I bambini dormono, i bambini non dormono. I bambini poppano anche di notte, bisogna assecondare le loro richieste. I bambini non devono mangiare di notte, lo stomaco deve riposare. I bambini sanno quando sono stanchi. I bambini vanno messi a letto presto. I bambini hanno dei propri ritmi. I bambini hanno bisogno di regole ed orari. Lasciatevi guidare dal bambino. Dovete essere voi a regolare le sue giornate. Non addormentatelo in braccio. I bambini hanno bisogno di essere accompagnati nel sonno. E così via, la lista potrebbe diventare ancora più lunga … Quando si è mamme di bambini che non dormono si va a caccia di consigli, solo che alla fine se ne trovano fin troppi! Quale sarà quello giusto? E perché con me questo o quello non ha funzionato?
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e facciamo un passo indietro.
La prima domanda da porsi, prima di cercare di risolvere il problema del sonno di nostro figlio, è se effettivamente abbiamo un problema. La maggior parte di noi è cresciuta col mito del bambino che dorme di filato dodici ore a notte … tutti gli altri bambini sembrano dormire tranne il nostro … ma sarà veramente così? In realtà i bambini che dormono tutta la notte senza interruzioni sono davvero pochi, la normalità è che i piccini si risvegliano ed hanno bisogno della nostra presenza per addormentarsi di nuovo. Questo è un punto importante, un bambino che si risveglia di notte in realtà non ha nessuna voglia di restare sveglio, vorrebbe riaddormentarsi ma nella maggior parte dei casi non lo saprà fare senza la nostra presenza. Prima si interviene e meglio è, perché più in fretta si riuscirà (tutti) a tornare a dormire. Lasciarlo piangere perché si abitui otterrebbe solo l’effetto di renderlo disperato. Dormendo vicino al bimbo potremo invece intervenire subito e con minore fatica, nel giro di pochi minuti, inoltre, torneremo tutti tra le braccia di Morfeo. Nella maggior parte dei casi, già solo semplificarci la gestione delle notti ci aiuterà a riposare meglio e, in definitiva, ad accettare con più serenità che saper dormire senza interruzioni tutta la notte è come imparare a camminare, ha bisogno dei suoi tempi ma prima o poi questi tempi arriveranno.
Ma allora questo bimbo, dorme o non dorme?
Qualche bimbo, invece ha effettivamente bisogno di un aiuto in più per riposare bene. Per capire se questo è il nostro caso dovremmo osservarlo con un po’ di attenzione. Un bambino che dorme bene sia di notte che di giorno (anche i pisolini sono importanti per il suo benessere!) è un bambino sereno, che non fa fatica ad addormentarsi e che in genere, dopo un risveglio notturno, si riaddormenta subito, poppando o con un po’ di conforto da parte di mamma e papà.
Un bambino, invece, che ha un sonno troppo frammentato, con risvegli anche ogni mezz’ora, oppure che sembra assolutamente senza orari o, ancora, che ha difficoltà ad addormentarsi ed è spesso irritabile, anche di giorno, potrebbe avere bisogno del nostro aiuto per riposare meglio.
Da dove iniziare? Ricordiamocelo, il buon sonno inizia dal mattino. Quando un bambino non riposa bene di notte è a tutta la sua giornata che dovremo prestare attenzione. Concentrarsi solo sul momento della nanna notturna, sull’addormentamento o sui risvegli non aiuta a risolvere il problema “globalmente” e a volte potrebbe non portare a nessun risultato. Per aiutare il piccolo a dormire bene ciò che possiamo fare è di creare tutte le condizioni perché il suo sonno venga naturalmente favorito.
Ricordiamoci però che ciò che potremo fare è di riportare il sonno del bambino alla sua fisiologia, questo vuol dire che potrebbe anche non dormire le dodici ore filate che speriamo ma tutti, globalmente, riposeremo un po’ meglio.
Se vogliamo favorire una nanna serena possiamo seguire qualche semplice consiglio, ricordiamoci però che dovremo curare il sonno di “tutta” la giornata, non limitandoci alla nanna notturna.
1) Cerchiamo di individuare il fabbisogno di sonno di nostro figlio e facciamo in modo che non vada mai in debito di sonno. Paradossalmente un bambino in costante debito di sonno è un bambino che fa fatica a riposare bene di notte ed accumula sempre più stanchezza. Osserviamolo quindi, soprattutto quando sembra aver riposato meglio di notte e cerchiamo di segnarci le ore effettivamente dormite, sia di notte che di giorno. A poco a poco saremo in grado di sintonizzarci sul suo bisogno di sonno e cercheremo di fare in modo che venga sempre soddisfatto.
2 )Un bambino stanco non è felice di restare sveglio. Questa semplice osservazione può aiutarci a capire che è inutile tentare di stancarlo tanto con la speranza che poi di notte dorma come un sasso. Nella maggior parte dei casi otterremo l’effetto contrario perché un bambino sovraffaticato si addormenterà con più difficoltà e riposerà peggio. E’ vero però che i bambini hanno bisogno di sfogare le loro inesauribili energie, devono muoversi, giocare ed hanno bisogno di stare all’aria aperta (anche in inverno!). Una vita sana, con dei cibi sani e con del sano movimento non può che riflettersi anche sulla qualità del sonno.
