Le mie prime esperienze con l'omeopatia risalgono alla mia infanzia, i miei genitori furono pionieri in Italia nell'utilizzo dell'omeopatia, ricordo ancora il nome del nostro omeopata: quell'uomo era un genio, riusciva a risolvere un raffreddore, un torcicollo, una febbre a 40... qualsiasi cosa in una seduta o in una telefonata. Non era un medico in realtà, aveva iniziato la sua carriera prima di finire l'Università e aveva poi imparato tutto sul campo e fu poi denunciato per abuso di professione mi pare ma non credo di aver mai conosciuto nessuno più medico di lui.
Molto spesso da adulta mi è stato chiesto "ma tu ti curi con l'omeopatia?" come se fosse una specie di religione o di scelta di fede. In realtà per me l'omeopatia è sempre stato il modo più semplice e immediato di curarmi, non avevo "fede", la usavo e basta, funzionava? A volte sì, a volte no, come tutte le cose non è una bacchetta magica, se fumi un pacchetto di sigarette al giorno e vai in motorino a dicembre e ti viene la tosse prima di curarti devi cambiare o minimizzare un pochino l'impatto del tuo stile di vita sulla tua salute... questo è chiaro!
Naturalmente ho anche usato le medicine allopatiche in varie fasi della mia vita, soprattutto in quelle più stressate. Funzionava? A volte sì, a volte no!
Quando sono diventata madre le cose si sono un po' complicate, non giocavo più solo sulla mia pelle ma su quella di un affarino tanto piccolo quanto dipendente da me in tutto e per tutto. Inoltre non l'avevo generato da sola e non potevo ignorare il modo con cui il suo papà somministrava compulsivamente globulini e sguardi apprensivi. A farcire il tutto mia figlia è nata con un importante deficit immunitario che ha prodotto malattie continue che, nei suoi primi due anni di vita, ci hanno fisicamente e psicologicamente devastati.
Forse per questo ora, quando vedo una mamma in panico soministrare antibiotico, cortisone e antipiretico ad un bambino con 38 di febbre e un po' di tosse mi viene un po' da sorridere alle frasi "tanto l'omeopatia usa l'effetto placebo", "sì va bene per un raffreddore ma in questo caso ho dovuto...", "io non ci credo", ecc. ecc.
Un paio di anni fa portai mio figlio più piccolo dalla pediatra dell'ASL per il classico controllo pidocchi e visto che avevo con me anche la più grande con un po' di tosse le feci auscultare i bronchi solo per aver la sicurezza che la tosse non fosse troppo profonda. Uscii dallo studio con la prescrizione del cortisonico via aerosol e dell'antibiotico, decisamente più preoccupata di quando ero entrata, decisi alla fine di far passare la notte e vedere come si mettevano le cose prima di somministrare medicinali di quel calibro. La mattina la tosse non solo era svanita ma non fece ritorno neanche nei giorni successivi.
Allora forse anziché chiederci se l'omeopatia funziona dovremmo innanzitutto chiederci se tutte le medicine che diamo ai nostri figli sono davvero utili. Sì perché c'è un concetto fondamentale nell'omeopatia, che il nostro corpo SA mettere in moto le sue difese per guarire nel più breve tempo possibile. E questo effettivamente è un credo a cui bisogna necessariamente aderire prima di sperimentare l'omeopatia.
Ormai ci siamo convinti che sia la medicina l'unica cosa in grado di curare il nostro corpo, soprattutto noi mamme siamo convinte che senza la medicina il raffreddore diventerà inevitabilmente bronchite o addirittura polmonite e che presto ci potremmo trovare in ospedale con un medico che ci sgrida per non aver dato le cure necessarie a nostro figlio e aver quindi messo "in pericolo" la sua vita.
