L'omeopatia da sempre divide le opinioni di genitori e medici tra chi la utilizza con successo e chi invece è convinto che sia "acqua fresca". Ad accendere ulteriormente questa discussione è un tragico fatto di cronaca, un bambino morto a causa di un otite non curata correttamente di cui sicuramente avrete letto in questi giorni.
Ma più che il fatto in sè, dall'epilogo così tragico, è il modo in cui le maggiori testate editoriali hanno diffuso la notizia che ha trasformato la vicenda in una crociata contro l'omeopatia e i medici che la prescrivono.
I giornali infatti nei giorni scorsi hanno titolato: "Bimbo morto per l'otite curata con l'omeopatia", "Ancona, morto il bimbo di 7 anni colpito da otite curata con omeopatia" o ancora "Bimbo morto di otite, associazioni all’attacco: basta bugie, l’omeopatia è un placebo".
Abbiamo parlato molte volte di omeopatia qui su GenitoriChannel.it e ho già raccontato la mia esperienza e cosa rispondo quando mi chiedono "Ma l'omeopatia funziona?" quindi sapete già che la consideriamo una terapia valida che può aiutare e in molti casi risolvere diversi problemi di salute.
Non è certamente l'unica via possibile, ve ne sono molte altre e penso che sia importante conoscerne il più possibile per poter scegliere quella più efficace in una determinata situazione.
Il pericolo nasce quando la nostra conoscenza è limitata, quando agiamo spinti da un'ideologia o ancor peggio dalla paura.
E questo è ancor più vero quando si parla di salute dei bambini, a parole si professa la "personalizzazione della cura" ma nei fatti si spinge in un'unica direzione, un pensiero unico che terrorizza i genitori mettendoli in allarme con i titoloni, salvo poi accusarli di essere troppo apprensivi.
Un pensiero unico che bolla l'omeopatia come placebo e i medici che la prescrivono come criminali e che vede la medicina ufficiale come la panacea di tutti i mali. Ma perché allora siamo pieni di malattie, acute e croniche?
La verità è che siamo organismi complessi con uno stile di vita perlopiù inadatto, siamo tutti diversi e abbiamo reazioni a volte opposte alla stessa terapia. In questo quadro saper utilizzare diversi tipi di terapia e avere la competenza di scegliere quella più adatta alla situazione sono le due qualità più importanti che dovrebbe avere un medico.
Invece leggo dichiarazioni come quelle del Professor Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche ‘Mario Negri’ che ha dichiarato:
"Semplicemente i dottori, che si affidano all’omeopatia, non dovrebbero far parte dell’Ordine".
Per poter fare chiarezza abbiamo posto alcune domande al Dr. Marco Del Prete, Presidente AMIOT: L’Associazione Medica Italiana di Omotossicologia.
Intervista al Dr. Marco Del Prete, Presidente AMIOT
Nel video trovate l'intervista integrale, di seguito la trascrizione delle domande e le dichiarazioni del Dr. Del Prete.
DOMANDA - In riferimento al caso del bambino morto a causa di un otite mal curata, ci può dire qual è la procedura corretta per curare un otite?
Dr. Del Prete - Inizialmente si può avere un atteggiamento di osservazione in cui è possibile dare un antinfiammatorio o un decongestionante oppure, se si è orientati in tal senso, un prodotto omeopatico. Se dopo alcune ore il quadro diventa critico qualsiasi medico interverrà nella maniera opportuna che nel caso di un otite è la prassi antibiotica.
Il fatto di aver aspettato ancora è una scelta arbitraria del medico che non segue nelle linee guida. Il collega, che io non conosco, motiverà le sue scelte nelle sedi opportune.
L’otitte non è di per sé pericolosa ma può diventarlo se viene trascurata, i segnali del peggioramento sono il perdurare della febbre, il fatto che interessi entrambe le orecchie, un secreto nell’orecchio per esempio.
DOMANDA - Dopo quanto tempo il genitore si deve allarmare quando il bambino non sembra guarire da una malattia comune come l'otite, il raffreddore, l'influenza, ecc.?
Dipende tantissimo dalla situazione clinica, l’otite è più complicata di un raffreddore o mal di gola ma in linea generale dopo 24/48h se la situazione non migliora bisogna portare il bambino dal medico perché possa essere visitato.
