Il taglio cesareo: prendersi cura delle cicatrici anche dopo anni

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di David Kanner -  Osteopata

La cicatrice da taglio cesareo, come tutte le altre cicatrici, e’ una entita’ particolare e complessa. Pero’ una cicatrice da cesareo non e’ una cicatrice come tutte le altre. E’ la testimonianza dell’arresto o dell’assenza dei movimenti della vita (quel passaggio iniziatico che e’ il parto). Il taglio cesareo salva la vita delle donne e dei neonati, ma nello stesso tempo modifica l’ordine ontologico (metafisico).

Otto anni fa, ho imparato una tecnica sulle cicatrici che mi ha dato la possibilita’ di aiutare donne post-cesareo, anche quarant’anni dopo! Ogni taglio cesareo e’ diverso perche’ ogni donna lo vive in modo diverso, perche’ ha un vissuto personale e familiare diverso. Quindi l’impatto con il taglio cesareo sara’ diverso.

Prima di parlare del taglio cesareo mi sembra importante occuparsi dell’impatto in generale di una cicatrice.

In natura, l’esterno protegge l’interno e così anche nel corpo questo ordine esiste: la pelle separa l’interno del corpo dal suo esterno. E così come lo separa, lo protegge: filtra e impedisce agli aggressori di penetrare ed evita la dispersione della nostra energia vitale. La bellezza della pelle sta nella capacita’ di separare e contemporaneamente creare l’apertura al contatto e alla comunicazione.

La pelle e’ il piu’ grande organo del corpo ed e’ il primo senso a svilupparsi nel feto. Tutta la dolcezza della relazione madre-feto si trova nella pelle. La pelle ha la stessa origine embrionaria del sistema nervoso centrale, dell’ipofisi, della ghiandola mammaria e delle surrenali.

Quando la pelle e’ toccata, noi siamo toccati nel nostro rivestimento, noi siamo feriti nella nostra dolcezza: ci sentiamo aggrediti “tutte le cicatrici sono una aggressione memorizzata dai tessuti”.

Quando la pelle e’ toccata, tutta la “famiglia” embrionaria e’ toccata:

Sistema nervoso centrale

Ipofisi: cambiamenti ormonali (specie l’ossitocina, l’ormone dell’amore e della relazione)

Ghiandola mammaria (allattamento)

Ghiandole surrenali (adrenalina e cortisolo)

Sotto la pelle, le fasce, sono quelle membrane che collegano tutte le parti, le strutture e gli organi tra loro. Se le fasce sono cicatrizzate, tutta la meccanica del corpo ne e’ informata e modificata. Se l’utero e’ ferito nella sua intimita’ si indurisce e crea una tensione meccanica e funzionale.

La cicatrici, quindi, altera l’ordine naturale. L’esterno non protegge piu’ l’interno. La cicatrice si forma fisicamente ma resta aperta energeticamente. La pelle non fa piu’ da barriera e diventiamo piu’ vulnerabili all’influenza esterna e alla perdita di energia.

 

Il parto e la cicatrice

Il parto e l’incontro con il nuovo essere, che dovrebbe essere una giubilazione vista la  ipersecrezione di ossitocina, e’ una aggressione verso i tessuti che porta a diminuzione dell’ossitocina e quindi ad una eventuale alterazione relazionale e ad una difficolta’ nell’allattamento. La secrezione di cortisolo, necessaria alla cicatrizzazione, mantiene uno stato di stress permanente.

La nascita della donna, nello stato di madre, e di un bebe’, nello stato di bambino, comincia con difficolta’ e disarmonia.

Questo vissuto, piu’ o meno traumatico, rimane tra la mamma e il bambino, tra la mamma e se stessa e tra la mamma e suo marito, sia su un piano cosciente che su quello incosciente. Il benessere dell’incontro e’  alcune volte intaccato dalla rabbia, dalla delusione di non avere il bambino sopra di sé, dalla paura per il bambino, dal senso di colpa del bambino e dalla sua sensazione di non essere ascoltato o rispettato, ecc… la cicatrice e’ la memoria di questo vissuto. Mantiene alcune volte la memoria degli eventi precedenti, durante la gravidanza o anche prima. Mantiene la memoria degli eventi durante la cicatrizzazione (6 mesi).

