Abbiamo parlato più volte di mutismo selettivo su GenitoriChannel, un disturbo di ansia che affligge in genere i bambini e che impedisce loro di parlare ma solo in alcuni contesti. In genere a casa sono bambini "normali", vivaci o meno, ognuno con la sua personalità, ma al di fuori del contesto familiare si ingenera in loro uno stato di ansia tale che li rende muti, incapaci di parlare. Non è una scelta, ma una reale impossibilità per il bambino di parlare. Ne parliamo ancora con Adriana Cigni, organizzatrice del "Mutismo selettivo in-formazione tour".
Il mutismo selettivo oltre l'infanzia
Il mutismo selettivo, che si manifesta in genere da bambini, può riguardare anche gli adolescenti e i giovani che vivono ancora “in silenzio”. Sono magari in grado di parlare in famiglia o con un'amica, ma si paralizzano nella parola e nelle capacità espressive anche del viso a scuola, o a sport o in contesti sociali.
Normalmente quando si parla di mutismo selettivo si parla di bambini. Si danno consigli su come aiutare i bambini a socializzare invitando un amichetto a casa, poi due, si incoraggia a portarlo al parco, a giocare con lui, ad aggiungere altri bambini al gioco, ad andare a scuola fuori dall'orario delle lezioni per portare “la parola” in classe, cioè perché il bambino parli e ascolti la propria voce in quel contesto in cui normalmente è impossibilitato a far uscire le parole.
Tante altre sono le cose da fare e i consigli, che sono possibili però fino ad una certa età, che possiamo indicare come 10-11 anni. Già… ma dopo? Quando raggiungono la prima adolescenza, l’adolescenza, quando arrivano alle scuole superiori? E dopo ancora?
Con i “grandi” non si possono utilizzare le stesse tecniche, gli stessi accorgimenti che si usano con i piccoli. Non si può invitare un’amica, o andare a scuola dopo le lezioni.
Dopo tutto diventa più difficile perché all’ansia dal quale origina il mutismo selettivo, si aggiungono le problematiche tipiche di quest’età così bella e complicata.
Quell’età in cui i ragazzi sono come dei fiori ancora non schiusi, e come il fiore costruisce la sua fragranza, il profumo, e il colore che lo caratterizzerà, così un adolescente delinea i contorni della sua personalità.
La testimonianza di una ragazza di 15 anni affetta da Mutismo Selettivo
"Ciò che rende difficile la convivenza con questo "problema" è che non si vede. La gente è molto più comprensiva se riesce a vedere la tua sofferenza. Quello che ci caratterizza è proprio il fatto di "tenere tutto dentro".
Ho 15 anni, ho frequentato il primo anno di liceo artistico e mi ritengo davvero fortunata per come sono andate le cose. La maggior parte degli insegnanti che ho incontrato negli anni ha cercato di darmi il meglio, di fare meno errori possibili, mi sono sentita rispettata.
Ma con il tempo si conoscono sempre più persone che non vogliono perdere tempo con noi ragazzi.
La mia fortuna è stata di aver incontrato questi insegnanti un po' "stanchi" solo ora, ad un'età in cui mi è possibile capire le loro difficoltà e superare.
Il fatto è che il mio disagio non si vede. Sono poco espressiva, a causa della mia chiusura.
Per quanto ne sanno gli altri potrei provare qualsiasi cosa. Potrebbe sembrare che stia zitta perché sono arrabbiata, perché sto sfidando chi mi parla, magari perché non ho studiato per l'interrogazione e stia prendendo scuse... insomma "ci stia marciando". Sì, potrei sembrare snob ed arrogante.
Ma in realtà dentro c'è tutt'altro. Dentro mi sento debole, vulnerabile. Posso soffrire, posso sforzarmi di venirne fuori... e nonostante questo restare impassibile.
È qualcosa di complicato da gestire il mutismo selettivo."
Questo è quanto mi ha scritto una ragazza affetta da mutismo selettivo, una ragazza con un grande talento, è una meravigliosa disegnatrice e ha disegnato per me, per voi un ritratto: forse è un po’ come si vede.
Quando mi ha spedito questo messaggio ho provato la sensazione di ricevere qualcosa di prezioso e di raro. Quando una persona, per giunta giovanissima, scrive di sé e ti regala uno squarcio della sua anima, non puoi non sentirti onorata di tanta fiducia.
Le difficoltà maggiori per gli adolescenti con mutismo selettivo
Non sono una psicoterapeuta ma quello che mi è parso di percepire è che questi ragazzi, ma vale anche per i bambini, hanno bisogno di “dosi massicce di autostima”, di fiducia in sé stessi e nelle loro capacità. Credo che i genitori possano aiutarli molto in questo senso.
Scrive un genitore:
"La difficoltà più grande che riscontriamo adesso che mia figlia è quindicenne, è quella di far capire, a chi non la conosce, che il suo atteggiamento non è volontario. Che i blocchi, anche fisici, che a volte ancora si manifestano, non sono dovuti a indifferenza.
Se non ti saluta non è maleducata... se non ti guarda negli occhi non ti sta snobbando...quante volte ho ripetuto questo ad alcuni insegnanti, che nonostante siano molto disponibili ricadono sempre negli stessi errori. Quanto sarebbe semplice informarsi!"
Mamma E. scrive:
"Vorrei tanto un approfondimento su come si manifesta il mutismo selettivo da adolescenti e quali strategie adottare; in particolare per ciò che riguarda la vita sociale di questi giovanissimi che si impoverisce molto; infatti mentre con i bimbi più piccoli non è poi così difficile per un genitore organizzare pomeriggi di gioco o presenziare alle feste di compleanno non è altrettanto semplice fare qualcosa nel periodo dell'adolescenza; il rischio dell'isolamento sociale è dietro l'angolo, purtroppo."
