Alcuni bambini sono contenti e non vedono l'ora di rivedere i compagni e le maestre ma faticano a riprendere la routine scolastica, mentre altri proprio non rimetterebbero piede a scuola.
Ecco qualche "trucco" per aiutare i bambini a riprendere la scuola nel modo meno traumatico possibile, sono il frutto della pratica quotidiana mia e di tante mamme e papà che ci seguono.
Il risveglio
1. SVEGLIA PRESTO PER NOI
Per aiutare loro, io faccio lo sforzo di svegliarmi prima del previsto. Mi costa molto, ma penso che se li aiuta un pochino, serve. Questo mi consente di fare le cose con più calma, anche le operazioni di risveglio loro.
2. SVEGLIA CON COCCOLE
Svegliateli facendo loro le coccole. A casa mia con la piccola funziona correre con le mie dita sul suo corpicino, facendole il solletico lieve e magari accompagnando la camminata delle dita con una vocina scema “buongiorno, sono un topino che viene a mangiarti la pancia” o qualche altra frasina che li porta nel mondo delle fiabe. Mi aiuta a prevenire il pianto appena sveglia quando realizza che è giorno di scuola.
3. BUONGIORNO GIOIOSO
In generale con i più grandi (elementari) li saluto con un buongiorno gioioso (anche se sono le 7.15 anche per me e io NON sono una persona gioiosa la mattina!)
“Buongiorno bambini meravigliosi! Sveglia che inizia una nuova giornata!”.
E’ bello sentirsi dire una parola carina, magari non serve, ma magari bendispone e non costa davvero nulla.
4. CARICARE L'AUTO LA SERA
Se riuscite e siete molto previdenti, val la pena caricare in auto già la sera prima zaini, zainetti, merende e tutto il resto. Un pensiero in meno la mattina quando è ora di uscire di casa, e anche due braccia libere se serve prendere in braccio qualcuno.
Se non siete così previdenti cercate almeno di preparare tutto il materiale la sera prima in modo da non dover fare il controllo delle cartelle al mattino che siete già di fretta. Lo so che la sera siamo stanchi ma se può eliminare un po' di stress ne vale la pena.
5. A LETTO PRESTO... ECCO IL TRUCCO
La dico per ultima, ma per me è tra le prime cose: mandare i bimbi a dormire presto la sera.
Per raggiungere questo mirabolante risultato la prima cosa è anticipare la routine serale a partire dalla cena.
Io anticipo la cena alle 19.00, perché questo consente ai bambini di avere a disposizione almeno un'ora o un'ora e mezza prima di andare al letto, per giocare, rilassarsi, guardare la tv (eh sì abbiamo questa pessima abitudine!), leggere un po’. Insomma avere l’illusione di aver fatto tante cose anche dopo la cena prima di chiudere la giornata, anche se sono le 20.30.
Questo spesso significa sacrificare il pasto con il papà (che rincasa tardi... prima di cambiare vita i miei figli raramente mangiavano alla presenza mia o di mio marito alle 19.00...), a casa mia i bimbi sono 3 quindi anche la cena senza papà per loro è una cena in compagnia. Io ho trasferito il pasto di tutta la famiglia insieme, alla prima colazione, che spesso include qualche sfizio: il toast, i pancakes, il succo d’arancia, la nutella, i biscotti buoni…
L'obiettivo di metterli a letto alle 20.30 (avendo cenato molto presto), consente loro di addormentarsi tra le 21.00 e le 21.30.
Il sonno per i bambini è di vitale importanza, è il momento in cui il loro cervello ha lo spazio per immagazzinare tutto ciò che hanno appreso durante il giorno e poi svegliarsi presto la mattina è più facile!
Amuleti e riti
I bimbi soffrono il distacco, allora una cosa che funziona è dare loro una cosa tua, potrebbe essere una spilla d’argento piccina da appuntare sulla maglia, sotto al grembiule dicendo che quella è la spilla che ci tiene in contatto quando loro sono a scuola. Se viene la nostalgia possono toccare la spilla e pensare alla mamma che in quel momento sentendo il richiamo manderà tanti bacini (lo sapete che le mamme hanno i superpoteri no?).
Anche una collana o una nostra foto avrà lo stesso effetto, è’ una cosa nostra che loro hanno per sé in un posto seminascosto.
