Cosa fare in gravidanza secondo gli esperti

Scritto da

Il regalo di Natale dell’Istituto Superiore di Sanità (organo di ricerca del Ministero) sono le Linee Guida per la Gravidanza Fisiologica. Le linee guida sono lo strumento che consente a professionisti e mamme di valutare i comportamenti migliori per assicurarsi una buona gravidanza e un buon parto.

Qui vi riportiamo le notizie per noi più significative di un documento è corposo e lungo. Le cose sancite sulle linee guida sono ovviamente frutto di evidenze scientifiche estensivamente vagliate, non mere convinzioni di medici e panelisti.

La prima cosa da sottolineare, e’ che il documento sancisce in modo chiaro che le scelte delle donne e le loro decisioni vanno rispettate sempre, anche quando contrarie alle opinioni del professionista. Sembra una cosa da poco, ma invece è di grande importanza.
I corsi pre-parto aumentano la probabilità di allattare e riducono il rischio di cesareo

Le donne che partecipano a corsi preparto, oltre ad avere migliori esiti di allattamento al seno (numero di donne che allattano e durata), corrono un minore rischio di incorrere in un cesareo (in questo paese dal cesareo facile non è poca cosa…)

L’ostetrica in gravidanza rende più sicuri il parto e l’allattamento.

Una gravidanza seguita dall’ostetrica migliora la salute di mamma e bambino, riduce ricoveri in gravidanza e perdite di feti, riduce il bisogno di ricorrere ad anestesia e ad interventi medici nel parto, riduce i tassi di episiotomia (taglio della vagina durante il parto), aumenta la probabilità di allattare al seno e la soddisfazione delle donne rispetto al parto.
Secondo gli studi internazionali vi è una differenza sostanziale, riguardo ai temi di cui sopra, quando la donna è seguita da un’ostetrica, collegata ad una rete di medici, consultori e strutture a cui appoggiarsi in caso di necessità, rispetto a donne seguite da medici e specialisti.

Cosa NON mangiare in gravidanza

Oltre ad una dieta variata, le linee guida esplicitano l’opportunità per la donna di introdurre abbondanza di fibre derivate da cereali integrali, frutta e vedura.

Ci sono anche cibi e sostanze da evitare però:

- Fegato e derivati: un eccesso di vitamina A, contenuto in questi alimenti, può portare a malformazioni congenite per il bambino (ovviamente state alla larga anche da supplementi vitaminici con vit A)

- pesci pescati di grandi dimensioni (tonno, spada, etc), che, per le loro dimensioni, contengono concentrazioni più elevate di mercurio, altamente tossico

- salumi crudi, carni crude e poco cotte per ridurre il rischio di contrarre la toxoplasmosi (molto più frequente in italia che in altri paesi europei)

- la salmonellosi si previene con un buon livello di igiene e consumando frutti di mare, uova e latte cotti

- la listeriosi si evita stando alla larga da formaggi molli e con presenza di muffe (tipo gorgonzola, etc), e attenendosi alle raccomandazioni per salmonellosi e toxo.

- non consumare alcool né fumare

Il FERRO se non è necessario è dannoso

Il ferro NON va somministrato di routine alle gravide, perché può avere effetti collaterali e non porta benefici se non è necessario.

Il ferro, in donne senza patologie, va assunto solo in caso di livelli di emoglobina bassi E considerando il quadro generale. In particolare i livelli di emoglobina per i quali va VALUTATA, ma non necessariamente prescritta, la supplementazione sono: emoglobina <11g/100ml nel primo trimestre, emoglobina<10,5g/100ml nel 3° trimestre.

Acido folico importante nel primo trimestre

In una donna sana, senza precedenti di difetti del tubo neurale (es. spina bifida), la supplementazione andrebbe fatta da 1 mese prima del concepimento e per tutto il I trimestre. La dose giornaliera appropriata è di 0,4mg al giorno (occhio dunque alle dosi degli integratori, eccedere non è opportuno). L’acido folico (vitamina B9) è un importante integratore in gravidanza per prevenire malformazioni molto rare ma molto gravi.

Viva il sesso in gravidanza

Il sesso in gravidanza, oltre a non essere pericoloso, ha una serie di effetti benefici, in particolare sembra prevenire il parto pretermine, ovvero quando ancora il feto non è ben formato e dovrebbe rimanere nella pancia della mamma.

Si alle cinture di sicurezza per le gravide

Cosa fare per nausea e vomito

Sono sintomi che tendono a sparire tra le 16 e le 20 settimane di gravidanza. L’uso di antistaminici sembra avere efficacia per ridurre i disturbi e non mostra controindicazioni (salvo la sonnolenza).

Tra i trattamenti non farmacologici le linee guida suggeriscono la possibilità di usare zenzero, efficace, ma non estensivamente testato nelle gravide per escludere controindicazioni, e agopuntura o terapie e strumenti che sollecitino il punto di agopuntura P6 (l’interno polso, quello dove si prende il battito).

