La paghetta settimanale ai figli per coltivare i sogni

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Date la paghetta settimanale ai vostri figli? Come insegnate loro ad usarla?

Ma soprattutto, insegnate loro come utilizzarla e come quella può essere uno strumento per realizzare i loro sogni?

Ci sono famiglie in cui l'introduzione della paghetta ha avuto ottimi effetti educativi e di coscienza di cos'è e come si usa il denaro. A casa nostra abbiamo scoperto che altre leve sono più efficaci per ottenere questo apprendimento.

L'antefatto: Coltiva il tuo sogno

L'idea di parlare di questo argomento è nata con la collaborazione ad un progetto educativo di ING Italia dedicato ai bambini delle scuole elementari che ha come obiettiìvo l'educazione finanziaria, ma non solo, sviluppata giocando.

Con la chiusura della scuola, si è chiuso infatti “Coltiva il tuo sogno” decretando i vincitori della nona edizione. 

In pratica, come ogni anno, migliaia di classi hanno deciso di utilizzare i kit didattici messi a disposizione da ING attraverso Coltiva il tuo sogno per insegnare l'educazione finanziaria e aiutare i bambini a comprendere il concetto di progettualità e risorse. L'obiettivo è consentire di partire da un sogno per trasformarlo in realtà.

Un concetto educativo molto bello, che ha dentro davvero tante valenze:

  • prima di tutto incoraggiare i bambini a sognare e a coltivare i propri sogni;

  • poi insegnare loro che è importante, oltre a sognare, pianificare per far diventare questi sogni realtà: di quali passi si compone il percorso verso il tuo sogno?

  • Tutto questo oltre ad insegnare loro il valore della progettualità, una competenza molto preziosa e che spesso non si acquisisce in modo tradizionale a scuola, insegna loro ad attendere, a rimanere centrati sul valore del presente e dei piccoli gesti che ti avvicinano a ciò che desideri.
    Una competenza preziosa tanto più oggi che siamo immersi nel mondo del tutto istantaneo, che ha privato un po' i nostri figli della capacità di attendere.
    Eppure molte cose richiedono ancora lo scorrere del tempo per potersi manifestare. La natura è maestra in questo, ma tutto ciò che richiede apprendimento, risorse maggiori di quelle che disponiamo, ci impone questa abilità di attendere, senza stare con le mani in mano, ma anzi, svolgendo azioni piccole e grandi, avendo cura di puntare all'obiettivo.

  • Infine i bambini apprendono che realizzare un sogno può richiedere risorse di vario tipo: soldi, tempo, persone che ci aiutano, competenze che dobbiamo acquisire o trovare, materiali, piani, azioni...

Insomma, i bambini a scuola imparano queste cose giocando, ma vi assicuro che tutta questa consapevolezza e queste capacità non sono comuni tra tanti adulti. Alla fine #Coltivailtuosogno è un progetto che aiuta i bambini a diventare adulti più consapevoli anche da un punto di vista finanziario e progettuale. Una competenza che nel nostro Paese non è così scontata.

La paghetta: si o no?!

In generale la paghetta è uno degli strumenti che, in famiglia, aiutano i bambini a familiarizzare con i più basici concetti finanziari. Spesso i bambini hanno dei desideri che richiedono soldi e quello di responsabilizzarli rispetto al percorso da fare per ottenerli è una delle valenze che si ottiene dando loro un piccolo budget ricorrente.

paghetta

Dunque: ha senso dare la paghetta o è meglio di no?

Come al solito non esite la risposta giusta, ogni famiglia trova il suo equilibrio. Ma ecco quando il dare ai nostri figli un piccolo budget tutto loro li aiuta e quando può essere controproducente.

La paghetta sì

La paghetta in generale è uno strumento educativo utile:

  • i bambini cominciano a imparare a distinguere il valore dei soldi, perché hanno modo di maneggiarli, amano contarli e capire quanti ne stanno accumulando. Possono prendere dimestichezza con i cambi e i resti, perché vi capiterà di dover dare loro 3 euro e averne solo un pezzo da 5, o chiedere loro di cambiarvi una banconota in monetine per dare il resto al fattorino delle pizze.

  • Inoltre dà al bambino la capacità di pianificare avendo delle certezze: voglio comprarmi il fidget spinner, devo aspettare la paghetta di 2 settimane.

  • L'attesa consente anche di capire il valore dei soldi: se li spendo per il fidget spinner, poi ritorno a zero e non potrò comprare neanche una caramella fino alla prossima settimana... Quando i soldi sono i propri, in genere assumono una valenza diversa.

  • Infine, anche se coltivare i sogni è una dote che si stimola con l'incoraggiamento e la creatività, dare loro una piccola somma ricorrente o a fronte di qualche azione, li aiuta a imparare ad associare ai sogni un percorso per realizzarli.