Facciamo un po' di tabula rasa e partiamo dal fatto che la febbre non è una malattia ma è uno dei principali strumenti di difesa del nostro corpo, che il muco è necessario all'organismo per espellere i batteri e che uno stile di vita sano che comprenda una buona alimentazione, l'aria aperta e il movimento fisico già di per sè eviterebbe l'80% delle medicine (di qualsiasi tipo). Da qui possiamo fare un ulteriore passo e imparare a osservare il bambino e le sue manifestazioni, il suo modo di ammalarsi, di mangiare, di essere allegro o triste.
C'è un confine molto sottile tra l'avere fiducia nelle capacità autocurative del corpo e il lasciare che una situazioni si aggravi troppo e questo confine può essere tenuto d'occhio solo osservando serenamente i nostri figli, se un bambino per esempio ha d'abitudine la febbre a 38 il fatto di avere la febbre a 40 può essere un campanello d'allarme, viceversa non lo è per bambini che hanno la caratteristica della febbre alta (la maggior parte! perchè per fortuna i bambini sono vitali e le loro reazioni sono immediate e potenti).
In questo contesto la medicina omeopatica a me ha dato un grosso aiuto (così come la fitoterapia e molte altre terapie alternative), ormai ho i miei "rimedi sicuri" che utilizzo senza indugio per velocizzare la guarigione o alleviare un sintomo particolarmente sgradevole.
Un'ultima annotazione vorrei farla a proposito dell'effetto placebo, sappiamo tutti che un bambino con il ginocchio sbucciato guarirà quasi miracolosamente dopo il bacino della sua mamma e molte volte una notte nel lettone di mamme e papà risolve febbre e raffreddore. Altre volte la guarigione avviene dopo che siamo riusciti a dire o fare qualcosa che ci premeva, o una situazione difficile si risolve e noi ci sentiamo subito meglio, questo succede perché, anche se spesso ce ne dimentichiamo, non siamo fatti solo di corpo ma anche di mente ed emozioni e tutte e tre le cose sono correlate tra di loro.
Molti detrattori dell'omeopatia sostengono che funzioni solo per via dell'effetto placebo...al di là del fatto che esistono varie pubblicazioni sulle prove dell'efficacia dell'omeopatia(http://www.dottoremanuelarusso.it/prove-scientifiche-omeopatia.php - http://www.informasalus.it/it/articoli/ricerca-omeopatia-pubblicazioni-scientifiche.php), mi chiedo allora perchè i medici prescrivano tante medicine ai bambini. Non sarebbe forse meglio per la loro salute e per il portafoglio dei genitori e dello Stato dire semplicemente "suo figlio guariirà in qualche giorno, se vuole accellerare la guarigione le dia dell'acqua con un po' di zucchero dicendo che sono medicine".
Io non ho bisogno di leggere il Lancet per sapere che l'omeopatia funziona, lo posso vedere con i miei occhi ogni volta che la utilizzo, tuttalpiù il problema è che l'omeopatia è difficile da utilizzare e non sempre i medici sono preparati a prescriverla. Spesso viene utilizzata con un fai-da-te basato sul passaparola che come tutti i passaparola può non essere efficace.
Non è mia intenzione con questo articolo convincervi di nulla, non è lo scopo di nessuno dei nostri articoli, per noi è importante portare un punto di vista, una storia, una informazione che a nostra volta abbiamo appreso con le nostre letture e le nostre esperienze, tutto con un unico obiettivo, rendere ogni giorno i genitori più liberi di scegliere per sè e per i propri figli.
di Barbara Motolese
Commenti
ho letto con interesse il tuo intervento (guarda caso negli ultimi giorni sul mio blog sono usciti due articoli proprio su argomenti simili), ma forse mette troppa carne al fuoco.
È vero che molto spesso si prescrivono troppe medicine e con troppa facilità e che molto spesso le malattie passano da sole, ma da ciò non segue che l'omeopatia fiunzioni:) Purtorppo i dottori, un po' per paura di essere denunciati per incuria, un po' per l'insistenza di chi li va a trovare, si trovano quasi costretti a darti una ricetta e questo purtroppo è proprio uno degli argomenti portati avanti dai pro-omeopatia in quanto loro dicono che almeno l'omeopatia "male non fa", al contrario degli antibiotici, ecc., e in questo modo giustificandone la prescrizione. Ma neanche questo prova che l'omeopatia funziona.
