In questo periodo molti genitori sono alle prese con la scelta della scuola per chi inizia un nuovo ciclo. Noi vi presentiamo una testimonianza di chi invece ha fatto la scelta di non mandare i propri figli a scuola. Se vi incuriosisce e volete saperne di più sull'homeschooling non perdetevi la nostra guida completa. Questo racconto è interessante perchè uno dei figli di Maria Grazia è arrivato alla fine del suo percorso e, dopo aver affrontato l'esame di terza media da privatista, si è iscritto al Liceo Classico.
Quando avete scelto di non mandare i vostri figli a scuola?
Mi chiamo Maria Grazia mamma di tre meravigliosi figli (diciamo tutte così no?), Edo 14 anni, Agnese 11 e Cristiano quasi 7.
Tornando indietro nel tempo credo che il nostro percorso di homeschooling abbia avuto inizio con la nascita di Edo, non lo sapevo ancora ma eravamo dei genitori con un "forte attaccamento", come si dice “attachment parenting”, Edo è nato alla fine dell’ottavo mese, sottopeso e questo mi portava a tenerlo in braccio più di quanto mi suggerissero le persone intorno. Comunque, per farla breve, io erborista con negozio andavo avanti e indietro con questo piccino e verso i 2 anni arrivarono i suggerimenti di inserirlo all’asilo così da lasciarlo socializzare. Feci un giro nelle strutture dei dintorni rimanendo delusa sempre più della realtà degli asili dove secondo me il bambino non avrebbe nè socializzato nè sarebbe stato ascoltato, convinta che al mio piccino bastava la socializzazione dei cuginetti e il via vai del negozio, rimandai.
Un po’ di tempo dopo la nascita di Edo venni in contatto con la “Leche league” e dalla loro rivista “Da mamma a mamma” venni a conoscenza dell’homeschooling, ma credevo si trattasse di un privilegio americano. In quel periodo facevo parte di un gruppo di genitori e condividevamo lo stesso percorso e insieme incominciammo a interrogarci sulla possibilità dell’homeschooling.
Entrammo in contratto con Rossella Melodia, probabilmente prima homeschooler italiana. Nel gennaio del 2003 mentre ero incinta della mia seconda figlia, Agnese, sulla rivista “Aam Terranuova” uscì un’interessante articolo di Rossella dal titolo “Fare scuola in casa”, questo ci diede una spinta nuova e la certezza che in Italia si poteva fare, e intanto ci convincemmo sempre di più che questa era la nostra strada da percorrere.
Cosa ti ha fatto scegliere l'homeschooling per i tuoi figli?
Se vuoi sapere in concreto cosa mi ha fatto scegliere questa strada, sicuramente il fatto che non conoscevo bambino che amasse la scuola e inotre vedevo bambini spenti senza sete di conoscenza.
Ti racconto un piccolo aneddoto, Edo all’età di quattro anni incomincia a frequentare un corso di propedeutica musicale. Il maestro aveva una formazione di musicoterapeuta ed era professore di musica in una scuola secondaria, era peraltro contrarissimo all’homeschooling e spesso imbastiva discussioni con me per convincermi a tornare sui miei passi. Con Edo aveva un bellissimo rapporto, amava la sua irrefrenabile curiosità e una volta prima della lezione\gioco accarezzandolo si lasciò sfuggire una piccola frase “speriamo che la scuola non uccida la sua curiosità! “ Questa è stata sicuramente una delle frasi che mi hanno convinta a scegliere la scuola familiare.
Come funziona nel concreto la vostra giornata da homeschooler?
Quando avevamo l’erboristeria le nostre giornate venivano scandite dagli orari del negozio e dalla nostra scuola. Al mattino si dedicavano da una a quattro ore allo studio, questo dipendeva sia dall'età dei miei figli che dai loro interessi. Al pomeriggio io andavo con loro a lavorare e questo voleva dire o attività pomeridiane come la musica, o l’atletica, oppure gioco. Spesso il loro pomeriggio passava servendo clienti, battendo scontrini o ascoltando me che suggerivo terapie fitoterapiche o alimentari.
Dalla chiusura del negozio, avvenuta due anni fa, è cambiato che al pomeriggio siamo molto più rilassati, ci sono giorni che ci dedichiamo alla cucina, al gioco, alle visite in biblioteca e alle loro attività. Quest’anno anche Cristiano ha chiesto di praticare l’atletica. Il mattino come al solito viene dedicato allo studio, di norma seguiamo un progetto che spesso viene intramezzato da un interesse che può nascere al momento.