Questa memoria si fissa nei tessuti cicatriziali. Le donne restano bloccate nel loro passato. Uno dei segni di questa memoria e’ la sensibilita’ della pelle. E’ la relazione tra la pelle e il cervello. Le cicatrici sono regioni spesso sensibili o anche che bruciano all’inizio e poi diventano insensibili come fossero “morte”. Non c’e’ piu’ collegamento tra il cervello e questa parte del corpo. La memoria ne resta nascosta, immobilizzata.

Come ritrovare l’armonia in tutto questo?

L’obiettivo e’ tornare allo stato iniziale?

 

Protocollo di armonizzazione globale delle cicatrici

La fortuna che abbiamo oggi e’ quella di poter dare una risposta a questo vissuto e di poter mettere in movimento quello che si e’ fissato! Questo lavoro completo che rilascia il livello fisico, armonizza l’energia e libera le emozioni, e’ stato ideato dal Dott. Mahe’ (medico, ostepata, agopunturista e omeopata). Per equilibrare una cicatrice sono necessarie 1-3 sedute almeno.

 

  1. La prima tappa della riconciliazione e’ il ringraziamento. Ringraziare la cicatrice e’ importante perche’ e’ grazie a lei che il bambino e’ nato e la mamma e’ sopravvissuta.

  2. La seconda tappa e’ il rilassamento, la liberazione emozionale e la dispersione energetica.

  3. La terza tappa e’ l’informazione positiva.

 

Il mio primo trattamento ad una donna che aveva subito il cesareo e’ stato ad una collega. L’ho rivista dopo 4 anni dal taglio e la donna ha potuto liberarsi delle emozioni legate al parto ma anche di quelle legate al contesto familiare durante la gravidanza e il parto. Lei ha sentito qualcosa liberarsi in lei dal profondo. Una settimana dopo e’ tornata e mia ha detto che prima del trattamento non desiderava un altro bambino e che non ci aveva neanche mai pensato e che da dopo la seduta il desiderio del secondo bambino e’ finalmente arrivato. E’ la testimonianza che il suo sguardo sulla nascita e’ cambiato: e’ piu’ neutro, piu’ libero. L’amore circola diversamente. Tre mesi dopo era incinta.

La’ ho capito che c’e’ qualcosa di particolare. Ho avuto anche richieste di trattamenti per favorire la fecondita’ dopo un cesareo e funziona molto bene. L’utero conosce il suo ruolo, ha l’energia per l’espulsione. Quando questa tappa manca, l’energia resta dentro i tessuti, l’utero resta sempre pieno. Questo lavoro permette la dispersione di questa energia. L’utero ritrova la sua motilita’.

Le donne raramente si rivolgono al terapeute per il cesareo, ma piuttosto parlano di lombalgie, di cervicalgie. Simonetta e’ venuta da me per una lombo-sciatalgia persistente da piu’ di 6 mesi. La radiografia mostrava una ciste nel canale midollare in zona sacrale. Due mesi prima si era fatta rimuove i polipi dal colon. Aveva subito un taglio cesareo 24 anni prima e gia’ aveva ricevuto un “protocollo” di trattamento per le cicatrici. La liberazione e’ stata talmente forte che durante il trattamento ha sentito un laccio tra la cicatrice e la zona del sacro  dolente. Con il proseguire del trattamento il dolore spariva e alla fine si e’ alzata senza i dolori. Dopo il trattamento ha potuto cambiare le sue abitudini di vita come desiderava da tempo: non era piu’ bloccata nel suo passato.

Il tempo per se non e’ per forza un fattore di miglioramento per la cicatrice; il disequilibrio fisico ed energetico e’ talmente importante che le conseguenze possono presentarsi in uno squilibrio anche anni dopo.

La relazione madre-figlio e’ per forza intaccata dal taglio cesareo.  La madre ha difficolta’ ad usare il termine partorire per la nascita del figlio e spesso si nota che residua una relazione di fusione dopo un cesareo. Il senso di colpa, la paura per il bambino, la mancanza di contatto e lo sguardo diretto possono condurre ad un eccessivo senso di protezione e in una relazione fusionale, piu’ o meno coscientemente. Il bambino puo’ anche avere la tendenza di rispondere alle emozioni della madre (o ai problemi) con una iperattivita’ o problemi di sonno per far vedere alla madre che e’ vivo e che tutto va bene, perche’ la vita e’ movimento.