È vero che non siamo fatti si solo corpo, e l'effetto placebo è molto potente (è uscito proprio ieri un interessante articolo su Le Scienze che ne parla), ma neanche questo dimostra che l'omeopatia funziona.
Di fatti NON è dimostrato che l'omeopatia funzioni per nulla. Non so chi sia Manuela Russo, ma informasalus è un ben noto sito "di parte" dove, diciamo, se la suonano e se la cantano:)
Su riviste di parte trovi tonnellate di articoli che in teoria provano l'esistenza di un effetto dovuto all'omeopatia, ma su riviste indipendenti il numero di articoli che ne parla scende immediatamente a zero. Ogni tanto esce un articolo che sembra provare qualcosa, ma di lì a breve vengono pubblicate smentite in quanto vengono rilevati vari vizi (per lo più statistici e di scelta del campione).
Che l'omeopatia sia un mito, allo stato attuale delle cose, è un fatto e non un'opinione.
Secondo te funziona, ma così come funziona il bacino dato sulla ferita o la dormita nel lettone (come tu stessa hai detto). Né più né meno
In sostanza l'omeopatia è una fede, uno ci crede e ne vede i benefici.
Ma non si può affermare che sia scienza così come non lo è l'acqua di Lourdes (anche se operano secondo gli stessi principi).
Tra l'altro, sai cosa devono fare i produttori di rimedi omeopatici per far sì che il rimedio venga registrato? Devono dimostrarne l'innocuita, mentre non devono dimostrare che ha alcun beneficio. Questa si chiama "procedura semplificata per la registrazione dei farmaci".
Ti sentiresti tranquilla a dare qualcosa ai tuoi figli se ci fosse scritto a grandi lettere sulla confezione: "questo prodotto è innocuo e non ha alcuna comprovata efficacia terapeutica"?
grazie del commento.
Hai ragione, ho messo tanta carne al fuoco in questo articolo, troverò il modo di trattare questi argomenti più nello specifico in altri articoli.
Niente di quello che ho scritto comprova l'efficacia delle medicine omeopatiche, se non la mia esperienza personale che, si sa, è soggettiva.
Quello che ti posso dire è che:
1. non sono affatto convinta che l'omeopatia "male non fa"
2. mio marito è cresciuto a "pane e aspirina" e non era certo propenso a "credere" all'efficacia dell'omeopatia ma si è ricreduto vedendo di persona gli effetti positivi (te lo farò scrivere da lui :-).
4.l'omeopatia NON funziona SEMPRE così come tutto il resto, la nostra salute è un tema troppo complesso per essere semplificato nella diatriba omeopatia/allopatia
Ho messo il link di informasalus perchè spiegava in italiano i risultati di alcune ricerche ma le stesse le trovi anche su PubMed uno dei più grandi archivi di ricerche scientifiche
ncbi.nlm.nih.gov/.../17105693
ncbi.nlm.nih.gov/.../9247843
ncbi.nlm.nih.gov/.../18331412
raccolgo la sfida:) Andando per ordine:
1) Non sei convinta che "Male non fa"? Cosa intendi, che possa far male? Questo è (quasi) impossibile perché è il produttore stesso che al momento della registrazione deve provarne l'innocuità.
2) Come dici tu nell'articolo, l'aspirina che hanno dato a tuo marito non serviva e sarebbe vissuto bene ugualmente:)
4) Mi accontenterei che funzionasse QUALCHE volta, ma questo QUALCHE fosse prevedibile e descrivibile, altrimenti...
Comuqnue, più interessanti sono gli articoli. Dato che sono anche su informasalus... beh, sono tranquillo
Innanzitutto, se i risultati che portano sono attendibili, non ti sei chiesta perché non abbiano vinto il Nobel 2 volte e fatto un pozzo di soldi? Provare che l'omeopatia esiste avrebbe un effetto talmente dirompente sulla fisica e la chimica che allo scopritore sarebbe garantita fama imperitura.
