Parlare di sesso in gravidanza significa andare a sfatare tantissimi falsi miti. Molte coppie infatti sono preoccupate che fare l'amore in gravidanza possa essere nocivo per il bambino e che un rapporto sessuale troppo passionale possa provocare perdite di sangue pericolose.
Gravidanza e parto sono due eventi che noi siamo abituati a vedere in una cornice che li tiene distinti dal sesso… cosa c’è di erotico nel parto e cosa c’è di attraente nelle curve prominenti della pancia di una mamma in attesa? La stessa parola “mamma” di suo evoca dolcezza, accoglienza, calore, ma tutt’altro che eros.
Ed è così che ci dimentichiamo che questi due eventi apparentemente distanti dal sesso, in realtà fanno parte dell’esperienza sessuale della donna e della coppia.
Tutta la vicenda, non dimentichiamolo, parte dall’atto sessuale e dall’orgasmo (almeno per uno dei due :-)), e si conclude coinvolgendo in modo regale e assoluto (nella maggior parte dei casi) l’organo sessuale femminile, sacro varco di ingresso ufficiale alla vita per il neonato.
Ma il sesso in gravidanza si può fare?
Durante la gravidanza è giusto e salutare mantenere una normale attività sessuale, aiuta a mantenere e costruire quell’intimità di coppia che è uno degli ingredienti per vivere al meglio la condizione familiare.
Su questo, a spazzare ogni dubbio e benedire il fatto che il rapporto sessuale in gravidanza non ha alcuna controindicazione per il bebè o la mamma, ma può semmai presentare dei benefici, ci ha pensato anche l’Istituto Superiore di Sanità (organo scientifico del Ministero della salute) che dopo aver studiato approfonditamente la letteratura scientifica e aver conferito con esperti sul tema (ginecologi, ostetriche, neonatologi etc.) sottolinea come gli studi scientifici mostrino una riduzione dei parti prematuri tanto maggiore quanto maggiore è la frequenza dei rapporti sessuali in gravidanza (pag. 75 Linee Guida Gravidanza Fisiologica).
E’ vero che il sesso in gravidanza è più piacevole?
Durante la gravidanza anche i genitali femminili subiscono delle trasformazioni, sia di aspetto che di dimensioni; si verifica una certa congestione, soprattutto della vulva e del clitoride, dovuta al maggior afflusso di sangue nelle aree pelviche.
Queste zone diventano più gonfie, più voluminose e il colore, abitualmente roseo, si scurisce.
Le modificazioni delle zone genitali, nella maggior parte dei casi, non diminuiscono le capacità sensoriali della donna, anzi le accentuano, per cui la capacità di godere di un rapporto sessuale tende ad aumentare.
La possibilità di raggiungere un orgasmo è maggiore da un punto di vista fisiologico. Su questo si sovrappone, ovviamente, l'aspetto psicologico legato ai timori di molte gestanti riguardo l’evoluzione della gravidanza che può creare uno stato di tensione che sicuramente causa una riduzione del piacere.
Anche il seno della donna cambia sensibilità. In particolare nei primi mesi della gravidanza, i seni si fanno più rigogliosi, ma parallelamente è frequente che i capezzoli diventino sensibili e doloranti… Quando questo avviene, la zona dei capezzoli va trattata con delicatezza.
Contrazioni o perdite di sangue dopo il rapporto sessuale sono normali?
Occorre dire che il rapporto sessuale, in una donna in attesa, può facilmente ingenerare delle leggere contrazioni, soprattutto se c’è stato un orgasmo. Queste non devono preoccupare quando la gravidanza non presenta problemi.
Un’altra manifestazione che può seguire il rapporto sessuale sono delle leggere perdite di sangue, limitate nella quantità e nella durata. Questo è dovuto alla maggiore irrorazione sanguigna delle mucose nel periodo della gravidanza (come è più frequente che in gravidanza sanguinino le gengive, può verificarsi un lieve sanguinamento dei tessuti vaginali se sollecitati).
L’organo maschile può raggiungere il bambino durante la penetrazione?
No. Il bambino è ben protetto all’interno dell’utero. L’utero è un organo che possiamo paragonare ad un palloncino a forma di pera rovesciata. L’estremità inferiore, con cui il pene può venire in contatto è impenetrabile per l’organo maschile perché è chiuso come una morsa e potrà aprirsi solo in presenza di un cocktail ormonale specifico e l’azione meccanica di pressione esercitata dal bambino al momento del travaglio.
Come si modifica l’approccio della donna al sesso durante la gravidanza?
In molti casi si osserva come l’approccio dell’uomo e della donna al sesso in questo periodo siano inconsueti: improvvisamente si sovverte l’ordine usuale che vuole i maschi avvertire il bisogno più frequente di farlo.
In gravidanza infatti spesso sono le donne che avvertono il desiderio sessuale più del solito, viceversa, gli uomini subiscono la sindrome della donna di vetro: quella da maneggiare con cura, per paura che qualcosa si rompa. E attenzione a non evocare il bebè in pancia, perché l’erotismo va a farsi benedire al pensiero che papà fa sesso a pochi centimetri dall’erede!
Mi sono interrogata su qual è la ragione per cui molte donne, quando sono incinta, mettono spesso sotto assedio sessuale il compagno. Forse in qualche modo il corpo si attrezza per tenersi vicino il partner, il quale, impegnato sessualmente quasi di continuo, non ha tempo ed energie per dedicarsi ad altre distrazioni, anche volendo, e questo è molto importante in vista della nascita, periodo che richiede un accudimento sia della mamma che del bebè.
