Cara mamma,
sto sognando tra le tue braccia.
E’ una sensazione stupenda quella di essere avvolto e contenuto tra le tue braccia. Mi fa stare bene. Mi aiuta a conoscere e a prendere confidenza con i confini del mio corpo, e ad incontrare i tuoi.
Nelle tue braccia posso percepire il tuo odore, il tuo calore, le tue forme, la tua morbidezza e posso permettermi di lasciarmi andare.
Non ho da lottare con la ancora difficile coordinazione dei miei arti e con la strana sensazione del peso del mio corpo, non ho da pensare a come sostenere la mia testa, nè mi scontro con il freddo della culla.
Qui, con te, in questo modo, addosso a te, io mi sento bene.
Sono nato da poche settimane e ancora non ho ben capito dove sono e cosa posso fare.
Per fortuna ho dentro di me una valigia carica di competenze che posso già utilizzare e le sfrutto tutte per conoscerti meglio.
Sono capace di girare la testa verso di te, sono bravissimo ad orientarmi con il mio potente olfatto, so arrampicarmi su di te. E addirittura, puntando i piedini sul tuo ventre, sono in grado di raggiungere da solo la fonte del mio benessere! striscio, salgo, cerco... ed afferro.
Con le manine ti sfioro i capezzoli e la mia guancia subito li percepisce. Giro la testa, incredibilmente forte in quel momento, e mi attacco a te, come fossi il mio porto sicuro.
Il mio ancoraggio al seno chiama in allerta tutte le mie competenze migliori. Rotazione, Suzione, Deglutizione. Tutto punta a questo intenso momento.
Ma c’è di più. So perfino tenerti stretta a me. Se mi dai il tuo dito lo afferro e lo stringo forte.
Perchè tu sei la mia mamma e io non vorrei essere in nessun altro posto che non qui con te, tra le tue braccia. Anche perchè questo è luogo migliore per poterti vedere bene.
La mia vista è ancora un po’ incerta e piccolina, proprio come lo sono io, e, da lontano, vedo un po’ sfuocato.
Ma qui, qui tra le tue braccia, io ti vedo proprio bene! E sei bella, mamma! sei così bella che non mi stancherei mai di guardarti.
Non è facile mantenere la coordinazione oculare in questa fase, e ogni tanto mi perdo, ma faccio di tutto per tenere il mio sguardo fisso nel tuo. Quasi evito di sbattere le palpebre per paura di perdere il tuo contatto visivo.
Mi piaci, mamma cara. Mi piace studiare ogni tuo dettaglio, la forma del tuo viso, la luce nei tuoi occhi, il colore dei tuoi capelli.
E‘ bellissimo sapere che ci sei e che sei proprio tu. Infatti, questo tuo viso io lo vedo ogni volta che mi prendi in braccio, ogni volta che mi allatti, ogni volta che mi cambi, ogni volta che mi tieni accoccolato su di te.
E più ti vedo, più imparo a ricordarti e a conoscerti.
E più ti conosco e più mi sento sicuro, protetto, amato.
E più, a mia volta, ti amo.
Ecco mamma, vedi quante cose so fare anche se sono tanto piccolo? Ora che lo sai, posso anche rilassarmi un momento, chiudere gli occhi ed appisolarmi qualche minuto... poco poco, giusto il tempo di sognarti ancora un po’!
Di Silvia Colombini
Educatrice, Consulente in allattamento IBCLC, mamma, sito www.latte-materno.com
PER APPROFONDIRE:
le competenze del neonato alla nascita. video sul breast crawl :
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Bibliografia
LCamaioni e P. Di Blasio “ Il Manuale di Psicologia dello sviluppo”, Il Mulino, 2007
M.Klauss, J.Kennel, Dove comincia l’amore, Bollati Boringhieri, 1998
B.Brazelthon, in M.Klauss, J.Kannel, P. Klauss, Dove comincia l’amore - i primi contatti con il neonato, Bollati Boringhieri, 1998
H.R. Schaffer, Psicologia dello sviluppo, un’introduzione, 2005,Raffaello Cortina Editore
D.Winnicott, Dalla pediatria alla psicoanalisi, 1875, Martinelli and co. Firenze
D.Stern, Il mondo interpersonale del bambino, 1987, Bollati Boringhieri
immagine: David J Laporte su Flikr