5 cose da sapere se a settembre vuoi fare homeschooling

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5 cose da tenere in considerazione se non vuoi mandare tuo figlio a scuola a settembre.

In questi ultimi mesi ho ricevuto tantissime richieste di informazioni da genitori che hanno letto la guida completa all'homeschooling in Italia. Nella guida trovate tantissime informazioni e risorse sulla normativa, su come si fa in pratica, su cos’è l’unschooling...e molte altre cose che potrebbero esservi utili.

 

Ho pensato però di scrivere questo articolo come ulteriore aiuto per chi sta pensando all’homeschooling come via di fuga da una serie di norme e procedure che saranno probabilmente applicate a scuola, in conseguenza all’epidemia di Covid-19, nel prossimo anno scolastico.

 

È difficile sapere oggi come, davvero, sarà il rientro a scuola per i nostri figli ma se volete pensare ad un’alternativa è importante farlo fin d’ora in modo da essere preparati qualora le condizioni che verranno proposte non siano per voi adatte.

Lascio da parte le mie (tante) considerazioni su come è stata gestita l’emergenza per quel che riguarda i bambini e i ragazzi, invitando comunque tutti a esprimere eventualmente il proprio dissenso nelle diverse sedi istituzionali e non. 

 

1. L’homeschooling non è ciò che abbiamo sperimentato in questi mesi

Partiamo da una prima considerazione che potrebbe sembrare ovvia ma, avendo letto da più parti il contrario, mi preme sottolineare.

Ci sono enormi differenze tra il percorso di homeschooling e il ritrovarsi improvvisamente con le scuole chiuse e i bambini impegnati con la didattica a distanza.
La prima che salta all’occhio è che la scelta dell’homeschooling è di solito meditata a lungo mentre in questi mesi ci siamo trovati a doverci riorganizzare il lavoro e la routine familiare di punto in bianco e senza alcuna pianificazione.

La seconda grande differenza è che nella didattica a distanza, anche se, come genitori, ci è stato richiesto un grandissimo impegno di tempo e di energia, la scelta degli argomenti da trattare e le modalità per farlo sono rimaste di competenza degli insegnanti.
Invece nell’homeschooling il percorso si costruisce insieme al bambino e segue quindi un ritmo e una direzione molto più individualizzati.

Allo stesso modo nell'istruzione parentale, gli orari e i tempi in cui “fare scuola” cioè mettersi con libri e quaderni, sono di solito più ridotti e scelti in base all’organizzazione familiare con una evidente maggiore conciliazione lavoro-famiglia-scuola.
La maggior parte dell’apprendimento nell’homeschooling non avviene attraverso libri e quaderni proprio perché si possono scegliere altre modalità che in scuola sono di più difficile realizzazione: video, visite guidate, laboratori, esperimenti, incontri, ecc.

Infine il periodo di emergenza ci ha obbligato ad una reclusione sociale che è l’esatto opposto di ciò che di solito si vive quando ci si occupa a tempo pieno dei propri figli e della loro istruzione. A dispetto della parola “homeschooling” che fa pensare ad una “scuola a casa”, la scelta dell’istruzione parentale non si limita affatto a sostituire il banco con il tavolo della cucina o l’insegnante con il genitore ma è un vero e proprio cambio di paradigma per quel che concerne l’apprendimento, l’istruzione e, forse esagerando, direi la vita stessa.

 

2. L’esperienza del lockdown ci può aiutare a capire se l’homeschooling fa per noi

Oltre alle differenze che ho elencato ci sono però una serie di considerazioni che possiamo fare più facilmente dopo l’esperienza del lockdown.

Seguire i propri figli nella loro educazione e nella loro istruzione è impegnativo, molto impegnativo. Se in questo periodo avete avuto grosse difficoltà a riorganizzare le vostre attività lavorative, se stare molto tempo a contatto ravvicinato con i vostri figli vi pesa troppo, se non avete tratto alcun piacere dalla possibilità di seguire più da vicino la loro istruzione… forse non avete le caratteristiche o la situazione di vita adatta per fare homeschooling!

Al contrario, se la vostra organizzazione lavorativa è sufficientemente flessibile, se siete riusciti, anche nella difficile situazione di clausura, a godervi il tempo con i vostri figli, se vi ha incuriosito e stimolato poterli aiutare nello studio… allora vi dò una buona notizia: l’homeschooling è molto più semplice e bello della didattica a distanza durante un lockdown!

 

3. Come e quando fare la richiesta di istruzione parentale

Solitamente la richiesta di istruzione parentale per l’anno scolastico successivo si fa a gennaio/febbraio in concomitanza con le iscrizioni scolastiche.
Ci troviamo però a giugno e non sappiamo ancora quasi nulla di quale sarà la situazione al rientro a settembre, il mio consiglio è quindi quello di aspettare a fare la comunicazione a meno che, naturalmente, non siate già strasicuri di voler iniziare la scuola famigliare.

È possibile fare la dichiarazione in qualsiasi momento dell’anno quindi potete aspettare di capire bene quale sarà la proposta da parte della scuola e nel frattempo potete informarvi ed esplorare le diverse alternative.