3) Facciamo attenzione ai suoi pisolini. Per quanto detto sopra, è importante che il bambino non arrivi troppo stanco al momento della nanna. I pisolini sono importantissimi per un bambino, se li salta o se non riposa abbastanza di giorno, la notte potrebbe non dormire bene e svegliarsi più spesso. Fino ai sei mesi dovrebbero avere almeno 3 pisolini, dai sei mesi all’anno si perde il pisolino della mattina e dopo l’anno di età quello prima di cena. Questi passaggi avverranno naturalmente, fanno parte della crescita, a poco a poco riuscirà a stare sempre più sveglio di giorno e consoliderà il suo riposo notturno.
4) Un’occhiata agli orari. Se è vero che non bisogna essere troppo rigidi nel rispettare uno schema sonno/veglia è anche vero che normalmente il sonno arriva in orari abbastanza regolari. E’ esperienza di tutti la fatica che si fa il lunedì mattina a riprendere i ritmi quando nel finesettimana abbiamo “sballato” tutti gli orari. Per i bambini è lo stesso. Se si mantengono degli orari abbastanza regolari per i pisolini e l’ora della nanna li aiuteremo a regolare prima il ritmo sonno/veglia e non correremo il rischio che vadano in debito di sonno. Alcuni bambini si adattano più facilmente ai cambi di ritmo, altri hanno più difficoltà. Sta a noi cercare di capire quanto possiamo sballare gli orari senza che nostro figlio ne risenta troppo.
5) Creiamo un ambiente adeguato al sonno. Alcuni bimbi sono veramente sensibili a tutti i rumori e le luci che possono disturbarli durante la nanna. Altri si infastidiscono per il troppo caldo o per il pigiama troppo stretto. Altri ancora non sopportano le coperte … E così via. Un ambiente che vada incontro alle loro necessità e che loro riconoscano come “sicuro” è fondamentale perché si possano rilassare bene e non svegliarsi del tutto dopo uno dei piccoli risvegli notturni.
6) Se abbiamo la necessità di cambiare il pannolino una buona idea è quella di non accendere improvvisamente la luce (per soffusa che sia) ma di lasciare sempre una piccola lampadina accesa (di quelle notturne) che possa aiutare noi ad orientarci ma che non faccia pensare al piccolo che è giunto il momento di svegliarsi.
7) Accompagnamolo nel sonno attraverso dei gesti semplici che lui possa facilmente individuare e ricordare e che lo aiutino a rilassarsi, la lettura di una fiaba, una ninna nanna, un gioco tranquillo. Un bambino ben rilassato è un bambino che più facilmente si abbandonerà al sonno. Nei momenti precedenti la nanna cerchiamo di evitare situazioni che possano eccitarlo (anche la TV può interferire col sonno... lasciamola spenta!). Stabiliamo poi una sequenza di gesti che il piccolo possa trovare piacevole e ripetiamola ogni sera. L'inizio della routine segnalerà al piccolo che l'ora della nanna si avvicina e lo aiuterà a predisporsi per il sonno. I nostri figli saranno contenti di stare ogni sera con mamma e papà in maniera un po’ speciale, di avere un tempo tutto per loro. Perché è anche di questo che si tratta … nelle nostre giornate frenetiche ritagliarsi un momento per stare con i piccoli non è solo un modo per portarli a letto ma soprattutto un modo per rinforzare i legami.
Ricordiamoci poi che ci vuole tempo perché i cambiamenti abbiano effetto, normalmente almeno una o due settimane e tanta, tanta pazienza. Siamo genitori a tempo pieno ma, come ha ben sottolineato Janusz Korczak, nel suo libro “Come amare il bambino”, non stiamo seminando invano:
“Non rinunciate a queste notti. Danno ciò che non possono dare i libri e i consigli. Sono infatti preziose non solo per la conoscenza, ma anche per quella profonda rivoluzione spirituale che impedisce di tornare a sterili considerazioni, del tipo ‘Cosa sarebbe potuto essere. Cosa dovrebbe essere... Cosa sarebbe bene, se...’, ma insegna ad agire nelle condizioni date. Durante queste notti può nascere un alleato meraviglioso, l’angelo custode del bambino: l’intuizione del cuore di una mamma, la chiaroveggenza fondata sulla volontà di indagare, sulla vigilanza della mente, sulla limpidità di sentimento.”
Sara Letardi mamma di tre bimbi vive a Roma. Si interessa a tematiche legate all'allattamento, al sonno e alla crescita dei bambini. Nel suo tempo libero, svolge attività divulgativa su web ed è autrice di due libri, entrambi editi da Bonomi: "Il mio bambino non mi dorme" e "Il mio bambino non mi fa la cacca nel vasino".
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