La suzione del dito nel bambino di età inferiore ai 3 anni rappresenta una forma di conoscenza del mondo oltre che di consolazione grazie a un’alternativa che sostituisce il seno materno, simbolo massimo di conforto. Se l’abitudine permane dopo questa età può costituire un fattore in grado di compromettere lo sviluppo delle arcate dentarie.
I genitori preoccupati che entrano nel mio studio chiedendo come risolvere questo problema sono numerosi. Con la giusta attenzione ad alcuni consigli pratici è possibile far smettere il bambino e, di conseguenza, fare in modo che le arcate dentarie si sviluppino nel migliore dei modi.
Quali sono i suggerimenti migliori al proposito? Ecco quelli che tendo a dare con maggior frequenza.
Elogi e rimproveri
E' bene evitare di esagerare con i rimproveri o colpevolizzarlo. Se questa abitudine rappresenta una ricerca di sicurezza e di consolazione, comportandosi in maniera aggressiva si rischia solo di peggiorare la situazione. al bambino, anche se molto piccolo, va spiegato che succhiarsi il pollice può portare dei problemi, ovviamente mantenendo la calma e cercando di dare istruzioni chiare. La risposta a queste indicazioni va monitorata con attenzione e, in caso di miglioramenti, accolta con elogi verbali.
Incoraggiare l’autonomia
Una strategia utile per aiutare il bambino di età superiore ai 3 anni a smettere di succhiarsi il pollice consiste nell’incoraggiare l’autonomia, spingendolo a fare da solo in ambiti della vita che vanno dalla vestizione all’assunzione del cibo. In questo modo si contribuisce prima di tutto a sviluppare quel livello di sicurezza utile a non sentire più la necessità di una consolazione come la suzione del dito.
Non trascurare l’ascolto
Come ho già ricordato, la suzione del dito dopo i 3 anni rappresenta in molti casi la manifestazione di un’insicurezza. Per questo motivo è utile dedicare del tempo all’ascolto dei racconti del proprio bambino. Si può chiaramente iniziare chiedendo come è andata la giornata, senza però insistere troppo per non creare ansia. Se ci si rende conto che il piccolo è restio a rispondere quando vengono toccati certi argomenti potreste riportarli in modo "casuale" nel gioco, con i pupazzi o con le Barbie.
Se vi rendete conto che il problema persiste e che il bambino ha una difficoltà grossa che non riuscite a sciogliere da soli, potrebbe essere consigliabile un consulto preliminare con un terapeuta, per capire se ci si trova in presenza di un’effettiva situazione di disagio che merita di essere trattata con un percorso terapeutico.
Dott.ssa Miolì Chiung
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