Cosa insegnare quando dai la paghetta al bambino

Con la paghetta è importante dare anche ai nostri figli delle indicazioni: noi ad esempio, utilizziamo il sistema dei 3 salvadanai, un'idea che precorre quella del risparmio, della generosità e... delle percentuali!

Ecco come funziona il sistema dei 3 salvadanai. Utilizziamo contenitori, in genere realizzati da noi:

  • il salvadanaio delle spese,
  • il salvadanaio dei sogni,
  • il salvadanaio del dono.

Ogni paghetta o regalo in denaro, va diviso fra i 3, ce n'è uno dove va una parte più grande uno in cui c'è una parte più piccola... introduciamo nella pratica anche il concetto delle percentuali! 

gestione paghetta

Il salvadanaio delle spese: se arriva 1 euro, lì vanno 30 centesimi (il 30%), e serve per comprare ciò di cui viene voglia. Una gomma particolare, un cerchietto che le piace tanto quando è in giro con mamma e papà, un pallone, uno sfizio per merenda...

Il salvadanaio dei sogni: contiene il 60% di ciò che arriva (nell'esempio 60 centesimi), quello serve per obiettivi più grandi, come ad esempio voglio andare a Gardaland, o voglio comprare un tablet tutto mio...

Il salvadanaio del dono: qui depositiamo 10 centesimi (il 10%) e serve per avere a disposizione dei soldi per fare dei regalini, o regalare una moneta ad un artista di strada, o a qualcuno che ne ha bisogno, o avere la soddisfazione di comprare un fiore per la nonna. L'idea del dono è molto importante, insegna al bambino che la gratificazione del denaro arriva anche dal poter far felice qualcun altro.

Ovviamente come dividere ciò che arriva in ogni salvadanaio è un fatto personale, da stabilire con il bambino.

La paghetta no

A volte non ha senso dare la paghetta o è controproducente. Ad esempio quando arrivano spesso soldini da parte dei nonni e degli zii, o i ragazzi hanno accesso piuttosto libero ai soldi per le varie necessità, o voi siete persone poco costanti (e vi dimentichereste della paghetta con regolarità), il senso della paghetta si perde e non viene abbastanza apprezzato.

Vi sono delle condizioni poi in cui dare dei soldi non è educativo.

Ad esempio, a casa nostra le mie figlie e mio figlio hanno delle mansioni (sparecchiare e apparecchiare, mettere in ordine i loro spazi), le attività in casa per me non sono mai a fronte di un corrispettivo, a meno che non siano lavori extra o impegnativi (tipo pulire il giardino, o lavare l'auto). Perché voglio che loro abbiano chiaro il concetto che anche loro, come noi, devono contribuire al menage della casa, perché siamo una famiglia, non devono pensare di aiutare perché ricevono dei soldi, o che dare un aiuto in casa sia un extra non richiesto.

Stessa cosa per il rendimento scolastico, l'impegno in quello ci deve essere non perché arrivano dei soldi, ma perché lo studio e l'apprendimento sono aspetti che servono ad arricchirti in altro modo. Certo quando arriva un bel voto o un successo si festeggia (noi abbiamo istituito il brindisi a fine cena per celebrare gli eventuali successi della giornata, e un brindisi a fine settimana in cui ognuno di noi celebra almeno una cosa bella della settimana).

Con mio figlio di 12 anni, ho scoperto che la paghetta non aveva un grande successo, mentre per lui è più gratificante avere dei soldi a fronte di un “lavoro”.
Così, quando un giorno è arrivato da noi con la richiesta di 200 euro per comprare delle scarpe da collezione da rivendere (si lo so è surreale!), dopo avergli detto che non gli avremmo mai dato quella cifra e per quell'obiettivo, gli abbiamo spiegato che prima di lanciarsi in un progetto così rischioso, doveva mettersi alla prova. Doveva sperimentare in piccolo e in sicurezza (prima di fare investimenti importanti), la sua capacità di vendere, capire quali fossero i canali, e nel farlo, poteva guadagnare dei soldi per il suo obiettivo.
Così gli abbiamo messo a disposizione degli oggetti che in casa non utilizzavamo più, da vendere on line. In questo modo poteva capire davvero il meccanismo della vendita, le dinamiche, i canali di vendita on line (affiancato dal padre ovviamente).

E' stata per lui una cosa molto gratificante, appassionante ed educativa. Ha guadagnato i soldi che si era prefisso, ma soprattutto è stato molto felice di scoprire alcuni suoi talenti su cui aveva dei dubbi: "Mamma ho scoperto che la mia determinazione esiste!" mi ha detto un giorno, facendomi ridere molto e intenerire insieme.

Coltiva il tuo sogno, un progetto al servizio delle scuole e dei bambini

Coltiva il tuo sogno” è il progetto di educazione finanziaria di ING Italia rivolto ai bambini della scuola primaria. Il progetto, alla sua nona edizione dal suo lancio nel 2008, ha visto coinvolte l’80% delle scuole primarie italiane per un totale di 850.000 bambini e 13.000 scuole.

