Mi permetto di scrivervi dopo che una mamma mi ha segnalato gli interventi nella vostra trasmissione della Sig.ra Lucia Rizzi nota al grande pubblico come TATA LUCIA.
Più volte ho potuto constatare come riguardo ai temi di allattamento al seno e sonno infantile, le tate diano informazioni e consigli alle famiglie totalmente in contrasto con i centinaia di studi scientifici esistenti in letteratura su tali argomenti.
Mi riferisco in particolare agli interventi di TATA LUCIA. (putroppo non riesco a risalire alla/e data/e della trasmissione).
Ritengo un mio dovere professionale e ancora di più umano segnalarvi i motivi della grave mancanza di informazione che la vostra trasmissione fornisce alle famiglie attraverso la persona di TATA LUCIA. In calce a questa mia lettera troverete le centinaia di firme delle mamme e dei papà che si associano alle mie parole. Alcuni di essi sono professionisti: psicologhe, pediatri, ostetriche, consulenti di allattamento. Non entro ovviamente in merito alle scelte personali di ciascuna famiglia che devono restare un diritto non giudicabile da nessuno. Vi scrivo soltanto perché le famiglie hanno il diritto di accedere ad informazioni corrette, indipendenti da interessi economici, aggiornate e verificabili per poi scegliere ciò che risulterà più adatto a loro. Questa NON è una lettera contro le tate ma un’iniziativa a favore della corretta informazione scientifica ai genitori.
È evidente, visto il numero di firme raccolte in poche ore, che molti genitori hanno bisogno di informazioni più corrette rispetto a quelle date in questo video.
Ho scritto un libro[1] sulla fisiologia di nascita, bisogno di contatto dei bambini, allattamento, comunicazione non violenta e sonno dei bambini proprio per poter condividere con le famiglie e con gli operatori dell’infanzia e della nascita, tutte le informazioni necessarie per poi compiere scelte informate.
Con questa mia lettera, non desidero in alcun modo fare pubblicità né a me né al mio libro, cerco soltanto di fermare questo scempio informativo mediatico nel rispetto dei bisogni affettivi dei più piccoli. Se poi guardiamo fra gli adulti di oggi cresciuti secondo le opinioni (perché di questo si tratta) di TATA LUCIA cioè a “basso contatto”, scopriamo che nella nostra società le patologie affettive sono dilaganti, il consumo di psicofarmaci è fuori misura, le dipendenze da alcool, gioco d’azzardo, cibo ecc…, dimostrano come un’educazione dei bambini a basso contatto possa mettere a rischio il loro sviluppo affettivo.
Ecco in dettaglio quali sono le affermazioni scorrette della Signora Rizzi e soprattutto perché.
Al minuto 2’ e 10’’ la signora Laura fa una domanda circa il sonno del suo bambino di 7 mesi e mezzo citando anche un famoso libro che insegna un metodo per “decondizionare” i bambini a svegliarsi la notte. Tata Lucia afferma che a 7 mesi in bambino non deve più essere allattato di notte, non deve essere preso in braccio, deve essere lasciato nel suo lettino, deve prendere da solo il ciuccio e metterselo in bocca.
Al minuto 4’ e 24’’ la signora Antonella chiede un consiglio per il suo bambino di 4 anni che non vuole stare in casa in stanze senza la mamma. La Tata consiglia di ignorare le paure del proprio bambino e di parlargli di altro, senza dare importanza alle sue paure.
I suggerimenti della TATA al punto 1 non tengono conto delle indicazioni OMS/UNICEF in materia di allattamento al seno. La TATA infatti afferma che un bambino a 7 mesi e mezzo non dovrebbe più mangiare di notte, che non va preso in braccio, che deve dormire da solo e prendersi da solo il ciuccio.
Nella “Strategia globale per l’alimentazione dei neonati e dei bambini” OMS/UNICEF[2] punti 10 e 11 si afferma che:
10. L’allattamento al seno è un metodo senza pari per fornire ai bambini un nutrimento ideale per crescere e svilupparsi in salute; è inoltre parte integrante del processo riproduttivo, con notevoli implicazioni per la salute della madre. Come raccomandazione sanitaria generale, per avere le migliori possibilità di crescere e svilupparsi in maniera regolare, nei primi sei mesi di vita i neonati dovrebbero essere nutriti esclusivamente con latte materno. In seguito, per soddisfare il crescente fabbisogno nutrizionale, la dieta va integrata con cibi complementari idonei e sicuri, proseguendo l’allattamento fino all’età di due anni o oltre. Tranne che in presenza di alcune patologie, l’allattamento esclusivo al seno è sempre possibile, e l’allattamento senza restrizioni stimola la produzione di latte in misura più che sufficiente.
