La brevissima strada dei pomodori dal campo al tubetto

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Come nascono le passate e i pelati italiani e i sughi bio per bambini.

Qualche giorno fa ho avuto la possibilità di visitare lo stabilimento Rodolfi Mansueto, nel Parco Regionale del Taro, vicino a Parma, e ho avuto la sensazione delle cose fatte per bene.

Quando incontro gli imprenditori e le imprenditrici italiane ho sempre un moto di ammirazione e di orgoglio patriottico perché fare azienda in Italia non è facile, lo sappiamo, ma soprattutto perché trasmettono una cura nella qualità e nei dettagli che secondo me è unica.

La Rodolfi Mansueto è una delle più antiche industrie di trasformazione del pomodoro, festeggia quest'anno i 120 anni di attività ed è tra le prime 20 aziende di trasformazione del pomodoro al mondo con i suoi marchi Ortolina, Alpino e Ardita, questi ultimi due dedicati al food service.

In azienda ci accoglie Giuseppe Rodolfi, 85 anni, in una pausa tra i controlli alla produzione che in questo periodo è nel suo clou. Con una calma d'altri tempi ci racconta la storia dell'azienda che è anche la storia della sua famiglia, attraverso un secolo di storia italiana.

La storia inizia in un piccolo laboratorio di Vicofertile, dove Remigio trasforma il pomodoro per l'osteria del paese. E' la fine del 1800, più di un secolo fa e le cose si fanno ancora a mano. 
E' proprio Remigio, insieme al fratello Giuseppe, a supportare il nipote Mansueto nell'apertura di un piccolo caseificio che viene presto dedicato alla trasformazione del pomodoro a livello industriale.

Remigio è il nonno dell'uomo che abbiamo davanti, che con passione ci racconta dell'azienda, delle vicissitudini della prima grande guerra, della ricostruizione di nuovo da zero dopo i bombardamenti della II guerra mondiale, ma l'azienda Rodolfi è ancora qui.

In questa storia le donne di famiglia hanno un ruolo determinante: a partire da Ida, moglie di Mansueto, la cui ricetta del sugo alle verdure ha ispirato Ortolina, fino ad arrivare a Isabella, che ora siede accanto al padre e ci racconta di come è riuscita a migliorare la mensa della scuola di sua figlia e ad introdurre in azienda una nuova linea per bambini di cui vi parlo più avanti nell'articolo.

Da dove arrivano e dove vanno i pomodori

Siamo nel cuore della food valley, qui vengono coltivati tutti i pomodori che ritroviamo nei sughi Ortolina, arrivano alla Rodolfi Mansueto dal circondario, in grossi camion che vengono controllati per campionatura all'ingresso e poi si tuffano in una grossa piscina per essere lavati e rimanere al fresco.

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Ed è sempre attraverso l'acqua che i pomodori continuano il loro percorso per essere selezionati, prima meccanicamente, poi tramite selettori ottici e infine manualmente.

Vengono scartati (e destinati ai mangimi animali) i pomodori verdi o con tichettature nere e vengono suddivisi per grandezza. Da qui i pomodori si dividono nelle varie linee e vengono subito lavorati per finire nei tubetti, nelle bottiglie o nelle latte, nel giro di qualche ora.

Qualità, attenzione all'ambiente e responsabilità sociale

La Rodolfi Mansueto negli anni ha raccolto ben nove certificazion:, la rintracciabilità di filiera per esempio, che parte dal seme, passa per il campo per arrivare al prodotto finito, ma anche la responsabilità sociale verso i lavoratori, un centinaio quelli assunti ma oltre 400 quelli stagionali che lavorano nei due mesi di raccolta del pomodoro da inizio agosto a fine settembre.

Importante anche l'impegno ambientale, anche questo certificato, grazie al recupero quasi totale dell'acqua, all'utilizzo di pannelli fotovoltaici che coprono una parte del consumo di energia elettrica e infine ad una rigorosa raccolta differenziata.

