Qualche giorno fa siamo stati ad uno degli appuntamenti di #inviaggioconchicco, sono appuntamenti molto interessanti su temi vari legati alla prima infanzia: il sonno, l'allattamento, etc. A condurli Francesca Valla, la mediatica tata della serie TV SOS Tata.
Devo dire che gli appuntamenti sono interessanti per i contenuti e, anche se su GenitoriChannel non amiamo molto i “metodi” alla SOS Tata, tata Fracesca è una persona molto dolce, una mamma che ha potuto sperimentare la differenza tra teoria e pratica e una persona che, come nella nostra visione, parte dal rispetto del bambino e dall'ascolto come prima chiave nel rapportarsi con i piccoli. Dunque io mi sono trovata abbastanza in sintonia.
L'appuntamento di questa settimana trattava il tema del co-sleeping.
La mia esperienza di co-sleeping
Con la mia prima figlia ero una mamma-gestapo... me ne vergogno molto a ripensarci, ma ho fatto un sacco di errori grossolani di cui neanche mi accorgevo. Uno di questi era l'idea che ai bambini bisogna subito far capire chi comanda e non farsi tiranneggiare... a ripensarci mi sento una totale demente; chi aveva più probabilità di tiranneggiare o sbagliarsi: io mamma generalessa che sapeva poco di esseri umani e poco della vita, o la piccola Jedi neonata, di 30 anni e c.a 60 kg più piccola, che aveva in sé chiara una sola cosa, cioè quali fossero i bisogni con cui la natura aveva previsto di farla nascere?
Con lei non facevo co-sleeping, mi sono preclusa questo gusto e questo piacere, non volevo darle “cattive abitudini” come se farla dormire vicino a me, come per milioni di anni avevano fatto i miei antenati fino a mia nonna, dai tempi delle caverne a quando le case non avevano mille stanze e non erano riscaldate con i termosifoni, avrebbe potuto ingenerarle chissà quale malsana idea su come poteva essere accogliente il mondo.
Mia figlia, nata più saggia e più dolce di me, me le perdonava tutte, sorridendo sempre e mostrando il suo carattere coccoloso, dolce e adattabile. Io nella mia ignoranza invece pensavo che lei fosse così brava perché io ero la mamma perfetta...
Arrivò Samuel, il secondogenito, a darmi due scrollate e riportarmi con i piedi per terra. Samuel non me ne faceva passare liscia una, arrivò con un bel cartello con scritto “A bellaaa! Sei proprio un disastro. Mo' te lo spiego io come si fa!”. Improvvisamente dovetti buttare a mare tutto ciò che credevo di saper fare, per misurarmi con bisogni urlati a gran voce.
Con Samuel iniziai l'avventura del co-sleeping.
Lui era un bambino che dormiva pochissimo, si faceva sentire tanto e i risvegli notturni erano decine... averlo vicino mi consentiva almeno dei microsonni e lui si rasserenava solo quando sentiva il mio contatto.
Per dormire più comodi sistemammo un materasso da culla su un tavolino affiancato al nostro letto da un lato e al muro dall'altro. Era il nostro side-bed (come le side-car, le macchinine affiancate alle moto del periodo delle guerre mondiali, per intendersi) improvvisato.
Mi feci una ragione che ero una mamma che, nel fare del suo meglio, avrebbe fatto un sacco di errori, è mi resi anche conto che per fare meno danni dovevo cominciare a sintonizzarmi il più possibile sul cogliere dove i miei figli mi conducevano cercando di accogliere i loro bisogni...
Non è una cosa facile: metà del tempo ti pare di non capire, l'altra metà ti trovi ad andare controcorrente rispetto al sentire comune, ma poi alla fine, con il passare dei figli ;-) prendi confidenza e sicurezza. Con la mia terza figlia le scelte controcorrente diventarono molto più semplici da sostenere, seguivo mia figlia anzichè il pensiero comune e devo dire che mi sono semplificata anche la vita (co-sleeping, allattamento a richiesta finché a bimba era grandina, non usare i pannolini.... e molto altro)
SIDS e co-sleeping
La SIDS è una morte inspiegabile che colpisce i bambini nel primo anno di vita, più spesso nei primi 6 mesi, più di frequente nei primi 2.
