Nell'ambito del progetto AIDEPI sulla ricerca dei falsi miti in ambito alimentare da sfatare, partiamo con un tema che come mamme ci ha subito allarmato: la convinzione che saltare, ogni tanto, la colazione o la merenda possa farci sentire bene e dimagrire. E’ un’idea oggi in rapida diffusione che vede ultimamente spuntare come funghi articoli a sostegno della discutibile tesi. L’idea riscuote l’attenzione degli utenti in rete complice anche la fissazione sulle calorie e sul dimagrimento “a tutti i costi”; siamo ossessionati dalle calorie e pensiamo che saltare i pasti sia un modo efficace per assumerne di meno, dimagrire e quindi stare meglio.
Sono molteplici gli articoli e le analisi che si sono soffermati a trattare questa radicata convinzione. Tra gli altri, ci pare interessante riportare lo studio dell’Università dell’Alabama; la ricerca, pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition, è stata volta ad indagare la possibile correlazione di causa-effetto tra la colazione e la perdita di peso. Per operare lo studio, è stato coinvolto un campione di 309 adulti sani, ma in sovrappeso o obesi, di età compresa tra i 20 e i 65 anni; agli stessi, opportunamente divisi in tre gruppi, è stato chiesto di seguire uno specifico regime alimentare per un limitato periodo di tempo, pari a 16 settimane; il primo gruppo doveva attenersi al salto della colazione, il secondo doveva, al contrario, farla tutti i giorni mentre il terzo si doveva comportare in base alle proprie abitudini, limitandosi a ricevere semplici consigli nutrizionali, che non menzionavano, però, questo pasto in particolare.
E’ interessante riportare questo studio come un esempio calzante delle modalità con cui nella storia della letteratura scientifica si è cercato di verificare l’ipotetico rapporto di causa-effetto tra salto o meno della colazione e perdita di peso. Tuttavia, nello studio in questione, l’indagine è andata incontro a dei limiti tecnici nelle modalità di svolgimento, ammessi dallo stesso responsabile Emily Dhurandhar; nel corso dell’indagine, infatti, gli individui del campione sono stati lasciati liberi di mangiare ciò che era di loro gradimento, senza tenere in considerazione l’eventuale consumo di cibi dal potenziale elevato apporto calorico.
Ancora, ad arricchire di elementi la mitologia del falso mito sul salto dei pasti, contribuiscono numerosi articoli, soprattutto americani, (ma si sa che le abitudini americane arrivano anche qui con un po' di ritardo) in cui si parla dell’“intermittent fasting” ovvero del digiuno intermittente. La falsa convinzione alla base di tale pratica alimentare è che l’intermittent fasting costituisce la strategia più semplice per perdere peso, aumentare la massa muscolare e vivere in modo sano. Secondo questa teoria, dopo 8-12 ore dall'ultimo pasto, il corpo avrebbe terminato di assorbire tutti i nutrienti provenienti dal pasto, il livello di insulina comincerebbe, allora, a scendere ed il corpo brucerebbe i grassi. Tale teoria trova molti appassionati soprattutto nel campo del body building; tra i suoi sostenitori, vi sono coloro che mirano ad aumentare velocemente la massa muscolare; risulta evidente come tale pratica sia stata pensata non tanto per mantenere il benessere fisico, quanto piuttosto per arrivare ad una forma fisica specifica, in cui la massa muscolare assume un valore fondamentale.
Sono innumerevoli le fonti consultate in rete, che hanno sostenuto la tesi del falso mito, ma sono presenti anche altrettanti articoli, che l’hanno confutata. Per riportare ordine su un tema quanto mai controverso, possiamo leggere il parere di un’esperta del settore, la Dott.ssa Valeria Del Balzo.
La Dott.ssa sottolinea ciò che già emerge da molti studi: saltare la colazione o la merenda non aiuta a dimagrire né produce una sensazione di benessere; al contrario, saltare uno o entrambi i pasti citati, rende più difficile tenere a bada la sensazione di fame in attesa del pranzo o della cena. La famigerata perdita di peso è legata, invece, alle porzioni consumate di alimenti e al livello di attività fisica.
Spesso nel linguaggio quotidiano, le parole "dimagrire" e "stare bene" sono usate associate, quasi fossero sinonimi; invece è importante ricordare come i due concetti siano distinti. Forse dovremmo, piuttosto, cominciare a parlare di alimentazione corretta che ci mantenga sani, che favorisca cioè una crescita sana nei bambini e che aiuti gli adulti nel mantenimento del benessere fisico. Bisognerebbe anche cominciare a differenziare i messaggi in tema alimentare in base alla persona che abbiamo di fronte, alla sua età, al suo stile di vita, alle sue abitudini così come alle sue specifiche caratteristiche fisiche.
E voi, quali domande vi state facendo in fatto di alimentazione, per voi e per i vostri figli? C'è qualche falso mito, in campo alimentare, che volete sfatare o che non vi torna? Per scoprire come partecipare e diventare anche voi myth busters venite a scoprirne di più su Ore17!
In collaborazione con AIDEPI
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