Quando i bambini vanno a scuola spesso finiscono per disimparare che l'apprendimento è una cosa divertente, appassionante e che tiene l'attenzione incollata... ma quando le occasioni di apprendimento sono fatte in modo coinvolgente, sperimentate in prima persona, producono un risultato tangibile e che hai realizzato da solo, allora i bambini hanno la capacità di rimanere incollati ad una sedia per 2 ore, concentrati, senza far rumore, dando il meglio di sè per poi uscire soddisfatti!
Questo è quello che abbiamo sperimentato un sabato mattino ad un incontro di CodeDojo Milano!
Cos'è CoderDojo
CoderDojo è un movimento mondiale, nato in Irlanda nel 2011, che si prefigge di insegnare ai bambini a programmare: un videogioco, una app, un software, a sviluppare un sito web, mediante degli incontri gratuiti.
"Coder" viene dall'inglese e vuol dire "colui che scrive il codice" e "Dojo" è giapponese e indica la scuola di arti marziali, etimologicamente: luogo (jō) dove si segue la via (dō), in origine il termine, ereditato dalla tradizione buddhista cinese, indicava il luogo in cui il Buddha ottenne il risveglio.
Dunque CoderDojo è una scuola per programmatori, ma con una filosofia.
E' un movimento di volontari che si mettono al servizio dei bambini e dei ragazzi (molti senza essere genitori!!!) per insegnare loro a programmare.
Dietro questo gesto apparentemente limitato (la programmazione), in questo Dojo i ragazzi imparano molto di piu: imparano a mettersi in gioco, a collaborare, ad avere dei mentor che li seguono con discrezione, a chiedere aiuto, a provare da soli, a collaborare con altri, a realizzare le loro idee......
Vi sono esempi di bambini di 12-13 anni che all'interno di CoderDojo hanno progettato app che hanno avuto un successo mondiale.
In questo video Barbara Laura Alaimo, co-founder di CoderDojo Milano ci racconta cos'è e come funziona:
Come funziona un incontro di CoderDojo
Noi siamo stati ad un incontro di CoderDojo Milano, i miei bambini, di 11 e 9 anni, erano entusiasti.
Dopo essersi prenotati, si porta il proprio pc portatile, dotato di mouse e di alimentatore (va bene anche un pc vecchiotto e mini). Si porta dietro la merenda per il momento della pausa.
L'incontro a cui abbiamo partecipato durava 3 ore e mezza: 9.30-13.00, ed era diviso in 2: una lezione per i neofiti e una per gli esperti (quelli che avevano gia' partecipato più volte a CoderDojo).
Siamo arrivati in una ampia e bella sala presso TAG. C'erano circa una decina di mentor che hanno aiutato i bambini ad installare il software che avrebbero utilizzato per il corso (Scratch). Quindi i bambini, in un ora circa, hanno creato, da soli, seguendo il maestro e supportati dai tutor, un videogioco in cui un elefante sparava palline dalla proboscide per colpire dei caschi di banana che roteavano per lo schermo, accumulando in questo modo dei punti. Mi sembrava già questo straordinario... io che ci metto quasi lo stesso tempo a scrivere un semplice post.
Dopo questa prima sessione, sgranchite le gambe, rifocillata la pancia, la seconda parte della mattina era dedicata a creare il TUO videogioco. Dunque ciascun bambino ha deciso autonomamente cosa voleva realizzare e, supportato dai tutor, chiedendo ai propri vicini di postazione, sperimentando, lo ha creato.
Samuel ha realizzato uno squalo che doveva mangiare i pesci, e se prendeva i granchi moriva... una versione "base" di una app molto nota. Aylin ha invece realizzato una strega che volava e lanciava bombe sulle case...
Io e mio marito eravamo davvero ammirati. I bambini sono usciti da lì entusiasti.
La filosofia pedagogica di CoderDojo
Io sono una mamma che pone molte limitazioni all'uso del pc e dei videogiochi. Penso che i bambini debbano fare movimento e attività creative, più che subire passivamente uno schermo. Ma quando ho scoperto CoderDojo l'ho trovata un'attività tutt'altro che passiva e alienante.
A CoderDojo i bambini stanno davanti ad uno schermo allenando le loro doti di creatività, concentrazione, collaborano fra loro nello stile del co-programming, imparano dagli errori, allenano abilità di problem solving, non sono passivi ma attivi, sono trattati con rispetto.
Una cosa che vorrei che leggeste sono le 7 regole d'oro per il mentor scritte da una co-founder di CoderDojo Milano, la pedagogista Barbara Laura Alaimo... direi che andrebbero appese in tutte le aule insegnanti:
1. Siate curiosi e attenti. Al bambino, a ciò che desidera realizzare, a ciò che prova. “Perché mi sta facendo questa domanda? Come si sente? Che faccia fa?”.
Non concentratevi su ciò che dovete rispondere ma su ciò che vi sta chiedendo.
2. Il bambino è competente: lui sa quello che vuole realizzare e ha le risorse per farlo. Se vi sembra molto indeciso, aspettate con fiducia.
Voi dovete solo facilitarlo, magari proponendo alternative. Ma solo lui può trovare la “sua” soluzione.
3. “State a fianco, non davanti”. Intervenite solo su richiesta del bambino stesso per aiutarlo a superare le eventuali difficoltà tecniche che può incontrare durante la realizzazione. Chiedetegli cosa farebbe, prima di dare la soluzione “giusta”.
4. Gli errori ci piacciono: incoraggiare il bambino a fare quello che desidera senza paura di sbagliare, perché anche dagli errori si possono imparare cose nuove e sorprendenti.
Del resto anche noi sbagliamo, no?
5. Incoraggiate: mostratevi soddisfatti di vederli agire autonomamente e ditegli cosa stanno facendo bene. Se gli dite cosa fanno in modo corretto, sapranno rifarlo.
Se sostenete i tentativi, avranno voglia di proseguire perché si sentiranno capaci, sapranno di potercela fare. E ci interessa più questo del risultato finale.
6. Non dite “NON”: tutte le frasi possono essere dette in modo positivo pur mantenendo lo stesso messaggio.
“Non dovevi fare così” diventa “Prova a fare in questo modo”
7. Divertitevi! Il gioco è una cosa molto seria: bisogna prepararsi, ma soprattutto bisogna stare e essere motivati.
Più che tante cose che direte, passerà la vostra passione!
Come funziona CoderDojo e cosa serve perché continui
CoderDojo svolge attività gratuite di formazione sulla programmazione per bambini e giovani.
Per farlo si avvale del sostegno di straordinarie persone che mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze a titolo gratuito e di enti e aziende che mettono a disposizione le proprie risorse (ad es. gli spazi) a titolo gratuito.
C'e' sempre bisogno di persone che abbiano voglia di farsi coinvolgere in questo movimento, le attività da svolgere sono molteplici e per diventare tutor non bisogna per forza essere esperti di computer, ognuno collabora con i propri talenti.
Se vi sentite ispirati, andate ad un incontro CoderDojo e fatevi avanti!
Gli incontri di CoderDojo
Per cominciare provate a scoprire se nella vostra città esiste un CoderDojo, e iscrivetevi ad un incontro.
A Milano è pianificato un incontro al mese, di sabato mattino, per bambini dai 7 ai 12 anni. Occorre la presenza di un adulto. Bisogna prenotarsi agli eventi, in genere la prenotazione si fa il lunedì di 2 settimane prima, e i posti si esauriscono dopo pochissime ore.... dunque mettetevi la sveglia!
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