza traumatica di recente?
Ecco un articolo molto bello che parla proprio della paura e di come affrontarla:
genitorichannel.it/.../...
Un abbraccio
Lamhita
verificati episodi ricordo del primo, ipotizzo che sia stato causato da uno spavento. Il giorno prima si era preso uno spavento su di una giostra apparentemente innocua per la sua età.
Ne ho parlato con la pediatra la quale mi ha detto di non impensierirmi più di tanto. auguri per tutto
come hai potuto leggere dalle altre testimonianze, i pavor sono abbastanza comuni, privi di rischi e temporanei, sono solo molto spaventosi per i genitori.
Una visita in neuropsichiatri a potrà sicuramente rendervi più tranquilli ma i pavor così come arrivano, se ne vanno.
Speravo che passati i 6 anni diminuisse frequenza e forza delle crisi ...invece, ahimè, nelle ultime 2 settimane ha avuto delle crisi fortissime !
La cosa strana è che le crisi si presentano poco dopo essere andato a dormire (appena passati 15 min) ..
Jacopo è un bambino molto dolce e affettuoso, seppure molto attivo e sportivo ( durante il lockdown faceva la corsa con gli ostacoli, mettendo le casse d'acqua nel corridoio, per un'ora di seguito !!!).
Ad ogni modo, finora la tattica dei cartoni non l'abbiamo mai provata !
Un 'altra info che potrebbe essere interessante riguardo all'età in cui può terminare questo fastidiosissimo terrore ...ho incontrato qualche settimana fa il figlio di un mio ex-collega; questo ragazzo adesso ha intorno ai 25 anni, ricordavo che quando era piccolo, il padre era molto preoccupato perchè il lui aveva queste crisi ; gli ho chiesto a che età ha smesso di averne ...e mi ha risposto che ancora ne ha !!!! con una frequenza molto minore, tipo ogni 6/7 mesi ....
ovviamente sono esausta e comincio ad essere preoccupata perché prima non era così frequente