“Ciao sono Leo!
Spero che la mia storia possa aiutare tutti.
La mia storia è stata dura e faticosa perché certe persone non mi capivano, urlavano e ho preso 10 note di demerito in un mese.”
C’è quel bambino in classe che non sta mai fermo, che ne combina sempre una, che ha morso Sara e fatto sbattere la testa a Kevin… la maestra lo mette in castigo quasi ogni giorno, ma non serve a niente…
E la mamma e il papà? possibile che non sappiano metterlo in riga? Se ne fregano completamente?
Quel bambino che morde, spintona, disturba e non sta mai fermo c’è in tutte le classi, se non l’hai ancora trovato prima o poi lo incontri, come genitore, come educatore, come insegnante perché in Italia sono il 4%. Il giorno che ti capiterà sarà il momento di leggere: “La felicità non sta mai ferma” per imparare qualcosa sui bambini iperattivi, o ADHD, e per scoprire come a volte cambiare il punto di vista, può cambiare la vita di tutti.
Un libro prezioso e facile da leggere, perché è scritto da una mamma, Chiara Garbarino, e racconta la sua storia e quella di Leo, un bambino simpatico, vulcanico, molto intelligente, ma anche un ADHD, cioè un bambino con una sindrome da iperattività.
Utilizziamo spesso la parola “Iperattività” impropriamente, pensiamo descriva qualcuno che si agita ed è un po’ turbolento. Ma l’iperattività è tutt’altro. E’ un disturbo comportamentale, una condizione che si riscontra intorno al 4% dei bambini, per lo più maschi, che corrisponde a circa 270.000-360.000 bambini. Da esso non si “guarisce” infatti chi ne è affetto da bambino si porterà dietro l’ADHD anche in età adulta, ma con il giusto sostegno avrà una maggiore capacità di gestione della sua condizione.
Abbiamo scritto altre volte di ADHD e di quali strategie adottare per aiutare un bambino iperattivo.
Un bambino iperattivo:
- non è in grado di gestire le proprie reazioni fisiche ed emotive, con la maturità della sua età.
- Non ha la capacità di ritenere tutte le informazioni che riceve nello stesso modo di un coetaneo, sembra che non ascolti, ma la verità è che parte di quella informazione, regola, divieto, richiesta, non è giunta al suo cervello.
- è un bambino per il quale le parole, le immagini, le frasi hanno un significato letterale… cosa che può prestarsi a equivoci: se in una pubblicità vedo un bambino che fa un disegno su una parete e incontra il sorriso della mamma, posso pensare che quella sia un’ottima idea da replicare, magari in classe con la maestra.
- Ha codici di comunicazione ed emotivi diversi: può disperarsi ed essere triste per giorni per una sciocchezza.
- Il tempo è una dimensione sfuggente e spesso non amica per un iperattivo, quindi diventa emotivamente insostenibile l’attesa, fisicamente impossibile l’inattività…
- Chiedere ad un bambino iperattivo di stare seduto ad un banco per ore è come chiedere ad un cieco di sforzarsi a vedere o ad uno zoppo di sforzarsi a correre veloce come gli altri: non è possibile.
Il problema dove sta? Nel fatto che capire che un bambino ha queste caratteristiche non è semplice, il rischio è di fermarsi ai guai e all’inarrestabilità della sua energia ed affibbiare un’etichetta a lui e alla sua famiglia. Invece ci sono modi e strumenti che consentono di tirare fuori il meglio del bambino e della relazione.
Il racconto di Chiara inizia dalla gravidanza, quando Leo, ancora in pancia, riesce a staccarle la cartilagine da una costola con un calcio…
Da lì gli anni faticosi dell’asilo, in cui Leo e la sua famiglia conoscono tutto il peso del giudizio di chi non sa cosa c’è dietro al comportamento del bambino. E se non so come relazionarmi con un bambino ADHD in modo positivo, la conseguenza è che il bambino ha delle reazioni inattese che spesso si traducono in guai, o che, ferito dal sentirsi incompreso, deluso, incapace, ha delle reazioni violente o pericolose.
