Sto ancora allattando e sono di nuovo incinta...devo svezzarlo?
L’allattamento al seno è sempre la scelta migliore per nutrire un bambino, anche se nel frattempo è cominciata un’altra gravidanza. Spesso però le mamme pensano (o viene detto loro) che sia pericoloso per il nascituro oppure che il latte non sia sufficientemente nutriente per il bimbo più grande.
Quando si può allattare in gravidanza
Quando la mamma è sana e non si presenta nessun problema durante la gestazione, si parla di gravidanza fisiologica: in questo caso il corpo della donna può produrre tranquillamente latte, anche se la mamma è incinta.
Uno dei fattori più importanti per produrre latte sufficiente e “di qualità” è la dieta: la gestante che allatta dovrà seguirne una bilanciata e ricca di tutti i nutrienti necessari non solo al feto ma anche al bambino non ancora svezzato.
L'allattamento cambia quando sei incinta
Durante la gravidanza però l’allattamento può subire dei forti cambiamenti. Innanzitutto spesso, soprattutto durante le prime settimane di gravidanza, i capezzoli sono più dolenti e quindi la poppata può diventare difficoltosa, proprio a causa delle variazioni ormonali che interessano questo periodo. Ciò però non deve preoccupare la mamma, è un evento totalmente fisiologico. Inoltre anche il latte cambia: intorno al quinto mese diventa più simile al colostro (il latte dei primi giorni dopo il parto) ed è quindi possibile che il bambino si accorga di questo mutamento e non lo accetti più.
Molte mamme approfittano di questi rifiuti per iniziare a svezzare il più grande proprio in questo periodo, in realtà si può continuare ad allattare anche fino al parto e oltre, nutrendo al seno entrambi i bambini (allattamento in tandem).
Proprio per queste variazioni nella produzione di latte e nelle poppate, viene raccomandato alla gestante che allatta di controllare frequentemente la crescita del bambino allattato, soprattutto se ha meno di un anno.
Quando NON si può allattare in gravidanza
Purtroppo però non tutte le gestanti possono allattare in gravidanza. La forte produzione di ossitocina durante la stimolazione del capezzolo può dare problemi in alcune donne “a rischio”. Quest’ormone infatti è importantissimo durante il travaglio di parto, ma se prodotto prima può causare parti prematuri o perdite ematiche, in mamme già predisposte.
È possibile quindi che venga raccomandato di interrompere l’allattamento a quelle donne che hanno avuto un aborto o un parto prematuro nelle gravidanze precedenti, oppure alle gestanti che hanno visto delle perdite di sangue.
E dopo il parto come continua l'allattamento?
Infine, alle mamme che allattano in gravidanza si presenta un’ulteriore decisione: allattare in tandem sì o no? Allattare figli di età diverse è possibile e sappiamo anche che questo tipo di allattamento riduce il rischio di ingorghi e mastiti, ma la scelta chiaramente è personale e dipende da molti fattori, tra cui sicuramente l’età del figlio maggiore.
Ogni mamma modulerà l'allattamento in base alle sue personali esigenze, se ci si sente sovraccarichi è possibile “contrattare” un momento speciale di allattamento con i bimbi più grandicelli oppure limitare l'allattemento del grande ad alcuni momenti della giornata come la nanna del pomeriggio oppure ancora se le notti sono problematiche si può lasciare le poppate notturne solo al neonato.
di Dr.ssa Maria Chiara Giusteri
Ostetrica, conduce corsi di accompagnamento alla nascita, presta assistenza domiciliare e telefonica alle donne, soprattutto per l’allattamento. Inoltre, collabora con associazioni del territorio bresciano per ideare e condurre progetti di educazione alla salute sessuale e riproduttiva.
Contatti: www.ostetrichelive.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Immagine: HoboMama on Flickr.com