Abbiamo visto come l'educazione ad alto contatto favorisca l'autostima nei primi anni di vita e come evitare i più comuni errori comunicativi.
Bambini con difficoltà
Ci sono però situazioni in cui il disagio è specifico e circoscritto rispetto ad un’abilità. Quando c’è una difficoltà di linguaggio, motoria, scolastica o altro il bambino, dopo i primi fallimenti, tenterà di cercare qualcuno che si sostituisca a lui o rifiuterà di mettersi in gioco per timore dell’insuccesso. In base al tipo e al livello di tensione interiore arriviamo a vere e proprie strategie di evitamento. In questo caso la comunicazione è il mezzo più efficace per spronarlo a non arrendersi.
Bambini con difficoltà di linguaggio – esempio 1
Il bambino ha difficoltà di linguaggio e non pronuncia bene alcune parole.
“Non riesco a dirlo. Non sono capace”.
“Sei capace di dire tutte le parole del mondo”.
Se voi comunicate sicurezza sulle sue possibilità lui si metterà in gioco e riproverà perché ha fiducia in ciò che il genitore dice. Siete credibili e ai suoi occhi avete sempre ragione quindi farà di tutto per superare la sua difficoltà.
Bambini con difficoltà motorie – esempio 2
“Non sono capace di fare il salto. Ho paura”.
In questo caso il bambino esprime l’emozione che sente e accoglierla lo farà sentire amato e non inadeguato.
Negare la sua paura o rifiutarla “I maschi non hanno paura” oppure “Non devi avere paura” ha come risultato l’esatto opposto. Chiedergli di reprimere un’emozione lo farà sentire doppiamente sbagliato.
“Stai tranquillo, ci sono io. Vedrai che riuscirai a fare il salto”.
“Visto che ce l’hai fatta!” o in caso di insuccesso “Dai riproviamo che questa volta ci riesci”
Autostima e fiducia
Il rinforzo positivo a livello comunicativo aiuta a interiorizzare l’esperienza .
Questi sono solo esempi per far capire che l’autostima passa attraverso la fiducia. Non solo verso l’adulto, ma anche verso le possibilità e capacità che l’adulto rimanda al bambino aiutandolo nell’identificazione e costruzione dell’immagine mentale che ha di sé. Se mamma e papà dicono che può fare una cosa, significa che è in grado di farla ed è nelle sue possibilità. Attraverso l’esercizio e la pratica arriverà al risultato.
Funziona così anche per i genitori. Le prime volte comunicare in modo efficace con i figli ci porta a fare lunghe pause di riflessione, tra una frase e l’altra, per trovare la parole giuste e non sempre abbiamo i risultati sperati al primo tentativo.
Autostima e fiori di Bach
Nei fiori di Bach esistono alcune essenze che possiamo usare per aiutare il bambino.
- Gentian è adatto a chi dice spesso “Non sono capace. Non ce la faccio” e si scoraggia facilmente.
- Larch è adatto a chi pensa di non essere capace senza aver mai provato e fa continui paragoni con gli altri.
- Elm per chi teme di non riuscire a fare qualcosa che invece sa già fare ma è preso dal panico e teme di non essere abbastanza bravo.
- Mimulus per i bambini molto timidi, introversi, taciturni, molto sensibili all’ambiente.
- Chestnut Bud è per i bambini che non apprendono perché sono distratti quindi tendono a ripetere gli stessi errori senza elaborare l’esperienza.
- Clematis per i bambini che vivono nel mondo della fantasia e hanno difficoltà a mettersi in gioco nella realtà.
di Silvia Ancordi (alias Mathilda Stillday)