L'amore è una questione di spazio. Durante cesareo questo spazio non si crea. La liberazione della cicatrice e la messa in movimento delle energie legata alla madre e al figlio permette di ristabile l'ordine ontologico (metafisico) dove il piccolo esce dai genitali, si crea uno spazio tra la madre e il bambino prima di essere appoggiato sul cuore della madre in modo da attivare la scintilla d'amore tra i due esseri. Le donne assistono ad un nuovo trasporto d'amore per il proprio figlio dopo il trattamento della cicatrice. Lo sguardo verso il figlio cambia:”E' nato, è uscito dal mio ventre, è là!”. Un nuovo legame si è creato. I bambini si aprono al mondo, il loro sonno si armonizza e si calmano. La donna si apre ad un'altra forma d'amore e la relazione che prima era esclusiva per il figlio coinvolge anche il suo partner.

La relazione della donna con il suo corpo dopo il cesareo è intaccata da una zona più o meno sensibile intorno alla cicatrice. Talvolta la donna non vuole essere toccata in questa zona. Questa zona è normalmente una zona di piacere e di eccitazione diventa insensibile  o intoccabile. La sessualità può cambiare. Il lavoro sulla cicatrice permette di ritrovare una sensibilità normale, anche dopo la prima seduta.

Anche l'aspetto estetico è importante nella relazione con il proprio corpo. Il rossore può diventare più chiaro, i cheloidi si appiattiscono e si ammorbidiscono. Sento spesso alla fine di una seduta che il “ventre brontola, diventa vivo”.

Ci sono donne che non riescono a perdere peso dopo un cesareo. Durante il trattamento le donne prendono coscienza che la loro immagine mentale è ancora di essere piene, incinta. Il cervello ha mantenuto questo stato e i chili non se ne vanno. La liberazione energetica della cicatrice permette la regolazione mentale e fisica.

Inoltre, la donna è tagliata energeticamente in due dal cesareo (o da una isterectomia laparotomica). Molti meridiani sono tagliati nel loro decorso verticale e così le fasce, che sono rispettivamente trasportatori energetici e di liquidi. Tutte le donne non lo sentono più ma per il corpo è una realtà. Durante il trattamento questa separazione diventa tangibile e  le connessioni si formano dapprima piccole e fino a raggiungere l'armonizzazione globale tra l'alto e il basso del corpo.

L'equilibrio energetico e il ritorno ad una sensibilità normale (testimoniato da un riallacciamento e riconnessione nervosa) sono come una porta che si apre alla riconciliazione con il corpo, con la propria storia e che libera all'incontro con l'altro. Il cesareo non è un fatalità: è una tappa della vita. Il lavoro sulla cicatrice permette un nuovo incontro con il proprio corpo e le proprie emozioni. Si apre la porta per un “parto spontaneo dal basso dopo il cesareo (AVAC o VBAC) se la donna è nell'età e lo desidera vivere.

L'armonizzazione delle cicatrici non è un viaggio indietro ma una liberazione per camminare verso il futuro per la donna e la sua discendenza.

 

di  David Kanner -  Osteopata D.O.

Puoi consultare sul sito Custodi del femminino, l'elenco completo delle operatrici/operatori Armonizzazione Globale delle Cicatrici.

 

Barbara Siliquini

Da single impenitente, affamata di vita, girovaga del mondo, donna in carriera, sono diventata una mamma allattona, spesso alternativa e innamorata del grande universo della nascita dolce, dell'alto contatto, della vita consapevole. Così è nato GenitoriChannel, per condividere con tutti: i dubbi nell'essere genitori, le scoperte, l'idea del rispetto come primo valore della genitorialità, i trucchi per vivere il quotidiano con leggerezza e con consapevolezza.

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Commenti  

Marty
# Marty 2012-04-26 08:47
Per una serie di motivi ho avuto un parto cesareo 5 anni fa, che si è svolto e concluso per me nel migliore dei modi.
Ne ho un ricordo del tutto positivo. Non riesco a identificarmi in ciò che viene scritto nell'articolo.
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Barbara Siliquini
# Barbara Siliquini 2012-04-26 09:17
Citazione Marty:
... ho avuto un parto cesareo ...
Ne ho un ricordo del tutto positivo. Non riesco a identificarmi in ciò che viene scritto nell'articolo.


In effetti Marty ognuna di noi ha un vissuto diverso del proprio parto, è una buona cosa per te che tu ne abbia un ricordo positivo, ma accade molto spesso che il parto (cesareo, ma anche vaginale) sia vissuto come un trauma. A volte e a causa di come siamo state trattate, a volte a causa di cio' che ci attendevamo, a volte per semplice sentire.