Da non dimenticare anche la certificazione biologica che permette di produrre la passata classica e i nuovi sughi per bambini certificati bio.

Pomodori per tutti i gusti

Ma continuiamo a seguire i pomodori...in cosa si trasformano?
Beh intanto nella classica passata (anche in versione rustica) e nella polpa in pezzetti e finissima. E poi c'è il concentrato, doppio e triplo, per insaporire i piatti.

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Il vero elemento distintivo però è Ortolina, il sugo pronto con verdure, in versione tubetto. Noi l'abbiamo assaggiato sui crostini, insaporito solo da un'oliva e da un pezzetto di mozzarella, e in una buonissima caponata.
Può essere anche utilizzato così com'è per trasformare la maionese in salsa rosa, con la ricotta per un sugo veloce o insieme alle verdure per una vellutata saporita.

Per la cenetta intima o per far contenti i palati esigenti, vi consiglio Ortolina in versione piccante, non è troppo piccante da diventare fastidiosa per chi non è abituato ma è abbastanza piccante da dare quel tocco in più.

Un'ultima chicca che non conoscevo sono i pomodori rustici al forno, una vera delizia che mi farà fare un figurone con gli amici al nostro aperitivo condiviso del venerdì.

Ortolina Kids, la nuova linea di sughi per bambini

Un plauso speciale va ai sughi della nuova linea per bambini che, come vi ho accennato, nascono su idea di Isabella, una vera cultrice dell'alimentazione sana e sono un prodotto totalmente innovativo.
I sughi infatti, proposti a partire dai 4 anni, sono completamente bio e hanno il 50% di verdure. Leggendo gli ingredienti c'è proprio da complimentarsi: niente addensanti, niente coloranti, niente conservanti. Solo pomodoro e verdure.

Il gusto è tendente al dolce, soprattutto quello del sugo "zucca e carote" ma è ben bilanciato dal pomodoro. E' soprattutto la consistenza a essere piacevole in tutte le versioni, più che un sugo assomiglia molto ad una vellutata e, cosa importante per alcuni bambini, non ha nè pezzi di verdure nè pezzettini di erbette.

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I sughi Kids sono già in vendita, li potete trovare nei grandi ipermercati e alla Coop, ma immagino che nel giro di breve tempo potrete trovarli ovunque perché sono piaciuti a tutti i nostri figli dalle età e dai gusti molto differenti.

I sughi sono venduti in confezioni di vetro monodose, e contengono anche un gioco con un personaggio della Looney Tunes, non devono essere cotti perché sono già pronti, giusto una passata in pentola per scaldarli e al limite un'aggiunta di acqua di cottura della pasta per mantecarli.

 

Mi porto a casa il profumo dei pomodori e la riconferma che nel settore della produzione industriale di cibo, non solo è possibile fare le cose bene, ma è ancora possibile creare prodotti più vicini alle esigenze delle famiglie. Mi porto a casa la riconferma che il nostro è un Paese spesso difficile, ma con delle grandi eccellenze, specie in questo settore e persone che mettono la passione come ingrediente principale di ciò che fanno.

 

 di Barbara Lamhita Motolese

In collaborazione con Rodolfi Mansueto

rodolfi

Sito web: www.ortolina.it

 

Immagine: Bowl with tomato sauce on Shutterstock.com

 

Barbara Lamhita Motolese

Amo l'innovazione in tutti i campi, e come mamma mi sono scoperta innovativa facendo scelte del passato!
Vivere la mia genitorialità ricercando la coerenza con il mio sentire e con il mio pensiero, mi ha portato a esperienze poco comuni e molto felici: il parto in casa, il co-sleeping, il babywearing, e l'homeschooling... per citarne alcune.
Sono un'appassionata custode della nascita e della genitorialità consapevole.
Ho dato vita a Lallafly.com e al suo blog GenitoriChannel.it per coniugare la mia passione dei temi genitoriali con quella per il web.

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