10 Giugno 2013

L'importanza dell'allattamento dei bambini prematuri

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Riuscire, superando le difficoltà, ad allattare un neonato pretermine, è importantissimo per il bimbo stesso, ma anche per la sua mamma.

Durante la gravidanza, la donna si prepara progressivamente alla nascita e fantastica sul suo bambino e sulla nuova vita.
Il parto prima del termine fisiologico può bloccare questo naturale processo; la donna può ritrovarsi ad essere madre in modo brusco, senza essere pronta.

Se il bambino ha bisogno di cure che lo tengono lontano, soprattutto se difficilmente accessibile in terapia intensiva neonatale, lei può sentire un senso di solitudine e di vuoto, unito alla paura.

C'è spesso anche il senso di inadeguatezza e colpa (anche se ingiustificato) per "non aver saputo condurre a termine la gravidanza".

Tramite la possibilità di fornire il proprio latte al bambino, molte madri sentono di essere ricollegate in qualche modo al piccolo, hanno la giustificata sensazione di fare qualcosa di importante che nessun altro può fare per lui.

La nascita pretermine

Un neonato si definisce pretermine quando nasce prima della 37a settimana di gestazione.

I pretermine si classificano in tre categorie:

  • Basso peso alla nascita < 2500 g
  • Peso molto basso alla nascita < 1500 g
  • Peso estremamente basso alla nascita < 1250 g

A seconda dell'età gestazionale e del peso alla nascita, un bambino presenterà più o meno difficoltà nel nutrirsi (o nella possibilità di farlo) e incontrerà  diverse sfide relative alla capacità di respirare da solo, di mantenere stabile la temperatura corporea ecc...

L'importanza dell'allattamento di un prematuro

Per tutti questi bimbi il latte materno è, se possibile, ancora più vitale che per gli altri.

  • Il latte delle madri dei prematuri differisce da quello delle altre: ha più proteine, grassi (quindi energia), sodio, cloro, potassio, magnesio e ferro. Tutte sostanze di cui questi bambini hanno più bisogno rispetto ad un bambino nato a termine.

  • Poiché i bambini pretermine sono più soggetti a patologie respiratorie o gastrointestinali, il latte materno è insostituibile per la sue proprietà immunologiche ed anti-infettive.
    Nel latte materno sono presenti anticorpi (SigA), macrofagi, linfociti, bifidobatteri, molecole con proprietà antibatteriche, fattori di crescita dell'epidermide con effetti terapeutici sulle lesioni della mucosa gastrointestinale (nel latte di madri di bambini estremamente pretermine ve ne è una maggiore concentrazione).
    La madre, inoltre, se può restare a lungo nell'ambiente in cui è ricoverato il suo bambino, svilupperà anticorpi specifici contro i batteri presenti nell'ospedale che sarnno poi trasferiti al bambio tramite il latte materno..

Le integrazioni ed i loro effetti collaterali

Il latte delle madri dei bambini di peso superiore a 1500g o di più di 32 settimane, soddisfa l'intero fabbisogno nutrizionale di questi bambini.

Per i bambini sotto questo peso, le proteine e il fosforo non sono sufficienti; quindi sono aggiunte al latte materno tirato, detto così “latte fortificato”. Il latte fortificato presenta dei rischi, ma, come sempre, vanno valutati caso per caso i benefici di tali integrazioni contro gli eventuali rischi.

Usare latte artificiale o latte fortificato espone il bambino a:

  • maggior rischio di contaminazione del latte;
  • esposizione a proteine estranee, con possibile insorgenza di allergie e diabete mellito;
  • rallentamento della digestione, con possibile intolleranza ai pasti;
  • aumento del rischio di patologie intestinali;
  • neutralizzazione di proteine anti-infettive, come la lattoferrina, presente nel latte materno;
  • maggior tempo prima di riuscire ad alimentare il bambino per via orale;
  • ridotta attività della lattasi (enzima che scinde il lattosio per permetterne la digestione);
  • maggior rischio di infezioni come: salmonella, Escherichia Coli, Pseudomonas aeruginosafra, enterocolite necrotizzante.
    Nel latte materno sono stati rilevati gli anticorpi per queste infezioni. La enterocolite necrotizzante colpisce i pretermine nel 70-90% dei casi e la causa principale è l'alimentazione con latte artificiale.         

