L’orto in cucina! Coltivare (e mangiare) germogli con i nostri bambini

Scritto da

Non sempre i nostri bambini hanno la bella opportunità di avere vicino un orto, in cui osservare il nascere di una pianta ed il suo ciclo vitale. Eppure il valore educativo insito nella natura e nelle sue leggi non è da sottovalutare, e nemmeno l’importanza di riconoscere almeno una parte del processo che sta dietro al cibo che ci troviamo sulla tavola, da cui ormai ci divide una distanza abissale.

Un’opportunità di avvicinarci, almeno in parte, ad entrambi questi aspetti, in casa e in modo semplice, ci viene dalla coltivazione di germogli, che si può praticare con pochi materiali di base e che non solo ci svela il meraviglioso ciclo che trasforma un seme “dormiente” in una piccola pianta, ma ci fornisce anche un cibo estremamente nutriente e ricco di vitamine, minerali ed enzimi, perfetto per tutti e ancor più per i bambini che mangiano malvolentieri la verdura! Un vero e proprio piccolo concentrato di salute.

I germogli sono tipici della tradizione orientale e poco presenti nella nostra cultura, ma ingiustamente, perché una volta pronti sono buoni, sia crudi in insalata, che scottati per un ottimo condimento di pasta, che ad esempio frullati in creme di legumi o varie (quest’ultima è la soluzione più semplice per molti bimbi).

 

Per quanto riguarda la coltivazione, in sostanza la trasformazione da seme a germoglio va a buon fine grazie a tre condizioni: l’umidità, la giusta temperatura ed una buona areazione, che contrasta la formazione di muffe.

1.
Il primo passo è quello di scegliere i semi (girasole, broccolo, lenticchia erba medica e molti altri..) ed eliminare quelli eventualmente danneggiati, rotti, con discromie … in sostanza riempire una ciotola di semetti e selezionarli con le mani: un gioco che i bambini amano moltissimo, anche se il grosso rischia sempre di finire sul pavimento della cucina ...

2.
Dopodichè vanno lasciati in ammollo per tutta la notte, durante la quale si gonfiano ed iniziano tutti i passaggi trasformativi che porteranno dal seme all’alimento arricchito di nutrienti e vitalità che è il germoglio. In pratica l’acqua è l’interruttore del processo.

3.
A questo punto bisogna scegliere un metodo per la germinazione vera e propria. I metodi più diffusi sono: il metodo del vaso, il metodo delle vaschette, il metodo del sacchetto di canapa.

Il metodo del vaso consiste di un vaso di vetro (di quelli semplicissimi per conserve) abbastanza grande da permettere ai semi di stare in uno strato senza sovrapporsi e di una reticella (noi l’abbiamo fabbricata con una vecchia zanzariera) che faccia sì che girando il vaso si possa lasciar scolare via l’acqua piano piano senza far uscire i semi, che vanno sciacquati in questo modo due o tre volte al giorno, a seconda della varietà. È un metodo economicissimo, non richiede praticamente investimento iniziale.

Il metodo delle vaschette è quello su cui si basa la maggior parte dei germogliatori in commercio. In sostanza si tratta di vaschette sovrapposte con dei buchini per lo scolo, che permettono di innaffiare dall’alto senza che l’acqua crei accumuli, i vari strati servono per poter coltivare varietà diverse contemporaneamente. Si può fare da sé oppure acquistare, si trovano di diversi materiali e fasce di prezzo.

Il metodo del sacchetto è probabilmente il più antico mai utilizzato. I risultati migliori si ottengono con dei sacchetti appositi di canapa grezza, senza trattamenti chimici, che traspirano bene, ma abbiamo provato anche con delle vecchie pezze di lino spesso e il risultato non è stato male. Si sciacqua direttamente il sacchetto, poi si appende e si lascia scolare.

C’è poi addirittura un germogliatore automatico, che compie da sé l’operazione di bagnatura e pare funzioni benissimo, ma non l’ho mai provato e poi ai bambini piace sciacquare i semi ed osservare i loro progressi, quindi credo non si priverebbero mai di questo piacere.

Provare per credere! Lasciate ai vostri bimbi la possibilità di osservare questo piccolo miracolo, di curarsi dei semini se desiderano e di esaltarsi quando cominciano a spuntare le foglioline, e poi … assaggiateli!

Fonti:
Roberta Mantellini, Davide Bavicchi, I germogli in cucina, Tecniche nuove

Caterina Lazzari

mamma di due, architetto, redattore, appassionata di genitorialità naturale, ambiente e dintorni

Aggiungi commento