Ha ragione E., si dovrebbe approfondire, la vita di un adolescente che non parla non deve essere sempre facile, ne conosco diversi.
Avete letto la testimonianza della ragazza, attorno a sé sente diffidenza e scetticismo. Perché se parla con l’amica non riesce a parlare con noi prof? Lo fa apposta? Ci sfida? E poi se le non viene interrogata come reagiscono i suoi compagni?
Ci sono ragazze e ragazzi che con incredibile coraggio hanno scritto la loro storia, spiegando cos’è il mutismo selettivo e hanno distribuito copie del loro scritto a tutta la classe.
In alcuni casi si sono trovati di fronte un mare di indifferenza, in altri casi per fortuna grande solidarietà, in altri casi ha letteralmente cambiato la vita sociale del ragazzo, in positivo.
Alcune riescono a fare molte attività, ad avere amici, molte altre, come dice E., vivono una condizione di isolamento sociale. Quando hai 14-15 anni e più e non parli in classe è difficile far parte di un “gruppo” anche ristretto di amiche o amici.
Le ragazze escono parlottano, si scambiano confidenze, ora è vero whatsappano senza sosta ma si telefonano anche molto.
Poi ci sono le feste, i compleanni, e gli innamoramenti. Ci pensate? Se non parli, se il tuo viso non esprime il disagio come ci dice la quindicenne, non potrà nemmeno esprimere dei sentimenti.
Sappiamo che così come i bambini a volte consapevolmente o inconsapevolmente possono ferire con le parole e con l’indifferenza, tanto peggio possono farlo i più grandi. Ci vuole tanta forza per affrontare il mondo in silenzio.
Una ragazza francese ha raccontato come sia riuscita a prendere la patente malgrado la diffidenza e la resistenza dell’istruttore di guida, quanti pianti!
Quando non capiva una cosa inviava un sms all’istruttore che era lì di fronte a lei, sbuffante e annoiato.
Sono fragili e forti questi ragazzi, fuscelli in crescita che devono stabilizzare le loro radici. Ho notato che gli anni di silenzio sviluppano in alcuni, delle capacità artistiche, chi scrive, chi disegna, chi lavora con i bambini.
Con questo articolo non ho certo la pretesa di dare indicazioni, o indicare strade da intraprendere, non sono una psicoterapeuta, credo che sia scontato pensare che abbiano bisogno di un supporto, posso solo consigliare di cercare psicoterapeuti che siano esperti di mutismo selettivo, per il resto essendo ragazzi come tutti gli altri, possono dedicarsi a qualsiasi attività e ben vengano quelle che li fanno sentire a loro agio (arti marziali, yoga, ballo).
Se per quanto riguarda la vita sociale dopo una certa età i genitori non possono più gestire le situazioni, per quanto riguarda la scuola credo che invece la loro mobilitazione sia necessaria, è necessario informare tutti gli insegnanti dell’assoluta involontarietà del silenzio della loro alunna o dell’alunno.
Mutismo Selettivo In-formazione Tour per sostenere chi ha a che vedere con il mutismo selettivo e farlo conoscere
Dall’inizio del 2016 ho attivato il progetto "Mutismo selettivo in-formazione tour": seminari gratuiti aperti a tutti curati dalle Psicoterapeute dello Studio Smail. Siamo già stati in 8 città di 8 Regioni diverse, con una partecipazione totale di circa 500 persone, per il 90% insegnanti. Segno che l’esigenza di informazione è fortissima.
Questi seminari sono finanziati e resi gratuiti per i partecipanti dall'Associazione Onlus MILLA e sono nati dall’interesse di genitori direttamente o indirettamente coinvolti, di promuovere la ricerca scientifica sul Mutismo Selettivo.
L'Associazione MILLA ha lo scopo di finanziare progetti di ricerca, di sensibilizzare ed informare medici, psicologi, insegnanti e tutti coloro che vogliano interessarsi a questa patologia, oltre ad assistere le famiglie meno abbienti nel percorso terapeutico. L'associazione ha il supporto di un Comitato scientifico composto da psicologi, psicoterapeuti ed educatori con decennale esperienza.
"Mutismo selettivo in-formazione tour" è per me un grande impegno al servizio di tutti coloro che sono toccati dal tema del mutismo selettivo, perché più persone sono informate, anche solo dell’esistenza di questo disturbo, più possibilità si ha che chi ne soffre possa abbassare la soglia dell’ansia.
Concludendo questo secondo articolo vorrei ringraziare i genitori che mi hanno aiutata a sviluppare questi argomenti e le Psicoterapeute dello Studio Smail, avendo assistito a tante ore di Formazioni (e ne organizzeremo altre in futuro) ho attinto da loro la maggior parte delle informazioni.
Adriana Cigni
Editrice A.G.Editions
Responsabile delle Public Relations MILLA ONLUS
Organizzatrice del MUTISMO SELETTIVO IN-FORMAZIONE TOUR per Milla ONLUS
Formazioni sul Mutismo selettivo gratuite in varie città d’Italia, curate dale Psicoterapeute dello Studio Smail.
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Libri sull’argomento
La sfida di Riccardo di Valérie Marschall A.G.Editions - I Quaderni. Dal silenzio il canto:storie di mutismo selettivo. AA.VV. a cura di Daniela Conti.
immagine di copertina: Piotr Marcinski su Shutterstock
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