11. Per quanto si tratti di un atto naturale, l’allattamento è anche un comportamento appreso. In pratica tutte le donne possono allattare, purché abbiano le informazioni necessarie e siano sostenute dalla famiglia, dalla comunità e dal sistema sanitario. Dovrebbero inoltre avere la possibilità di potersi rivolgere a persone preparate – come
operatori sanitari qualificati, “consulenti laici”, peer counsellor (consulenti alla pari) e consulenti professionali in allattamento – che contribuiscano a rafforzare la fiducia della madre, a migliorare i metodi di allattamento e a prevenire o risolvere eventuali problemi.
In materia di sonno infantile invece è fisiologico che i bambini abbiano risvegli notturni fino a circa il terzo anno di vita per una ragione neurobiologica di architettura e di sviluppo delle loro cellule nervose e l’allattamento al seno associato al sonno condiviso promuove il legame/madre bambino. Le pediatre italiana Moschetti e Tortorella ella Associazione Culturale Pediatri italiana (ACP) hanno scritto molti articoli su questo tema. Ecco in breve quanto affermano circa l’associazione tra allattamento al seno e sonno infantile:
“un posto a parte va riservato all’allattamento al seno che presso le nostra cultura è troppo precocemente abbandonato a favore del latte in formula o vaccino. Tale pratica, che secondo le indicazioni OMS va promossa fino al secondo anno di vita, non solo ha effetti positivi sulla salute del neonato e della madre ma,attraverso lo stimolo ossitocinico costante nel tempo, promuove il legame madre bambino. Pratiche prossimali, come il cosleeping, dimostratamente si associano al successo dell’allattamento al seno in una relazione causale non chiarita. Non è difficile ipotizzare però che le due pratiche prossimali, entrambe sotto il governo dell’azione dell’OT, in un’azione concertata e simultanea interagiscano potenziandosi vicendevolmente”[3].
Il pianto è sempre associato ad una produzione di cortisolo un ormone dello stress che se secreto in maniera protratta può avere rappresentare un rischio per lo sviluppo psiconeurofisiologico dei bambini. Esistono numerose associazioni mondiali che si occupano di salute infantile che hanno prodotto documenti ufficiali per mettere in guardia dal far piangere i bambini applicando metodi come quello esposto nel libro che la mamma cita in trasmissione. L’Associazione Australiana per la Salute Mentale Infantile (AAIMHI) afferma che[4]:
-Il pianto dei bambini è sempre un’indicazione di stress o di disagio emotivo. Non rispondere al pianto dei bambini (ovvero evitare di confortarli) insegna ai bambini a non cercare un conforto emotivo quando sono in una situazione di disagio. Questo vuol dire che perdono fiducia nelle figure parentali e nella relazione che si instaura con loro.
-Intorno ai sei mesi di vita i bambini sperimentano l’ansia da separazione. Questo vuol dire che devono elaborare il concetto che se la madre (o altra figura parentale di riferimento) si allontana poi ritornerà e loro non verranno lasciati soli. Questo processo di elaborazione può durare diversi mesi, ma è essenziale per il loro equilibrio anche in età adulta.
-I bambini normalmente hanno bisogno dei genitori per essere confortati di notte fin circa ai tre/quattro anni (alcuni prima, altri dopo, dipenderà dal bambino) e questo non può essere etichettato come disturbo del sonno.
-I bambini svilupperanno un attaccamento più sicuro quanto più la loro richiesta di conforto e rassicurazione verrà soddisfatta dai genitori, sia di giorno che di notte.
-Per un genitore sentire il proprio figlio che piange in maniera incontrollata e non intervenire per calmarlo e rassicurarlo è una grossa fonte di stress.
Per quanto riguarda il secondo punto la TATA suggerisce di ignorare le paure del bambino e di distrarlo con altri discorsi. Anche rispetto a questo consiglio passa il messaggio che le paure dei bambini siano inconsistenti e prive di valore affettivo.