Le cause sono ancora sconosciute, ma è un avvenimento che fa davvero paura se si pensa che ha comunque un'incidenza tra 1 e 3 morti ogni 1000 neonati... non e' un numero piccolo.
Se parliamo di co-sleeping, occorre parlare di SIDS.
Le associazioni che se ne occupano e i ricercatori raccomandano una serie di accortezze per ridurre il rischio di SIDS. Una di queste riguarda il non dormire con il bambino nel primo anno di vita.
A me piace molto ciò che dice, sulla SIDS il dr. Sears, noto pediatra Americano da oltre 30 anni, laureato ad Harvard, papà di 8 figli, nonno, esperto di allattamento, autore di molti best sellers, uomo di scienza.
Dr. Sears dice: anziché educare i genitori a dormire lontano dai propri figli, educhiamo i genitori a COME dormire con i propri figli. Ecco le sue raccomandazioni:
- utilizzare un side-bed, cioè una culla che possa essere affiancata al letto come se fosse un proseguimento del letto.
- Non mettere il bambino tra mamma e papà, mettere il bambino dalla parte della madre
- avere delle barriere per impedire che il bambino possa cadere dal letto
NON DORMIRE CON IL BAMBINO SE
- se siete sotto l'influsso di droghe o medicine che possono causare sonnolenza, sonniferi o calmanti
- se siete una madre obesa, l'obesità può causare apnea nella madre oltre al rischio di schiacciare il bambino
- se siete esausti a causa di privazione da sonno
- se dormite o allattate in una superficie molto morbida come un materasso ad acqua o un divano, non addormentatevi con il neonato sul divano, la morbidezza di cuscini e superfici potrebbe impedire al neonato una corretta respirazione
e ancora: cose da non fare secondo il Dr. Sears
- non fate dormire il neonato nello stesso letto con babysitter o con i fratelli
- non scaldate troppo l'ambiente e non coprite troppo il bambino
- non indossate lingerie con nastri o lacci, né gioielli che potrebbero impigliarsi in parti del neonato
- non usare lacche per capelli, o profumi o deodoranti che possono alterare l'odore della mamma, queste sostanze possono irritare le narici dei neonati e causare la chiusura delle vie aeree
Next2me, una soluzione intelligente
Next2me è la culla che noi co-sleepers sognavamo! Molti di noi si sono arrangiati a crearsi dei sidebed fatti in casa, cioè delle prolunghe di lettone a misura di bebè. Next2Me della Chicco è forse il primo modello di culletta per il co-sleeping che si tova facilmente in commercio in Italia. E' una culla con un lato abbattibile e un sistema per agganciarla al lettone di mamma e papà.
Io l'ho vista montata ed è davvero una bella idea. Ha la possibilità di aggiustare l'altezza a vari tipi di letto (il mio ad esempio è molto basso, quello del mare è molto alto...), ha la possibilità di reclinarsi in modo da far dormire il neonato con la parte superiore del corpo reclinata per scongiurare il soffocamento nel caso di rigurgito. E' leggera morbida e trasportabile, dunque può essere portata in viaggio
L'unica pecca è che è omologata fino a 9 kg e 6 mesi.
Costa 199 eur, dunque non fatevi regalare la culla, prendete un Next2me e dormite vicino al bebè. I piccoli hanno bisogno del nostro contatto per crescere felici, sani ed intelligenti. Il buon sonno rende i bambini più intelligenti, più un bebè è in prossimità dei suoi genitori e meglio dormirà.
La culla è smotabile, lavabile, è dotata di una sacca per il trasporto e diventa un bagaglio piccolo e leggero trasportabile in viaggio (chiusa misura 95x70x15, pesa 9 kg), è disponibile fucsia, grigia e blu.
Non abbiate paura di non toglierveli più dal lettone, c'è un momento in cui loro hanno bisogno di stare attaccati a noi, man mano che crescono avranno più bisogno di trascorrere il tempo con gli amici che con noi (succede già alle elementari!) e il passaggio alla loro cameretta sarà tanto più semplice quanto più sono sicuri di sapere che voi ci siete ogni volta che ne hanno bisogno o hanno paura.
Il momento di rendere i nostri figli indipendenti non è quando sono neonati, ma quando diventano ragazzini, poi adolescenti e infine adulti...
di Barbara Siliquini
in collaborazione con Chicco
Immagine: Silvia Lonardo Cosedamamme