Questo sottolinea ancora di più l'importanza del latte materno, ogniqualvolta le condizioni di salute lo consentano.

La mamma potrebbe provare sentimenti contrastanti circa la spremitura del suo latte, ma sapere che nessun altro può fornire al suo bambino ciò che lei può dargli col suo latte, e sapere che il suo bambino cresce e resta in salute grazie a questo, può aiutarla ad aumentare la fiducia in se stessa e negli esiti positivi per la salute del suo bambino.
È importante che la madre discuta i suoi sentimenti, e dell'importanza del suo latte col personale che si prende cura del bambino, perché entrambi possano lavorare insieme con l'obiettivo di fornire le migliori cure possibili al piccolo.

Naturalmente questa mamma, ancor più che altre, deve essere sostenuta, incoraggiata, e lasciata quanto più possibile a contatto del suo piccolo, grazie alla "kangaroo-mother care".

La marsupioterapia o kangaroo-mother care

La separazione mamma-bambino aumenta il rischio di disfunzione nella relazione e di depressione materna; aumenta la frequenza cardiaca e respiratoria del neonato e fa salire di circa 10 volte il livello dei suoi ormoni dello stress.

Sarebbe importante, dove possibile, che, subito dopo il parto, il bambino potesse stare, anche solo pochi minuti, a contatto pelle-a-pelle con la mamma.

La “terapia canguro” o "kangaroo mother care", introdotta nel 1979 nell'ospedale di Bogotà (Colombia), per sostituire le incubatrici che non erano sufficienti, si è rilevata la forma migliore di accudimento dei prematuri, anche di peso molto basso, sia stabili, che collegati a respiratori e/o sondini.

Ecco un'intervista alla D.ssa Susan Ludington, esperta in marsupio terapia

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Il bambino viene messo col solo pannolino verticalmente sul petto nudo della madre, tra i seni, ed entrambi sono poi avvolti in una coperta o in un maglia. Le braccia e le gambe del bambino sono raccolte, flesse, la pancia è a contatto col corpo della madre.

Questo contatto aumenta l'affettività delle madri, le quali sono meno depresse e toccano di più il bambino.
I bambini sono più vigili, possono incrociare lo sguardo della madre, poppare (se l'allattamento è partito), hanno la temperatura corporea più stabile che nelle incubatrici, battito cardiaco e respiro regolari e ottimali, crescono di più e diminuiscono i tempi di passaggio all'allattamento diretto; inoltre allevia il dolore che alcune terapie possono provocare.

In Svezia si è recentemente applicata la marsupioterapia anche a bambini piccolissimi, sotto le 27 settimane gestazionali, e si sono osservati effetti positivi anche in questi casi.

A questo proposito è interessante l'esperienza della dottoressa Kerstin H Nyqvist, professore associato dell’Università di Uppsala, Svezia, che si dedica proprio ai prematuri. Nella sua struttura tutti i prematuri stanno in kmc 24 ore al giorno, coinvolgendo non solo la madre, ma anche il padre, i nonni, i fratelli. Il biberon è usato solo per le madri che decidono di non allattare e anche ai più piccoli è assicurato l'accesso al seno. Un resoconto di questa stupenda esperienza ci è offerto dal Gruppo Aiuto Allattamento Materno.

Nei prossimi giorni vi daremo informazioni su come iniziare al meglio l'allattamento e la vita con questi piccoli neonati speciali.

di Paola Mazzinghi
IBCLC - Firenze

http://www.allattamentoibclc.it
338 1478828
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Io allatto alla luce del sole 4Questo post partecipa alla rassegna Io allatto alla luce del sole 2013

Io allatto alla luce del sole è un'iniziativa che vuole sostenere l'allattamento al seno contribuendo a rendere questo gesto così "normale" ad essere normale davvero, cioè una pratica da inserire in tutti gli aspetti della nostra quotidianità, con facilità, senza timori di sguardi, commenti, consigli fantasiosi e fastidiosi, nel rispetto delle scelte di ciascuna madre, bambino, famiglia. Perchè ogni mamma possa sentirsi libera di allattare il proprio bambino quando e quanto lo desidera.

 

Immagine: Cèsar Rincòn su flickr

Caterina

mamma di due, architetto, redattore, appassionata di genitorialità naturale, ambiente e dintorni

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