Diverso sarebbe stato se la mamma avesse preso in braccio il suo bambino e parlato CON lui dei suoi sentimenti riguardo alla solitudine e alla mancanza della mamma e anche dei propri. Di certo con una comunicazione efficace[5] sarebbe emerso il motivo profondo della paura del bambino che si sarebbe risolto con un esempio di accoglienza dei sentimenti, di ascolto e di elaborazione condivisa delle emozioni fra adulti e bambini, non di evitamento o di disconferma delle stesse.
La mia domanda e quella delle centinaia di genitori e professionisti che hanno voluto firmare questa lettera con me è: può TATA LUCIA fornire bibliografia di ciò che afferma? Bastano le opinioni e l’esperienza per andare in televisione e dare consigli che non tengono conto delle posizioni scientifiche mondiali in materia di allattamento al seno, sonno e comunicazione affettiva coi bambini? Possiamo continuare ad ignorare i bisogni affettivi dei bambini e le loro paure senza rischi per loro e per la nostra società?
Questa ripeto, non è una lettera contro le Tate ma un richiamo alla professionalità e all’aggiornamento in materia di sonno e allattamento. Sarebbe bellissimo che le TATE con la loro popolarità potessero contribuire alla diffusione di queste informazioni per aiutare le famiglie nelle loro scelte personali. Mi auguro che in futuro ci possa essere anche almeno un piccolo spazio per l’informazione scientifica oltre che opinionistica. In ballo c’è l’equilibrio affettivo di piccole creature che diventeranno gli adulti di domani, non possiamo continuare a pensare che i bambini siano piccoli adulti da impostare e di cui “ignorare i capricci” come spesso ho sentito affermare in trasmissione.
Mi rendo disponibile per approfondimenti all’indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Dottoressa
ALESSANDRA BORTOLOTTI
www.psicologiaperinatale.it
[1] Bortolotti A., “E se poi prende il vizio?”, Il Leone Verde, Torino, (2010).
[2] Testo integrale tradotto in italiano
[3] Moschetti AM. Tortorella, “Ossitocina e attaccamento” Quaderni ACP, 2077; 14(6): 254-260
[4] AAIMHI, Position Paper 1: Controlled Crying, (2004)
[5] Si consulti a questo proposito il testo di Thomas Gordon, Genitori efficaci, La Meridiana, (2007).
Commenti
Questa sarebbe l'informazione scientifica della Signora Bortolotti?
No dico, ma scherziamo?
Sorvoliamo sul fatto che la figura della psicologa perinatale non ha nulla di scientifico e molto di "magico".... mi domando che cosa sia meglio.
Che stressi magari una donna che magari si dovrà svegliare alle 6 per andare a lavorare è questione di pochissimo conto immagino...
Ai libri della Bortolotti consiglio un antidoto...
Badinter "Mamme cattivissime".
Qualcosa che non sia il delirio di Odent o Leboyer?
Che stressi magari una donna che magari si dovrà svegliare alle 6 per andare a lavorare è questione di pochissimo conto immagino...
Cara Gekina, sorvolo sui tuoi commenti alla professionalità dell'autrice e spero che sarà lei stessa a risponderti. Voglio però risponderti a questo commento che tu fai a favore delle mamme...io penso che una mamma che si deve svegliare alle 6 per andare a lavorare sarà stressata o no indipendentemen te dal fatto che allatti il bambino di notte anche perchè nessuno ci assicura che il bambino non allattato non si svegli e che, magari, richieda la preparazione di un biberon alquanto più laboriosa e quindi stressante rispetto al tirare fuori la tetta. Ma qui non si tratta di stabilire quali siano le scelte migliori per una specifica mamma, qui si tratta di fornire informazioni accurate che ogni mamma potrà poi utilizzare per fare le proprie scelte.
Rox, per quanto riguarda l'allattamento c'è una rete di supporto creata e portata avanti da mamme volontarie: La Leche League.
le consulenti professonali, qui puoi saperne di più: genitorichannel.it/.../...
Poi ci sono i consultori che in molti casi fanno un ottimo lavoro proponendo punti allattamento e supporto alle neo mamme e poi ci sono associazioni di mamme che offrono supporto e condivisione. Online invece puoi trovare spesso forum o aiuto da parte di esperti. E questo proprio perchè la dimensione di famiglia ristretta in cui viviamo ha di fatto diminuito molto il supporto che in passato avevano le mamme da parte di familiari e altre donne vicine.
