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L'adozione a distanza: dove vanno e come vengono utilizzati i soldi?

Da Giovedì 3 Marzo Silvana Santo, meglio conosciuta come Una Mamma Green, racconterà sui social il suo viaggio nella Repubblica Dominicana per conoscere il Centro di Mission Bambini.Ecco il racconto di Alessia Gilardo, Responsabile Progetti di Educazione allo sviluppo di Mission Bambini.

Non perdetevi il Flash Mob su Twitter oggi 2 Marzo h.11 seguite #azzeraladistanza

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Ognuno di noi è abituato a vedere immagini e a sentire racconti di bambini poveri che vivono in Paesi lontani. Sì, spesso troppo lontani per capire di cosa c’è davvero bisogno e per essere sicuri che le donazioni arrivino a destinazione.

Il mio carattere scettico e della categoria “se non vedo non ci credo”, condito con una forte passione per viaggiare e quella sana follia dei vent’anni, mi ha portata durante l’Università a cercare un’associazione che mi permettesse di vivere un’esperienza di volontariato all’estero, presso progetti sostenuti dall’Italia.
Ho incontrato sul web la Fondazione Mission Bambini, sono stata nella loro sede e poi… mi son trovata in un villaggio sperduto in Uganda, l’anno successivo nelle favelas in Brasile e ancora in Nepal e in Mali.

Ho incontrato bambini con diversi tratti somatici, culture diversissime tra loro, ma con un elemento che li accomunava tutti: la loro pura gioia e stupore nello scoprire un nuovo gioco, tanto quanto nell’essere consapevoli di avere la possibilità di frequentare una scuola che offrisse loro anche i pasti, le cure mediche e degli educatori che erano i loro punti di riferimento per la loro crescita non solo scolastica.

Sì, i soldi arrivano, l’ho visto con i miei occhi, e si trasformano in matite, quaderni, piatti caldi, vestiti nuovi.

Sono trascorsi 10 anni dal mio primo viaggio e oggi lavoro nell’ufficio comunicazione della Fondazione Mission Bambini.
Nel frattempo sono anche diventata mamma e, accompagnando mio figlio nelle sue prime scoperte e nella sua crescita quotidiana, rivivo, in modo amplificato, le emozioni che i bimbi che ho incontrato nel mondo mi hanno lasciato.

La mia valigia è oggi aperta sul pavimento della camera: mi sto preparando ad una nuova partenza.
Condividerò il mio viaggio con una blogger conosciuta da molte mamme: Silvana Santo, “Una mamma green”.

Insieme andremo a conoscere i bambini adottati a distanza a Puerto Plata, in Repubblica Dominicana.
Qui la Fondazione Mission Bambini finanzia un centro che ospita numerosissimi profughi haitiani in fuga dalla povertà e dagli scontri sociali della parte occidentale dell’isola.
Le condizioni degli haitiani in Rep. Dominicana sono difficilissime: emarginati sia per le differenze di pelle che linguistiche – gli haitiani sono in prevalenza neri e francofoni, mentre gli abitanti di Santo Domingo sono meticci e di lingua spagnola – e spesso analfabeti, vivono in estrema povertà.

La città è una meta turistica in forte crescita dove convivono disparità fortissime tra i villaggi per i turisti sul mare e le baraccopoli di profughi haitiani sulle colline appena all’interno.
Trascorreremo le giornate con i bambini da 3 mesi a 5 anni ospitati nell’asilo e con i ragazzi dai 5 ai 13 anni che frequentano il doposcuola, dove non solo vengono aiutati a studiare ma anche supportati nella loro crescita.

Racconteremo in diretta il nostro viaggio sulla pagina Facebook della Fondazione Mission Bambini, annullando la distanza che separa i bimbi del centro con i sostenitori in Italia.

Vogliamo far vivere virtualmente il viaggio alle famiglie italiane, anche con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sulla solidarietà.

E vogliamo regalare qualcosa di importante e di concreto ai 35 bambini della zona che ancora non hanno dei donatori che, attraverso l’adozione a distanza, li accompagnino nella loro crescita.

Come attivare un'adozione a distanza

Per sostenere un bambino della Rep. Dominicana attraverso un’adozione a distanza il contributo richiesto è di euro 25 al mese.
La donazione permetterà al bambino di ricevere un pasto quotidiano al centro, di frequentare la scuola e di avere i materiali didattici necessari (zaino, quaderni, biro) per lo studio.

Riceverai disegni, letterine o altro materiale proveniente dai bambini insieme al rendiconto delle attività realizzate grazie al tuo contributo, fotografie del bambino con schede contenenti i suoi  sviluppi e progressi.
Potrai inoltre scrivere al bambino adottato e, se lo vorrai, andare a visitare tu stesso il progetto!

Può essere un’idea regalare un’adozione a distanza alle maestre per il termine dell’anno scolastico!

Per maggiori info consulta il sito di Mission Bambini e segui il viaggio sui social: #azzeraladistanza


di Alessia Gilardo, “Mamma in città”

 

Alessia Gilardo

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