Sono davvero moltissime le persone che vorrebbero poter scavare a fondo per sciogliere il trauma legato al loro parto. Noi abbiamo un'associazione e ne abbiamo sentite decine di testimonianze di sofferenza.

Ma ogni persona è diversa, e l'impatto che le esperienze che facciamo hanno su di noi sono diverse.
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doula eli
# doula eli 2012-04-26 12:59
Ho cercato su google informazioni sul Dott. Mahe’ che viene citato nell'articolo ma non sono riuscita a trovare nulla: qualcuno sa dirmi dove cercare?
doula Eli
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teresa perfetto
# teresa perfetto 2012-09-30 16:28
Ognuno ha la sua esperienza!!!
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irene
# irene 2012-11-06 16:48
Penso che ognuno di noi vive la propria esperienza secondo le proprie emozioni e sensazioni, certo esistono donne" troppo spesso purtroppo" che vivono il parto e poi successivamente l'attaccamento con il proprio figlio in maniera distaccata in quanto completamente assorbite dallo stato depressivo è normale quindi in una situazione del genere vivere negativamente anche una semplice cicatrice che resta sulla pelle, ma anche chi non vive uno stato depressivo potrebbe avere delle difficoltà alle modifiche del proprio corpo, per fortuna non tutte le donne affrontano questi problemi..ho trovato interessante anche questo articolo che parla sulle cicatrici lasciate dal parto cesareo www.lecicatrici.it/.../63.htm , faccio un grande augurio a tutte le neo o le future mamme ….bacioni
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matilde
# matilde 2013-05-21 19:09
:sigh:
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Alba della Bordella
# Alba della Bordella 2015-02-04 14:28
Sette anni fa' ho subito una isterectomia radicale per un adenocarcinoma all'utero.Nient e e'stato più come prima.Ho sempre il ventre gonfio lo scalino da cicatrice sempre più' evidente grazie al mio aumento di peso.Condivido l'articolo ,infatti anch 'io penso che ci sia una problematica di fondo nella mia psiche ,che ha vissuto questa esperienza in modo "devastante",co me una vera insanabile violenza.grazie Alba
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Anna Maria Ricci
# Anna Maria Ricci 2015-02-16 15:13
Care donne,
l'esperienza del parto cesareo, come tutti gli altri parti, è soggettiva.
Ognuno ha una sensibilità diversa. Ciò che accomuna le sensibilità diverse è la cicatrice fisica, ed è innegabile che esista.
Ho letto la condivisione dell'esperienza di Alba che ringrazio molto, ci vuole coraggio da vendere per scriverlo nero su bianco e in internet, quindi complimenti. Vorrei dirti, spero con tutta la sensibilità e parole precise che posso trovare, che è vero che niente è più come prima, ma puoi ripartire da quello facendoti trattare la cicatrice. Io ho due cicatrici sul mio utero e sono partita dalla prima per cambiare la mia vita. Ora sono Counselor, Rebirther, Armonizzatrice di Cicatrici, Scrittrice in erba. Ho navigato dentro le mie cicatrici per elaborarle, guardarle, osservarle, e farne tesoro. Questo è il mio sito www.annamariaricci.com organizzo in Italia per David Kanner il Corso Armonizzazione Globale delle Cicatrici e sarei felice di potertene parlare anche in skype. Qui trovi il link al mio articolo sulle cicatrici datato 11 dicembre 2014 genitorichannel.it/.../... un abbraccio! Anna Maria Ricci Giontella (mi trovate anche in fb)
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Piera
# Piera 2015-04-01 21:51
Dottore, la ringrazio. Ho trovato per caso questo suo post e mi sono riconosciuta totalmente. A tredici anni a seguito di un incidente ho subito un intervento chirurgico molto pesante con taglio di tutta la parete addominale d all'ombellico al seno.... Se devo dirle quale è stato il più grande dolore (e non è stata una passeggiata, 35 anni fa la terapia del dolore non esisteva, man mano che guarìvi passava!!!) e' stato "vederla". Osservare il mio corpo violato, profanato oserei dire... Poi ho dedicato una canzone da me scritta, alla mia cicatrice, ringraziandola. .....mi faceva star bene cantare per lei... Mi ha salvato la vita. ... La strada e' giusta.....!!!! Non posso che darle ragione...
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Piera