Comunque, non sono medico, ma in 5 minuti durante il pranzo ho scoperto questo:
Il terzo è una specie di analisi del mercato e non dice niente di sconvolgente o sensazionale. Credo di averne letto anche su Repubblica tempo addietro.
Il primo è stato pubblicato su "Complemenary therapies in medicine", che, leggendo la loro descrizione, è un giornale che si occupa di medicine alternative, quindi sarà pieno di articoli così. Il loro Impact Factor en.wikipedia.org/wiki/Impact_factor è 1.872
Il secondo articolo è stato pubblicato dall'Internatio nal Journal of clinical pharmacology and therapeutics. Il nome è èiù promettente, ma l'impact factor è pari a 1.18 e da quanto leggo non è neanche peer-reviewed.
Tanto per dare a tutto un certo contesto, l'impact factor del lancet è superiore a 38...
In altre parole, le riviste citate non sono più autorevoli dell'Almanacco di Paperino.
Se queste sono le prove delle quali informasalus si avvale e se questo à il meglio che c'è in circolazione, allora non credo che verrà dimostrata l'efficiacia dell'omeopatia a breve... :)
La medicina omeopatica è innocua se utilizzata nel modo corretto. Le medicine omeopatiche se usate in dosi eccessive in modo prolungato con alte diluizioni possono avere effetti indesiderati... certo non si muore ma si può aggravare una situazione.
Per il resto...accetto la sfida anch'io e faccio una piccola ricerca...alla prossima
Hem, no... non è così.
Per definizione, se il rimedio omeopatico vuole essere registrato deve dimostrare che è innocuo sempre e comunque. Non c'è scritto nella legge che deve esserlo in determinate circostanze. Se così fosse dovrebbe essere corredato di un foglietto di avvertenze, cosa che invece non ha per il motivo succitato.
Insomma, non lo dico io che il rimedio è innocuo, ma la casa produttrice stessa in fase di registrazione. La diluizione (nel senso "omeopatico del termine") non viene presa in considerazione per niente né dallo stato, né dalla casa produttrice. L'unica cosa della quale lo stato vuole assicurarsi è che il prodotto sia sufficientement e diluito da non avere più principio attivo o di contenerne una quantità trascurabile.
Come testimonianza mia personale posso dire che l’omeopatia, anzi il medico omeopatico, ha salvato la vita dei miei figli. Proprio perché sono arrivato a conoscere questa medicina a seguito di diagnosi poco credibili e proposte terapeutiche folli della medicina allopatica.
Cosa avreste fatto se un medico avesse prescritto a vostro figlio di un anno la somministrazion e di microdosi di Valium sino all’età di sette-otto anni? Io sono andato a cercare qualcosa di diverso e l’ho trovato. E ho salvato la sua vita.
Idem dicasi per la proposta di sottoporre a rapida operazione chirurgica mia figlia di otto anni per una calazio alla palpebra. Staphysagria 200 CH ed è guarita.
A questo punto sento scattare l’affermazione perentoria: “ma alla diluizione centesimale hahnemanniana di 200 non c’è più nemmeno una molecola di principio attivo (legge di Avogadro). L’omeopatia non ha base scientifica!”
Affronto subito questa obiezione, ma prima lasciatemi raccontare una barzelletta che circola in ambito medico.
Due chirurghi escono dalla camera operatoria dopo avere eseguito un’ appendicectomia e dialogano:
Chirurgo 1: Certo che siamo intervenuti appena in tempo ...
Chirurgo 2: Eeeh sì! Ancor pochi giorni e il paziente ...
Chirurgo 1: ... Sarebbe guarito da solo.
Chirurgo 2: E ciao parcella!
Quanto alla scientificità.
La scienza modernamente intesa fu stabilita da Galileo e Newton. Fondamentale l’affermazione di Galileo “I fenomeni naturali rispondono a leggi immutabili che si ripetono con regolarità”.