Personalmente, nonostante il corso preparto, nonostante i millemila libri letti in gravidanza, ero del tutto impreparata quando è nata la mia bimba. Ed è normale che sia cosi, la cosa che non è normale è che non ci sia nessuno che te lo dica!!!
Mia madre mi ha detto "ti voglio bene" ieri. Io ho risposto "E io di più vecchia rompiballe".
Mio figlio lo bacio non so quante volte tutti i giorni. Lo abbraccio ogni giorno. Ma mio figlio ha imparato a dormire nel suo lettino fin da subito. Se piangeva aspettavo un paio di minuti e poi gli parlavo dolceemente. I risvegli notturni per me erano una catastrofe: il giorno dopo dovevo andare a alvoro e non potevo certo dormire.
Il seno? Sveazzato a 5 mesi e mezzo. La tetta fino a 8 mesi ma quando capitava. E' stato lui a dire basta e sono stata io a spingerlo su quella strada.
Non so che lavoro facesse la Bortolotti... ma allattare al seno un bambino fino a due, tre anni... vuol dire una sola cosa: donne al focolare.
Carisisme donne non spetta a voi cambiare l'umanità e il mondo, non almeno passando attraverso l'educazione di un figlio. Il mondo si cambia tutti assieme e lo si fa tranquillamente senza allattamenti forzati e nanne con il pupo e risvegli frequenti.
Anche perchè diciamocelo... una mamma che non dorme è una papabile per il malumore, la depressione, la stanchezza, l'irritabilità
La Bedinter sì...e di cosa ci dovrebbe informare il suo libro? :D,
Chiederei volentieri ai suoi tre figli se si siano mai sentiti amati da una madre che ha passato tutto il tempo della sua vita a filosofeggiare sul come riappropriarsi della propria vita di donna a scapito della maternità. Donna o madre?.. Lei ha scelto sicuramente donna. Il bello è che non è detto che si debba trattare i figli come dei tiranni per essere più donna e meno madre. Spero che alla fine lo capisca pure lei.
Capisco anche che chi consiglia quel libro sia sulla stessa barca.
Per quanto riguarda l'affermazione che il mondo non si cambia con l'educazione dei nostri figli... beh... questo è tutto da vedere.
D.ssa Bortolotti la mia stima per il suo lavoro.
Aveva idee molto più emancipate delle sue.
Che ne sa di come sono i figli della Badinter? Magari sono più sani ed equilibrati di quelli della Bortolotti o dei suoi.
Lei parla come certi personaggi che attesero la signora Curie il primo giorno di lezione.
La Curie è stata la pria professoressa universitaria a tenere lezione in una Università...
I giornalisti accalcati all'entrata dell'aula le chiesero: "Ma se lei lavora come faranno acrescere le sue figlie?".
Ecco... sono passati più di 100 anni e ancora devo leggere simili scemenze... scritet da una donna poi...
Gekina, il mio secondo figlio e' stato allattato fino a 2 anni, a 10 mesi io sono tornata a lavorare, ero dirigente in una grossa azienda quotata in borsa. La mattina alle 8.30 lasciavo i miei due figli e li rivedevo la sera verso le 20. Non facevo certo una vita da focolare (e aggiungo: purtroppo). Lui era uno di quei bambini che si svegliava 10-15 volte a notte, e come varcavo la soglia di casa mi aspettava per poppare.
L'allattamento non e' incompatibile con il lavoro, se non l'avessi allattato mi avrebbe comunque assalito appena messo piede dentro casa e mi avrebbe tenuto sveglia di notte, perche' sono sua madre e mi vedeva 4 ore al giorno... in questi casi l'allattamento è una coccola in più, non qualcosa che toglie a qualcuno.
Cordialmente da Corleone. 1920
Mi sembra più che altro che ognuno difenda strenuamente la SUA esperienza e/o formazione più o meno scientifica, eleggendola a paradigma. Se fosse così facile e meccanico fare la mamma (tetta sì/tetta no, lettone/lettino ) il mondo sarebbe nettamente diviso in buoni e cattivi a seconda del tipo di infanzia. Invece la fortuna è che i bimbi crescono non solo grazie ai genitori, ma spesso NONOSTANTE i genitori e la loro ansia da applicazione delle teorie altrui.
Ma accettarsi per i genitori che si è e cercare di fare del nostro meglio???
La maggioranza delle donne non è dirigente d'azienda, guadagna 1000 e rotti euro al mese (che si riducono al 30% se stai a casa dopo la maternità obbligatoria).
