Molti bambini in questo periodo faticano a darsi una spiegazione per il cambiamento repentino, per la chiusura delle scuole, per l'ansia che respirano. Più sono piccoli più stanno vivendo il momento in modo differente dagli adulti, ecco però arrivare dalle storie e dai racconti un aiuto per comunicare con loro nel loro linguaggio.
La storia che segue è stata scritta da Stephania Fiorentino ed è pensata per i più piccoli ma anche per i grandi.
Un giorno, dopo qualche tempo di anomali segni dal mondo umano,
gli animali si incontrarono per discutere di questo fatto strano.
Erano arrivati nuovi mutamenti
alle orecchie, alle narici ed alle bocche di tutti gli esseri viventi.
Nel cuore di un’antica foresta europea,
così si cercò di comprendere quest’ultima umana epopea.
In un’umida radura si diedero appuntamento
diversi rappresentanti per questo speciale evento.
Identiche riunioni anche in territori lontani,
dall’America remota fino ai deserti australiani.
Non si muoveva però alcuna foglia e nemmeno un arbusto,
nessun indizio che nel regno animale ci fosse un tale trambusto.
A orecchio umano che per caso di là fosse passato,
nessun suono o fruscio sarebbe arrivato,
Perché da sempre non coi versi ma col cuore comunicano i selvatici amici,
che siano tristi, preoccupati, rabbiosi o felici.
L’antico grande orso che da tempo immemore se ne stava nascosto,
ritenne doveroso presenziare ad ogni costo.
Ma tanti altri quadrupedi vennero convocati
e non solo, anche i volatili dai cieli furono richiamati.
Così per cominciare una domanda venne posta
a chi ai mutamenti sapeva dare una risposta.
Per questo vennero interpellati solo alcuni,
quelli che nelle città a viver eran più comuni.
“E’ vero?” chiese l’orso rivolgendosi al piccione,
“Gli umani hanno preso una dura decisione?”
“Confermo” a lui rispose il pennuto cittadino,
“Ormai non posson stare l’uno a l’altro più vicino!”
“La causa è molto triste devo ammetter tuttavia,
il rischio è di ammalarsi di una grave malattia”
“Confermo!” disse il ratto “non si tratta di menzogne,
purtroppo stessa voce mi è arrivata nelle fogne.”
Allora addolorato disse l’orso di sicuro
“Io spero in una svolta che li aspetti nel futuro”
“Perché sperare questo se la Terra sta guarendo?
In fondo senza umani il futuro non è orrendo...”
D’accordo si trovarono diversi animali,
per prima lo affermava una famiglia di cinghiali:
“Nei campi abbandonati siamo andati a grufolare,
ma ora più nessuno ci ha voluto allontanare”
“Sì, è vero!” disse un pesce,
“Gli inquinanti stan sparendo,
terreni, aria e acqua, tutti quanti stan guarendo!”
Si fece serio l’orso e smise di parlare,
poi disse “Come un uomo stiam finendo a ragionare”
“Non sia una tentazione per pensarci separati
da tutti gli elementi che nel mondo son creati,
che è proprio ciò che l’uomo dimentica da tanto,
per questo il suo equilibrio risulta così infranto”
“Io mi auguro di contro che con questa occasione
si crei nel loro cuore una nuova riflessione”
“Che come dal letargo ogni anno io ritorno,
questo per gli umani rappresenti un nuovo giorno”
“Da parte voglio metter ogni forma di giudizio,
sperando che per tutti presto arrivi un nuovo inizio”
Il gufo disse allora “Io non ne sono certo,
perché ben altre volte han vissuto tal sconcerto,
arrivando a rinunciare alle comandate feste,
per una malattia denominata “peste”,
nulla cambiò allora
e questo accadrà ancora.”
L’orso si rivolse al selvatico consiglio:
“Il saggio Universo sa sempre cosa è meglio,
per questa azzurra Terra, come fosse un figlio,
per tutti i suoi abitanti, fino al piccolo coniglio,
questa è la sicurezza a cui io mi appiglio.
Purtroppo mi addolora che i nostri umani cugini
stiano tanto soffrendo per i cari a loro vicini,
e spero che seppur divisi
troveranno grande forza,
nel riconoscersi uniti
come gli spicchi di un’arancia con la scorza.
E che questa ritrovata unione,
permetta loro di superare in fretta questa triste situazione
ed uscirne più saggi e più uguali
per ispirarsi a più alti ideali.
La sfida qui sarà di vedere in questo amaro momento
non una punizione, ma un’occasione di ripensamento
per riscoprire ciò che veramente è importante,
e che l’insegnamento di questa tempesta
resti per sempre come un diamante,
perché del cambiamento non sia più il motore
soltanto la paura, l’angoscia o il dolore,
ma forte il desiderio un giorno prenda il via
da nuove prospettive, da universale armonia.”
Detto questo l’orso sparì silenziosamente,
diretto verso il suo amato torrente.
di Stephania Fiorentino
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