In realtà è un’affermazione apodittica che dà per assodato ciò che dovrebbe invece essere dimostrato.
Ma tant’è la scienza applicando il principio di induzione (dall’osservazi one di casi particolari ricavare la legge generale) ha costruito un castello di assiomi generalizzati, ricavati dall’induzione di casi particolari, che rappresentano la visione del mondo scientificament e provata e saldamente fondata su certezze. Salvo arrivare poi alla meccanica quantistica per la quale tutte queste certezze sono piuttosto ... come dire ... aleatorie.
Senza entrare nella polemica sollevata da Bertrand Russell contro l’induttivismo (“per quanti casi consideriamo nel nostro ragionamento scientifico, non esiste nessuna certezza che il prossimo caso rientri nella legge che abbiamo inferito a partire dall’osservazio ne dei casi esaminati”) mi domando quale affidabilità riconoscere ad un sistema che:
- osserva un fenomeno: somministrazion e di acqua e zucchero dicendo al malato che è una medicina e il malato guarisce;
- non capisce, in base ai suoi strumenti di indagine perché il malato guarisca;
- invece di concentrare sforzi e ricerca per capire perché il malato è guarito
- mette una bella etichetta “placebo”, che non spiega nulla, e risolve il suo disorientamento sotterrando il problema.
Cosa c’è di scientifico in questo procedimento? Nulla! C’è solo molta presunzione: che la cosiddetta scienza possa spiegare tutto, mentre invece non riesce a spiegare perché la medicina omeopatica a volte funziona e a volte no, o la medicina allopatica a volte funziona e a volte no.
Per cui che ne dite se parlando del corpo umano e della malattia la smettiamo di usare a sproposito la parola “scientifico”?
Quanto agli atti di fede: anche questo è un falso problema. Il Teorema di Incompletezza di Godel afferma che "Per ogni sistema formale di regole ed assiomi è possibile arrivare a proposizioni indecidibili, usando gli assiomi dello stesso sistema formale" esattamente come la proposizione di Galileo “I fenomeni naturali rispondono a leggi immutabili che si ripetono con regolarità”. È una proposizione né vera né falsa e semplicemente indecidibile.
Infatti la banalizzazione del Teorema di Incompletezza di Godel dice “Ogni sistema formale (come la scienza) per stare in piedi richiede un atto di fede”.
Quindi non è l’omeopatia che richiede un atto di fede, è credere in un’opinione qualsiasi (tipo la legge di gravitazione universale di Newton) che richiede un atto di fede.
Si potrebbe facilmente confutare quanto scritto in questo intervento molto facilmente, invece mi limito a un'osservazione molto banale...
Se dobbiamo credere all'omeopatia per i motivi elencati da Aldo, allora dobbiamo considerare validi anche l'astrologia, la cartomanzia, la numerologia, i tarocchi, la frenologia, Vanna Marchi, il Mago di Arcella, il Mago Otelma, ecc. ecc. in quanto per tutte queste discipline (e peer tutte le altre che magari vorrete elencare) vale lo stesso identico discorso.
Ve la sentite di farvi curare da uno che legge i fondi del tè o vi fa le carte?
ti dispiacerebbe essere un pochettino più circostanziato circa "lo stesso identico discorso"?
Io ascolto volentieri i discorsi compiuti, ma non do alcun peso a quelli allusivi ... non capisco il legame tra l'omeopatia e Vanna Marchi. Puoi/vuoi spiegarmelo? Non è che devi convincermi di qualcosa, io ho già le mie convinzioni, ma ascolto volentieri quelle degli altri se esposte in modo corretto.
Quanto alla domada finale. Proviamo a capovolgerla: ti piace essere curato da una medicina nella quale i bugiardini acclusi alle confezioni dei farmaci hanno raggiunto lo spessore di un bel fumetto? Una medicina per la quale l'operazione è perfettamente riuscita ma il paziente è morto?
presumo che siano in tanti quelli che dicono di essere stati curati dal Mago di Arcella e di sicuro prima che Vanna Marchi andasse in galera aveva un sacco di seguaci, per cui affermazioni quali "sono stato curato da..." possono essere applicati a qualunque tra le discipline che ho elencato.
