In gravidanza è d’obbligo ancora più che al solito l’attenzione verso ciò che si mangia e si assume come cura. Meglio evitare farmaci, quando si può.
Però ci sono molti disturbi, fisiologici, ma fastidiosi, a cui si vorrebbe porre rimedio. Meglio scegliere con cura i rimedi più innocui e naturali.
Caterina ci parla di quelli per l’acidità di stomaco ed i disturbi digestivi in genere.
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Care mamme con pancia … vi avranno detto che è normale (ed è vero), vi avranno detto che è comune (ed è vero), vi avranno pure detto che significa che il bimbo avrà tanti capelli (e questo non so mica se è vero) … ma insomma, quell’odioso acido che risale dopo i pasti, quella sensazione di pesantezza anche se si ha mangiato una sola mela, quel bruciore che sembra non abbandonarvi mai … sono orrendamente fastidiosi, ammettiamolo!
Perché i fastidi digestivi in gravidanza
I fastidi digestivi sono davvero frutto di un meccanismo fisiologico e prezioso: l’azione miorilassante del progesterone, che permette alla muscolatura di fare spazio al bimbo e prepara il parto, ma al contempo rallenta lo svuotamento dello stomaco e rende più facile l’apertura della valvola che normalmente impedisce la risalita dell’acido. A questo si aggiunge lo spazio occupato dal bambino nell’utero, che spinge verso l’alto e comprime. Infatti spesso si ha un peggioramento dal secondo trimestre in poi, quando la pancia ed il suo abitante cominciano a diventare grandini.
I rimedi
Dunque non esistono cure per “risolvere” il problema, ma solo per minimizzare i disagi che ne derivano.
Naturalmente esistono dei farmaci, che probabilmente sono efficaci, ma che penso debbano essere limitati ad una prescrizione medica ed a reale necessità. Qui voglio parlare più che altro di rimedi naturali, rimedi della nonna e dintorni, frutto di un po’ di ricerche, ma soprattutto dell’esperienza mia e di altre mamme.
Ricordo comunque che sono suggerimenti da valutare caso per caso, e possibilmente insieme alla propria ostetrica di fiducia.
Innanzitutto ci sono i rimedi “meccanici”, anche i più intuitivi:
- Mangiare piccole quantità, facendo pasti frequenti. Ad esempio colazione – spuntino – pranzo – merenda – cena leggera (perché di solito il fastidio peggiora verso sera).
- Bere acqua a piccoli sorsi nel corso della giornata, appena si sente iniziare la sensazione di acido, ed evitare di bere molto durante i pasti, perché così si diluiscono i succhi gastrici. Bere invece qualche sorso di acqua calda prima dei pasti per favorire la digestione.
- Evitare di coricarsi appena dopo mangiato. Quando si va a letto, se proprio il disturbo è forte, appoggiarsi a dei cuscini per tenere una posizione semiseduta.
- Tenere una postura diritta e non “insaccata” per evitare che la pressione sullo stomaco aumenti e dedicare quanto più tempo possibile ad una respirazione addominale profonda.
- Masticare molto a lungo, perché è il primo passo per favorire una buona digestione. E mangiare con calma, il che, se il piccolo in arrivo non è il primo della famiglia, potrebbe rivelarsi molto più difficile del previsto ...
Poi ci sono le accortezze di tipo alimentare:
Ho letto spesso di evitare alcuni alimenti tipo the, caffè, agrumi … ma in realtà penso che con l’esperienza e l’ascolto si trovi facilmente cosa fa stare meglio e cosa peggio. Ad esempio a me un caffè a colazione non dà nessun fastidio, se lo bevo nel pomeriggio invece è un incubo. Stessa cosa per gli agrumi, che adoro. Lontano dai pasti mi dissetano e li digerisco benissimo. Anche per quanto riguarda le combinazioni alimentari è bene scoprire quali sono quelle migliori per sè, tenendo fermo il fatto che la frutta cruda è consigliabile lontano dai pasti e la verdura cruda sarebbe sempre meglio all'inizio del pasto.
- Nel cucinare possono tornare utili alloro, zenzero, timo, origano, santoreggia. In generale le erbe aromatiche risultano eupeptiche (che favorisce la digestione).
- Una cosa che non ho trovato consigliata da nessuna parte, ma che personalmente trovo ottima è la mela cotta dopo cena. Si prepara semplicemente facendo bollire una mela in poca acqua per pochi minuti, eventualmente aggiungendo un cucchiaino di malto. Ho notato che la sera soddisfa la voglia di dolce ed è estremamente lenitiva.