L'obiettivo è avvicinare i bambini - attraverso un approccio creativo e proattivo - alla gestione ottimale delle risorse a loro disposizione (denaro, tempo, risorse naturali) in un’ottica progettuale. Attraverso “Coltiva il tuo sogno” vengono condivisi degli strumenti didattici formativi per poter trasformare un sogno in un progetto reale.
E' un modo per contribuire all’educazione finanziaria delle giovani generazioni affinché diventino adulti consapevoli rispetto alla gestione delle proprie finanze.

Abbinato ai materiali per la scuola, nell'a.s. 2016-2017 le scuole hanno avuto la possibilità di partecipare ad un nuovo concorso, completamemente digitale: “Idee di futuro, il sogno che ho in testa”.
La nuova sfida ha visto 354 classi da 152 scuole primarie lavorare come fossero delle piccole start-up per individuare e risolvere i bisogni della comunità attraverso progetti originali e innovativi.

Le scuole hanno creato 263 elaborati che sono stati votati dalla comunità social di “Coltiva il tuo Sogno”,
I 10 progetti più votati online si sono aggiudicati “BeeBot”, un mini robot per imparare il coding, ovvero il linguaggio di programmazione. I 5 progetti decretati vincitori, si sono aggiudicati “Kano”, un kit per costruire un computer fai-da-te.
Infine, i tre progetti più meritevoli secondo una giuria qualificata, tra cui eravamo rappresentate anche noi mamme della rete, vincono una stampante 3D e un corso di formazione per il suo utilizzo.

Potete vedere tutti i progetti finalisti nell'articolo di Mammarisparmio, che era tra le giurate.

Far crescere i nostri figli, ma anche i bambini disagiati con UNICEF

“Coltiva il tuo Sogno” ha inoltre una finalità benefica: anche per il 2017 è stata infatti rinnovata la partnership con UNICEF che prevede la donazione all’associazione di 30 euro per ciascuna classe che ha partecipato al concorso, per sostenere progetti di formazione degli adolescenti in Zambia e Nepal. Dal lancio a oggi, la partnership con UNICEF, ha permesso di sostenere oltre 43.000 giovani e bambini di paesi in via di sviluppo.

Coltiva i tuoi sogni con le blogger

Alcune blogger, hanno scritto ispirate da Coltiva il tuo sogno:

  • Mammafelice ha realizzato un bellissimo tutorial per creare un salvadanaio a partire dal riciclo di una confezione di succo in tetrapack, a tema chitarra elettrica, visto che questo è il sogno di sua figlia
  • Centopercentomamma ha fatto delle belle riflessioni sulla fatidica domanda: "Mamma e papà perché dovete lavorare?
  • Babygreen ci ha raccontato il percorso per arrivare a coronare un sogno grande da parte di sua figlia, appassionata di astronomia a soli 9 anni: andare negli USA per vedere l'eclissi di sole del 2017. Leggete il suo post "Risparmiare (per 3 anni) per coltivare un sogno"

Progetti come Coltiva il tuo sogno meritano il sostegno di tutti noi. Intanto noi teniamo d'occhio ING Italia per settembre, perché se il progetto si rinnova, bisogna farlo sapere alle maestre dei nostri figli!

 di Barbara Siliquini

 in collaborazione con

Coltiva il tuo sogno logo

 

crediti immagini:

bambino che risparmia e vasetti con monete: Eakachai Leesin su Shutterstock

Bambini che prendono la paghetta: Kekyalyaynen

 

Barbara Siliquini

Da single impenitente, affamata di vita, girovaga del mondo, donna in carriera, sono diventata una mamma allattona, spesso alternativa e innamorata del grande universo della nascita dolce, dell'alto contatto, della vita consapevole. Così è nato GenitoriChannel, per condividere con tutti: i dubbi nell'essere genitori, le scoperte, l'idea del rispetto come primo valore della genitorialità, i trucchi per vivere il quotidiano con leggerezza e con consapevolezza.

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Commenti  

Anto
# Anto 2024-09-27 08:34
NON ESISTONO SCUOLE!!!
I BAMBINI NON VANNO A SCUOLA!!! Basta con questa idea criminale che i bambini vadano a scuola!
Non esistono maestre
NON ESISTE NESSUN RENDIMENTO SCOLASTICO!
Non esistono voti!
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Umberto
# Umberto 2024-11-19 16:32
LA SCUOLA E' SEMPRE CHIUSA!!!
NON ESISTONO BAMBINI DELLE SCUOLE ELEMENTARI!
NON ESISTONO CLASSI!!
I BAMBINI NON VANNO A SCUOLA, QUINDI NON IMPARANO NULLA A SCUOLA!
NON ESISTE NESSUN RENDIMENTO SCOLASTICO!!!
NON ESISTONO VOTI!!!
NON ESISTONO MAESTRE!
I GENITORI NON DEVONO E NON POSSONO LAVORARE!!
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