Poi considerando quanto segue a commento della "scientificità" e dell'"effetto placebo" (che nessuno nega), non vedo perché lo stesso discorso non si possa applicare alla cartomanzia.
Il fatto che i medici abbiano BEN NOTE controindicazio ni ed effetti collaterali non c'entra niente, né dimostra alcunché in relazione alla frenologia, alla numerologia o allo spiritismo.
In conclusione, cosa rende il tuo intervento valido SOLO ED ESCLUSIVAMENTE all'omeopatia? Perché no all'acqua di Lourdes (stessa composizione, dopo tutto...)
Oops... Intendevo "mediciNALI"
Hai un modo di interloquire ben strano, che mi disorienta.
Prima dici che sarebbe facile confutare (nobile proposito) poi non porti nessun argomento a sostegno della tua confutazione e ragioni in modo nebuloso, sconclusionato, allusivo che, se non fossi di animo sereno quale sono in questo momento, potrei anche considerare offensivo.
Tu continui a paragonare l’omeopatia ad una pratica cialtronesca dimostrando di non conoscere nulla,o molto poco, dell’omeopatia, ed esponi in proposito un mucchio di luoghi comuni senza curarti minimamente di leggere con attenzione quello che scrivo.
Tralasciando il fatto che l’omeopatia è praticata da medici che si sono fatti i loro regolari sette, o più, anni di università, che, in paesi dove la popolazione è mediamente più istruita di quella italiana (Germania, Svezia eccetera), la percentuale di popolazione che si cura con l’omeopatia è il 30-40%, che anche in Italia le farmacie che offrono prodotti omeopatici sono in crescita numerica, che alcuni rimedi omeopatici sono oramai accettati anche dalla medicina allopatica, tralasciando questi che sono fatti restiamo pure nell’ambito delle opinioni, ma per cortesia sosteniamole con dei ragionamenti e non con delle sfilze di stereotipi.
Il mio ragionamento, sintetizzo al massimo, è il seguente. In trent’anni, quasi, di pratica dell’omeopatia, su di me e sui miei figli, ho osservato che:
- l’omeopatia non è miracolosa, ha semplicemente le stesse potenzialità terapeutiche e gli stessi esiti positivi o negativi di quell’altra medicina che viene oggi praticata nelle sedi istituzionali (ospedali e medici di famiglia);
- l’omeopatia non cura tutto, per aggiustare ossa fracassate e cucire o asportare organi interni lesionati la chirurgia odierna è molto valida,sebbene sia dimostrato che in questi casi i rimedi omeopatici sono un ottimo ausilio per i ovviare ai riflessi negativi della chirurgia;
- l’omeopatia ha un vantaggio rispetto alle medicine allopatiche, non è tossica, non ha effetti secondari “anche gravi” (come recitano i bugiardini), non sviluppa ceppi virali resistenti agli antibiotici.
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Ma l’omeopatia è tacciata di non scientificità e di agire in base all’effetto placebo; ora io chiedo a chi avanza questo argomento,e tu l’hai fatto,di definire cosa è scientifico e cosa è l’effetto placebo,come agisce e come funziona. Altrimenti sventoliamo solo delle bandierine senza capirne il significato. E capirsi e l’aspetto fondamentale della comunicazione umana.
Tralascio - perchè OT - le considerazioni circa lo smarrimento della classe medica,sempre più presa nella morsa della sua sempre più evidente incapacità di curare alcunchè, da un lato, e dall’altro dall’ossessione e dal timore di essere trascinata in tribunale per negligenza,ragi on per cui prescrive valanghe di esami ai pazienti al solo scopo di tutelare se stessa.
Venendo a noi. O tu dimostri di essere una persona corretta che vuole ragionare e parti dalla tua definizione di cosa è scientifico e di cosa è placebo, oppure se rispondi con una nuova sfilza di luoghi comuni per me la discussione finisce lì. Non ho intenzione di alimentare flame, non mi interessa litigare, mi interessa capire, e i luoghi comuni non sono un grande aiuto alla comprensione.