# Piera 2015-04-01 22:09
Ma mi sono permessa anche di maledirla! Questo orribile sfregio che mi privava anche della libertà di correre, giocare, esistere, che feriva per sempre la bellezza del mio corpo, la sua perfetta integrità. Poi sono venute altre cicatrici, altri interventi, meno evidenti, meno deturpanti. Dalla mia e' che sono bella (intendo bella in senso classico: il mio corpo e' bello, io sono bella, le cicatrici neanche si notano, sono perfette, sono stata anche da un chirurgo estetico che mi ha detto che meglio non si può fare, merito della mia pelle che cicatrizza perfettamente), ma dentro la ferita resta... Immutabile....q uel senso di perdita....più degli organi (splenectomia, appendicectomia , salpingectomia) , una ferita alla pelle e' qualcosa che ti resta dentro... Ripeto: più del dolore fisico.
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Caterina
# Caterina 2015-08-13 11:57
Sono attonita. Ho fatto un cesareo su richiesta materna perché non volevo che le mie parti intime venissero straziate dalle poesie del parto. Ho provato un' emozione immensa quando ho toccato il mio piccolo, e l'ho amato. La mia cicatrice dopo un anno è praticamente sparita, e quando la intravedo sorrido perché è stata la porta sul mondo per il mio piccolo. Articoli come questo alimentano il terrorismo psicologico, mentre dovremmo solo pensare che il parto è un modo di nascere, niente di più, e che la vera avventura è la vita che inizia
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barbara M
# barbara M 2015-08-17 13:08
Caterina, come scritto nell'articolo "Ogni taglio cesareo e’ diverso perche’ ogni donna lo vive in modo diverso, perche’ ha un vissuto personale e familiare diverso".
Hai ragione sul fatto che il parto è un modo di nascere ma molte sono le ricerche che evidenziano il collegamento tra la m,odalità di nascita e la vita che la persona andrà a vivere, sia dal punto di vista fisico (il passaggio nel canale del parto sembra avere un ruolo fondamentale sulla formazione della flora intestinale), sia dal punto di vista emotivo (l'imprinting del bambino).
Purtroppo l'assistenza alla nascita non è sempre ottima e porta molte donne a preferire un cesareo che è a tutti gli effetti un'operazione chirurgica non priva di rischi ad un parto vaginale.
Sconsiglieresti a tuo figlio di fare sport perchè potrebbe fasri male? Immagino di no, perchè come tutti sappiamo, il valore psicofisico della pratica dello sport supera di gran lunga i rischi che ne derivano.
La nostra volontà non è giudicare le singole scelte personali ma portare informazioni e consapevolezza su un argomento, quello del parto, su cui ancora esistono leggende metropolitane di tutti i tipi.
Io ho partorito due volte, non ho avuto lacerazioni di nessun tipo e nessuna conseguenza negative nelle mie parti intime, ma non sono l'unica, se il parto è seguito bene, ogni donna con una gravidanza fisiologica ha la possibilità di affrontarlo. Naturalmente nel momento in cui il travaglio presentasse qualche problema non risolvibile, arriva il cesareo, che è stato inventato appositamente per riuscire a far nascere il bambino e salvare la mamma.
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Graziella
# Graziella 2016-05-10 17:15
Dopo tanti preparativi e serenità in gravidanza, esperienza traumatica per un taglio cesareo d'urgenza dopo 12 ore di travaglio e dilatazione di 9 cm, abbandonata in una stanza, eseguito clistere, rotte le acque, da quel momento tutto è precipitato, fino a scegliere l'intervento mentre cominciavano le spinte! Il bambino è stato trovato ben posizionato, senza sofferenza, voto 9, hanno asserito di aver sbagliato..ed io mi ritrovo con una cicatrice verticale dal l'ombelico in giù, che mi ha dato molti problemi(endome triosi a 45 anni)
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bs GenitoriChannel
# bs GenitoriChannel 2016-05-11 07:40
Cara Graziella,
grazie di aver condiviso, noi di GenitoriChannel abbiamo anche altre vesti, abbiamo un'associazione che si occupa di nascita dolce e www.Lallafly.com che si occupa di percorsi legati ai temi della nascita. abbiamo lavorato tanto sul cesareo, sulla ferita emotiva che questo lascia. Dunque capisco la sofferenza che c'è dietro alle tue parole.
Infatti su www.Lallafly.com abbiamo messo a punto un percorso di rielaborazione della ferita emotiva e fisica del taglio cesareo, dagli un occhio, potrebbe fare per te.
Un caro abbraccio
bs
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