- Trovo utile anche cucinare aggiungendo le prugne Umeboshi (prugne Ume fermentate, che si trovano in barattoli nei negozi biologici), alimento curativo classico della Macrobiotica. Magari non sono il massimo assunte proprio nel mezzo di una crisi di reflusso, per via del loro sapore acidulo, ma aggiunte in cottura ai cereali e poi tagliate a pezzetti come condimento, favoriscono un buon funzionamento di tutto l’apparato digestivo e sono altamente alcalinizzanti, quindi aiutano in fase preventiva.
- Stessa cosa per il Miso, che è una pasta ottenuta dalla fermentazione di soia gialla con cereali come riso o orzo e che aiuta molto l’intestino e rinfresca lo stomaco per la sua ricchezza in enzimi e lattobacilli. Ha un sapore spiccatamente salato e si può usare sciolto nelle zuppe come condimento abituale e benefico. L’importante è non farlo bollire mai per non neutralizzare i fermenti.
- Un trucco che molte mamme trovano valido è quello di fare merenda con un alimento unico e molto proteico (ad esempio un formaggio fresco od uno yogurt vaccino o di soia), pare che tamponi l’acido. Oppure con delle mandorle sbucciate, mangiate crude e masticate a lungo. Non conosco il motivo, ma con le mandorle ho provato e direi proprio che funziona.
C’è poi il capitolo dei “rimedi” veri e propri, che possono essere alimenti o medicamenti dal mondo vegetale:
- Sempre dalla macrobiotica ci viene il Kuzu, un amido ottenuto dalla radice della Pueraria Japonica, lo si trova sempre nei negozietti bio o nei negozi di macrobiotica in cannuli, tipo quelli dell’amido di riso che si usa per il bagno dei bebè, e disinfiamma lo stomaco in maniera rapida. Si usa sciogliendolo in acqua calda, fino a fare una sorta di the bianchiccio e dal sapore tenue. Da provare, se proprio non vi piacesse lo potete tenere in cucina ed usarlo come addensante per dolci o creme o zuppe, soprattutto quelle dei bambini, funziona bene in molti tipi di ricette e mantiene le sue proprietà. È anche privo di glutine.
- Ho trovato poi spesso consigliate tisane di Melissa e/o Liquirizia. In particolare la Liquirizia, che si può assumere anche masticando i bastoncini, pare sfiammi efficacemente le mucose irritate, in effetti è una pianta estremamente lenitiva, ma va evitata in caso di pressione alta o di tendenza ad essa perché un suo possibile effetto collaterale è proprio l’ipertensione. Ovviamente dipende dalle quantità e dalle condizioni di salute generali, ma meglio chiedere alla propria ostetrica un consulto.
- Un altro rimedio che so molte mamme usano con soddisfazione è l’Argilla, sciolta in acqua e lasciata depositare (si beve poi l’acqua senza il deposito). Funziona molto bene per le sue proprietà assorbenti, alcalinizzanti ed antiinfiammatorie. L’unica controindicazione è che può in alcuni casi portare stitichezza, sebbene abbia un’azione benefica per l’intestino. Quindi va utilizzata con cautela, o evitata, se già si soffre di questo disturbo. Inoltre in alcuni casi può inibire l’assorbimento di farmaci. Dunque, se ne prendete, anche questo è un rimedio da valutare con attenzione.
- Un rimedio invece privo di controindicazioni ed anzi consigliabile per un benessere generale durante tutta la gravidanza ce lo offre lo yoga. Ad esempio con esercizi tipo questi proposti su Genitori Channel. In generale la pratica dello yoga è utile per migliorare l’elasticità e l’ossigenazione, per favorire il rilassamento profondo e il contatto con il proprio corpo ed il bambino, dunque ha un risvolto positivo anche sui disturbi digestivi.
Lo yoga per pesantezza e bruciori di stomaco
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Il significato dei disturbi di stomaco
In ultimo vorrei ricordare come in Metamedicina lo stomaco sia legato alla nostra capacità di accettazione e di accoglimento. Trovo sia significativo che si faccia sentire proprio quando ci si fa tramite per la vita di un nuovo essere, e gli si fa spazio nella propria.
Questo non significa che sia un segno negativo, per cui sviluppare ansia o sensi di colpa, ma che semplicemente il nostro corpo ci fornisce un perfetto strumento, insieme a molti altri, per andare a fondo delle nostre ambivalenze emotive, peraltro normalissime, anzi, fisiologiche. E che per farlo la strada migliore è quella maestra per tutte le gioie ed i problemi della gravidanza: l’ascolto, la cura di sé, dei propri conflitti, delle proprie paure.
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