Tutto molto poetico, non c'è che dire, e commovente, a ripensarci. Tuttavia, per par condicio, è bene ricordare anche gli antecedenti, ovvero quegli aspetti di cui non si parla, di solito.
Partorire in casa significa soprattutto una gran preparazione. Quella al parto la lasciamo all'ostetrica che con scrupolosa attenzione si prende cura della donna come mai nessun altro prima aveva fatto, facendola sentire come una regina. Quella della casa invece, compete alla coppia.
Innanzitutto ognuna di noi, perlomeno quelle della mia generazione, cresciute tra i buoni sentimenti della famiglia Ingalls (della nota serie televisiva degli anni '70 “La casa nella prateria”), che sono convinte che durante un parto serve sempre acqua bollente, lenzuola e asciugamani puliti, inizino a resettare tutto.
I mariti invece, non avendo mai visto la suddetta serie in quanto impegnati a vedere Hazard (per via della bella gnocca protagonista, ma dubito che questo lo diranno...), sono ignari di tutto, quindi partono avvantaggiati. Le donne, dovranno cancellare dal loro immaginario parti supini, lenzuola che coprono le vagine e che le levatrici di turno alzano strategicamente in prossimità della zona pubica infilandovi la testa per poter vedere la dilatazione (per necessità di censura una ripresa frontale non sarebbe possibile); dimenticatevi anche urla smisuratamente acute.
Le future mamme dovranno quindi iniziare un lavoro psicologico di recupero del buon senso e dell'istinto, mentre i futuri papà dovranno essere adeguatamente preparati ad entrare in punta di piedi nell'universo femminile per assistere senza presunzione al mistero della nascita.
È ormai risaputo che i parti migliori avvengono in un ambiente a prevalenza femminile (gli uomini non me ne vogliano, ma l'ha detto un uomo molto in gamba, tale Michel Odent, insomma, non proprio uno di primo pelo...) quindi, se proprio i papà decidono di rimanere dovranno rassegnarsi a fare i conti con la propria piccolezza di fronte alla potenza della natura (tanto poi, come al solito, saranno le donne a consolarli dicendo che se non era per loro...che senza il loro sostegno...).
I compagni coraggiosi dovranno allenarsi a non prendere iniziative di sorta, ma ad eseguire senza fiatare i gentili suggerimenti dell'ostetrica (che in questi casi detta legge in modo molto garbato). Talvolta dovranno sopportare gli insulti della moglie partoriente che in stato di trance non guarda in faccia nessuno, essere a completa disposizione anche solo per portare un bicchiere d'acqua.
Al resto pensano le ostetriche e madre natura che, si sa, queste cose le sa far molto bene. Niente acqua bollente dunque, lenzuola e asciugamani lavati e stirati sì, telo da imbianchino, atto ad essere posizionato sotto la partoriente per raccogliere eventuali liquidi (niente litri di sangue, non è un film horror).
Niente ambiente sterile, non serve (le calzine blu da sala operatoria, del resto, non sono molto carine..).
Se avete dei gatti, potete deciderli di farli assistere, ma siccome gli animali sono di solito più intelligenti degli umani, saranno loro a lasciarvi tutta la privacy che volete.
Il resto sarà contenuto nella borsa misteriosa che le ostetriche collocheranno in casa vostra in prossimità della data del parto. Cosa contenga non è dato sapere (lo dico perché così i più scettici potranno continuare a pensare a pozioni magiche in grado di far partorire le donne). Per quelli che invece son convinti che le donne sappiano da sole mettere al mondo i loro cuccioli, come il resto dei mammiferi, dico che contengono guanti monouso e strumenti sterili.
Anche se avete pareti sottili, non state a preoccuparvi di avvertire i vicini di casa: vi avranno già sentito fare l'amore, e stavolta penseranno soltanto che è stata la migliore performance degli ultimi anni.
Cosa molto utile, preparate del cibo: tortelli pronti da scongelare, una torta, una bottiglia per festeggiare.
Al termine della battaglia, i guerrieri si meritano un premio. Un premio che il marito deve essere in grado di somministrare, ecco perché cose pronte da scongelare...
Ecco, magari rassicurate il signore che ritira l'immondizia che se anche vedrà un sacco che in trasparenza lascia intravedere oggetti inquietanti, tipo guanti di lattice o panni sporchi di sangue, non è stato commesso nessun omicidio. Se non è convinto, fategli sentire la voce di vostra moglie dal citofono o fatela affacciare alla finestra. Se proprio non ci crede, ditegli che son già passati quelli del R.I.S., che lo ringraziate molto, ma non c'è alcun bisogno che chiami la polizia.
Dimenticavo, la placenta! Se anche non siete sostenitori della nascita lotus, consiglio di non gettarla via. Anche se sembra aver terminato il mandato di nutrire e proteggere il vostro cucciolo quando era in grembo, in realtà è ancora molto utile: potete sotterrarla in un vaso e restituirla a Madre Natura, vedrete che saprà ricompensarvi (e comunque sarebbe molto più complicato spiegare la presenza di una placenta nel sacco dell'immondizia al suddetto operatore ecologico..)
Credo di aver detto tutto. Per il resto, sappiate che non esistono “visioni romantiche” del parto, la nascita è un atto d'amore e come tale, va fatto con amore.
di Laura Vernaschi
autrice di "Forse le mamme sono supereroi"
Commenti
In realtà, come scrive Mary, il parto in casa per una donna in gravidanza fisiologica è sicuro quanto e più di uno in ospedale, come risulta dagli studi scientifici. Non credo sia saggio farsi un'idea sulla base del sentito dire o della semplice consuetudine.