DOMANDA - Una delle maggiori critiche portate all’omeopatia è che sia “acqua fresca” per via delle alte diluizioni. Come rispondete a questa critica?
Una parte dell’omeopatia usa effettivamente diluizioni molto alte, vi sono ancora in corso studi su questa parte dell'omeopatia che però richiedono un cambio di paradigma rispetto a quelli abituali. Se parliamo però in linea generale dei prodotti omeopatici possiamo dire che il 60% dei farmaci omeopatici in circolazione oggi sono in misure ponderali (milligrammi per esempio) cioè contengono ancora una buona parte di principio attivo.
Inoltre abbiamo scoperto da tempo che la maggior parte delle sostanze che regolano il complesso funzionamento del nostro corpo sono espresse in “diluizioni omeopatiche" ovvero in quantità bassissime. Il nostro sistema biologico sembra preferire o quantomeno comprendere oltre alle "grida" anche i "sussurri".
DOMANDA - Esistono ricerche sull'omeopatia attuali che sono portate avanti con i criteri scientifici di oggi?
In omeopatia ereditiamo lavori che risalgono a volte anche all’800 e al ‘900 ma oggi abbiamo degli studi che sono portati avanti con i criteri scientifici attuali.
Su questo punto potete leggere la pubblicazione "Low Dose Medicine -Omeopatia e Omotossicologia – Le prove scientifiche."Il Prof, Lionello Milani che ne cura l'edizione aggiornata regolarmente lavora con una Commissione Internazionale di sovracontrollo in modo che si utilizzino solo lavori scientifici validi e ne abbiamo circa 200.
DOMANDA - Come può una famiglia scegliere un medico specializzato in omeopatia e assicurarsi che sia competente?
Ogni regione ha degli elenchi di medici che hanno seguito dei corsi accreditati, corsi fatti secondo delle linee guida del Ministero della Sanità, poi si può chiedere al medico direttamente per capire che percorso formativo ha seguito e quali sono le sue specializzazioni.
Esistono percorsi formativi sia universitari che privati che trattano questo argomento e nei corsi ci sono anche medici che hanno già una grande esperienza medica e che vogliono conoscere anche questo tipo di terapia.
La medicina è scienza ma il nostro funzionamento è complesso e avere più strumenti è importante.
DOMANDA - Lei ritiene che questo bambino sia morto per un errore medico?
Probabilmente sì ma devo dirle che io mi alzo tutte le mattine con un peso sul cuore pensando di poter nuocere a qualcuno perché anche noi medici possiamo sbagliare in scienza e coscienza. Va ascoltato il medico per capire perché ha agito in quel modo. La prassi indica un tempo di 24/48 ore in cui poter utilizzare antiinfiammatori o decongestionanti e poi se la situazione non migliora si ricorre all’antibiotico, andrà indagato perché il medico ha scelto diversamente.
Non è vero che fidarsi dell’omeopatia crea un rischio quando abbiamo a disposizione una soluzione più semplice, se si utilizzano adeguatamente le terapie biologiche non si utilizzano per procrastinare qualcosa di utile ma per trovare una alternativa utile che non è sempre semplice da trovare
DOMANDA - Dopo questa notizia e tutte le discussioni che ci sono state sui vaccini con la radiazione dall'albo di alcuni medici lei pensa che i medici oggi si sentano liberi nella loro prassi medica?
No, non siamo per niente liberi, si confonde una linea guida con un giogo guida come quello degli aratri e non sappiamo bene chi siano i proprietari degli aratri.
Sicuramente non si possono fare scelte arbitrarie in campo medico ma bisogna capire come relazionarsi con una linea guida che è appunto un’indicazione e non un giogo.
Rispetto ai vaccini, il provax/novax è un gioco a cui non intendo partecipare, un mondo senza vaccini oggi è una follia ma pensare di non ragionare sulla terapia vaccinale che è appunto una terapia e che richiede studi controllati e schemi di osservazione è una follia anche quella,
Deve esserci la libertà di ragionare e confrontarsi su questa questione come su altre purché lo scontro dialettico sia civile e basato su fonti scientifiche.
di Barbara Lamhita Motolese
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