"Un bambino che é una peste si diverte a combinarne di tutti i colori. Un iperattivo ne soffre non riuscendo a relazionarsi e comportarsi come vorrebbe"
Leggendo il libro di Chiara mi diventano chiare 2 cose:
- conoscere è indispensabile e sospendere il giudizio è sempre meglio: se di una cosa non abbiamo esperienza tendiamo a giudicare…
Un po’ come quando vedi i bambini al supermercato che si buttano a terra e fanno delle scene apocalittiche e pensi “i genitori di oggi non sanno più fare i genitori”...
La verità è che un giorno capita a te e scopri che la prossima volta prima di giudicare penserai che in quel momento quella mamma e quel papà avrebbero bisogno di un sorriso di sostegno del tipo: “immagino sia dura per te, e so che lo è anche per quel piccoletto”. - i bambini ADHD è come se fossero bambini che mettono una lente di ingrandimento sui bisogni di ogni bambino: amore, accoglienza, ascolto.
Se mai avete avuto a che vedere con un bambino ingestibile, con una fisicità prorompente, con reazioni che vi sono sembrate maleducate, eccessive, fuori controllo, vale la pena ricordare che i bambini utilizzano questo tipo di comportamenti per una ragione.
Nel caso dei bambini ADHD è un'immaturità emotiva che rende difficile per loro elaborare le situazioni e li porta a reagire in modo inatteso. Ma questo vale sempre per i bambini: i comportamenti eccessivi, imbarazzanti, incontenibili, sono come un "regalo incartato male" quel regalo è un messaggio sul carico e sul bisogno emotivo del bambino. Si tratta di uno strumento di comunicazione, spetta a noi adulti codificarlo.
La cura è sempre l'ascolto e l'amorevolezza. Nel caso dei bambini ADHD richiede più lavoro e qualche strategia diversa, ma la base è quella.
"Mamma ho sbagliato canestro ma domani lo faccio sicuro.
Certo, non dobbiamo aver fretta di vincere."
Il libro di Chiara è molto delicato, semplice da leggere e immediato. Fornisce degli spunti per comprendere meglio come può essere la storia vista da chi, a prima vista sembra il giamburrasca, il bambino violento. Ne ho incrociati diversi nella vita scolastica dei miei figli, ho avuto modo di ascoltare sia la grande fatica delle mamme di bambini che hanno problemi di gestione comportamentale che mamme di bambini che subivano questi comportamenti. Come sempre il dialogo, la conoscenza e il confronto volto all'aiuto dei bambini è ciò che ha il potere di disinnescare le situazioni spiacevoli. Questo libro ci da degli strumenti.
Risorse utili se avete a che vedere con un bambino ADHD
- Oltre al libro di Chiara "La felicità non sta mai ferma" (lo trovate su Amazon e in libreria)
- e al suo blog Leo il teppista
- c’è un gruppo facebook che lei segnala sul libro, di persone che, a vario titolo, hanno a che vedere con i disturbi comportamentali: ADHD - DDAI insieme si può.
Noi abbiamo scritto diversi articoli, ve ne segnalo due:
- ADHD - Iperattività e deficit di attenzione che racconta i meccanismi di questo disturbo e gli strumenti di aiuto per i bambini
- Come comportarsi con un bambino "iperattivo" che fornisce un decalogo di "regole" da conoscere per relazionarsi con un bambino iperattivo
Esistono poi diverse associazioni, alcune territoriali, che possono essere un buon supporto per le famiglie:
- Associazione italiana famiglie ADHD
- Associazione italiana disturbi attenzione e iperattività
- Giù le mani dai bambini
di Barbara Siliquini
in collaborazione con
Commenti
NON ESISTE L'ADHD!!!
NON ESISTE L'IPERATTIVITA'!
NON ESISTONO NOTE DI DEMERITO!
NESSUNO URLA CON UN BAMBINO!
NON ESISTONO CLASSI!!!
NON ESISTONO MAESTRE!
A NESSUN BAMBINO VIENE CHIESTO DI STARE FERMO SU UN BANCO PER ORE!
NON ESISTONO ASILI!
NON ESISTE NESSUNA VITA SCOLASTICA!!