Ti assicuro che per donne come me svegliarsi al mattino, fare la colazione, tirarsi il latte, darlo nelel mani di una puericultrice di un nido privato sgangherato (500 euro al mese... entrare nel pubblico è veramente dura) è durisisma.
Meglio poter delegare a volte la pappa al babbo. E dormire, perchè la mattina dopo le barbare siliquini dirigenti d'azienda ti vogliono produttive e sveglie :)
La medicina è una scienza e come tale si evolve continuamente. Negli anni'70 si sosteneva la superiorità del latte artificiale,qui ndi tutte su consiglio del medico a dare latte formulato anche avendo il proprio.Poi questa visione in particolare è stata superata, ma non è che tutto quello che si stabilisce oggi sia Vangelo. A maggior ragione per la psicologia, che per alcuni non è nemmeno scienza ma filosofia!La 'salute' è un concetto relativo perché qui si parla di bambini sani, e il latte formulato è comunque latte, non veleno nè farmaco. I consigli delle serve (?!?che espressione ottocentesca... ) possono essere utili perché anche le serve sanno risolvere una colica, in base alla loro esperienza ovviamente.Inve ce gli 'scienziati' conoscono una sola verità, la loro.
Oggi ho un po' più di tempo per risponderle a proposito delle mie "scemenze". Lei non ha minimamente letto quello che ho scritto (come son sicura non l'ha fatto con il libro e la lettera della Bortolotti) o non sa leggere. Punto primo ho chiesto di cosa dovrebbe darci informazione il libro della Badinter, e non mi ha risposto. Punto secondo non ho assolutamente detto che i figli delle Bedinter sono peggiori di altri figli, ma semplicemente mi sono chiesta se sono stati dei bambini felici avendo come madre una persona che ha vissuto in quel modo la genitorialità. ./.
Cordialmente Corleone 1920
Anch'io mi potrei domandare se i suoi figli o quelli della Bortolotti sono dei bambini felici. Vede sono queste domande da donnetta dei mercati generali che mi impediscono di continuare oltre. Perchè veramente potrei offendere.
Quindi per amor di patria mi ritiro. Siete senza speranza.
Il libro della Badinter che cosa potrebbe darle? Assolutamente nulla. Può un cieco leggere qualcosa che non sia scritto in braille?
Guardi, che si ritiri è meglio, lei è assolutamente incapace di dialogo. E guardi, in quanto ad offendere abbiamo visto tutti benissimo che lei è capace soltanto di questo.
Quoto. Io non mi sono neppure potuta permettere la maternità facoltativa, con il 30% del mio stipendio non tiravamo avanti!
Mio figlio ha sette mesi, è svezzato, e lo sto educando: ai bimbi piace avere una routine precisa, e lui ha i suoi momenti di nanna, quelli dove gioca da solo nel box e dove gioca con me o col papà, la notte dorme nel suo lettino da solo (e ci si addormenta da solo) se si sveglia non piange, prende il ciuccio e se lo mette in bocca, a volte dopo una chiaccherata con... non so, il lettino, o il ciuccio stesso XD. A detta di tutti(anche medici) è un bimbo sereno, sano e socievole. Per ora non ha mai mostrato alcuna ansia da separazione.
Ho seguito alcuni consigli della tata Lucia, e non ne sono pentita affatto.
Vorrei risponderti ricordando che
bisogna distinguere tra le opinioni e i fatti. Le opinioni tra le persone sono spesso differenti, per te l'allattamento va interrotto precocemente e il cibo introdotto a 5-6 mesi. Io la penso diversamente. Ognuno di noi è nel diritto di avere una propria opinione e di confrontarsi e magari cambiare idea.
I fatti invece sono quelli stabiliti dalle evidenze scientifiche, cioe' studi e ricerche sulla base dei quali gli organismi scientifici maturano una posizione. Non dico che esse siano prive di influenze di natura personale: non sempre i numeri bastano a spiegare un fenomeno.
Tuttavia tra i fatti c'e' che l'Organizzazion e Mondiale della Sanità, ma anche numerosi altri accreditati organismi scientifici internazionali e nazionali, affermano che il bambino andrebbe allattato in MODO ESCLUSIVO (cioe' senza altro: è acqua, nè altri alimenti) almeno fino a 6 mesi di età, e che è opportuno che sia allattato per 2 anni ed oltre se madre e figlio lo ritengono. Questo e' un fatto, non una opinione. Addirittura la pubblicità del latte artificiale dice "il latte materno e' il migliore alimento per i primi 1000 giorni di tuo figlio (pubblicità Mellin 2012)..." se lo dicono loro, che non ne hanno nessun vantaggio e' perchè se avessero detto qualcosa di diverso, chiunque avrebbe potuto saltargli alla giugulare con dati e studi scientifici alla mano...
