Ci sono difficoltà che se non conosci da vicino non riesci neanche a immaginarle. Tra queste ci sono tutti i problemi delle persone che vivono la loro vita (o una parte) su una carrozzina, molti di questi sono bambini che, come tutti gli altri bambini, in questa stagione vorrebbero giocare all'aperto.
Ieri dopo aver scritto questa intervista, ho notato come davvero i parchi giochi siano posti inaccessibili per le carrozzine: vialetti di ghiaia, scalini, altalene senza schienale... Eppure i parchi giochi che frequentiamo sono tutti nuovissimi, alcuni costruiti nell'ultimo anno.
Probabilmente chi ha progettato questi parchi non è a conoscenza di questi problemi, come non lo ero io prima che Claudia e Raffaella mi aprissero gli occhi.
Ma a ben guardare i problemi dei diversamente abili nei parchi giochi sono anche quelli delle mamme con i neonati in passeggino, dei bimbi di 1 anno che ancora non sono saldi sulle loro gambe, degli anziani con il bastone, di coloro che hanno bisogno di una stampella, insomma tutti noi potremmo avere per un periodo più o meno lungo della nostra vita, bisogno di un parco giochi senza barriere architettoniche.
Come avete avuto l'intuizione di dover far abbattere le barriere architettoniche dei parchi giochi?
Io e Raffaella siamo due mamme romagnole. Io abito a Viserba,(Rimini) e Raffaella a Santarcangelo.
Ci siamo conosciute un anno e mezzo fa ad un banchetto solidale e abbiamo iniziato a partecipare insieme ad iniziative locali dedicate ai bambini. Io ho un bimbo di quasi sette anni e Raffaella ha un bimbo di sei anni e mezzo e uno di un anno e mezzo.
Samuele e Cristian, i nostri due piccoli monelli, giocano volentieri insieme anche se ogni tanto bisticciano.
Ci sono tanti giochi divertenti da fare insieme come assemblare castelli e macchine con le costruzioni, sfidarsi a Monopoli o, in estate, giocare con la pista d’acqua.
Ai bambini piace molto anche andare al parco maci siamo rese conto che i giochi installati nella maggior parte dei parchi non sono adatti a tutti i bambini.
Pensate che il bambino nella foto sia in grado di salire sulla torretta per usare lo scivolo?
Magari è in grado di alzarsi in piedi ma ha sicuramente una ridotta capacità motoria e quindi non può arrampicarsi o correre.
Lo so che la maggior parte della gente non si rende conto dei problemi che alcuni bambini possono avere ad accedere ad un gioco e non è colpa di nessuno.
Come avete pensato di intervenire?
L'anno scorso avevamo preparato una lettera per il sindaco di Santarcangelo per chiedergli di installare nel parco qualche gioco accessibile anche a bambini con disabilità.
Avevamo fissato un appuntamento per la consegna ma il giorno prima dell’incontro il sindaco si è dimesso!
Scoraggiate dalla vicenda abbiamo lasciato perdere ma quest’anno abbiamo deciso di riprovarci e io ho inviato due articoli ai quotidiani locali per far presente a tutti che il diritto al gioco non deve essere garantito solo ai bambini che non hanno nessun tipo di problema ma a tutti.
Abbiamo preparato una lettera per il commissario, (che al momento sta sostituendo il sindaco), e breve la consegneremo.
La pagina facebook è nata soprattutto per sensibilizzare le persone.
Credo che se non si vive la disabilità da vicino non ci si rende conto che un piccolo gradino impedisce ad un bambino in carrozzina, (ma anche ad una mamma in carrozzina), di accedere al parco così come un terreno dissestato o l’erba troppo alta.
Vorremmo raggiungere tante persone per diffondere la cultura del parco inclusivo che ad oggi è una vera e propria rarità perché in Italia è presente in pochissime città; si possono contare sulle dita di una mano.
Esistono già alcune realtà di parchi giochi per i bambini diversamente abili?
I parchi gioco inclusivi più conosciuti sono: “Giochiamo Tutti” all’interno del parco Formentano, (Milano), il Parco Giochi “Liberi Tutti” a Lissone e l’area giochi “Mandraccio” presso il Porto Antico di Genova .
Anche Jesolo è diventata città attenta ai bisogni di tutti i bambini grazie al parco inclusivo: “Stessi giochi stessi sorrisi”.
Proprio di Jesolo vi voglio parlare perché il Comune ha pubblicato le linee guida per la realizzazione di un parco adatto anche a bambini con disabilità motoria.
Vi consiglio di visionare questa guida perché vi renderete conto che piccoli accorgimenti possono cambiare la vita di un bambino che usa la carrozzina e che, come i bimbi che invece possono camminare e correre, ha diritto al gioco.
Quali requisiti sarebbero necessari per un "parco inclusivo"?
La cosa più importante è abbattere le barriere che permettono l’accesso al parco perché, come dicevo prima, un piccolo gradino che la maggior parte delle persone non nota neppure, è un grosso ostacolo per chi è seduto in carrozzina così come lo è un terreno dissestato che è necessario percorrere per raggiungere un’altalena.
Non tutti i bambini possono usare la classica altalena a tavoletta e sarebbe una bella cosa installare nei parchi due altalene affiancate: una normale e una con barriere protettive o con sedile avvolgente.
Esistono anche altalene per carrozzine. Non le avete mai viste?
In rete potete dare un’occhiata ai diversi tipi.
Perché esistono?
Perché non tutti i bambini possono lasciare la carrozzina e sedersi su un’altalena, neppure una con le protezioni laterali e schienali e poi.. voi ce la fareste a sollevare un bambino di 6/7 anni o più che pesa almeno 20 kg e che non riesce a controllare le gambe e infilarlo dentro ad un’altalena a gabbia.
Altri piccoli accorgimenti per rendere un parco fruibile da tutti, (una volta che è diventato accessibile), si possono installare dei pannelli sensoriali ad un’altezza tale che possano essere utilizzati anche da chi è seduto, rampe per accedere all’interno dei giochi che spesso sono l’attrazione principale dei parchi: grandi navi, treni o torri.
Si possono preferire i giochi a molla dotati di barriere laterali e schienali per permettere a chi ha scarso controllo dei propri muscoli di dondolare in sicurezza e poi ancora scegliere una casetta abbastanza grande che permetta l’accesso a tutti.
Le linee guida da seguire sono tante e io non le conosco tutte, sono solo una mamma e posso solo dare un consiglio a tutte le amministrazioni locali: in fase di progettazione di un nuovo parco interpellate associazioni o ditte specializzate in giochi per tutti, non escludiamo dal gioco una minoranza perché i bambini sono tutti piccoli cittadini e tutti hanno diritto al gioco.
I giochi inclusivi sono davvero belli e spero che tante persone inizino a conoscerli e prenderli in considerazione.
Intervista a Claudia Protti
Commenti
Se di vostro interesse vi segnaliamo un articolo contenente alcuni suggerimenti sulla realizzazione di parchi inclusivi e le linee guida del CEN relative all’inclusività dei giochi per parco. Includere e non dividere, per dare più valore al gioco di tutti.
Questo è l’articolo:
legnolandia.com/.../...
Cordiali saluti
Grazie dell'attenzione.
LEGNOLANDIA
bs