Infine, se sono io a portarli a scuola, e sono riuscita a non essere in ritardo, prima di scendere dall’auto ci diamo tutti la mano (io e loro 3) e io dico qualcosa di bello e propiziatorio e che gli ricordi di essere speciali, tipo: “siamo fortunati perché siamo una bella famiglia piena d’amore e quindi possiamo trovare in questo tutta la forza e le risorse che ci servono per affrontare la nostra giornata con successo”, serve soprattutto ai più grandini che hanno giornate impegnative con verifiche etc. inoltre prima di lasciarli mi ricordo di dire loro che sono bimbi meravigliosi.
Questa è una cosa che ho imparato leggendo un bel libro sull’EFT. A volte sottovalutiamo quanto sia importante dare a noi stessi e alle persone che amiamo dei rinforzi positivi. Sentirsi dire "ti amo", "sei meraviglioso", "sei speciale" è una cosa che ci migliora la giornata.
La favola della scuola
Nel tragitto tra casa e scuola, o ancora mentre siamo a casa intenti a prepararci e sento che la piccola si fa prendere dalla crisi, cerco di portare il suo pensiero altrove.
In genere invento una storia, la cui protagonista, che è in tutto e per tutto uguale a lei (ha i codini, va alla materna, ha una maestra che si chiama Valeria, etc) tranne il nome, che è di fantasia (da noi si chiama Arkadash), incontra davanti alla scuola un animaletto: passerottino, coniglietto, etc.
L'animaletto, proprio come lei, non vuole andare alla scuola dei passerotti o dei conigli e piange. Allora Arkadash lo invita ad andare a scuola con lei così si fanno compagnia.
Quando il passerotto entra a scuola comincia a confondere tutte le cose che vede: vede l’armadietto e chiede ad Arkadash se quella è la classe e si intrufola dentro, poi vede una sedia e le chiede se è un puzzle. Insomma tutte cose inverosimili che sui bambini fanno l'effetto di divertirli moltissimo. E così arriviamo a scuola.
I racconti delle cose di scuola e dei compagni
Se riuscite a farvi raccontare qualcosa della scuola che a loro è piaciuto, quello è un buon tema di cui parlare durante la preparazione e il tragitto verso la scuola: “ti ricordi che bello quel giorno che a scuola hai fatto i lavoretti con la farina?! E com’era la farina?... e tu che forma hai fatto? e la ta amica Giulia?”
Un’altra cosa che Giada trova carina è che per ogni compagno abbiamo trovato una rima con il nome o qualcosa che la fa ridere (a loro basta poco per ridere). E allora cominciamo a fare l’elenco: “oggi a scuola troviamo: Mara Lenticchia (perché ha le lentiggini), Gaia ricciolino pane e vino, Margherita tutta vita, Federico pane e fico…” e piano piano spunta un sorriso.
E voi come vi aiutate nel rientro scolastico?
di Barbara Siliquini
Immagine: Portrait of Beautiful school boy on Shutterstock
Commenti
ARTICOLO VERGOGNOSO PIENO DI DISINFORMAZIONE CONTRO I BAMBINI PER ROVINARLI!
I BAMBINI NON VANNO A SCUOLA!!!
I BAMBINI NON STANNO MAI A SCUOLA!!!
NON ESISTONO MAESTRE!
NON ESISTE NESSUNA ROUTINE SCOLASTICA!
NON ESISTONO GIORNI DI SCUOLA!
I BAMBINI NON POSSONO ESSERE SVEGLIATI! SI SVEGLIANO DA SOLI QUANDO SONO RIPOSATI!
I BAMBINI VANNO A DORMIRE QUANDO SONO STANCHI!
I BAMBINI NON POSSONO VEDERE TV!
I BAMBINI NON POSSONO MANGIARE SENZA PAPA'!
IL PAPA' NON PUO' STARE FUORI CASA!
I BAMBINI NON POSSONO MAI ESSERE STACCATI DAI GENITORI!
NON SERVONO "AMULETI" O ALTRE DIAVOLERIE PERCHE' LA MAMMA E' INSIEME A LORO!
NON ESISTONO VERIFICHE!
I BAMBINI NON VANNO PORTATI A SCUOLA!
NON ESISTONO CLASSI!