La mia opinione e' che l'allattamento e' difficilmente un atto di egoismo: comporta che la madre ci sia sempre, anziché essere sostituita da ciucci, biberon e persone diverse che si occupano del bambino.
Sicuramente e' molto piu' salutare per il bambino stare appiccicato a sua madre nei suoi primi anni di vita, che rimanerci incollato a 30 anni, come in genere succede alla maggior parte dei figli che non esce di casa prima di allora...
Ti invito a leggere questo racconto molto bello: genitorichannel.it/.../...
è vero che tutti hanno proprie opinioni e che i metodi sono tanti ma proprio per questo è importante che chi fornisce informazioni alle famiglie, soprattutto tramite i mass media, sia accurato e non si basi solo sulle dicerie.
Le linee guida dell'OMS sono basate su una revisione sistematica di TUTTI gli studi che sono stati fatti su quella particolare materia e sono redatte da un team composto da esperti in varie discipline. Possiamo dire che sono DI SICURO più aggiornate e importanti dell'opinione di una singola persona. Qui la spiegazione di come vengono fatte le linee guida OMS
www.youtube.com/.../
Poi ognuno è libero di avere una sua opinione, magari differente dall'OMS, ma trasmetterla a migliaia di persone come LA regola da seguire non sarebbe accettabile in altri contesti. Perchè lo dovrebbe essere su un tema così delicato?
Sullo svezzamento, sono d'accordo che ogni giorno il neonato si prepara all'introduzion e dei cibi solidi, vi sono dei segnali importanti che fanno capire quando il bambino è pronto per iniziare: sta seduto? tiene in mano un cucchiaino e lo porta alla bocca? ha curiosità verso il cibo?
Alcuni bambini potrebbero essere pronti a 4 mesi ma in linea generale questi segnali compaiono dai 6 mesi in su. Inoltre introdurre i cibi solidi non significa affatto che il bambino non abbia ancora bisogno dell'allattamen to in alcuni momenti per integrare l'apporto di nutrienti, per rassicurarsi, per consolarsi, per diminuire il rischio di disidratazione d'estate, e tanti altri motivi.
Sulla questione dei bisogni della mamma dotata di vita propria, non credo che questo abbia nulla a che fare con l'allattamento che occupa un tempo molto limitato nel totale della vita da genitore, per questo tempo possono essere trovate molte soluzioni per conciliare entrambi i bisogni, permettendo il proseguimento dell'allattamen to e allo stesso tempo una vita personale soddisfacente della mamma. Per esempio il supporto del papà nella gestione del bambino e della casa ha un impatto importante, la possibilità di lavorare part-time o con un nido aziendale, parenti e amici che siano disponibili ad occuparsi del bambino nei momenti in cui non deve poppare, ecc.
Imparare questo è un grande dono che possiamo fare ai nostri figli per renderli adatti alla vita
Capire che il bene della mamma non passa solo per il capriccio che anzi rimane costante anche dopo che la mamma si arrabbia, che si possono ricevere tanti no e la vita va avanti lo stesso... Non vedo in questo creare piccoli automi insensibili ma futuri adulti in grado di essere in contatto con tutte le diverse sfaccettature della vita
E poi basta con questo psicanalizzare tutto!
Sono bambini non piccoli malati di mente da curare!
Come tutti da grandi capiranno che i genitori sono persone che cercano nell'amore di fare soltanto del loro meglio!!!
