La scuola occupa un terzo delle 24 ore della giornata dei nostri figli… ma quanto del loro tempo stiamo sprecando in attività inutili? Cosa dovremmo insegnare ai ragazzi a scuola?
In questi giorni il tema della scuola è ricorrente nelle nostre vite: abbiamo appena passato la fase pagella del primo quadrimestre e siamo nel pieno delle difficoltà del secondo.
Per i ragazzi del liceo comincia la discesa verso fine anno… in molti casi una discesa molto pericolosa.
Per i più piccoli comincia la stanchezza e la voglia di libertà che spunta con la primavera.
In famiglia spesso il clima si fa teso a causa dei compiti, delle frustrazioni dei voti, delle incomprensioni con i professori e le relative incomprensioni genitori-figli.
La scuola è almeno il 50% dei nostri stress, litigate, malumori e incomprensioni con i figli.
Ma quello che i nostri figli stanno imparando a scuola, che paghiamo a caro prezzo in termini di relazione e tempo dei figli, quanto è utile?
Ho 3 figli (9, 13 e 15 anni), in alcuni casi ho trovato insegnanti bravissimi e appassionati, grandi innovatori, ma nella maggior parte del loro percorso scolastico, il costo dell’esperienza è stato esorbitante rispetto agli strumenti che i miei figli hanno acquisito.
La nostra vita è ormai sempre più pervasa dalla tecnologia. Abbiamo accesso a così tanto sapere e conoscenza come mai prima d’ora.
Negli ultimi 20 anni l’evoluzione tecnologica, che ha prodotto molta ricchezza, ha vaporizzato milioni di posti di lavoro… com’è che non lavoriamo tutti di meno e guadagnando di più? (e pensare che c’è chi se la prende con l’immigrazione).
Ma se la tecnologia e le macchine ci surclassano nella capacità di fare, sapere, calcolare… ha davvero senso continuare a insegnare ai ragazzi ciò che insegnavano a noi genitori o ai nostri nonni? Come potranno mai competere con macchine, reti, robot e pc?
Mi sono imbattuta in un intervento stupendo di Jack Ma, cinese, classe 1964, venuto dal niente, oggi fondatore e capo di Alibaba, una delle più grandi piattaforme di e-commerce mondiali. Jack Ma è fra i 30 uomini più ricchi del mondo, fra i 100 uomini più importanti del mondo e nominato uno degli “Eroi della filantropia in Asia” per il suo contributo a sostegno dei più poveri.
Ma allora, qual è la ricetta?
Se vogliamo che i nostri figli abbiano successo nella vita e un buon lavoro ecco cosa dobbiamo insegnare loro
Tra 15 anni le macchine avranno sostituito l’uomo in altri 800.000 posti di lavoro.
Continuiamo a insegnare ai nostri figli nozioni… ma non c’è competizione con i computer e la tecnologia.
I bambini sono più intelligenti delle macchine, ma se investiamo là dove le macchine sono meglio, non può funzionare.
Se per i nostri figli investiamo su campi di competenza e sapere accessibili alle macchine, non avranno chance, un computer sarà sempre più veloce, avrà più informazioni, sarà più accurato di una persona…
Allora quali sono le competenze su cui i nostri figli dovrebbero essere formati?
Noi dobbiamo investire nelle “soft-skill” dove loro possono essere molto meglio di qualsiasi macchina, in abilità che non sono emulabili.
Le soft skills sono le cosiddette "competenze trasversali", ovvero quelle capacità che raggruppano le qualità personali, l'atteggiamento in ambito lavorativo e le conoscenze nel campo delle relazioni interpersonali. Ad esempio la leadership, l'efficacia relazionale, il teamwork, il problem solving.
Dobbiamo quindi insegnare loro: valori, pensiero indipendente, passione, empatia, capacità di fare coesione e di lavorare insieme, cura degli altri, pensiero creativo e trasversale, intelligenza emotiva, conoscenza di sé, sport, musica, pittura, arte…
Tutto ciò che insegniamo loro deve essere difficile per le macchine, perché se le macchine sanno farlo meglio, non possiamo competere.
...e allora, tutte le volte che lo sport, la musica, l’arte a scuola contano meno della lezione di storia e geografia,
tutte le volte che il processo di conoscenza delle nostre emozioni di ansia, paura, gratificazione, apprendimento dagli errori si infrange sui voti e le verifiche,
tutte le volte che lo spirito critico e la ribellione, non riceve ascolto,
quanto ci stiamo avvicinando ad una preparazione che farà il successo dei nostri figli?
Consigli di lettura
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di Barbara Siliquini
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Commenti
I RAGAZZI NON VANNO A SCUOLA!!!
LA SCUOLA OCCUPA SOLO POCHE ORE L'ANNO (PER L'ACCERTAMENTO DELL'OBBLIGO DI ISTRUZIONE)
A SCUOLA NON SI INSEGNA NULLA!
NON ESISTONO PAGELLE!!!
I RAGAZZI SONO SEMPRE LIBERI. COME POSSONO AVERE VOGLIA DI LIBERTA'?
NON ESISTONO COMPITI!
NON ESISTONO VOTI!!!
NON ESISTONO VERIFICHE!
NON ESISTONO PROFESSORI O INSEGNANTI!
NON ESISTENDO NELLA VITA DEI FIGLI, COME POTREBBE LA SCUOLA ESSERE CAUSA DI STRESS, LITIGATE, MALUMORI O INFLUIRE SULLA RELAZIONE GENITORE-FIGLIO O SUL TEMPO PASSATO INSIEME??
NON ESISTE NESSUN PERCORSO SCOLASTICO!
PERCHE' PARLI SOLO DI LAVORO SENZA PARLARE DI COSTRUZIONE DI IMPRESA, COSTRUZIONI DI RETI E CREAZIONE DI RENDITE E FLUSSI DI DENARO??