Ma prima una premessa
"Non voglio andare a scuola!" Di che natura è il suo disagio?
Quando il bambino esprime disagio con pianti o dicendo chiaramente "Non voglio andare a scuola!" bisogna prima di tutto capire da dove arriva il disagio. Se il disagio è profondo e il bambino passa male tutte le ore di scuola, forse va ripensata la soluzione (magari con un part time, o un cambio di scuola, etc.), ma in genere il disagio è rimediabile in modo più semplice.
- Per alcuni il disagio è legato al momento del distacco al mattino, ma, tolto quello, il bambino a scuola durante il giorno è sereno, partecipa alle attività, interagisce con i compagni. Di questo potremo renderci conto chiedendo un colloquio con le maestre dopo qualche giorno o settimana dall'inizio.
- Altre volte il disagio è legato al fatto che il bambino sente di dover mettere in campo molte energie: fare amicizia con altri bimbi, giocare, imparare cose nuove, interagire in spazi nuovi, con modalità nuove e tempi scanditi diversamente da quanto fa a casa, sono attività molto impegnative per il bambino che sente la "fatica" delle giornate a scuola.
Immaginate cosa succede quando noi facciamo una giornata di formazione al lavoro o un seminario o un convegno: una giornata di aula ad imparare cose nuove. Spesso usciamo di lì esausti, pur non avendo fatto nulla di fisico tutto il giorno. Per loro è lo stesso, e il pensiero di questo impegno può a volte far andare in secondo piano il fatto che comunque a scuola non ci si annoia, si fanno cose stimolanti, si sta con gli amici, etc.
In entrambi questi casi possiamo rasserenarci sul fatto che il bambino stia bene nell'ambiente scolastico, ma che abbia bisogno di un sostegno emotivo e dei suoi tempi, per togliere quel velo di fatica o di paura dell'abbandono. D'altra parte, se non abbiamo una alternativa davvero su misura, un bambino di 3-4-5 anni sta molto meglio con altri bimbi della sua età che non tutto il giorno a casa, davanti alla tv o in compagnia di persone più vecchie di lui di una sessantina d'anni.
In questi casi qualche trucco sperimentato dalle mamme può venire in soccorso:
Il "chiama-mamma telepatico" per la scuola
Dietro questo improbabile nome non si nasconde nessun ritrovato di altra tecnologia ;-), si tratta di un oggetto di uso comune che consenta al bambino di mettersi in contatto con la sua mamma con il pensiero. Ecco alcuni esempi.
1. la collana della mancanza... un vostro monile:
l'idea è di dare al vostro cucciolo una cosa vostra, ad esempio una collana o un braccialetto, che non gli regalate, ma gli affidate solo per il periodo della scuola, perché esso possa mantenervi "in contatto" con lui o lei.
Io davo alla mia piccola, una spilla d'argento, appuntata sulla sua maglietta sotto il grembiule.
A volte quando l'avevo dimenticata, le davo una monetina da 1 centesimo, che è piccina e può essere tenuta facilmente in tasca.
Queste cose in genere sono oggetti da tenere in un posto un po' nascosto e solo per sè (sotto il grembiule, in tasca, etc.)
2. i ciondoli uguali
in questo caso potete andare insieme a comprare due ciondoli uguali: ad esempio 2 cuoricini, o una tartaruga grande e una piccola, o un cuore grande e uno piccolo, etc.
Potrete trovare anche cose molto economiche: al mercato, in un negozio di bigiotteria, in cartoleria o al supermercato
L'idea è di costruire 2 collanine (ad esempio con un cordoncino di pelle) o 2 braccialetti uguali da indossare sia mamma che bimbo/a, solo durante la scuola.
Anche questa è una cosa che consente al bambino di rendere "fisico" il suo legame con voi, in modo da non sentirsi solo, ma in qualche modo collegato a voi.
Io dico alla mia Giada Lien "quando mi vuoi, tieni stretta la spilla e pensi a me e io sento che mi chiami e ti mando un bacino!".
L'appiccichino - una cosa carina da fare quando si entra a scuola
Un'altra idea è quella di andare insieme in cartoleria ad acquistare un cartoncino del colore che il bimbo o la bimba sceglierà, e un foglio di stickers. Noi abbiamo trovato un foglio di stelline di ogni dimensione e colore, un po' gommose, molto carine.
Si appende il cartoncino dentro l'armadietto a scuola, e tutte le mattine all'arrivo il bimbo può applicare un nuovo sticker sul foglio. Magari 1 se è triste o piange e 2 se riesce a fare un sorriso!
Il contagiorni - "domani si va a scuola?"
Spesso i bambini cominceranno a chiedervi dal lunedì: "Ma domani si va a scuola?!" o peggio "Mamma, domani è sabato?". E' arrivato il momento di realizzare il "contagiorni" in modo da rendere visivo lo scorrere del tempo e quanto manca al giorno della festa (sabato, domenica o qualche ricorrenza senza scuola).
Vi servono:
- una striscia di cartoncino colorato che dividerete, con delle righe di pennarello, in 7 quadrati (come i 7 giorni della settimana)
- 3 mollette e colla
- materiale per disegnare (cartoncino e colori) e forbici
Con il materiale per disegnare realizzate una farfalla e 2 fiori che ritaglierete e incollerete ognuno su una molletta.
La molletta con la farfalla rappresenta il vostro bimbo. Le mollette con il fiore rappresentano i giorni di vacanza da scuola.
In questo modo sarà semplice mettere le due mollette in corrispondenza degli ultimi due riquadri del cartoncino (sabato e domenica), e la molletta con la farfalla dovrà essere spostata ogni mattina fino a raggiungere i fiori.
Dunque la farfalla vola, vola, tutta la settimana verso il suo fiore, che piano piano si avvicina, e quando finalmente è arrivata sul fiore, si riposa e si gode la sua vacanza!
Così il vostro bimbo saprà quanto è vicino o lontano dalla vacanza.
...ecco dunque qualche trucco, fateci sapere quali sono quelli che utilizzate voi e... buona scuola.
di Barbara Siliquini
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