I controlli da non fare di routine

Nelle linee guida si sconsigliano di routine: la misurazione del peso (salvo in casi a rischio), l’esame del seno (non associato a maggior tasso di allattamento), l’esame pelvico, di qualsiasi genere, con l’obiettivo di diagnosticare la sproporzione feto pelvica.

Tampone per streptococco B prima del parto

Le linee guida raccomandano l’indagine per lo streptococco B (attraverso il tampone vaginale e rettale) a 36/37 settimane (non prima), e il trattamento antibiotico durante il parto per coloro che risultano positive.

Chi è positiva al toxoplasma…

Non ci sono evidenze che la profilassi antibiotica in gravidanza, della gestante che ha contratto la toxo, prevenga il contagio del feto. Inoltre le indagini con amniocentesi per valutare se il feto ha contratto la toxo, generano 18,5 aborti addizionali per prevenire 1 caso di toxo congenita... ne vale la pena?

No alla curva glicemica, minicurva & company

Le linee guida affermano chiaramente che non vanno utilizzati minicurva, glicosuria, glicemia plasmatici a digiuno per prevenire il diabete gestazionale. Inoltre il diabete gestazionale può, in molti casi, essere tenuto a bada con una corretta dieta e con l’attività fisica.

Pre-eclampsia

La pre-eclampsia è una condizione che va tenuta sotto controllo perché molto pericolosa per la gestante. Questa si manifesta  dopo il 4° mese con ipertensione (pressione molto alta: minima a 110-90 o più) e protenuria (proteine nelle urine). Questi sintomi sono presenti nel 10% della gravide, ma portano a pre-eclampsia il 2% delle gravide.

Per questo la pressione arteriosa andrebbe misurata con regolarità in gravidanza, e con maggiore frequenza in donne a rischio.

Placenta previa, diagnosi non prima di 32 settimane

La diagnosi di placenta previa deve essere confermata a 32 settimane.

Il bimbo cresce bene?

Nei numerosi studi presi in considerazione emerge la seria difficoltà a predire con certezza di essere di fronte a feti di piccole dimensioni ( del percentile più alto) attraverso i vari sistemi di misurazione: palpazione, Doppler, ecografia, misurazione del liquido, biometria fetale.

La misurazione di una crescita adeguata del bambino viene raccomandata con la misura della “distanza fondo uterino-sinfisi pubica”, ovvero con il tradizionale sistema che misura la distanza (presa esternamente, sulla pancia con uno strumento come il metro da sarta) dal pube alla sommità dell’utero (la parte superiore del pancione), dopo le 24 settimane.

Com’è girato il bimbo? e se è podalico?

La presentazione fetale non va diagnosticata prima di 36 settimane, perché farlo prima può indurre preoccupazioni ingiustificate.

I feti podalici sono intorno al 3% delle gravidanze a termine. In Italia nascono per il 94% con taglio cesareo, in UK la percentuale di cesareo sui podalici è dell'88%.

Tuttavia in caso di feto podalico va offerto il rivolgimento manuale (una manovra condotta in ospedale sotto controllo ecografico) a 37 settimane. Il successo della manovra varia dal 30% a 80%, in generale si considera un successo del 40% nelle nullipare e del 60% nelle multipare.

Le raccomandazioni non si pronunciano in modo definitivo sulla moxibustione, che andrebbe effettuata tra 32 e 33 settimane (epoca un po' precoce per stabilire che il feto e' podalico...).

Gravidanza oltre le 40 settimane, che fare? Niente almeno fino a 41!

Va attesa l'entrata in travaglio spontanea, senza induzione e senza monitoraggio senz'altro fino a 41 settimane. Tra 41 e 42 settimane è opportuno offrire l'induzione o il monitoraggio della gravidanza. Se la donna rifiuta l'induzione è opportuno intensificare i monitoraggi nella 42esima settimana di gestazione. Fino a 41 settimane + 0 giorni, i benefici connessi all'induzione del travaglio vanno controbilanciati con i rischi e le complicanze legati all'intervento. Dalle 41 settimane il rapporto benefici / danni PUO' essere considerato a favore dell'induzione. La scelta deve tenere conto delle preferenze della donna.

Per leggere o scaricare il volume clikkare su: Linee Guida per la Gravidanza Fisiologica

Il documento Linee Guida per la Gravidanza Fisiologica prodotto dal panel (oltre 30 persone, competenti a vario titolo, e rappresentanti di tutte le figure coinvolte: dalle mamme, ai medici di base, neonatologi, ostetriche, ginecologi, anestesisti, consulenti legali, ricercatori, etc.) è un libro di oltre 200 pagine, molto interessante, ricco di indicazioni di letteratura scientifica, risultato di oltre 2 anni di ricerche ed analisi.

immagine: guida consumatore

Barbara Siliquini

Da single impenitente, affamata di vita, girovaga del mondo, donna in carriera, sono diventata una mamma allattona, spesso alternativa e innamorata del grande universo della nascita dolce, dell'alto contatto, della vita consapevole. Così è nato GenitoriChannel, per condividere con tutti: i dubbi nell'essere genitori, le scoperte, l'idea del rispetto come primo valore della genitorialità, i trucchi per vivere il quotidiano con leggerezza e con consapevolezza.

Aggiungi commento