Quando poi sarete sicuri occorrerà fare una dichiarazione di istruzione parentale da inviare alla scuola insieme al ritiro ed eventualmente integrarla con l’autocertificazione delle competenze. Solitamente viene mandato tutto anche in copia al Sindaco che è l’Autorità territoriale competente (nella guida all'homeschooling trovate tutte le informazioni sulle normative). 

 

4 Come creare gruppi di genitori o scuole parentali

Secondo la mia esperienza più si instaurano relazioni significative con le altre famiglie homeschoolers e meglio è, non solo per la socializzazione necessaria ai bambini ma anche per il confronto tra genitori che sarà una delle fonti più importanti di supporto e scambio.

Dai semplici incontri informali all’organizzazione di una vera e propria scuola parentale, sono tantissime le possibilità di unirsi e attivare delle soluzioni condivise. La cosa più importante è iniziare a vedersi e parlarsi per capire su cosa si è in sintonia e cosa è davvero fattibile fare insieme

Potreste approfittare dell’estate per organizzare delle gite o dei laboratori insieme, per creare i legami e iniziare a vedere nella pratica se le cose funzionano per tutti.
Tenete comunque conto che anche in queste situazioni condivise l’impegno richiesto alle famiglie è molto grande.

Resta l’incognita delle normative sanitarie a cui attenersi ma credo che ci sarà un graduale allentamento delle norme come già sta succedendo. A differenza delle scuole che hanno un elevato numero di bambini in piccoli spazi, un piccolo gruppo di famiglie avrà più facilità ad adattarsi.

 

5. Da dove iniziare nella pratica?

Approfittate di questi mesi estivi per studiare le indicazioni nazionali e il programma della classe che dovrà frequentare vostro figlio, non lasciatevi intimorire dai paroloni o da eventuali lacune che potreste avere, potete sempre chiedere ad un amico o ad un professionista di aiutare vostro figlio su quella specifica materia che proprio non vi sentite di padroneggiare.

Provate a esplorare qualche argomento con i vostri figli e, se sono abbastanza grandi, coinvolgeteli magari nell’organizzazione. Solitamente la storia, la geografia e le scienze sono materie facilmente declinabili in modo da essere divertenti.

Potete per esempio vedere dei video su youtube, scaricare delle App interessanti sui loro tablet, creare degli esperimenti in cucina, trovare dei giochi da tavolo per rafforzare le loro competenze.

O ancora creare dei lapbook, tappezzare la casa di etichette nella lingua straniera che devono studiare, scegliere insieme dei bei libri… insomma, divertirvi mentre imparate qualcosa insieme ai vostri figli potrebbe essere il modo migliore per iniziare il vostro percorso di homeschooling!

 

 

di Barbara Lamhita Motolese

 

Foto: young student... on shutterstock.com

Barbara Lamhita Motolese

Amo l'innovazione in tutti i campi, e come mamma mi sono scoperta innovativa facendo scelte del passato!
Vivere la mia genitorialità ricercando la coerenza con il mio sentire e con il mio pensiero, mi ha portato a esperienze poco comuni e molto felici: il parto in casa, il co-sleeping, il babywearing, e l'homeschooling... per citarne alcune.
Sono un'appassionata custode della nascita e della genitorialità consapevole.
Ho dato vita a Lallafly.com e al suo blog GenitoriChannel.it per coniugare la mia passione dei temi genitoriali con quella per il web.

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Commenti  

Luigia
# Luigia 2020-08-25 12:52
Grazie mille per la chiarezza :-)
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ANNA
# ANNA 2024-04-10 19:16
NON E' UNA RICHIESTA!!!! E' UNA DICHIARAZIONE
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antonella
# antonella 2024-08-29 19:23
NESSUN BAMBINO PUO' ANDARE A SCUOLA!!
Nessun bambino è iscritto a scuola o può essere iscritto a scuola, quindi non serve nessun ritiro.
Non esiste nessuna scuola quindi nemmeno nessuna proposta della scuola.
Se i figli sono in età da obbligo di istruzione si deve fare per forza istruzione parentale in quanto unica possibilità!
NON ESISTONO CLASSI!
NON ESISTONO PROGRAMMI!
NON ESISTONO LE MATERIE!
I bambini non possono vedere video online o usare tablet

NON ESISTE NESSUNA DIDATTICA A DISTANZA!!!

Non esistono insegnanti.
Gli argomenti sono sempre scelti dal bambino.

NON C'E' MAI STATA NESSUNA PANDEMIA!
Nessuno può stare recluso e nessuno è mai stato obbligato alla reclusione sociale (anche perché impossibile)!
Non c'è mai stato nessun periodo di clausura!

SE NON SI VUOLE STARE CON I FIGLI E NON SI VOGLIONO SEGUIRE NELLA LORO ISTRUZIONE SI USANO I PROFILATTICI PER TEMPO E NON SI METTONO AL MONDO!!!

NON E' UNA RICHIESTA MA UNA DICHIARAZIONE!! !!
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