L’amore fraterno può essere inferno o paradiso. Conosco fratelli che parlano solo tramite avvocati, ma anche sorelle che farebbero di tutto una per l’altra.
Ma proprio tutto tutto? Qual è la cosa più pazza che hai fatto o hai visto fare per una sorella o un fratello?
Ci pensavo perché ho visto in anteprima per VisionDistribution il film “Nove lune e mezza” al cinema, una commedia italiana, la scelta perfetta per passare una serata leggera e divertente.
Claudia Gerini è bravissima, Pasquale Petrolo, nella parte dello stereotipo del maschio medio, divertentissimo (guardatelo nella scena finale del trailer, che mi fa ridere ogni volta), e ad un certo punto compare anche Arisa, con un bell'esordio da attrice.
Anche se il film gira su un tema delicato, una sorella che porta in grembo il bebè di quella che non riesce ad avere figli, non è un film per prendere posizione o per riflettere, quanto l’escamotage per giocare e divertirsi su una serie di vicende rocambolesche e classici stereotipi.
Un modo intelligente di stimolare, con leggerezza, delle riflessioni su cose più importanti: l’amore tra sorelle e le cose pazze che a volte sei disposta a fare per amore fraterno; gli aspetti delicati nelle relazioni di coppia; l'evoluzione che una gravidanza ti porta, il punto di vista che cambia sulla vita tua e degli altri; come a volte siamo convinti di sapere ciò che vogliono gli altri senza nemmeno chiederlo; l'importanza dei legami familiari, ma anche le pressioni che possono metterti addosso; le stranezze che fanno parte della vita di ogni famiglia.
Nel film c'è la coppia omogenitoriale, il fratello iper religioso, la mamma campana che prepara i classici pranzi domenicali, la violoncellista che ha orecchio, ma è incapace di ascoltare chi ama, il marito più interessato al fantacalco che alla moglie; il vicino di casa impiccione... ogni personaggio è un piccolo mondo che ci ricorda qualcosa. Il tutto affrontato in modo da coglierne il lato più divertente.
Perfetto per chi è in dolce attesa, ma anche per i genitori ormai fuori dal tunnel. Tra l’altro se sei incinta, ridere tanto fa bene al bebè!
Io sono molto legata alle mie sorelle e con questo film la mia riflessione è stata proprio sul cosa sarei disposta a fare per loro, o cosa mi è capitato di fare di curioso. Mi è venuto in mente un episodio...
Quella volta che ho allattato la figlia di mia sorella!
Siamo 4 sorelle, tra tutte abbiamo 10 figli di età compresa tra i 2 e i 15 anni. Dunque ogni bimbo ha un cuginetto più o meno della stessa età.
Ricordo le vacanze di Natale in cui mia figlia aveva 8 mesi e la cuginetta poco più di un mese. Mia sorella era KO dalla stanchezza, con febbre e mal di testa. Era finalmente riuscita a dormire… mia nipotina si svegliò verso mezzanotte per l’ennesima poppata, la presi con me e la allattai!
Un gesto molto intimo e particolare. Il risultato fu che la piccolina dormì come un sasso fino alla mattina, e mia sorella si risvegliò dopo una inaspettata nottata di 12 ore di sonno filato come non le capitava da almeno un paio di mesi, finalmente in forma e molto contenta di scoprire che ero riuscita a prendermi cura di lei e di sua figlia con un gesto solo.
Nove lune e mezza
Il film esce nelle sale oggi, giovedì 12 ottobre 2017, da non perdere!
Se sei una mamma o un papà in dolce attesa è l’idea giusta per passare una serata ridendo di situazioni in cui magari ritrovarsi un po’. Sai che ridere in gravidanza mette in circolo ormoni che aiutano la sintesi degli acidi grassi di cui è formato il cervello del bebè? Tu ridi di più e lei (o lui) è una bebé più intelligente!
Se sei un genitore che ha alle spalle pannolini e passeggini, è il modo giusto di passare una serata leggera e divertente, ridendo su cose che ormai sono passate.
Un film che in modo delicato e non impegnativo, stimola una serie di riflessioni su temi profondi.
Bella la colonna sonora, ben recitato, va goduto senza giudizi sulla storia.
Il cast è composto da Claudia Gerini, Michela Andreozzi (anche regista), Pasquale Petrolo e Giorgio Pasotti, con un cameo di Arisa.
L’unica scena che censuro è quella finale del parto, per la mia nota sensibilità personale: lettino ostetrico, partoriente sul lettino con le gambe per aria che urla, un sacco di gente intorno…. Si lo so che questo è l’immaginario comune del parto, la scena in realtà è anche arricchita di battute da ridere, so anche che spesso è così che vanno le cose negli ospedali, ma se sei in dolce attesa sappi che puoi fare in modo che il parto sia un momento più intimo, dolce, rispettoso e comodo. Io, ad esempio, ho partorito stando a quattro zampe, o in ginocchio… molto più comoda e con la forza di gravità che mi dava una mano.
Però questo va nella lista dei film da guardare in gravidanza per ridere, che è così importante!
di Barbara Siliquini
in collaborazione con