Dato che si disconosce il metodo scientifico e dato che parti dalla tua esperienza soggettiva, che differenza c'è tra quanti dichiari tu, di essere guarito con l'omeopatia, ecc. ecc., e le persone che dicono di essere state "guarite" dall'amuleto del Mago Otelma?
Il fatto che l'effetto placebo esista (e nessuno lo nega), mica vuole dire che l'omeopatia funziona... Vuol dire solo che l'effetto placebo su alcuni funziona.
Una nota per chi ha scritto l'articolo: l'immagine scelta è particolarmente fuorviante in quanto ha sì un rimedio omeopatico sulla destra, ma quello in primo piano è un integratore e la frutta sullo sfondo c'entra ancora meno.
"...dicono di essere state "guarite" grazie all'amuleto..."
Prima tua domanda: “che differenza c'è tra quanti dichiari tu, di essere guarito con l'omeopatia, ecc. ecc., e le persone che dicono di essere state "guarite" dall'amuleto del Mago Otelma?”
Be’ prima di tutto mettiamo un po’ d’ordine, confrontiamo cose omogenee tra di loro, lo insegnano alle scuole elementari, quindi confrontiamo: i rimedi omeopatici con l’amuleto e il mago Otelma con i medici omeopati.
Partiamo da questi ultimi. Nei miei trent’anni di frequentazione dell’omeopatia ho conosciuto cinque medici omeopati, molto diversi tra di loro, come del resto lo sono i medici non omeopati, ma con questi tratti professionali in comune: una grandissima attenzione all’anamnesi del paziente e un’attenzione ancor più grande a recepire e classificare tutti i sintomi (fisici e psichici) del paziente, una grande cura nella ricerca del rimedio omeopatico corretto per quel paziente e per i suoi sintomi (la somma di entrambe le cose), perchè l’omeopatia è una disciplina severa, basata sulle osservazioni raccolte e pubblicate da due medici fondatori, Samuel Hahnemann e James Tyler Kent, che hanno lasciato migliaia di pagine di “materia medica” (così si chiamano le loro osservazioni di casi clinici). Disciplina che sarebbe troppo lungo spiegare in questa sede, ti riporto solo il motto, “Similis Similia Curentur“, ovvero curare il sintomo con ciò che lo genera. Se hai voglia di approfondire studiatelo, ma smettila di parlare per stereotipi, perchè il mago Otelma è una simpatica canaglia ma non ha nulla a che spartire con un medico omeopata.
Veniamo invece alla similitudine tra amuleto e rimedio omeopatico (noterai che non ho mai usato il termine “medicina omeopatica” o “farmaco”, ma sempre “rimedio”. Perchè? Studiatelo!) Non sono la stessa cosa. Amuleto (o talismano) è un qualsiasi oggetto che si ritiene abbia la facoltà di preservare dal male o dalla sfortuna, il rimedio omeopatico è una sostanza che se somministrata in quantità ponderale provoca determinati sintomi osservati e catalogati nella materia medica, mentre invece somministrata in diluizione omeopatica sollecita la capacità naturale che il corpo umano ha di superare determinati stati morbosi. E non è una fantasia o una fola: è un’osservazione di fatto condotta oramai da due secoli. Se poi vuoi sapere perchè l’omeopatia fu cassata dalle accademie mediche, be’ questo è un altro discorso che qui non ho voglia di fare perchè mi sembra che non ti interessi. Sappi solo che il principio dell’omeopatia è quello che sta alla base di tutti i vaccini, e che Oscillococcinum 200CH (rimedio omeopatico nel quale non c’è nemmeno più una molecola di principio attivo secondo la scienza) è oramai prescritto da una moltitudine di medici anche non omeopati, per “accompagnare” i sintomi dell’influenza.