Qui potete leggere il mio articolo scritto in data 26 settembre 2013
.../la-mia-risposta-a-tata-luc ia-che-risponde-ai-pediatri-ch e-lhanno-criticata
Premetto che sono una mamma di 38 anni e mio figlio ha 15 mesi non ho nessuno mio marito è fuori tutto il giorno i nonni non sono vicini e lavorano, è ovvio che non vivi più come prima di diventare mamma. Prima ero una donna lavoratrice con un ruolo importante nell' azienda dive ho lavorato per 15 anni, poi è fallita ed ho fatto altri lavori di ogni genere per poter finire di pagare il mutuo della casa rinunciando parecchie volte a parecchie cose e momenti, perché non potevo permettermelo come una volta e, perché prima di tutto avevo deciso di essere una donna indipendente e con una casa sua a 25 anni dove andarci a vivere da sola.Tutto questo è per dire che la possibilità di essere una donna la si può fare anche prima di avere un figlio...ho improntato la mia crescita sulla mia indipendenza, cmq sognando una mia famiglia con l'uomo giusto e, l'ho trovato, abbiamo deciso che nostro figlio dovesse crescere con la mamma è non per questo non mi sento donna perché non riesco a curarmi come prima o mi vengono crisi depressive anzi, fare la mamma e casalinga è un lavoro a cottimo!!!! fare la mamma per me è il lavoro più bello e soddisfacente che può fare una donna.
Psicologi: GIU' LE MANI DAI BAMBINI E DALL'INFANZIA!! !
Le motivazioni che condividiamo con l'amica Alessandra Bortolotti sono relative appunto alla mancanza di bibliografia scientifica da parte delle "tate". Le "tate" esprimono la loro personale opinione, non dimentichiamolo .
Sottolineiamo ancora che proprio per la grande popolarità mediatica che raggiungono, tali personaggi dovrebbero essere particolarmente attente alla serietà delle loro affermazioni.
Le informazioni che il sito de LLL e le Consulenti de LLL forniscono alle madri sono comprovate da un'attività che esiste da oltre 60 anni nel mondo e da 35 anni in Italia, al fianco dei principali attori per la salute materno infantile internazionali.
Carla Scarsi (consulente di Genova – staff relazioni esterne LLL Italia)
Per quanto riguarda il mutismo selettivo abbiamo pubblicato poco tempo fa un articolo che potrebbe interessarti con l'indicazione di un libro scritto per i bambini genitorichannel.it/.../...
Tutte voi vi domanderete, ma a noi di questa storia cosa ci frega?
è solo per dire, che avere un figlio e crescerlo da sole tutto il giorno tu e tuo figlio/a è faticoso e ti senti alcune volte svuotata, ma poi guardi il tuo cucciolo e tutto passa e l'istinto della mamma è il miglior metodo; l'importante è avercelo l'istinto materno, non ti chiedono di essere messi al mondo ma quando arrivano l'unica cosa di cui hanno bisogno è l'amore prima di tutto della loro mamma. Condivido in pieno genziana, tutto a suo tempo!!
Io sono stata madre di un bambino che si svegliava anche 20 volte a notte e di giorno dormiva 20 minuti... so che la privazione del sonno è un massacro su molti fronti.
Anche io ogni mattina mi mettevo in pista per una giornata di lavoro fuori casa... sono stati anni durissimi.
Ma se hai un bambino che non dorme qual è la soluzione?
chiuderlo in stanza a urlare mentre tu schiacci un pisolino, finché lui sfinito capisce che comunque nessuno lo ascolta?
io non ne sono stata capace, perché so che se lo facessero con me impazzirei, dunque per me è una cosa inaccettabile.
Ma poi, davvero se un bambino viene chiuso nella sua stanza a piangere disperato, poi dorme? e se cosi' fosse, che prezzo sto pagando?
E' vero che bisogna dormire, ma io non ho trovato la ricetta per farlo con mio figlio (1 di 3 con le altre due figlie non ho avuto problemi... ogni bambino ha le sue caratteristiche ), l'unico rimedio è stato il tempo che ha migliorato le cose.
ho iniziato a leggere il suo articolo e poi mi sono dovuta fermare... di fronte all' elenco delle diciture tecniche con le quali lei affronta l' argomento.
Mi pare di evincere solo un grande braccio di ferro fra la sua professionalità "ferita" e quella "commerciale" di Tata Lucia. Credo che non esista nessuna verità, nessuna certezza, nessuna regola. Ogni mamma è a sè, ogni figlio anche... il cuore e il buon senso non vanno certo d' accordo con tutte le indicazioni che vengono date non solo in televisione ma anche su questa pagina internet....sug gerisco quindi di usare l' amore e l' istinto... sono le due parole che secondo me e al di là di tutto risolvono ogni cosa. E' di questo che le nostre famiglie hanno bisogno: di donne amorevoli, piene dell' affetto per i propri figli. Ci pensi anche lei. cordiali saluti
Barbara Pastorello
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