Bisogna anche dire che in questo periodo di profonde mutazioni fisiche ed ormonali, il partner si può trovare davanti ad una donna che se da un lato manifesta un bisogno più assiduo di intimità sessuale, dall’altro spesso cambia, non sorprendetevi dunque se la partner diventa magari più bisognosa di attenzioni delicate e dolci che non di un approccio più erotico che prima prediligeva.
Quando è controindicato il rapporto sessuale?
Le controindicazioni sono rare:
- perdita di liquido amniotico: questa segnala una rottura del sacco amniotico che protegge il bambino, in questo caso la penetrazione della vagina può portare batteri e infezioni che possono arrivare al bambino. Se si hanno delle perdite di liquido amniotico la vagina diventa off limits.
- Presenza di infezioni vaginali o del pene in corso: è opportuno prima ripristinare una situazione di salute.
- Presenza di minacce d’aborto: se viene fatta una reale diagnosi di minaccia di aborto o di parto pretermine è controindicata l’attività sessuale, per evitare di sottoporre l’utero a sollecitazioni. La minaccia d'aborto non va confusa con contrazioni più o meno sporadiche che sono la norma in molte gravidanze, ed hanno la funzione di preparare l'utero al parto.
- Nel caso di placenta previa: la diagnosi di placenta previa si ha quando la placenta, che è l’organo che porta nutrimento ed ossigeno al bambino, è situata proprio sul "collo dell’utero", cioè dove l'utero si apre per far passare il bambino. Questa condizione è di per sé molto rischiosa e rappresenta un’indicazione al cesareo. In questo caso il rapporto sessuale può, sollecitando l’utero proprio nel punto dove è appoggiata la placenta, provocare un distacco della stessa, condizione fatale per il bambino.
- Meglio evitare rapporti sessuali non protetti con un partner del quale non si conosce la storia sessuale e che potrebbe quindi essere affetto da malattie sessualmente trasmettibili. Questo è vero sempre ma in particolar modo durante la gravidanza perché se si contrae un’infezione, la malattia può essere facilmente trasmessa al bambino, con conseguenze potenzialmente pericolose.
- Minacce di parto prematuro: anche in questo caso è opportuno non sollecitare l'utero ed evitare il contatto con le prostaglandine contenute nello sperma che potrebbero indurre l'avvio del parto. Il parto prematuro espone il bambino, che nasce piccolo e con gli organi non completamente formati, a molti rischi. Un parto si definisce prematuro se avviene prima della 37a settimana di gestazione (vedi articolo sui prematuri). Ricordiamo anche in questo caso che la minaccia di parto prematuro è una diagnosi che va fatta dal ginecologo e/o dall'ostetrica che segue la gravidanza, non è segnalata dalla presenza di contrazioni che sono normali specie nell'ultimo trimestre.
Quando il sesso in gravidanza NON è controindicato:
- Se le minacce d’aborto riguardano gravidanze precedenti o sono un rischio rientrato.
- Nel caso di gravidanze gemellari o plurigemellari se non vi è minaccia di parto prematuro.
- In caso di generiche patologie preesistenti (es. il diabete), se queste non hanno ingenerato situazioni a rischio nella gravidanza in corso (minaccia di aborto, sintomi di parto prematuro).
- Nel caso di piccole perdite o contrazioni legate all'attività sessuale.
Il sesso a fine gravidanza può indurre il parto?
Uno degli effetti benefici del sesso in una gravidanza a termine (38-42 settimane), è il fatto che possa aiutare l’avvio del travaglio. Infatti il liquido seminale maschile è ricco di prostaglandine, ormoni che, nella gravidanza a termine, aiutano ad avviare il travaglio.
I rapporti sessuali durante i nove mesi della gravidanza possono avere un effetto positivo nel menage di coppia, sia dal punto di vista psicologico che fisico.
Sul piano fisico va sottolineato che l’attività sessuale prepara la muscolatura pelvica per il parto. Sul piano psicologico, rafforza il senso di intimità e crea un clima di rilassatezza e di serenità nell’imminenza di un periodo molto impegnativo per la coppia.
Lo stupidario del sesso in gravidanza:
Abbiamo raccolto in rete alcune SCIOCCHEZZE sul sesso in gravidanza:
“Si può fare sesso in gravidanza, ma solo in alcune posizioni”,
“Assolutamente no, può causare aborti”,
“Fa venire mal di testa al bambino”,
“Sì, e al nono mese è addirittura consigliato”.
“Si ma mai nell’ultimo mese perché puo indurre un parto prematuro”
e poi la chicca finale!!!: “Nel sesso orale praticato da uomo a donna, l’uomo dovrà fare molta attenzione a non soffiare aria all’interno della vagina. L’immissione di aria, infatti, potrebbe provocare una embolia – ovvero un blocco della circolazione sanguigna a causa della formazione di una bolla d’aria – con conseguenze che potrebbero essere letali sia per la madre che per il bambino.”
di Barbara Siliquini
Le informazioni su quando il sesso in gravidanza è controindicato o non è controindicato e lo "stupidario" sono frutto di una intervista alla d.ssa Anita Regalia, ginecologa già responsabile del reparto "gravidanza fisiologica" dell'ospedale San Gerardo di Monza, punto nascita di eccellenza in Lombardia.
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