Come avete risolto l'annosa questone della socializzazione?
Per quanto riguarda le abilità della mitica “socializzazione” quello che noto nei miei figli come in molti homescholer che conosco è la capacità di relazionarsi in maniera spontanea con individui di diverse età, va bene un cucciolo appena nato come un ottantenne, e senza pregiudizi. Questo è sicuramente dovuto al fatto che siamo una famiglia aperta.
Ci sono famiglie homeschoolers che viaggiano spesso, noi per diversi motivi negli ultimi anni non siamo riusciti a muoverci granchè, quindi cerchiamo di compensare aprendo le porte di casa nostra. Tutte le settimane ospitiamo amici e spesso ci è capitato di ospitare altre famiglie di homeschoolers provenienti da altre città.
Qual è la cosa più importante che avete guadagnato con la scuola familiare?
Per me la cosa più bella dell’homeschooling (difficile sceglierne una sola!) è la possibilità di condivisione della famiglia in maniera totale. Secondo il mio punto di vista, i primi anni - non intendo solo i primi tre - sono basilari per consolidare i rapporti. Trasmettere la nostra passione per la vita è impagabile. Poi il fatto di non frammentare la giornata tra scuola e compiti... Mi sono sempre chiesta cosa rimane della giornata in quei casi.
Potrei continuare per altre mille righe, non riesco a scegliere!
Con questo non voglio dire che è sempre tutto facile, ci sono i dubbi rinforzati dalle giornate dove tutto sembra andare storto, alcuni “amici” e parenti persi perché non accettavano le nostre scelte. La paura di fare sempre poco. Per fortuna capisci che la strada è buona quando vedi in loro serenità e gioia.
Ieri pomeriggio abbiamo avuto la visita di una mamma con i suoi due figli interessata alla scuola familiare, per me è stato bellissimo vedere questa mamma meravigliarsi della sicurezza di Agnese e di come le porgeva le notizie in suo possesso e di come le spiegava il suo percorso.
Ora che sei arrivata alla fine del percorso con il tuo primo figlio, cosa vedi guardandoti indietro?
Cosa cambierei oggi dopo essere arrivata alla fine con Edo? Lascerei più spazio e metterei meno ansia.
L’ansia, soprattutto quando siamo stati vicini agli esami, e la paura di fare poco, troppe volte mi ha fatto perdere di vista l’obiettivo.
I primi anni ero veramente sola e ci sono stati momenti che mi sembrava di combattere e di non poter abbassare la guardia, poi grazie anche al web è arrivato un po’ di sostegno in più, e sentirsi normali mi ha aiutato.
Inoltre tornando indietro cercherei di essere più informata, di avere le idee e una conoscenza maggiore delle leggi e dei nostri diritti. Ad esempi Edo in quarta ha avuto un esame terrificante dove è stato trattato malissimo ed è stato messo a disagio. Io ero fuori non sapevo che avevo il diritto di entrare e certo gli esami avrebbero preso un altro corso.
Edo oggi è contento di essere a scuola, ha scelto il Liceo Classico e in questo momento è soddisfatto della sua scelta. Vive bene sia la classe che tutto il resto, ha un ottimo rapporto con i professori e nonostante abbia delle difficoltà con i tempi scolastici - Edo è molto flemmatico - sono contenti di lui dato che, a parole loro, “ è un ragazzino attento e rispettoso”.
Se volete seguire il percorso di Maria Grazia e della sua famiglia potete visitare il loro blog sempre aggiornato: 5 passi dal mare.
di Barbara Motolese
fondatrice di Genitori Channel
Commenti
L'ISTRUZIONE PARENTALE NON E' UNA SCELTA MA L'UNICA POSSIBILITA'!
I bambini e i ragazzi non possono mai essere iscritti a scuola.
NON ESISTONO ASILI!
Nessuno può mai consigliare un fantomatico asilo.
È normale che un neonato stia in braccio, nessuno può consigliare di tenerlo in braccio di meno
Nessuno può essere contrario all'istruzione parentale!
Non esistono compiti.
Non esistono classi.
Non esistono professori.
Non esistono tempi scolastici.