Veniamo alla seconda tua osservazione “Il fatto che l'effetto placebo esista (e nessuno lo nega), mica vuole dire che l'omeopatia funziona... Vuol dire solo che l'effetto placebo su alcuni funziona.” Be’ io mi auguro che tu non applichi la stessa logica nelle cose ordinarie della tua vita quotidiana, tipo “il fatto che esistano i semafori rossi non vuol mica dire che dall’altra parte debba arrivare per forza un’atra vettura, decido io se il semaforo rosso va rispettato o no”. Sembra una frase illogica vero? E’ più o meno uguale a quella che hai scritto tu. Ma a me adesso interessa esaminare questo aspetto “Vuol dire solo che l'effetto placebo su alcuni funziona.” Bene! Se l’effetto placebo su alcuni funziona mi sai spiegare perche la Scienza (con la “S” maiuscola) non ha cercato di capire perchè funziona? Perdiana un fenomeno che riguarda la guarigione,con un sistema semplice e non invasivo, invece di usare il cannone per uccidere una mosca (è la metafora che illustra il funzionamento dell’antibiotic o). Vale la spesa di studiarlo no?Invece la Scienza si è accontentata di metterci sopra un’etichetta che non spiega nulla, però cataloga il fenomeno come insignificante. Perchè non ha seguito l’imperativo galileiano di cercare le leggi fisse ed immutabili che governano quel fenomeno? Io ho diverse risposte ... ma sono ansioso di sentire prima la tua opinione.
Per quanto riguarda invece l’immagine. Io ci presto pochissima attenzione, preferisco leggere le parole.
ho letto con interesse il tuo intervento, ma non ha risposto minimamente alla mia domanda originale... in che modo l'omeopata è diverso dal Mado Otelma e il rimedio omeopatico dal talismano che vende (al di là di considerazioni sulla suo modo di utilizzo e indicazioni)?
Dato che nessuno dei due si basa sulla ricerca (vedi ad esempio il mio intervento originario che sicuramente avrai già letto), non vedo perché uno venga vilipeso e l'altro osannato.
Sei fuori strada! stai attento a non perderti ...
ciao
per me lo scambio finisce qui.
sei stato tu per primo a denunciare i limiti del metodo scientifico, ma ti sei poi dimenticato di darmi gli strumenti per distinguere i cialtroni dagli esperti...
Se mi elimini quelle che sono le (migliori) prove oggettive (a nostra disposizione), ovvero la ricerca scientifica e il peer-review (che l'omeopatia fallisce miseramente), cosa mi rimane? Come faccio a distinguere un luminare della medicina dal Mago Otelma e dal commesso del negozio di alimentari dove vado a comprare lo zucchero?
È stato un piacere.
Ti suggersico in proposito un'interessante lettura alfabeta2.it/.../...
Paul Karl Feyerabend è stato un importante filosofo della conoscenza. I metodi con i quali l'uomo si accosta alla conoscenza sono fondamentali.
Non stare chiuso nel tuo recinto. Esci. Sperimenta opinioni diverse dalle tue.
Più sono diverse meglio è. Sono opinioni non è mica questione di vita o di morte. La vita e la morte si sperimentano sul altri piani, diversi dalle opinioni.
E chi dice niente... mica discuto il fatto che per te il rimedio vattelappesca funzioni.
Chiedo solo come faccio, partendo dal tuo assunto che l'opinione personale è uguale se non migliore di quanto detto da uno studio peer-reviewed, a scegliere tra il mago Otelma, l'omeopatia e l'aspirina? Qual è il criterio che dovrebbe guidarmi nella scelta?
Citazione Aldo:
Mica vero... potrebbe essere benissimo questione di vita o di morte. Ci sono parecchi casi documentati di gente curata in modo "alternativo" e che poi è stata operata d'urgenza o è proprio morta...
Anche sul fatto che siano opinioni... dillo appunto a chi si è trovato in punto di morte...
Persone in punto di morte ne esistono portate per mano sia dall'omeopatia che dalla medicina universalmente esercitata nelle nostre cliniche e nei nostri ospedali, a quali delle due categorie devo chiedere?