Regalati il futuro di un bambino!

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Oggi vi racconto di due progetti molto importanti, perché sono progetti che cambiano la vita di centinaia di bambini.

Due progetti che nascono grazie a persone straordinarie e al sostegno della Fondazione L'Albero della vita, una onlus che dal 2006 sostiene l'infanzia in Italia e nel mondo, dando ai bambini un'opportunità per il futuro. L'Albero della Vita solo nel 2014 ha aiutato più di 160.000 persone, ha potuto farlo grazie alla generosità di persone come te e me.

Una parte del mio lavoro, la parte più bella, quella che quando mi guardate su FaceBook vi viene voglia di fare a cambio con me, è quella di incontrare realtà, persone, VIP, associazioni, grandi aziende, progetti, per poi raccontarveli, per trasferire, tramite questo magico veicolo che è Genitori Channel, le storie che incontro, a voi che ci leggete, che siete sempre così tanti, che quasi mi spaventa.
Vivo il grande privilegio dell'esperienza di prima mano. Così quando sono lì, a conoscere una storia nuova, cerco di farmi trasportare a pieno nel mondo e nella realtà che sto vivendo e trovare la chiave giusta, la mia chiave, per raccontarvi quello che secondo me più vale la pena di essere raccontato.

Ma ci sono volte in cui mi sento piccola e inadeguata a portarvi in quello spazio emotivo dove qualcuno ha portato me. Questa è una di quelle volte perché vi racconterò una storia che deve cambiare il futuro di centinaia di bambini, da un futuro di povertà, degrado, invisibilità e indigenza, grazie a voi e a questo racconto può diventare un futuro di possibilità, di bellezza, di sorrisi, di gioia, di emancipazione per centinaia di bambini.

Haiti e il terremoto del 2010 – da una cosa brutta...

La storia nasce con un terremoto che porta distruzione. Siamo ad Haiti nel 2010.
Come dico sempre io: da una cosa brutta, nasce sempre una cosa bella. E' un po' una filosofia di vita, ma nel 2010 il terremoto che devasta Haiti, la parte poverissima di una meravigliosa isola caraibica, uno dei Paesi più poveri del mondo, dove non ci sono scuole, ospedali, servizi, strutture, dove i bambini conoscono la malnutrizione e l'indigenza, il terremoto accende una luce. Haiti era un disastro prima ancora del terremoto, ma era invisibile. Il terremoto accende sull'isola il grande faro del mondo e degli aiuti.

Suor Marcella la suora dei bambini

Suor Marcella è già là da anni, visita i bambini in una baracca di lamiera dove si tenevano le scorte di carbone. E' a Waf Jeremie, una gigantesca discarica a cielo aperto, a ridosso del mare, dove i più disperati tra i disperati, hanno trovato un posto dove accamparsi: 150.000 persone senza fogne, elettricità, acqua corrente.

waf jeremie vista

E' un posto puzzolente, malsano, orrendo, ma non sono queste le cose peggiori: Waf è “zona rossa”, così la definisce l'ONU, cioè un posto pericoloso, in mano a bande di banditi, trafficanti di armi e droga, che controllano il territorio, non ha vie di fuga, bisogna starci alla larga.

waf jeremie bimbo discarica

Con il terremoto di Haiti Suor Marcella incontra L'albero della Vita, una onlus italiana attiva in molti Paesi del mondo dove i bambini non hanno futuro. 

Da questo incontro, in un posto di miseria, fame, stenti, nascono colori, bellezza speranza, sorrisi di bambini.

Suor Marcella, nella baraccopoli di Waf, insieme alla Fondazione L’Albero della Vita costruisce il Vilaj Italyen, un posto BELLO per i bambini, con una clinica, un centro d’accoglienza e una scuola. Un posto dove accogliere i bambini orfani, i bambini della baraccopoli, i bambini con menomazioni e disabilità.

Nella discarica si accende un luogo di colore, di bellezza: la bellezza ridà dignità alle persone, insegna ai bambini che loro la meritano, meritano non solo di non morire di fame, ma di essere circondati da un ambiente gioioso, rasserenante, fanciullesco; un posto così insegna loro che possono desiderare il bello e la gioia, possono averli e plasmare il futuro loro e del Paese su quella realtà. La bellezza è lezione di vita.

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Grazie a Suor Marcella e al sostegno di Albero della Vita sono 350 i bambini che sono accolti nel centro.
Quelli orfani o quelli menomati e gravati da malattie incurabili, sono ospiti giorno e notte della struttura, gli altri arrivano la mattina, frequentano l'asilo o la scuola, mangiano un pasto completo, nel pomeriggio fanno attività ricreative e sport, fanno merenda e quindi tornano nelle loro baracche.

Suor Marcella contro le bande armate

Il racconto dei bambini del Vilaj Italyen lo ascoltiamo direttamente dalle parole di Suor Marcella. Missionaria francescana ed infermiera, Suor Marcella è “una forza della natura”: alta e ben piantata, con un piglio da comandante, comincia a raccontare.

Racconta la sua quotidianità con un tono di tutti i giorni. Parole comuni, ma che ti lasciano stordita, ti attorcigliano le budella...

waf jeremie fogna

Come quando racconta che la costruzione di questo villaggio era osteggiata dalle bande armate che governano la baraccopoli, così un giorno ammazzano il suo punto di riferimento, sparano al ragazzo che con lei aveva mosso terra e cielo per creare le 122 case di mattoni, una scuola, un refettorio sociale che ogni giorno distribuisce 300 pasti ai bimbi della baraccopoli, due batterie di latrine, un punto distribuzione acqua, la clinica, un centro colera, una serie di botteghe artigiane e una casa di accoglienza destinata ad accogliere i bimbi orfani o menomati...

