Abbiamo perciò deciso di raccogliere la preziosa testimonianza di Roberta, che pur con una profondissima conoscenza della lattazione ed una grandissima motivazione ad allattare, ha avuto moltissime difficoltà iniziali con il suo piccino con il frenulo corto.
Difficoltà che però, con un coraggio ed una determinazione fuori dal comune, ha saputo superare.
Ed ora mette a disposizione di tutte le mamme la sua esperienza, perché non mollino per mancanza di informazioni, e perché sappiano che il problema esiste, ed hanno il diritto di andare a fondo e trovare sostegno per risolverlo. Infatti, come leggerete nelle righe che seguono, anche in questo caso, quello che si rischia di trovare in ambiente medico è poco ascolto, poco supporto, poco investimento sul prezioso allattamento.
Racconta Roberta:
Ero già una Consulente de La Leche League quando è nato il mio secondo bimbo, Emiliano.
Memore della brutta prima esperienza di parto e del successivo difficile avvio dell'allattamento, decisi che questo bimbo sarebbe nato in casa.
Ho sognato per mesi il momento in cui sarebbe nato e si sarebbe mosso sul mio ventre fino al seno per la sua prima poppata. Ero decisamente sicurissima che sarebbe stato tutto perfetto ed idilliaco.
Invece ... Emiliano è nato a casa, tutto era andato benissimo, ma la sua prima poppata è stata per me dolorosissima, e così le successive. Il mio piccolo è nato col frenulo labiale corto, il mento fuggente ed era asinclitico.
Il dolore fisico era tanto, ma quello psicologico forse era maggiore, ancora una volta il mio allattamento partiva in salita, ma questa volta non potevo "incolpare" le pratiche ospedaliere e la mia ignoranza.
Il giorno dopo la nascita vidi subito che il frenulo del suo labbro superiore era corto ed il mento sfuggente, ed iniziai a fargli fare gli esercizi alla lingua e alla bocca. Ma non bastarono a risolvere il problema.
Lui non aveva il minimo problema a prendere il mio latte: in una settimana prese 600 gr; ma io, ogni volta che lo sentivo cercare il seno, sarei voluta scappare per la paura del dolore che sarebbe venuto.
Non ce la facevo più, non potevo neanche farmi una leggera doccia che sanguinavo.
Ho provato ogni posizione di allattamento per tentare di migliorare la situazione: reggendogli il mento, classica, scivolata, rugby, biological nurturing, lupa ... nulla. Da sdraiata era ancora peggio, l'unico modo leggermente migliore era stando con le gambe divaricate, sedendolo tra le mie gambe e tenendogli la testa completamente reclinata indietro con tutto il peso del mio seno sul mento, di modo che non gli sfuggisse.
Decisi di usare un paracapezzolo, ma con quello Emiliano non drenava bene il seno, quindi dimagrì ed a me venne una mastite, che risolsi affittando un tiralatte e drenando bene il seno.
Non trovando nessuna soluzione, iniziai il mio pellegrinare per trovare qualcuno che gli tagliasse il frenulo: ho visto 4 pediatri, un dentista ed un chirurgo.
Chi mi diceva che per l'operazione ci sarebbe voluta l'anestesia totale, chi che il frenulo era normale, chi perfino che il frenulo non incideva nella suzione, mentre io avevo la certezza che il problema fosse proprio quello. Da nessuno di loro ebbi il sostegno di cui avevo davvero bisogno.
Intanto grazie a Micaela, una Consulente, raccolsi materiale sul frenulo da portarmi dietro durante i consulti medici. Aver avuto vicine le mie colleghe Consulenti che mi hanno continuamente sostenuta è stato fondamentale, sarei crollata senza di loro.
Nel frattempo sviluppai un infezione da candida, che nel frastorno del frenulo, non riconobbi e divenne sempre più dolorosa ed invasiva.
Ho dovuto smettere di allattarlo per un paio di settimane perchè il dolore era troppo forte, ed ho anche dovuto dargli la formula, perchè sono incapace di far fuoriuscire abbastanza latte sia col tiralatte che con la spremitura manuale. Non vi dico che settimane difficili, per me che considero l'allattamento così importante.
Alla fine trovai un chirurgo maxillofacciale, amico di mio marito, che riconobbe il frenulo corto ed inserzionato molto basso, ed acconsentì a tagliarlo (benchè mi disse che c'era comunque la scelta di dargli il biberon, ma credo che gli sia bastato il mio sguardo per capire cosa ne pensassi ...).
Così a 40 gg di vita, dopo aver applicato una crema anestetizzante e con l'elettrobisturi, in 2 minuti il frenulo è stato tagliato, una cosa veramente da niente...
Avevo molta paura che tagliarlo non potesse essere la soluzione, ero in balia di sentimenti negativi, invece nel giro di 3/4 giorni il dolore durante la poppata era pressochè scomparso, se non per un ulteriore infezione da stafilococco aureo, e in un paio di settimane ho tolto completamente l'artificiale.
Finalmente il nostro allattamento era iniziato, e finalmente, invece che finire, poteva iniziare il mio puerperio.
di Roberta Gagliostro
Consulente La Leche League, Genova
Questo post partecipa alla rassegna Io allatto alla luce del sole 2013
Io allatto alla luce del sole è un'iniziativa che vuole sostenere l'allattamento al seno contribuendo a rendere questo gesto così "normale" ad essere normale davvero, cioè una pratica da inserire in tutti gli aspetti della nostra quotidianità, con facilità, senza timori di sguardi, commenti, consigli fantasiosi e fastidiosi, nel rispetto delle scelte di ciascuna madre, bambino, famiglia. Perchè ogni mamma possa sentirsi libera di allattare il proprio bambino quando e quanto lo desidera.
Immagine: fikirbaz su flickr
Commenti
la differenza la fanno le persone che hai intorno. Mio marito mi ha supportato tantissimo, le mie Consulenti, le Amiche vicine e lontane, ogni volta che credevo di non riuscire loro ci hanno creduto per me, senza invasioni ma con fiducia, e poi il mio bambino bellissimo, che da 22 mesi si gode beato la puppa di mamma
puoi contattare Roberta tramite i recapiti alla pagina delle Consulenti LLL
:)
www.lllitalia.org/.../
In cosa posso aiutarvi? sono contenta di farlo, non ho idea di come metterci in contatto (beh il mio numero non è proprio difficile da reperire), cmq la mia mail è:
roberta.g78@tiscali.it
ciao