Parole comuni quando ti racconta che le mura della struttura sono crivellate di colpi di arma da fuoco, parole comuni per raccontare che quasi riescono nell'intento di rapire l'ingegnere che lavorava al progetto.
Parole comuni con cui ci racconta che per frenare tutto questo un giorno chiede di incontrare il capo supremo delle bande armate. Così arriva nella parte più ricca di Port au Price, Haiti, in una villa principesca, viene ricevuta dal boss e dopo ore di colloquio alla fine lui cede “Non capisco quello che mi dici suora, ma capisco che in quel posto stai costruendo la pace”.

Parole comuni quando ci racconta di una bimba già donna a 10 anni, che arriva orfana dal terremoto e con due fratellini piccoli, che ogni giorno si sveglia presto, si occupa dei suoi fratelli come una mamma, poi va a scuola dove è ogni anno, per 5 anni, la più brava dell'istituto. Per lei Suor Marcella sogna gli studi in Italia per arrivare fino a dove lei vorrà, perché ad Haiti non c'è offerta oltre le scuole medie.

Ti avanza 1 Euro?

Suor Marcella e la Fondazione L'Albero della Vita stanno davvero cambiando il mondo. Cambiare la vita di centinaia di bambini, cambia il mondo. Ma hanno bisogno di noi.

Da quest'anno L'Albero della Vita ha attivato un progetto di Sostegno a Distanza (#SaDHaiti). Basta 1 euro al giorno per cambiare il mondo.

Siete indecisi su cosa farvi regalare per natale? Che ne dite di farvi regalare il sorriso di un bambino?   

NOI AIUTEREMO SUOR MARCELLA CON UNA DONAZIONE INSIEME AI NOSTRI PARTNER FATTOREMAMMA.

Se non ti senti pronto per il sostegno a distanza, RINUNCIA A 5 CAFFE' E FAI ANCHE TU UNA DONAZIONE SU: RETE DEL DONO, DAI NON FARTI PREGARE, E' IMPORTANTE E I TUOI 5 EURO DIVENTERANNO 100 SORRISI!

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Segui il blog di Suor Marcella, è davvero un luogo virtuale bello dove scoprire come va al Vilage Italyen e 

SOSTIENI IL PROGETTO DI SUOR MARCELLA CON IL SOSTEGNO A DISTANZA, noi lo facciamo!

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In Italia: ZeroSei perché rispunti il sorriso ai bambini

italia zerosei alberodellavita

L'altro progetto di cui vi voglio raccontare è qui in Lombardia: è la comunità alloggio ZeroSei dove arrivano da neonati a bimbi di 6 anni allontanati da famiglie con gravi problemi. 
In questo luogo accogliente, a misura di bambino con educatrici e bimbi e una quotidianità scandita da cose normali: si cerca di ridare ai bambini una identità e una storia che li racconti e che consenta loro di riportare una vita strampalata nei binari della fiducia e dell'amore.

Abbiamo incontrato bambini sorridenti, simpatici, giocosi, timidi... insomma bambini normali, ma che alle spalle hanno storie dure.
Il lavoro che si fa nella casa accoglienza è proprio quello di riportarli alla normalità della vita di un bambino, di creare per quel bambino una storia che gli consente di capire la sua realtà, di dargli la sicurezza di sapere chi è, cosa lo aspetta. Dargli la sicurezza di sentirsi “giusto”, amato, accudito, di un ambiente sereno.
I bambini vivono nella casa accoglienza finché i genitori non sono dichiarati idonei a riprenderli o finché non vengono affidati ad una famiglia. 

Anche questo progetto è un progetto sostenuto dalla Fondazione L’Albero della Vita onlus grazie alle donazioni che ognuno di noi fa. L'obiettivo per il nuovo anno è dare ai bambini una casa con un po’ di spazio in più e un giardino. Dunque ecco un'altra idea regalo per queste festività! Sostieni ZeroSei con una donazione su www.alberodellavita.org 
 

 

di Barbara Siliquini

in collaborazione con l'Albero della vita onlus

 

Immagini:

Marco Baroncini libro WAF Jeremie L'inizio della speranza; 

Blog www.vilajitalyen.org

Shutterstock ragazza di colore Blend Images

Barbara Siliquini

Da single impenitente, affamata di vita, girovaga del mondo, donna in carriera, sono diventata una mamma allattona, spesso alternativa e innamorata del grande universo della nascita dolce, dell'alto contatto, della vita consapevole. Così è nato GenitoriChannel, per condividere con tutti: i dubbi nell'essere genitori, le scoperte, l'idea del rispetto come primo valore della genitorialità, i trucchi per vivere il quotidiano con leggerezza e con consapevolezza.

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Commenti  

antonella
# antonella 2024-11-05 09:36
VERGOGNATI!!!!

I BAMBINI NON FREQUENTANO LA SCUOLA O L'ASILO!!!
I BAMBINI NON POSSONO STARE IN STRUTTURA!!!
I BAMBINI DEVONO STARE CON LA LORO FAMIGLIA E NON NE POSSONO ESSERE ALLONTANATI!
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